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NUOVA INCHIESTA DI PUGLIANTAGONISTA.IT PUBBLICATA SU GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO IL 7 LUGLIO 2009 BRINDISI: Senza mammografie per i ritardi postali proteste alla Minnuta Camuso: «Disagi a parte, è in gioco la salute»
• Niente bollette, referti di esami diagnostici. Nel rione Minnuta molte donne non avrebbero ricevuto il referto delle mammografie eseguite presso la Asl. Non ce n’è più traccia nemmeno presso gli uffici Poste Ferrovie, dove sarebbero andate a richiederle. Pare siano andate perse. Non si tratta più di qualche ritardo. In gioco c’è la salute. «Che non arrivino le bollette, non è certo un disagio da poco, ma pazienza. Si paga in ritardo e magari pure con mora, ancora pazienza. Rischi che ti sospendano l’erogazione del servizio, acqua, energia elettrica, pazienza pure questo. Ma quanto accade in questi giorni, no. Non si può proprio tollerare che la posta non solo non arrivi, addirittura si perda. Ci sono donne in questo rione che attendono da mesi il referto del controllo mammografico. Lo trovo non grave, gravissimo». Antonio Camuso è una di quelle persone che attribuscono un ruolo primario ai diritti dei cittadini perciò si è rivolto alla rubrica «Pronto Gazzetta». Le sue battaglie lasciano orme profonde sul terreno, ce ne vuole di pioggia per cancellarle. Le combatte a suon di denunce documentate che diffonde attraverso internet. Talvolta, quando necessario, ricorre ad azioni più incisive. L’ul - tima, un reclamo indirizzato a Poste italiane è di qualche settimana fa. Un risultato alla fine l’ha ottenuto: il responsabile dell’Ufficio Recapito di Brindisi, nei giorni scorsi, si è fatto carico di consegnare la posta a domicilio a tutti gli abitanti del rione Minnuta. A parte quei referti, naturalmente. Si è presentato con un pulmino e l’ha distribuita. Dopo un mese e mezzo di silenzio assoluto». Petizioni e raccolte di firme per segnalare il persistere della mancata ricezione della corrispondenza postale e relativa richiesta di ripristino del corretto funzionamento del servizio, non sono servite a nulla. «Ieri sono stato costretto a recarmi presso l’ufficio Posta Ferrovie - prosegue il cittadino -. C’era un viavai di gente, soprattutto anziani, storditi dal caldo, dalle lunghe attese e dal caos della burocrazia. Molti non utilizzano la domiciliazione bancaria delle bollette. Per loro tutto questo è una via crucis. Ho assistito a scene incredibili». Racconta, inoltre, che per evitare tutta questa trafila a suo padre, molto avanti negli anni, è approdato alla diffida. Nell’atto annuncia a Poste, senza mezzi termini, che se dovesse ricevere danni di carattere economico dal disservizio non esiterà a chiederne il risarcimento per le vie legali. «Il buco nero delle Poste si allarga sempre più - dice ancora -. Non c’è proprio da stare allegri. Da qualche indiscrezione raccolta tra i dipendenti sembra che non ci siano soldi per pagare i portalettere. In questo rione che non ha più di quarant’anni, è sempre mancato di tutto: acqua e fogna, negozi, servizi in genere (la chiesa per ora resta un sogno nel cassetto, ndr) - continua Camuso - l’unico servizio che ha sempre funzionato è stato quello postale. La corrispondenza veniva recapitata con estrema puntualità. Ora addirittura scompare, si perde. Da non credere». Non si osservano segnali di cambiamento, secondo quanto sostenuto da Adoc, associazione di consumatori, che in una nota dei giorni scorsi evidenziava precarità e disagi in tutta la provincia di Brindisi ed invitava il Prefetto «sempre disponibile ed attento alle problematiche territoriali» ad intervenire «affinché ognuno sia richiama- LINK GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO BRINDISI 7 LUGLIO 2009 http://62.77.48.23/Daily/skins/GDM/navigator.asp?AW=1247045910531
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