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ACQUE ROSSE ...O FACCE ROSSE DI VERGOGNA A BRINDISI? ---------------------------------------- ULTIM'ORA 8 MAGGIO 2009 NUOVO GRAVE ATTENTATO AMBIENTALE AL MARE DI BRINDISI 08/5/09 ORE 2100 dalla redazione della OpenArea di Pugliantagonista Abbiamo ricevuto pochi minuti fa da parte di alcuni pescatori di ritorno dalle isole Pedagne all’ingresso del porto di Brindisi , la conferma da quanto ci aveva segnalato, in forma anonima un pescatore in mattinata: la solita nave cisterna ( non ci è stato possibile appurare se fosse una carboniera o una porta container) ha riversato in mare , appena fuori dal porto di Brindisi una sostanza oleosa durante un’operazione illegale di lavaggio delle sentine. La sostanza oleosa ha una consistenza e densità tale che galleggia a fior d’acqua e quando la si agita cambia colore da un rosso fino a divenire biancastro . In queste ore questa macchia oleosa è poco al di fuori delle isole Pedagne, rimandendo in balia di venti e correnti marine. Se tutto ciò sarà confermato dalle analisi (che come al solito verranno fatte solo quando il danno sarà sotto gli occhi di tutti), molto probabilmente ci ritroveremo ad un nuovo caso di Acque Rosse a Brindisi come da noi e altri organi di informazione denunciato il 24 febbraio 2009. vedi In quell’occasione solo noi di Pugliantagonista abbiamo denunciato che l’inquinamento proveniva sicuramente dal mare,mentre dalle autorità inquirenti hanno voluto mantenere i dubbi sulla provenienza , anche perché non si sapeva la data dello sversamento in mare dell’inquinante che aveva provocato una macchia rossa di decine di chilometri sul litorale Brindisino. Ricordiamo anche che solo successivamente, il 6 marzo 2009, le analisi dell’ARPA hanno portato alla conferma che si trattava di oli minerali fuoriusciti dalle navi Nel caso di oggi , la ricerca degli autori del misfatto è molto più facile poiché basterà sapere quali erano le navi all’esterno del porto di Brindisi , richiedere al massimo le immagini satellitari del mare Brindisino delle ultime 24 ore e confrontare i dati con l’andamento delle correnti marine e del vento , comparandole con la parte del litorale costiero che risulterà inquinato dalla data odierna in poi. In ogni caso dobbiamo purtroppo dover prendere atto che a qualche giorno dalla manifestazione Brindisi città dell’acqua, quei politici, quelle autorità , quegli amministratori che hanno fatto passerella elettorale durante convegni e festeggiamenti, con relativo impiego di risorse finanziarie di tutti i cittadini, non si muovono con lo stesso impegno e sollecitudine a salvaguardare proprio quell’acqua e quel mare di Brindisi che per millenni è stato la risorsa fondamentale della nostra città. La redazione della Open Area di Pugliantagonista BRINDISI 8 MAGGIO 2009
Ultim'Ora.6 marzo 2009 a detta del giornale Quotidiano di Brindisi dalle analisi dell'ARPA :::si tratta solo di inquinamento da oli minerali sversati...incautamente?...da qualche nave in transito. A nostro parere che abbiamo toccato e visionato quel liquido, denso, più pesante dell'acqua e che sulla superficie marina aveva pochi riflessi caratteristici degli oli, c'è sembrato una mistura nella quale vi erano metalli pesanti. Di quest'opinione è anche qualche esperto in materia::: ci dobbiamo fidare di quelle analisi? attendiamo le analisi fatte in un'altra macchia riscontrata qualche giorno fa in provincia di Lecce. In ogni caso , dove è la sicurezza che quei quindici o trenta chilomentri di inquinante non si siano depositati tra la sabbia e il fondo marino antistante alle spiagge, lì dove lo abbiamo fotografato e siano un pericolo per bagnati oltre che per i pesci che entrano anche nel nostro ciclo alimentare? noi in quella macchia abbiamo raccolto dei pesci agonizzanti... era perchè si erano abbuffati di olio minerale? o perchè attendevano di esser fritti dopo un bel bagno nell'olio? e che tipo di olio si trattava? in fine perchè non si utilizzano le foto satellitari per scoprire l'inquinatore se è vero che si è trattato di una nave in transito? ACQUE ROSSE ...O FACCE ROSSE DI VERGOGNA A BRINDISI? 24 FEBBRAIO 2009 UNA AVVILENTE CRONACA DI QUOTIDIANO E INDISTURBATO ATTENTATO AMBIENTALE Questa mattina i cittadini di Brindisi aprendo
