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MARIO SALVI ROMA , 7 APRILE 1976
7 aprile 2013 , noi non dimentichiamo
A
P R I L E 2013 tributo al compagno MARIO SALVI
APPUNTAMENTO A PRIMAVALLE, domenica 7 aprile h 11 in P.za Mario Salvi
Il 7 Aprile 1976 il compagno Mario Salvi veniva ucciso a Roma , nei dintorni
del Ministero di Giustizia, colpito alle spalle dall'agente penitenziario
Velluto in via degli Specchi ( in quel luogo una lapide ne ricorda il
sacrificio) , mentre manifestava il suo sdegno nei confronti dell’ingiusta e
feroce condanna dell'anarchico Giovanni Marini, reo di aver agito per
legittima difesa nei confronti delle ripetute aggressioni fasciste, in cui
trovava la morte lo squadrista
Favella.
Il
compagno Mario Salvi svolgeva con passione la militanza sociale e politica nel
quartiere di Primavalle, partecipe del dibattito e delle esperienze
dell'autonomia operaia romana dei Comitati Autonomi Operai di via dei
Volsci.
Sono
trascorsi 36 anni da quel omicidio di Stato , senza che Mario e la sua
famiglia abbiano ottenuto giustizia e il risarcimento morale da significare a
chi ha sacrificato la sua giovane vita lottando contro tutte le
ingiustizie,per i diritti e i bisogni negati,per la società di liberi e
uguali.
IL
7 APRILE 2013 h11 l'appuntamento è in p.za MARIO SALVI per
apporre la nuova targa in sua memoria,
dove
tra la popolazione di Primavalle è tuttora vivo il ricordo di Mario ,
rinnovato dalle nuove generazioni antifasciste, che al presente devono fare i
conti contro
la dilagante precarietà del lavoro e dell’esistenza , in un clima reso
sempre più fosco da provvedimenti questurini e proibizionisti che limitano le
libertà personali e di movimento , le stesse ingiustizie contro cui lottava
Mario Salvi.
Vincenzo
Miliucci-Confederazione Cobas
7 Aprile 1976
Noi non dimentichiamo
noi rivendichiamo
Mario Salvi
Ieri come oggi, rivendichiamo il diritto all’insubordinazione contro le ingiustizie di questo stato che ha sempre soffocato nel sangue dei lavoratori e dei proletari le istanze di eguaglianza e libertà, per garantire i privilegi della classe dei potenti e del potere.
Rivendichiamo il diritto alla
costruzione della libertà e della giustizia, perché nessuno sia mai più schiavo dell’arroganza del potere e dei potenti.
"Il 7 aprile 1976, a Roma, in occasione della trattazione in Cassazione del caso Marini, per il quale è riconfermata la condanna, manifestano gli anarchici e la sinistra rivoluzionaria dinanzi al ‘Palazzaccio’ e al Ministero di Giustizia.
Condannato in appello a 9 anni di reclusione, Marini era accusato di aver reagito a un assalto fascista, disarmando il giovane missino Carlo Falvella del proprio coltello e ferendolo a morte durante la colluttazione.
Il fatto era avvenuto nel luglio 1972 a Salerno, in un clima di forte tensione creato nella città dalle numerose azioni squadriste: aggressioni a militanti della sinistra, devastazioni di sedi politiche e incursioni nelle redazioni di giornali.
Marini, che nel 1975 vinse il Premio Viareggio per la poesia con il volume “E noi folli e giusti”, prima dell’arresto era impegnato in una controinchiesta su un anomalo incidente stradale che nel 1970 aveva procurato la morte di cinque anarchici calabresi, nei pressi di Roma, dove si stavano recando per consegnare alcuni documenti, mai ritrovati, sulle stragi che iniziavano a insanguinare l’Italia.
il 7 aprile 1976 contro le mura del Ministero di Giustizia vennero lanciate alcune molotov, nella limitrofa via degli Specchi la guardia carceraria in borghese Domenico Velluto apre il fuoco giustiziandolo con un colpo alla nuca il giovane comunista Mario Salvi, 21 anni, militante del Comitato Proletario Zona Nord, struttura del quartiere di Primavalle impegnato nelle occupazioni delle case e nelle autoriduzione delle bollette, legato all’Autonomia Operaia."
Domenica 7 Aprile, alle ore 11,00 in Piazza Mario Salvi a Primavalle, si poserà la nuova targa in memoria del nostro compagno Mario.
