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DAX
17 MARZO 2003
NON DIMENTICHEREMO
da libero news Articolo del 16/02/2008
E' stato assolto dai giudici della seconda corte d'appello di Milano il maresciallo dei carabinieri Michele Misenti dall'accusa di lesione e abuso d'uffi cio. I fatti risalgono alla notte tra il 16 e il 17 marzo del 2003, quando si scontrarono forze dell'ordine e ragazzi del centro sociale Orso davanti all'ospedale San Paolo, dove era stato ricoverato Davide Cesari, detto Dax, il giovane dei centri sociali morto dopo essere stato accoltellato da giovani di estrema destra. continua..
dagli archivi di indimedya
LA MORTE DI DAX E I PESTAGGI DELLA POLIZIA ALL'OSPEDALE SAN PAOLO
.Questa notte (tra il 16 e il 17 marzo) a
Milano, in zona Navigli in via Brioschi,
3 compagni del
centro sociale O.R.So sono stati aggrediti da un gruppetto di fascisti,
aggressione premeditata e nel tipico stile mafioso con cui sono soliti
rispondere a quelle che ritengono "offese all'onore": quelle di chi da sempre
lavora contro razzismo e ignoranza, quelle di chi si oppone in prima persona al
ritorno di ideologie che su questi sentimenti pongono le loro basi. Alla fine un
compagno, Davide Cesare, � rimasto a terra, colpito alla gola e al ventre:
ucciso ancora una volta da una mano fascista. A seguire � nato spontaneamente un
presidio di solidariet� all'ospedale San Paolo di Milano, dove per� la polizia
ha subito reagito con cariche dentro i corridoi e alcuni fermi.
Neanche un'ora dopo l'omicidio si scatena la macchina della
disinformazione
di regime, e l'ansa s'affretta a coprire l'assassinio definendo "scontri fra
giovani dell'area antagonista", cercando di far apparire un'aggressione
da parte di fascisti, seguita da una durissima repressione da parte della
polizia sui compagni accorsi all'ospedale s. Paolo, come una "brutta serata" tra
"i soliti" violenti no-global.
Ribadiamo invece che di vera a propria aggressione a sangue freddo si tratta, in
cui un compagno ha perso la vita. E rimarchiamo che
la polizia non ha
perso tempo a proteggere i fascisti, scatenandosi persino con flessibili
d'acciaio per uso idraulico e mazze da baseball nelle corsie dell'ospedale
contro i compagni accorsi a dare solidariet� e presidiare.
Nel tardo pomeriggio di lunedi' 17 marzo per le vie di Ticinese sfila un
corteo di 3000
persone, tra silenzio, rabbia e dolore. La questura intanto difende l'operato
dei suoi uomini la sera prima sia sul posto dell'omicidio che all'ospedale.
Il 18 marzo, a
25 anni di distanza, il ricordo dell'assassinio di fausto e Iaio per mano
fascista, sembra cosi' vicino.
Nel pomeriggio del
20 marzo, l'ennesima provocazione: un compagno dell'O.R.So riceve pesanti
intimidazioni da parte di poliziotti in borghese. Nella serata si svolgera' un
presidio davanti al commissariato di via tabacchi per denunciare il gravissimo
episodio. La questura di MIlano a questo punto si trovera' in evidente
difficolta' e iniziera' a rilasciare dichiarazioni di basso profilo.
Sabato 22 si
tengono i funerali: partecipatissimi, con tante bandiere rosse listate a lutto.
5000 persone danno a Dax l'ultimo saluto, mentre a Rozzano e' dichiarata la
giornata di lutto
cittadino.
Nel pomeriggio sfila per le vie di Milano un corteo determinato e autodifeso che
poi si unira' nei pressi di Cairoli al corteo per la pace organizzato dalla
CGIL.
Il 24 marzo ancora una
provocazione: i
fiori e le foto in ricordo di Dax sul luogo dove e' stato brutalmente ucciso
sono stati distrutti.
