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 Inchieste della Open Area  di Pugliantagonista/ 47

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TUTTE LE INCHIESTE:

47) Tromba d'aria a Taranto su Ilva. Era prevedibile? i video delle precedenti trombe marine/d'aria

46)Contrada Torricella -Calone  (bosco dei Lucci) : è guerra tra abitanti  e bracconieri travestiti da cacciatori

45) MIGLIAIA DI BLACK BLOC AMERICANI SBARCANO A BRINDISI E ASSALTANO ITINERARIO AZZURRO

44)Brindisi città del sole, del mare e dell’aria pulitaOvvero , la chimica brindisina anticipa la festa di  San Teodoro con una bella fumata

43) BRINDISI CONTRADA SBITRI AMIANTO A GO GO aspettando l'estate 2011 un bel piatto da servire ai turisti e ai cittadini

42)BRINDISI: 5 LUGLIO 2010 TORCE ACCESE AL PETROLCHIMICO.......NOTTI ALL'ORANGE foto e VIDEO ma ad ottobre arriva il sequestro

40)Brindisi 7 aprile 2010 Le fumate e fiammate da una delle torce del Petrolchimico sono il segnale di una nuova attività eruttiva?

39) Brindisi: Pasqua 2010 con sgradevoli sorprese per i turisti giunti in città

38) Brindisi 16 marzo 2010 Tragedia sfiorata :palo con utenze elettriche precipita sulla strada. Quando le società elettriche e telefoniche non rimuovono i pali dismessi...

37)BRINDISI: 29 Gennaio 2010 ore 5.30 ancora torcia accesa al petrolchimico....zona industriale illuminata a giorno

36) Brindisi: 8 novembre 2009 torce accese al petrolchimico

35)Brindisi:l'altra faccia della chimica-oltre 40 anni di mercurio sulle nostre tavole

34) domenica 4 ottobre fiamme dal Petrolchimico

33)BRINDISI:  Si ridimensiona la vicenda dell'aggressione, presso il teatro Verdi

32)CONCERTO 99 POSSE A BRINDISI, PER GAZA CON UNA CODA DI POLEMICHE SULL’INUTILE ED ECCESSIVO DISPIEGAMENTO DI FORZE

31) BRINDISI 6-08-2009  un ingorgo infernale incrocio via Appia.Ma i vigili dov'erano?

30) BRINDISI: INCENDIO CONTRADA MONTENEGRO

29) SS7 Appia: MA LE MULTE PER FAR CASSA NON ERANO STATE ABOLITE?

28)AREA PROTETTA DELLE SALINE A BRINDISI?:UNA DISCARICA A CIELO APERTO!

27) BRINDISI: NIENTE BOLLETTE E REFERTI, MINNUTA IN RIVOLTA

26) BRINDISI: DANNI ALLA DIGA DI PUNTA RISO

25) BRINDISI: acque rosse BIS.CONFERMATA NOSTRA DENUNCIA

24)BRINDISI:  TEATRO VERDI  DISSUASORI STRADALI

23)BRINDISI: QUARTIERE MINNUTA OPERAIO EDILE CADE DA 5 METRI

22) BRINDISI: PETROLCHIMICO, I RISULTATI DELLE NOSTRE DENUNCE SUI GIORNALI LOCALI

21)Brindisi: quartiere Minnuta , la benedizione delle Palme nella chiesa che non c'è

20) BRINDISI: torcia accesa al petrolchimico nella Giornata delle Palme

19)  Articolo e video fumata bianca petrolchimico durante primarie PD

18)Misterioso incendio a Brindisi  in casa Rom

17)Quartiere Minnuta -BR, un cavalcavia nella stanza da letto 

16)Australia Bushfires e cambiamenti climatici globali

15)Acque rosse o facce rosse di vergogna?inquinato litorale brindisino

14)PACIFISTA BRINDISINO TROVA ORDIGNI BELLICI IN SPIAGGIA....