I compagni e le compagne di Primavalle
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E’ morta Caterina Terenzi, la mamma di Mario Salvi
http://bellaciao.org/it/spip.php?article28262
Caterina
Terenzi, la mamma di Mario Salvi, il compagno dell’autonomia operaia di
Torrevecchia/Primavalle assassinato il 7 Aprile 1976 - a soli 21 anni - da una
guardia di custodia durante una manifestazione, è morta in questi giorni.
Storica
militante socialista, all’epoca dei fatti era animatrice del Circolo
Vittoria Nenni di Torrevecchia.
La
sua scelta, allora, di affidarsi completamente ad una battaglia tutta
giudiziaria ( che si infranse fatalmente di fronte alla “logica di
emergenza” che portò alla vergognosa assoluzione dell’assassino di Mario)
per rendere giustizia al figlio ed in questo senso la scelta di delegare
totalmente la battaglia ad un team di avvocati socialisti … Marazzita,
Lagostena Bassi, Gentile … che, per la verità, erano professionalmente
bravissimi e che difendevano spesso in quel periodo anche i compagni di
movimento ma che avevano innegabilmente una logica che non usciva dall’alveo
istituzionale … creò – è inutile negarlo oggi - qualche dissapore ed
incomprensione col Comitato Proletario di Primavalle che, dopo la morte di
Mario, aveva preso il nome del compagno ucciso.
Ed
anche qualche rottura oggettiva di rapporti personali mai del tutto
recuperata.
Ma
questo ci sembra oggi del tutto secondario.
A
noi piace oggi ricordare la popolana verace e battagliera senza peli sulla
lingua, che ricordava tanto certi personaggi di donne del popolo romano
impersonate sullo schermo da Anna Magnani.
Ed
il suo impegno politico e sociale che ha continuato a portare avanti anche nei
decenni successivi nell’associazionismo di base del popolare quartiere di
Laurentino 38, dove con la famiglia si era trasferita.
A
poche settimane dalla morte di Claudio Rotondi, un altro pezzo importante
della nostra storia che ci lascia.
Ciao,
Caterina, nella tua vita hai sofferto molto, che oggi la terra ti sia lieve.
Compagne/compagni
di Roma Nord
16
Gennaio 2011
Questa
tristissima notizia mi ha provocato un flash di memoria ...
Il
Circolo Vittoria Nenni di Torrevecchia ... Caterina che ci ha lasciato ....
Era
credo l’autunno del 1974 o al massimo i primi mesi del 1975 ... io e Mario
Salvi militavamo allora nel gruppo marxista-leninista "Stella Rossa"
che aveva sede in Via Gasparri, tra Torrevecchia e Primavalle ...
Coi
compagni socialisti del Circolo V.Nenni organizzammo un cineforum nella loro
sede, molto più ampia ed accogliente della nostra ...
Ed
una sera proiettammo "I compagni" di Mario Monicelli, presente il
regista e presente anche Pietro Nenni, alla cui figlia uccisa dai nazisti il
circolo socialista di Torrevecchia era dedicato.
Ricordo
benissimo che fui fortemente colpito da quanto Monicelli disse
nell’immancabile dibattito che seguì la proiezione.
Il
regista disse che anche a lui, all’epoca in cui aveva girato il film, cioè
i primi anni sessanta, era sembrato di fare un qualcosa di importante dal
punto di vista storico ma oggettivamente anche un qualcosa di un pò
"vecchio" .... erano gli anni dei primi governi di centrosinistra,
del boom economico, dell’inizio del consumismo di massa, delle auto e delle
case di proprietà ac quistate anche dagli operai, sia pure a base di cambiali
e di debiti quarantennali ...
Ma
disse pure che invece, nel 1974 o 75 che fosse, il tema di quel film, la
"classe operaia", era tornato attuale e che era necessaria una
rivoluzione ...
Ed
il bello fu che anche il vecchio socialista "autonomista" Pietro
Nenni, in un brevissimo intervento, assentì con la tesi, del resto ripetuta
solo pochi mesi fa, di Monicelli sulla necessità della rivoluzione in Italia
...
Ricordo
che noi giovani rivoluzionari ci sentimmo quella sera rinfrancati da quanto
dicevano questi due "grandi vecchi", questi miti della sinistra che
per qualche ora erano venuti a confrontarsi con noi giovani di borgata
"estremisti" ....
Pochi
mesi dopo, io, Mario Salvi e gli altri giovani borgatari lasciammo Stella
Rossa e passammo ad un comitato dell’autonomia operaia che era nato nel
quartiere.
Il
7 Aprile 1976 Mario Salvi cadde ucciso come sappiamo a nemmeno 21 anni...
Ripensare
oggi che io, Mario, Caterina, Nenni e Monicelli abbiamo avuto in quella
lontanissima sera un momento comune così intenso ... mi fa venire i brividi
alla schiena ....