i giornali locali ed in particolare Senza Colonne hanno letto in prima
pagina come solo grazie ala telefonata di qualche indignato cittadino
ai media e alle autorità competenti si sia scoperto che l'intero
litorale a sud di Brindisi. ovvero zona Cerano è ricoperto da un
massa disgustosa di liquami color rossastro, maleodoranti e flottanti
sulle rive. La redazione dell'OpenArea di Pugliantagonista oggi ha ricevuto una segnalazione da parte di un giovane disoccupato, corredata di foto, che la presenza di questa massa inquinante oleosa è anche sulle spiagge a nord della città, quelle che normalmente vedono la presenza in estate di quei cittadini brindisini che non si possono permettere una vacanza esotica e di qualche sporadico turista cocciutamente deciso a scoprire di che pasta è fatta Brindisi. Ebbene a vedere le foto o ancor meglio a constatarlo di persona come abbiamo fatto noi, qual'era lo spettacolo del mare di Granchio Rosso, Punta Penna ed ex Lido Poste, oltre che zona Vigili del Fuoco, quel kamikaze di turista ne sarebbe scappato oggi letteralmente disgustato. Chiazze rossastre flottanti a filo di spiaggia, pesci morti galleggianti a causa dell'inquinante, numerose chiazze di catrame fresco di giornata, attestavano che quasi sicuramente l'attentatore ambientale è stata la classica nave cisterna che al largo di Brindisi ha lavato serbatoi e sentine a bella posta e il vento di tramontana in poco tempo ci ha portato a destinazione il messaggio: hic sunt Brindisinorum, che tradotto in latino maccheronico significa:-" qua stanno i brindisini, quindi potete scaricare l'immondezza tanto ci sono abituati a chiudere gli occhi su tutto l'inquinamento che ricevono: per paura di sputtanarsi a vicenda se arriva qualcosa da fuori si stanno zitti, non sapendo se l'inquinatore è un amico degli amici o un amico della concorrenza che... domani potrebbe sempre diventare amico"-. E così quella che era la spiaggia della nostra generazione, dove nacquero i nostri primi amori adolescenziali ed un vanto di Brindisi degli anni 60 e 70, oggi era una fogna a cielo aperto oltre che il deposito della plastica di tutto il basso Adriatico. Chi ci ha inviato le foto, da disoccupato si è offerto di andarci lui ad iniziare a ripulire ciò che non viene rimosso dalla società di gestione pagata dal Comune di Brindisi e forse, se incominciasse domani mattina per questa estate, riusciremmo ad avere un miglior risultato di come sino adesso sono andate le cose...ed avremmo un disoccupato di meno. Nella sua lettera ha detto che non dovrebbero essere rosse le acque del nostro mare , ma le facce degli amministratori locali, di coloro che hanno i compiti di controllo e sorveglianza de della tutela del nostro ambiente.Possibile che nè una motovedetta della guardia di finanza, della guardai costiera, dei carabinieri, della polizia , un elicottero di una delle tre forze su citate, per non metterci tutti i satelliti che ci spiano fin dentro le finestre del nostro Water_Cross, non si sia accorto che una chiazza grande lunga oltre trenta chilometri ovvero quanto un terzo di tutto il litorale brindisino, si sia avvicinata alle nostre coste? possibile che nessuno di fronte a quello che se fosse avvenuto in piena estate con bagnanti presenti avrebbe potuto divenire un vero attentato alla salute pubblica, si muova facendo per esempio la richiesta delle registrazioni dei satelliti che monitorano continuamente il mediterraneo? Possibile che nessun giudice non vada a chiedere a chi doveva sorvegliare che ciò non accadesse chieda :-"ma voi che cosa stavate facendo quando è avvenuto tutto ciò?"- LA REDAZIONE DELL'OPEN AREA DI PUGLIANTAGONISTA BRINDISI 25 FEBBRAIO 2009
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