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Benedetto Petrone
 
Genova 2001
 

 

Ylenia
 
 
 
 

è consentita  la riproduzione a fini non di lucro dei materiali dell'Archivio Storico Benedetto Petrone con l'obbligo di riportarne  la fonte

 5 marzo 1953 muore Giuseppe Stalin

foto di http://www.linearossage.it/5marzo53.htm


Nota dell’Archivio Storico Benedetto Petrone

  Riceviamo dai compagni del PcdI ml (linea rossa) di Genova questa pagina relativa al 56° anniversario della morte di Giuseppe Stalin.

Noi la riportiamo integralmente come è prassi dell’Archivio Storico Penedetto Petrone senza nessuna censura. 

 Da parte nostra  vogliamo ricordare come il suo nome fu forse l’ultima parola che milioni di russi, ma anche di  uomini e donne di tutto il pianeta, di tutte le nazionalità e dal colore della loro pelle, mormorandola o gridandola prima di emettere l’ultimo respiro. Erano gli uomini e le donne che  a Stalingrado o a Leningrado, a Minsk come a Kiev, sul Volga o sulle montagne del Caucaso si battevano contro l’invasore nazifascista.

 In quel nome,  in tantissimi di loro non identificavano l’uomo, il mito esaltato da un partito sovietico spesso in lotta fratricida e capace di compattarsi solo sotto quel nome, ma  milioni di proletari in armi contro il nazismo identificavano col suo nome  la speranza di vedere scomparire dalla loro patria  la parola guerra, fame, disperazione sfruttamento…sappiamo come  le cose non andarono  precisamente così …sappiamo che altri milioni lo maledissero prima di morire, sia che vestissero l’uniforme nazifascista,  sia che fossero, a torto o ragione,  oppositori di quel partito di cui lui era capo supremo,  mandati  nei gulag o di fronte ai plotoni di esecuzione.ma il suo nome fu anche quello che pronunciarono prima di morire le migliaia di partigiani, maquis dell’intera Europa che  corrosero alle spalle l’apparato nazifascista….sapevano che dietro di lui altri milioni stavano lottando per abbattere Hitler e Mussolini anche a prezzo di sacrifici enormi…dietro quel nome molte anche le pagine amare ed oscure come l’assassinio di Trotzky o la liquidazione dei movimenti anarchici in Russia e le pesanti conseguenze che ciò determinò in seguito,  quando il movimento anarchico e quello comunista dovettero cercare di coalizzarsi nella difesa della Spagna repubblicana…

Ma Il mito di Giuseppe Stalin” terrore dei padroni e dei fascisti”  riuscirà a sopravvivere alla sua morte e molti di noi lo rinnovammo con tanta ingenuità e speranza nei movimenti di ispirazione marxista –leninista degli anni sessanta.  Lo attesteremo in altre pagine che speriamo presto di aggiungere al nostro sito

Lasciamo ad ognuno di voi dare su Stalin (e chi lo attorniava in quegli anni ) un personale giudizio ,mentre la Storia dell’umanità continua il suo percorso...

La redazione dell’Archivio storico Benedetto Petrone

5 marzo 2009

per info su STALIN  prese a caso dalla rete   http://it.wikipedia.org/wiki/Stalin

http://www.sinistra.net/lib/bas/progra/vaki/vakinbedii.html

 

 


DAL SITO DI LINEA ROSSA

 

http://www.linearossage.it/5marzo53.htm

 

5 MARZO 1953 / 5 MARZO 2009 

56° ANNIVERSARIO DALLA SCOMPARSA DEL GRANDE MAESTRO

STALIN VIVE!

UN GIGANTE DEL PENSIERO E DELL’AZIONE RIVOLUZIONARIA


Continuatore dell'opera di Lenin, Stalin ha sviluppato e potenziato con inflessibile determinazione il primo Stato degli operai e dei contadini. Alla figura e all'opera di Stalin sono legati l'edificazione completa e lo sviluppo della società socialista.

Stalin ha impersonato l'epopea del socialismo vittorioso, il vero socialismo. Mentre il mondo borghese-capitalista, attanagliato dalla grande crisi e in preda ai panico, per la recessione, i fallimenti a catena, i milioni di senza lavoro, partorivano il fascismo e il nazismo e preparava la guerra imperialista come via d'uscita, con Stalin, nel socialismo, i popoli dell'URSS conoscevano uno sviluppo senza pari. Il socialismo mostrava al mondo intero la sua schiacciante superiorità sul capitalismo.