13) SE A RIMINI SI FA FESTA DI NOTTE,BRINDISI NON è DA MENO

12)BRINDISI:A GRANCHIO ROSSO DISCARICHE ABUSIVE

11)BRINDISI: GRANCHIO ROSSO, CANI AVVELENATI DA UN KILLER

10)BRINDISI: PALME MORTE.... COME QUALCUNO HA DECISO DI DISFARSENE

9)BRINDISI: UNA SALUTARE PASSEGGIATA ALL'ARIA APERTA......... (ALL'AMIANTO) NEL PARCO DEL CILLARESE

8) BRINDISI: DISCARICA ABUSIVA ZONA ACQUE CHIARE

7) BRINDISI: DISTRUZIONE FALDA ZONA CARREFOUR

6) BRINDISI: CILLARESE CONTINUANO A MORIRE I PESCI

5) BRINDISI: CILLARESE INQUINATO MORIA DI PESCI

4) BRINDISI: DISCARICHE ABUSIVE FEBBRAIO 2008

3) BRINDISI: ANTENNE CAMUFFATE

2) BRINDISI: DISCARICHE-CAVE

1) BRINDISI: DISCARICHE ABUSIVE GENNAIO 2008

 

 

 

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Puglia: la regione dove le trombe d’aria viaggiano come cronometri svizzeri, ma la memoria di abitanti, tecnici , politici e amministratori è affetta dall’Alzheimer.

 

Ieri 19 novembre 2013, mentre la Sardegna piangeva morte e distruzione creata dal ciclone Cleopatra, anche la Puglia riceveva la sua  dose di danni da parte di una “coda” del vortice ciclonico con aspetti spettacolari, come alcune trombe d’aria , tali da  essere  riportati dai media nazionali

Sin qui sembrerebbe tutto normale se non ci fossero state dichiarazioni di amministratori locali, tecnici e  operatori dell’informazione radiotelevisiva  che hanno ripetuto in coro  una litania che sta divenendo una sorta di autoassolvimento da colpevoli ritardi nell’informare i cittadini sui rischi di muoversi  per le strade in condizioni meteo avverse, sulle misure di sicurezza da intraprendere onde ridurre i danni alle cose da maltempo , combattere quegli aspetti dell’intervento umano sul territorio che possono accentuare  gli effetti di avvenimenti meteorologici di grave intensità.

-“A memoria  mia, ovvero cinquant’anni, non ricordo un avvenimento simile!”_ dichiarava ieri un amministratore dei comuni leccesi colpiti dalle trombe d’aria

Una memoria che consiglieremmo da curare più che con farmaci  anti-Alzheimer con la lettura delle cronache locali degli ultimi anni,  che smentiscono tutti coloro che parlano di fatti mai accaduti prima , dell’immagine di un Salento immune da fenomeni devastanti come  trombe d’aria e nubifragi e dove è impossibile prevedere che in condizioni metereologiche  ampiamente previste dai modelli matematici e dai rilievi  strumentali di temperatura di aria, acqua del mare, andamento dei venti al suolo e in quota , ecc che porti turistici come quello di Gallipoli siano devastati come è successo ieri, fortunatamente senza vittime  o come successe l’anno scorso a Taranto quando una tromba d’aria nata dinanzi al porto industriale fece una vittima con il crollo di una gru.

Ormai lo studio di fenomeni estremi in questa parte d’Italia da parte di importanti istituti internazionali di ricerca sui cambiamenti climatici, è giunto a risultati così precisi , che potrebbero dare risultati eccezionali nella difesa degli abitanti e del territorio in casi di avversità meteo.

La Puglia dove le trombe d’aria viaggiano con precisione cronometrica.

Nella Puglia della Sanità pubblica che fa acqua da tutte le parti, dove l’acqua l’estate  arriva col contagocce, dove i treni viaggiano con tempi da ferrovie borboniche, possiamo perlomeno andar fieri che le trombe d’aria  da noi prima di muoversi guardano il calendario e viaggiano con precisione da GPS.