Sabato 29 marzo si e' svolto un
presidio-conferenza
stampa davanti a Palazzo di Giustizia [
audio ] che ha
contato la partecipazione di un centinaio di persone e dove sono stati
presentati gli esposti contro le forze dell'ordine responsabili dei pestaggi
durante la notte al S.Paolo. Nel pomeriggio lungo la
Darsena sono
stati fatti dei murales
UN CONTRIBUTO AL RICORDO DI QUEI GIORNI
INVIATOCI DAL GRUPPO RIVOLUZIONE COMUNISTA
Un saluto a «Dax» Cesare
Organizzare l´autodifesa nei quartieri per non
prenderle, ma per darle
Domenica 16 marzo, verso le ore
Centro Sociale O.R.So, usciti dal bar Tipotà, vengono
accoltellati fulmineamente da tre
elementi. Si tratta di un terzetto familiare di destra
viscerale, composto dal padre Giorgio
Morbi e dai due figli.
L´accoltellamento è così risoluto, che porta alla morte di
Davide Cesare, di 26 anni (colpito
alla gola), al gravissimo ferimento di Antonino Alesi e a
quello di Giacomo Zambetti.
Davide Dax Cesare giunge al Pronto Soccorso
del S. Paolo già morto dissanguato;
mentre Alesi, operato d´urgenza, è in prognosi riservata.
L´episodio, a prescindere da motivi contingenti di vario
ordine che non conosciamo, è
l´espressione di una volontà aggressiva determinata e
terrorizzante. Esso è una manifestazione
del fatto che gli elementi neofascisti si sentono sicuri di
poter compiere azioni
sanguinose, anche sotto la propria casa (i Morbi abitano
nel quartiere). Nella sua apparente
apoliticità, l´aggressione indica la volontà politica dei
neofascisti di farla pagare
anche ai Centri Sociali.
Il macello di Via Brioschi ha poi un´appendice all´Ospedale
S. Paolo. Al Pronto Soccorso,
dov´erano accorsi, i compagni di Dax vengono
attaccati, inseguiti, sequestrati, pestati
da ingenti forze di polizia e carabinieri. Le forze dell´ordine
chiudono gli accessi all´Ospedale
e poi si gettano in una caccia all´uomo per strada e nei
reparti contro i ragazzi
e contro le stesse persone presenti nei reparti. I
picchiatori della polizia e dei carabinieri,
come ormai è loro costume, hanno iniziato la mattanza con
la loro frase distintiva:
«Bastardi comunisti, vi ammazziamo tutti».
Esprimiamo il nostro cordoglio per la morte di Dax,
un giovane che si era distinto nella
lotta contro gli sfratti a Milano.
Diamo la nostra solidarietà al Centro Sociale O.R.So. per
l´attacco subito.
Cogliamo l´occasione per dire ai giovani dei Centri che la
lotta sociale non basta, bisogna
tradurla in lotta politica, cioè in battaglia contro il
potere, lo Stato e tutte le forze
che lo appoggiano, tra cui i gruppi fascisti. Quindi ci
vuole una linea politica classista e
la necessaria autodifesa, sia quando si fanno le azioni di
lotta sia quando si gira nel
quartiere: non solo per non prenderle, ma anche per darle.
Infine, essendo chiaro per tutti che le forze dell´ordine
sono strumenti del militarismo
bellico, ossia della politica del potere che
ormai si esprime in forma militare, nei modi
ben noti dal 2001 (Napoli, Genova, ecc.), bisogna
organizzarsi adeguatamente per sostenere
gli scontri; ed affrontare la «questione delle
questioni»: quella del partito rivoluzionario.
Milano, 19/3/2003 L´Esecutivo di Sezione
LE COMPAGNE E I COMPAGNI DEL GRUPPO RIVOLUZIONE COMUNArticolo del 16/02/2008
E' stato assolto dai giudici della seconda corte d'appello di Milano il maresciallo dei carabinieri Michele Misenti dall'accusa di lesione e abuso d'uffi cio. I fatti risalgono alla notte tra il 16 e il 17 marzo del 2003, quando si scontrarono forze dell'ordine e ragazzi del centro sociale Orso davanti all'ospedale San Paolo, dove era stato ricoverato Davide Cesari, detto Dax, il giovane dei centri sociali morto dopo essere stato accoltellato da giovani di estrema destra. continua..