Al nome di Stalin è legata la vittoria dei popoli dell'URSS sul nazifascismo, la loro formidabile unione ed eroica resistenza, la vittoriosa controffensiva dell'Armata Rossa che segnò a favore dei popoli le sorti della guerra scatenata dal nazismo e dal fascismo.

Enorme, determinante, è il contributo dato dal popolo sovietico, dall'Armata Rossa di Stalin nell'annientamento del nazifascismo. Grande è il ruolo che vi svolse Stalin. Questa è storia che non può essere cancellata neanche chiamando a raccolta tutti i suoi manipolatori e falsificatori.
Così come nessuna speculazione anticomunista può cancellare le responsabilità della classe borghese-capitalista nell'ascesa del fascismo e del nazismo, nello scatenamento della guerra, la responsabilità di tutti i lutti e sofferenze causati ai popoli dall'aggressione, quella di aver mandato ha massacrare popoli pacifici e a morire milioni d’uomini per i suoi interessi imperialistici.

Nel dopo guerra la figura di Stalin ha continuato a primeggiare sulla scena mondiale.
Nelle condizioni della guerra fredda, voluta dall'imperialismo americano, Stalin difese con fermezza gli interessi dei popoli dell'URSS e del mondo, gli interessi del socialismo e della rivoluzione. I popoli che, usciti vittoriosamente dalla Guerra Partigiana, avevano imboccato la strada del socialismo, quelli in lotta contro il colonialismo, la classe operaia e le masse popolari d’ogni Paese avevano nell'URSS di Stalin un sicuro alleato, una potente base d'appoggio, vi trovava il sostegno e l'aiuto internazionalisti.

La tragedia per i popoli dell'URSS e degli altri Paesi sono iniziati con il tradimento borghese-revisionista di Krusciov e la sua banda e il suo disastroso epilogo si è concluso nella dissoluzione dell'URSS per opera di Gorbaciov e dei nuovi zar del Cremlino. Tutti i mali di cui soffrono oggi i popoli dell'ex Unione Sovietica e dei Paesi dell'Est sono i mali del capitalismo, la diretta conseguenza delle sue spietate leggi: il libero mercato, la proprietà privata, il profitto. In questa tragedia non sono morti il socialismo e il comunismo, è fallito e morto il revisionismo, mostrano la loro putrefazione il capitalismo e l'imperialismo. Gli USA e i loro soci europei sono i rappresentanti politici di un mondo in decomposizione.

Stalin, con Lenin e Mao Tse-Tung, con Marx ed Engels, impersona e simboleggia il mondo nuovo per il quale hanno lottato e continueranno a lottare milioni d’uomini. Un mondo che si è appena affacciato sulla scena della storia ma che ineluttabilmente trionferà sul vecchio, perché il socialismo e il comunismo sono una necessità storica ineludibile per lo sviluppo della società umana.

Per questo Stalin é vivo e attuale. E' vivo nel cuore e nella mente del popolo sovietico, delle masse lavoratrici e popoli che, sempre più numerose e combattive, a Mosca, a Leningrado e altrove scendono in lotta contro i nuovi zar, fanno di nuovo sventolare la gloriosa bandiera rossa, innalzano i ritratti di Stalin accanto a quelli di Lenin. Stalin é vivo nel pensiero e nell'azione dei veri comunisti ovunque nel mondo.

L'atteggiamento nei confronti di Stalin e della sua opera ha sempre contraddistinto e continuerà a contraddistinguere i comunisti autentici dai rinnegati e dagli opportunisti d’ogni specie e coloritura. Stalin ha impersonato e impersona gli interessi e le aspirazioni del proletariato e dei popoli nello scontro che si è aperto in questa nostra epoca, lo scontro fra due mondi, la lotta mortale tra socialismo e capitalismo. In ciò sta la vitalità e l'attualità di Stalin. I feroci attacchi che la borghesia e i suoi lacchè muovono quotidianamente alla sua figura e alla sua opera sono la conferma di tutto questo e la dimostrazione che Stalin è vivo nel cuore, nel pensiero e nell'azione del proletariato di tutto il mondo.

La Linea Rossa genovese - del P.C.d'Italia (m-l)

http://www.linearossage.it/difesastalin/piùvivo06.htm
http://www.linearossage.it/5marzo53.htm
http://www.linearossage.it/difesastalin/gloria_a_stalin.htm

Genova, li 5 Marzo 2009

 

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