A smentire tutti coloro che ieri cadevano dalle nuvole per l’arrivo delle trombe d’aria sul Basso Salento ricordiamo alcune date e località

19 novembre 2013 colpite da trombe d’aria provenienti dal mare Gallipoli Nardò e Galatone

8 ottobre 2013 copite da trombe d’aria Martano Melendugno , Borgagne Calimera

15 gennaio 2013 colpita da tromba d’aria Nardò

 

Ma come la precisione sia una fissa delle trombe d’aria salentine lo si evince da un’interessaante studio fatto dall’Università del Salento  - a cui sono seguiti quelli del CMCC (Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici) - con un nome suggestivo come “Puglia terra di Uragani”:

il 18 novembre del 2000 una tromba d’aria di eccezionale forza devastò Scorrano, Cursi Melendugno e Maglie

Ma tornando indietro nel tempo,  novembre è il mese preferito per le trombe d’aria pugliesi ed in particolare la settimana che va (guarda caso) dal 19 novembre al 23 novembre:

Il 23 novembre 1884 una potente tromba d’aria attraversò gran parte del Salentoorientale  colpendo Caprarica di Lecce; ed ancora il 19 novembre 1787 (proprio come ieri) alle 13.00 colpì il salkento Meridionale da Corigliano a Borgagne  devastando  Martano.

Ulteriori studi portati avanti a livello europeo che hanno preso in considerazione  la particolarità della precisione svizzera delle trombe d’aria pugliesi, ha portato nel tracciare quelle che vengono identificate come le autostrade delle trombe d’aria salentine. : percorsi abituali lungo i quali andrebbero messe in atto opere di prevenzione e informazione degli abitanti dei luoghi in questione…ma si preferisce  lasciar perdere,  salvo che gridare dopo che il danno è fatto, alla …calamità naturale e l’immediata richiesta di risarcimento danni…

Sono storie che fanno sorridere sull’italica furbizia ma che diventano tragiche dinanzi , per esempio alla morte di un operaio travolto dall’gru a Taranto crollata per una tromba d’aria  un maledetto  28 novembre 2012, mentre l’Italia meridionale era percorsa dal ciclone Medusa.  Invitandovi ad andare a rileggere quanto dicevamo sul sito di Pugliantagonista in quell’occasione, ed in particolare il passaggio “-Se esiste una rete addirittura internazionale che monitorizza e studia questi eventi e cerca di dare modelli matematici  previsionali, perché essa non è messa in rete con le strutture  che debbono prevenire e preservare la sicurezza pubblica? Se questo possa significare salvare qualche vita e ridurre qualche danno sarebbe sempre meglio di niente. Se addirittura si sanno quali sono le zone a rischio di questo tipo  di eventi nella nostra regione, chi era stato allertato? Ormai dobbiamo mettere in soffitta i soliti fax generici inviati alle prefetture, ma costruire una rete capillare sul territorio capace di interagire e non lasciare le persone senza nessuna informazione”…-

Sono le parole che altri amministratori , quelli della Sardegna colpita così gravemente stanno ripetendo in maniera ossessiva… comprendendo che ormai dobbiamo attrezzarci a convivere e sopravvivere a fenomeni in cui  è fortemente responsabile la mano dell’uomo  o meglio  dell’umanità asservita alle leggi  di un capitalismo ossessionato dall’indice di crescita dela produzione compresa quella dei gas serra, ma anche l’incapacità presuntuosa di comprendere le particolarità dei luoghi dove abitiamo che sia in montagna , o in pianura, su un ‘isola o vicino al mare, ecc..e come noi esseri umani ci dobbiamo saper confrontare con umiltà con la forza della Natura.

 

La redazione di Pugliantagonista.it

Brindisi 20 novembre 2013

 

 

19 Novembre 2013 il fenomeno si ripete sull'autostrada Salentina delle trombe d'aria : tre trombe d'aria colpiscono Gallipoli, Nardò e Galatone

9 ottobre 2013 :tromba d'aria tra Martano melendugno , Calimera, Borgagne

15 gennaio 2013 Tromba d'aria a Nardò

Tromba d’aria su Taranto un fatto eccezionale e non prevedibile? Tutto falso!!! Presentiamo i video delle precedenti trombe marine e d'aria  sugli stessi luoghi