Ma
soprattutto mi convince della necessità di "coltivare la memoria"
... senza memoria non c’è futuro ....
Ciao,
Caterina .... si, che la terra ti sia lieve ....
K.
le iniziative per ricordarlo
7 aprile 2010
7 A
P R I L E 2010 Tributo a MARIO SALVI
APPUNTAMENTO dalle ore 17 a Primavalle , in P.za Mario Salvi
Il 7 Aprile 1976 il compagno Mario Salvi veniva ucciso a Roma , nei dintorni del
Ministero di Giustizia, colpito alle spalle dall'agente penitenziario Velluto in
via degli Specchi ( in quel luogo una lapide ne ricorda il sacrificio) , mentre
manifestava il suo sdegno nei confronti della feroce giustizia che condannava
l'anarchico Giovanni Marini, reo di essersi opposto alle ripetute aggressioni
della canaglia fascista a Salerno , colpendo a morte per legittima difesa
lo squadrista Falvella .
Il compagno Mario Salvi svolgeva con passione la militanza politica nel
quartiere di Primavalle, partecipe del dibattito e delle esperienze
dell'autonomia operaia romana dei Comitati Autonomi Operai di via dei Volsci.
Son trascorsi 34 anni da quel omicidio di Stato , senza che Mario e la sua
famiglia abbiano ottenuto giustizia e il risarcimento morale da tributare a chi
ha sacrificato la sua giovane vita per i diritti e i bisogni negati,per una
società di liberi e uguali.
IL 7 APRILE 2010 DALLE ORE 17 l'appuntamento è in p.za MARIO SALVI dove i/le
compagni/e ricorderanno la sua opera nel quartiere di Primavalle.
Confederazione Cobas
LA CASSAZIONE CONFERMA LA CONDANNA A MARINI MENTRE UN AGENTE FREDDA MARIO SALVI.
Il 7 aprile [1976] la Cassazione ha confermato la condanna a nove anni inflitta
all´anarchico Marini. La pena diventa così definitiva. Marini deve continuare a
marcire in galera reo di essersi difeso da infami aggressori fascisti.
Subito dopo il verdetto c´è stata una manifestazione di protesta. E´ qui che un agente del ministero di giustizia ha ucciso a freddo, senza alcuna ragione, il ventenne Mario Salvi...
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QUESTO IL TESTO DI UNO DEI TANTI VOLANTINI DI MOVIMENTO CHE DENUNCIA L'ENNESIMO EFFERATO OMICIDIO DI UN COMPAGNO
UNA DATA INFAUSTA QUELLA DEL 7 APRILE CHE SI RIPETERA' TRE ANNI DOPO CON QUELLA MOSTRUOSA OPERAZIONE DI ELIMINAZIONE FISICA DI UN'INTERA GENERAZIONE DI MILITANTI GRAZIE AL TEOREMA CALOGERO E ALL'INFAME CAMPAGNA DEL PCI CONTRO L'AUTONOMIA OPERAIA DI PADOVA E DI TUTTA ITALIA.
Riportiamo di seguito il volantino col quale i compagni di Primavalle hanno ricordato Mario Salvi oggi 7 aprile 2008 e un volantino "storico" del gruppo dei Comunisti Internazionalisti
entrambi i materiali ci sono
stati inviati dal
CIRCOLO
DI INIZIATIVA PROLETARIA GIANCARLO LANDONIO VIA STOPPANI 15(QUART. SANT´ANNA
dietro la p.zza princ.)- ITALIA - 21052 - BUSTO ARSIZIO - VA -
e-mail: circ.pro.g.landonio@tiscali.it
del quale ringraziamo doverosamente per la puntualità della segnalazione
che permette da tempo questo archivio di segnalare momenti importanti
della storia dei movimenti degli anni 70.
quanto prima intendiamo aggiungere altro materiale proveniente dal nostro Archivio storico Benedetto Petrone con documenti d'epoca sulla morte di Mario Salvi
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SALVI VIVE - Presidio lunedì 7 ore 17 a Primavalle (Roma Nord
7 aprile 1976, sono passati 32 anni dall´assassinio di Mario Salvi, giovane del nostro quartiere: Primavalle. Fu assassinato da un agente di polizia penitenziaria a sangue freddo, impugnando la pistola e prendendo la mira. Verdetto della giustizia dello Stato al processo del poliziotto Domenico Velluto: assolto nell´adempimento del dovere.
