KLARA ZETKIN
una
femminista al servizio della rivoluzione comunista...
(nota della redazione dell'archivio
storico benedetto petrone; ringraziamo per la segnalazione e il contributo
alla stesura di questa pagina dei compagni del circolo proletario landonio di
Busto Arsizio che da tempo, contribuiscono alle pagine storiche del nostro
archivio nel rispetto delle diversità che contraddistinguono i nostri personali
percorsi)
Nacque il 5 luglio
1857 a
Wiederau, in Germania, da un maestro di nome Eisner, ed è morta a mosca il 20
giugno del 1933.
Partecipò allo sviluppo delle lotte operaie in
Francia e in Germania e, come delegata delle donne socialiste di Berlino,
contribuì alla costituzione della II° Internazionale nel 1889.
Insieme con Lenin condusse la lotta contro le
tendenze riformiste della II° Internazionale sulle questioni militari e
coloniali ed attaccò la politica rinunciataria e opportunista del partito
tedesco verso i diritti delle donne.
Il suo compito principale fu l´organizzazione
internazionale del movimento femminile proletario e l´affermazione in
esso della linea rivoluzionaria. Nel 1910, al congresso Internazionale di
Copenaghen, propose l´istituzione di una giornata di lotta internazionale delle
donne, divenuta l´8 marzo.
Nel 1915 organizzò a Berna una conferenza
internazionale delle donne socialiste contro la guerra imperialistica mondiale.
Fu a fianco di Rosa Luxemburg nella creazione del partito comunista tedesco; la
prima grande organizzazione rivoluzionaria europea dopo il partito bolscevico,
che condusse l´insurrezione di Berlino del 5 gennaio 1919.
Dal 1892 al 1916 diresse il giornale comunista "Gleichheit",
(Eguaglianza), dalle cui colonne si batté per l´emancipazione femminile.
Dopo la nascita della III° Internazionale,
proseguì il lavoro di organizzazione del movimento femminile comunista mondiale
e diresse il Segretariato internazionale femminile e la rivista internazionale
"
La Comunista
"
Tratto dall´Appendice del testo: COMPENDIO DI MARXISMO (testo per la formazione
di base) edito nel 25 febb.
2003 a
Milano dal gruppo RIV. COM.
Edizione
a cura di: RIVOLUZIONE COMUNISTA
SEDE CENTRALE: P.za Morselli, 3 - 20154 Milano-
e-mail: rivoluzionec@libero.it
http://digilander.libero.it/rivoluzionecom/
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Viva l'8 marzo!
dal blog: http://donneriv.blogspot.com/
di lotta femminile, proletaria e rivoluzionaria!
I precedenti
Nel marzo 1857, a New York, centinaia di operaie tessili avevano scioperato per
protestare contro i bassi salari, contro il lungo orario di lavoro, contro il
lavoro minorile e le inumane condizioni di lavoro. Le stesse fonti parlano anche
di una forte repressione da parte della polizia e fanno risalire al 1859 la
costituzione di un sindacato delle operaie tessili.
Nel 1889, iI primo Congresso della Seconda Internazionale Socialista a Parigi
approvò il principio del diritto alle donne ad avere una retribuzione pari a
quella degli uomini.
Le proteste dei lavoratori americani per la giornata lavorativa a 8 ore, che
segnarono il primo decennio del XX secolo, ebbero come protagoniste anche le
donne. In questo quadro si colloca uno sciopero del 1908, quando le lavoratrici
delle sartorie sfilarono a New York anche per il diritto al voto e contro il
lavoro minorile. Le lotte proseguirono fino al 1909, quando venne celebrata
negli Stati Uniti la prima Giornata nazionale delle Donne, fissata per il 28
febbraio. Quella Giornata fu ricordata fino al 1913 nell´ultima domenica di
febbraio, affinché non si sovrapponesse ad una giornata feriale che avrebbe
causato la perdita dell´orario di lavoro.
Sempre nel 1909, le operaie tessili della fabbrica nuovaiorchese "Triangle
Shirtwaist Company", che produceva le camicette alla moda di quel tempo, le
"shirtwaist" appunto, cominciarono uno sciopero, pare scegliendo l´8
marzo come data di avvio della protesta. La lotta, dopo diversi azioni brutali e
repressive da parte della polizia e dopo una lunga trattativa, terminò il 24
dicembre 1910 con il "Protocollo di Pace", nel quale venne
riconosciuto il diritto a regole per l´orario ed il salario.
Il 19 marzo 1911 si tenne la prima celebrazione della Giornata Internazionale
della Donna in Europa. Quel giorno non era stato scelto a caso: il Segretariato
internazionale delle donne socialiste su iniziativa delle delegate tedesche (CLARA
ZETKIN in testa), il 29 agosto del 1910 a Copenaghen, in occasione della Seconda
Conferenza delle donne dell´Internazionale Socialista, l´aveva indicato per
ricordare che in quella data, durante l´insurrezione del 1848, un re -
Guglielmo I di Prussia - aveva dovuto per la prima volta nella storia scendere a
patti con un popolo in rivolta e fare la promessa (poi rimangiata) di estendere
il voto alle donne. In quella occasione si propose anche il diritto universale
al voto, differente dal voto per censo chiesto dal movimento britannico delle
suffragette, e il riconoscimento dell´indennità di gestazione anche alle donne
non sposate. Il 19 marzo 1911, un milione di donne marciò per le strade di
Svizzera, Austria, Danimarca e Germania, chiedendo il diritto al voto, la fine
della discriminazione sessuale per le cariche pubbliche ed il diritto alla
formazione professionale. Il movimento divenne universale, e nel 1913 le donne
americane decisero di far coincidere la loro festa nazionale con quella
individuata dall´Internazionale Socialista.