Uno studio dell'Università del Salento : Puglia terra di Uragani

 

Francesco Zaccaria, di 29 anni, nato a Taranto e residente nella frazione di Talsano, era scomparso nelle acque di mar Grande, all'altezza del quinto sporgente del porto industriale, nell'area demaniale concessa all'Ilva. ( dal sito di Repubblica)La procura  conferma che ha aperto  un’inchiesta   che attualmente non vede nessun indagato…. ( dal sito di Repubblica) 

 

Come redazione di Pugliantagonista.it  unendoci al dolore dei suoi compagni di lavoro e familiari, riteniamo  che la morte  di Francesco non si possa ascrivere semplicemente alla fatalità e confermiamo con altri elementi di prova quanto già  a poche ore di distanza dalla tragedia affermavamo nel nostro articolo del 28 novembre 2012: 

A fronte di ciò aggiungiamo questi elementi alle nostre tesi e poniamo alcune  domande sperando che servano ad evitare altre ulteriori tragedie:

 

1)      La ripetitività,  negli ultimi anni , di trombe d’aria/marine anche di grandi dimensioni nella zona di mare direttamente antistante  alla Città di Taranto e al porto industriale  è cosa nota agli studiosi di questi fenomeni e confermata addirittura da video visibili su You Tube che utenti della rete in questi anni hanno pubblicato. Tra questi impressionanti per la loro similitudine sono quelli relativi all’ottobre del 2010 e del gennaio 2011 e che pregheremmo gli inquirenti di visionare:

I video in questione sono: http://www.youtube.com/watch?v=Q8zq9nFeu3Y

http://www.youtube.com/watch?v=4BfRqfXje6I ( gennaio 2011)

 video ( 26-10-2010) di Marcello Bellacicco del centro culturale Filonide

Taranto 26 ottobre tromba d’aria nella zona industriale Evergreen  ed exBelleli http://www.youtube.com/watch?v=1qxHKk23HJc

 

http://www.youtube.com/watch?v=zA-N19odTYQ

tromba marina il 4-6-2010 zona Lama di Taranto

2)      Ci domandiamo se a fronte di questi eventi in tutti questi anni nessuno abbia mai pensato di sollecitare tutti i soggetti ( pubblici e privati) interessati, ad emettere procedure di messa in sicurezza di uomini e cose nel caso che condizioni identiche potessero dare adito a fenomeni simili con possibili danni . Questo è stato fatto? In caso contrario, quali procedure e quali i soggetti che si cureranno di farle rispettare , in futuro ?

3)      Il nostro timore che  attualmente la linea comune dei suddetti soggetti è quella di continuare a parlare di un evento eccezionale, imprevedibile, mai successo… e quindi non responsabili della morte di Francesco lasciato solo, al suo destino quel maledetto giorno del 28 novembre 2012-11-30

La redazione di Pugliantagonista.it

Brindisi 30 novembre 2012

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L'INCHIESTA DI PUGLIANTAGONISTA A POCHE ORE DALLA TRAGEDIA:

Nei talk show e nelle dirette televisive che in queste ore si stanno occupando dell’evento del giorno, la tromba d’aria piombata sull’ILVA  a Taranto, il luogo comune che si sente ripetere è quello si è trattato di un evento  eccezionale e assolutamente non prevedibile.  Tutto ciò è assolutamente falso e confuteremo questo assunto in pochissime righe:

1)      Quello di oggi è stato semplicemente un evento di dimensioni  un po’ maggiori rispetto alle numerose trombe marine che negli ultimi anni nate nel golfo di Taranto  o comunque lungo i litorali e si sono poi abbattute in molte parti del Salento

2)      L’eccezionalità sta nel fatto che questa volta  il minitornado, come possiamo definirlo,  ha colpito  un luogo come l’ILVA di Taranto che è  da tempo nell’occhio di un altro ciclone , quello ambientale –sanitario-.giudiziario con i relativi effetti sull’economia tarantina  e nazionale.