Ma cosa muoveva un giovane di 21 anni fino al punto di rischiare la morte, fino al sacrificio della vita?:
La voglia irrefrenabile di giustizia: Quel giorno era sotto il Ministero di "Grazia e Giustizia" a contestare un´altra sentenza scandalosa, si condannava per omicidio chi si era difeso da un´aggressione di una squadraccia di fascisti, che si sa, hanno sempre fatto il lavoro sporco dello stato, dagli omicidi alle stragi di stato: e i propri sicari lo Stato li copre!
Il desiderio di riscatto da una condizione di quartiere di periferia come il nostro, dal ghetto e dall´emarginazione, dalla disoccupazione e dai soldi, sempre pochi; per quello in quegli anni organizzavano il mercato popolare vendendo i prodotti acquistati dai produttori di carne e verdure a prezzi di costo cosi da far risparmiare le famiglie a basso reddito.
La lotta per la casa e per i diritti in un quartiere di muratori e manovali che le case le costruivano per i palazzinari, ma che non se le potevano permettere e così le occupavano. Quando organizzavano le lotte contro il carovita con le autoriduzioni di bollette e tariffe.
Il desiderio di libertà da ogni dittatura e dai soprusi a fianco dei popoli in lotta, degli emigranti meridionali, contro lo strapotere USA e della Democrazia Cristiana, e contro i fascisti, foraggiati dalla CIA americana e italiana (GLADIO), che aggredivano, accoltellavano e mettevano le bombe assassinando gli oppositori dei padroni e dello stato, operai, studenti e compagni.
Questo era Mario Salvi, la generosità e l´esuberanza, l´umiltà e il senso di giustizia, il gioco ed il coraggio, la rabbia contro i padroni e contro la corruzione dei partiti, per questo lo hanno ucciso prendendo la mira, ma non hanno colpito la nostra voglia di lottare per un mondo libero e senza ingiustizie, per l´uguaglianza e la fratellanza. Continuiamo a lottare per i diritti veri e per un mondo senza padroni senza galere e senza frontiere oggi come ieri per il futuro.
HASTA LA VICTORIA SIEMPRE ! !
Il 7 aprile ore 17, presidio alla lapide a Primavalle, p.zza. Mario Salvi già Clemente XI
I compagni e le compagne di Primavalle, Spazio Antagonista "il Comitato" Via Girolamo Casanate 2a
Di
: I compagni e le compagne di Primavalle
venerdì 4 Aprile 2008
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CONTRO LA VIOLENZA STATALE RAFFORZIAMO L´AUTODIFESA PROLETARIA - ALLARGHIAMO IL PARTITO RIVOLUZIONARIO!
Ieri sera 7 aprile [1976], a Roma un agente di custodia in servizio al ministero di giustizia ha ucciso con un colpo di pistola alla nuca Mario Salvi, militante dei "Collettivi Autonomi Operai"
E´ questo un altro anello della lunga catena di assassinii compiuti dagli agenti della democrazia parlamentare.
Esso attesta come il livello normale, raggiunto dalla violenza statale nell´attuale fase acuta della crisi di regime, sia ormai l´assassinio sistematico.
Il nostro cordoglio per l´uccisione e il nostro disprezzo immenso per gli assassini di Stato! Da questa eliminazione fisica bisogna trarre una sola conclusione: la via per combattere la reazione è quella di organizzarsi nei comitati di lotta/agitazione per gli obbiettivi operai, creare il più vasto fronte proletario, legarsi sempre più per costruire il partito rivoluzionario. Le reazioni violente individuali, non organizzate contro il marcio sistema capitalistico; senza il legame con la lotta di classe sono sterili e portano al suicidio. Debbono invece scaturire dall´esigenza di questa lotta storica - insopprimibile ed esserne il momento più determinante e incisivo.
Combattiamo la reazione statale organizzando i comitati di lotta/agitazione per il salario minimo garantito a occupati e disoccupati; per un forte aumento generalizzato del salario, per le 36 ore settimanali di lavoro a parità di salario, per l´abolizione completa delle tasse sul salario dei proletari!
ESTENDIAMO IL FRONTE PROLETARIO. SVILUPPIAMO L´AUTODIFESA DI CLASSE. NULLA DEVE RIMANERE IMPUNITO. ALLARGHIAMO IL PIU´ POSSIBILE IL PARTITO RIVOLUZIONARIO.
Tratto da: LOTTE OPERAIE supplem. murale dei Comunisti Internazionalisti (La Rivoluzione Comunista) nr.112 del 10 aprile 1976
20154-Milano-
P.zza Morselli,3