Alla fine del mese di marzo dello stesso anno, a New York, più di 100
operaie(1) della fabbrica tessile "Triangle Shirtwaist Company" (di
cui molte italiane), rimangono uccise in un incendio. I proprietari della
fabbrica, che al momento dell´incendio si trovavano al decimo piano e che
tenevano chiuse a chiave le operaie per paura che rubassero o facessero troppe
pause, si misero in salvo e lasciarono morire le donne. Il processo che seguì
li assolse e l´assicurazione pagò loro 445 dollari per ogni operaia morta: il
risarcimento alle famiglie fu di 75 dollari. Quell´incendio segna una data
importante, anche se non è da esso, come erroneamente riportato da alcune
fonti, che trae origine la Giornata della donna. Migliaia di persone presero
parte ai funerali delle operaie uccise dal fuoco. Fu quel fatto tragico comunque
che portò alla riforma della legislazione del lavoro negli Stati Uniti e che
rafforzò nel tempo la Giornata della Donna istituita l´anno prima. (Narra la
leggenda che sulla tomba delle operaie morte fossero fiorite poco dopo la loro
sepoltura delle mimose).
L´8 marzo, giornata di lotta femminile
La vera e propria ricorrenza dell´8 marzo nasce ufficialmente per ricordare la
prima manifestazione delle operaie di Vyborg (Pietrogrado) dell´8 marzo 1917
(2) che diede l´avvio alla rivoluzione di febbraio: nel giugno del 1921 la
Seconda Conferenza Internazionale delle donne comuniste, che si tenne a Mosca
nell´ambito della Terza Internazionale, adottò formalmente quella data come
"Giornata Internazionale dell´Operaia". Questa data diventerà
simbolica per il movimento di lotta delle donne di tutto il mondo.
Fonti:
- Tilde Capomazza e Marisa Ombra: "8 marzo. Storie, miti, riti della
giornata internazionale della donna". Ed. Utopia, Roma, 1991.
- Mirco Volpedo, "8 marzo". Erga Edizioni, Genova, 2006.
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(1) A seconda delle fonti 129 o 146.
(2) L´8 marzo (23 febbraio) 1917. Le operaie tessili di Vyborg entrano
spontaneamente in sciopero e chiedono agli operai metallurgici il loro appoggio:
in breve si arriva a 90.000 scioperanti, che danno vita a manifestazioni, comizi
e scontri con la polizia. Le proteste e le manifestazioni dilagano nel paese.
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Zetkin, Clara (1857-1933) (due note redazionali)
Nacque a Widerau, in Sassonia, nel 1857. Clara Eissen (questo il cognome da
nubile) si iscrisse alla scuola magistrale a Lipsia, dove incontrò e sposò
Osip Zetkin, uno studente di origini russe e con lui aderì al Partito
socialdemocratico (1881). Poco dopo il partito venne ufficialmente sciolto dal
cancelliere Otto von Bismarck; condannata all'esilio, trascorse otto anni in
Svizzera e rientrò in Germania quando l'interdizione venne abolita (1890), per
fondare la sezione femminile del partito. Leader tedesca del movimento
femminista internazionale; fu per lunghi anni (1892-1917) redattrice del
periodico femminile della socialdemocrazia tedesca Die Gleichheit
(L'uguaglianza). Dal 1907 fu a capo del segretariato internazionale delle donne
all'interno della II Internazionale. Nel 1907 fu una delle organizzatrici della
prima conferenza internazionale delle donne e, nel 1910, in occasione di un
incontro di donne socialiste a Copenaghen, propose di istituire la giornata
internazionale della donna, che venne celebrata per la prima volta l'8 marzo del
1911. Poco prima dell'ingresso della Germania nella prima guerra mondiale, la
Zetkin collaborò con Rosa Luxemburg nella campagna anti-interventista e aderì
alla Lega di Spartaco. Nel 1917 si unì all'USPD e due anni dopo al neonato
Partito comunista tedesco. Più volte arrestata, al termine del conflitto entrò
a far parte del primo comitato centrale del Partito comunista e dal 1920 al 1932
lo rappresentò al Reichstag (il parlamento tedesco). Nell'ultimo discorso che
vi tenne sollecitò la costituzione di un fronte unito che si opponesse al
crescente Partito nazista. Negli anni 1920-1933 lavorò per il Comintern. Dopo
l'ascesa al potere dei nazisti nel 1933, la Zetkin si ritirò in esilio in
Unione Sovietica, dove morì poco dopo a Mosca nel 1933.
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Zetkin Clara (1857-1933)
leader tedesca del movimento femminista internazionale; fu per lunghi anni
(1892-1917) redattrice del periodico femminista della socialdemocrazia tedesca Die
Gleichheit (L'uguaglianza); dal 1907 fu a capo del segretariato
internazionale delle donne all'interno della II Internazionale. Richiamò con
decisione alla necessità di istituire un Giorno internazionale della donna, che
venne celebrato per la prima volta nel 1911. Nel 1917 si unì all'USPD e due
anni dopo al neonato Partito comunista tedesco. Negli anni 1920-1933 lavorò per
il Comintern