3) Infatti altre trombe d’aria  in questi anni hanno colpito con particolare violenza zone  addette all’agricoltura, all’allevamento o impianti civili o manifatturieri ritenuti di scarsa importanza  e quindi poco degni di entrar a far parte della grande cronaca dei media nazionali. Delle notizie di questi eventi ne son pieni i data base degli enti preposti collegati a comuni, province ( Taranto, Brindisi, Lecce) e Regione Puglia che si son dovuti negli anni occuparsi delle richieste di risarcimento / aiuto economico dei soggetti colpiti; agricoltori, allevatori, piccoli imprenditori, che purtroppo non hanno goduto di tanta notorietà e si son sempre ritrovati a chiedersi senza avere nessuna risposta  sul perché e come mai la natura avesse deciso di punire proprio loro.

La ripetitività di questi eventi , le trombe d’aria, in particolare, il loro percorso e i luoghi dove hanno fatto più danni hanno addirittura fatto disegnare  nella mappa del Salento , agli studiosi che se ne occupano , quelle che si potrebbero chiamare”le autostrade delle trombe d’aria” e come esse siano “imboccate”  a seconda della direzione dei venti e che si inneschino per condizioni, molto simili a quelle che fanno nascere gli uragani di tipo tropicale o i “tornado” delle praterie americane,

Quanto questi eventi  nell’area Salentina jonica siano divenuti così ricorrenti, tali da divenire parti di processi matematici previsionali e statici è confermato dalle decisione  di alcuni anni fa di far nascere  proprio nel Salento il nodo principale italiano  della rete Euromediterranea dei centri studi  sui cambiamenti climatici  e che ha sede legale nell’Università di Lecce.

Stiamo parlando del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC)  che  studia la variabilità climatica, le sue cause e le sue conseguenze, attraverso simulazioni con modelli globali del Sistema Terra e con modelli regionali dell'area Euro-Mediterranea. Un centro che ha visto inaugurato un supercentro di calcolo presso il complesso Ekotekne , in via Monteroni a Lecce , il 30 gennaio 2009 , un complesso il cui nucleo centrale è fatto da due supercalcolatori di elevata capacità di elaborazione pari a 30 TeraF. che ne fanno uno dei più grandi di Europa.

Un centro che dovrebbe far dialogare tra loro, ingegneri, studiosi di statistiche, fisici, agronomi, biologi , economisti, per poter dare risposte adeguate e, preferibilmente in anticipo, rispetto a scenari devastanti che  una certa scienza ritiene più che certi , se l’aggressione al nostro Pianeta, in nome di un finto progresso e del libero mercato nell’era della globalizzazione capitalista continui a determinare le scelte delle attività umane.

Ritorniamo però al nostro evento “straordinario: la tromba marina nata nel golfo di Taranto e poi divenuta un minitornado.

Quali le cause della sua formazione?

Si poteva prevedere? Ebbene le risposte provate a chiederle , se non volete rivolgervi agli esperti dell’Aeronautica Militare (  e vi assicuro che ve ne sono in quell’Arma di eccezionali),  se volete aver un punto di vista da uomini senza le stellette rivolgetevi agli esperti del CMCC e vi diranno che  gli uragani nel Mediterraneo sono ,sì, praticamente impossibili data la limitatezza della superficie  marina,  ma “minitornado” come quello di oggi sono più che prevedibili attuando particolari modelli matematici che partono da un punto  di riferimento ben preciso e comune, la temperatura del mare , che nel caso degli uragani è di 26,5 °C e che nel caso delle trombe Marine-evolute in trombe d’aria nella zona golfo di Taranto-jonio-salentina si è visto essere  concomitanti quando vaste zone di esso erano intorno ai 28-30°C . Praticamente si è riscontrato che in particolari punti  dello Jonio Tarantino si riscontrano particolari situazioni simili ( in forma ridotta) a quelli che vedono originare nei tropici gli uragani.  

Per confermare quanto diciamo preghiamo di vedere i video dei seguenti filmati di trombe marine/d'aria che negli ultimi due anni si sono avvicinate alla zona industriale di Taranto o zone limitrofe:impressionanti le similitudini comprese le gru e container sullo sfondo che  ci riportano alal tragedia del giovane operaio morto  il 28 novembre 2012

http://www.youtube.com/watch?v=Q8zq9nFeu3Y ( video del gennaio 2011)

http://www.youtube.com/watch?v=4BfRqfXje6I

video di  ( 26-10-2010) di Marcello Bellacicco del centro culturale Filonide del 26-10-2010

Taranto 26 ottobre tromba d’aria nella zona industriale evergreen http://www.youtube.com/watch?v=1qxHKk23HJc

 tromba marina il 4-6-2010 zona Lama di Taranto :

http://www.youtube.com/watch?v=zA-N19odTYQ

Tale accostamento tra temperatura marina e trombe si  comprende che è tipico di  periodi estivi o autunnali, ai quali poi però  vanno aggiunte,  e in questo lavorano gli analisti ed i supercomputer ad alcune variabili,  altre variabili , quali l’afflusso di grandi masse d’aria calda provenienti dalle zone del NordAfrica  e capaci di sopperire,  in periodi tardoautunnali o addirittura invernali,  alle identiche masse d’aria calda che dovrebbero svilupparsi da mari troppo bollenti.

Quanto avvenuto oggi è proprio questo: ad un mare che non accenna a scendere di molto di temperatura , si è aggiunto un vento da Sud costante  da giorni  che ha fatto vivere la Regione in un clima perennemente di fine estate e che con l’arrivo dell’area ciclonica “Medusa” si è rinforzato  portando grandi masse di aria calda capaci  di vorticarsi in un gioco di correnti calde fredde su quella linea di bagnasciuga  che è il litorale tarantino dando così forza ed impulso alla costruzione dell’evento estremo.

Quanto  esposto sappiamo bene che deve ritenersi una spiegazione fortemente approssimativa e sintetica ma che dovrebbe spingere a qualcuno a chiedersi: ma non si poteva prevedere o meglio avvisare  la popolazione e gli operai della zona industriale che potevano essere colpiti da un evento  eccezionale?

Ci domandiamo che tipo di allarme era stato dato? Il solito allarme generico afgli enti preposti della Protezione civile?  Sinceramente quei filmati che abbiamo visto in cui degli operai si vedono arrivare  addosso la tromba d’aria e pensano a chiudere i cancelli o al massimo  rifugiarsi nelle automobili  senza avere cognizione di un piano di sicurezza dinanzi a questo evento , mi fa credere che oggi siamo stati molto fortunati, Come fortunati sono stati i bambini di Statte usciti quasi indenni o gli abitanti di altre zone della città che avrebbero potuto  ritrovarsi inconsapevolmente  coinvolti in quell’evento.

Non parliamo poi se  la stessa tromba d’aria avesse colpito con identica o maggiore violenza un Ilva a funzionamento normale ,…

  Ma ci dobbiamo ancora domandare se  è vero quanto esposto, ovvero

1)      Se esiste una rete addirittura internazionale che monitorizza e studia questi eventi e cerca di dare modelli matematici  previsionali, perché essa non è messa in rete con le strutture  che debbono prevenire e preservare la sicurezza pubblica? Se questo possa significare salvare qualche vita e ridurre qualche danno sarebbe sempre meglio di niente. Se addirittura si sanno quali sono le zone a rischio di questo tipo  di eventi nella nostra regione, chi era stato allertato? Ormai dobbiamo mettere in soffitta i soliti fax generici inviati alle prefetture, ma costruire una rete capillare sul territorio capace di interagire e non lasciare le persone senza nessuna informazione:

2)      In queste ore si sta parlando di un decreto governativo che dovrebbe sbloccare fondi e procedure per poter riaprire l’Ilva e contemporaneamente mettere in piedi un piano di ristrutturazione tecnologica “ecocompatibile”. In questo piano dove e come  saranno  inserite le dovute modifiche relative alla sicurezza e alla prevenzione  di fronte al ripetersi di eventi come quello odierno?Se non si vuol prendere atto della lezione di oggi significherebbe provare a costruire un castello di sabbia…

 

La redazione di Pugliantagonista.it

Brindisi 28 novembre 2012

 

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