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Varalli, Zibecchi...quei maledetti giorni di aprile 1975
IL FILM DELCOLLETTIVO CINEMA MILITANTE
PAGHERETE CARO PAGHERETE TUTTO
Nelle caserme con il sangue agli occhi una testimonianza di come furono vissuti quei giorni dai Proletari In divisa
Eravamo tornati quella sera da da Pordenone dove avevamo fatto una riunione presso la sede dell'ANPI ( associazione dei partigiani) per organizzare le manifestazioni del 25 aprile che avrebbero dovuto poter coinvolgere la presenza dell'ANPI nelle caserme accanto ad una visibilità del movimento dei Proletari in divisa. Quell'anno sarebbe stato il trentennale della Liberazione dal fascismo e per noi ventenni, trenta era un'età che sembrava essere quella nella quale, grazie al nostro "impegno rivoluzionario", avremmo visto affermarsi la nuova società socialista oppure non ci saremmo stati perchè caduti romanticamente per quell'ideale. Le speranze stavano rifiorendo: il Vietnam aveva vinto e gli americani e i loro alleati assaporavano il gusto amaro della sconfitta, il Portogallo era nel pieno delle vicende della rivoluzione dei garofani e in tante parti del mondo occidentale una nuova classe operaia istruita come non mai e combattiva era riottosa a farsi ammaestrare dai soliti burattinai...
Il compagno caporale G. di Milano, uno dei nuovi arrivati del primo scaglione 75 , che quella sera era di servizio e non aveva potuto venire alla riunione dei PID , ci accolse con le lacrime agli occhi e agitatissimo... gli altri milanesi gli furono subito intorno, noi più anziani e in maggior parte meridionali non riuscivamo a capire il loro dialetto,smozzicato dalle espressioni di rabbia e dalle lacrime.Poi quando ci misero al corrente dell'uccisione di Varalli, comunicata per telefono a G. dalla madre, la costernazione fu totale
Il giorno dopo l'agitazione in caserma , man mano che arrivavano le notizie degli scontri saliva e quando giunse la conferma della morte di Zibecchi ci si ritrovò la sera ai bordi del recinto della base insieme con gli altri compagni in divisa delle altre compagnie tra urla, bestemmie e un senso di impotenza e di voglia di scavalcare quel reticolato e andare anche noi a Milano .... quel giorno gli ufficiali evitarono di farsi vedere e fascisti e mafiosi si misero in un cantuccio sapendo che sarebbe andata male...
Negli occhi di quei giovanissimi compagni militari milanesi,che conoscevamo da appena tre mesi, c'era una voglia di rispondere sangue su sangue e che nessun ragionamento avrebbe spento e che prima o poi sarebbe emersa come un'onda montante e che avrebbe determinato tragicamente il destino di molti di loro ,ma anche di quel movimento che fu del 77
Tra di loro c'erano quelli dei collettivi di Rosso e delle diverse anime dell'autonomia che, ricevuto da noi " vecchi dei PID" il testimone avrebbero condotto l'esperienza del MAO ( Militari Autonomi Organizzati), c'erano i ragazzi della " Banda Bellini", il meglio del servizio d'ordine di LC, c'erano i katanga di Avanguardia operaia, c'erano quelli di Reggio Emilia con la tessera del PCI ancora in tasca ma la testa... in quei giorni maledetti di aprile 75 ci sentimmo affratellati dal sangue versato dai nostri compagni a Milano e non solo... nelle tante manifestazioni di protesta...poi arrivarono le immagini in quel reportage della rivista ABC che in una nuova veste grafica ed editoriale offrì una testimonianza giornalistica eccezionale. Poichè era una di quelle riviste conosciute come scandalistiche non fu soggetta alla censura e al boicottaggio degli spacci militari e così le immagini dei fatti di Milano ci arrivarono prima ancora che le lacrime sui nostri visi fossero asciugate. NON SAPEVO CHE UN COMUNISTA AVESSE UN CERVELLO COSì GROSSO!- questa frase che a detta di ABC fu pronunciata dai carabinieri sul luogo del delitto incupì ancora di più gli animi dei compagni e determinò le loro future scelte e le strade si sarebbero ancora una volta divise...
RIPORTIAMO QUANTO INVIATOCI
dal
CIRCOLO
DI INIZIATIVA PROLETARIA GIANCARLO LANDONIO VIA STOPPANI 15(QUART. SANT´ANNA
dietro la p.zza princ.)- ITALIA - 21052 - BUSTO ARSIZIO - VA -
e-mail: circ.pro.g.landonio@tiscali.it
del quale ringraziamo doverosamente per la puntualità della segnalazione
che permette da tempo questo archivio di segnalare momenti importanti
della storia dei movimenti degli anni 70.
quanto prima intendiamo aggiungere altro materiale proveniente dal nostro Archivio storico Benedetto Petrone con documenti d'epoca sulla morte di Varalli e Zibecchi
in coda riportiamo integralmente un volantino dell'epoca inviatoci dei compagni del Circolo Landonio, senza commenti o censura ed invitiamo chiunque abbia materiale su questi fatti di inviarcelo e noi lo pubblicheremo
La redazione dell'Archivio Storico Benedetto Petrone
SIRIO PACCINO FERITO PANICHI INCARCERATO ED ACCUSATO IN MANIERA INFAME
DOCUMENTO CON FOTO IN FORMATO PDF
16 aprile- MILANO
Un gruppo di compagni che sono di ritorno da una manifestazione per la casa vengono affrontati dai fascisti m piazza Cavour .Uno di questi ultimi, Antonio Braggion di Avanguardia Nazionale, spara uccidendo con un colpo alla tempia Claudio Varalli, 17 anni militante del Movimento Studentesco . L'assassino, che era in libertà provvisoria per le numerose aggressioni contro militanti di sinistra, riesce a fuggire. La notizia dell'uccisione di Varalli si diffonde immediatamente. Due ore dopo gli antifascisti milanesi danno vita ad una manifestazione in risposta al nuovo crimine fascista. Il corteo, partito dall'università statale.si ferma sul luogo dell'assassinio . Più tardi viene assaltata la sede del "Giornale Nuovo" di Montanelli che dava dei fatti una versione falsificata, cercando di accreditare la tesi della rissa e quindi degli opposti estremismi.
UCCISIONE DI ZIBECCHI
17 aprile-MILANO
Da tutte le scuole di Milano e provincia gli studenti affluiscono alla Statale . Anche gli operai escono dalle fabbriche e partecipano alla manifestazione. Nelle strade di Milano si svolge un corteo di 30mila persone . In Piazza Cavour parlano operai, sindacalisti, intellettuali democratici e compagni di scuola di Claudio Varalli . In Via Mancini dove c'è la sede del MSI, si sviluppano aspri scontri tra manifestanti e forze dell'ordine . I Carabinieri fanno uso di candelotti e sparano colpi d'arma da fuoco .Un camion dei CC, dopo numerosi caroselli, si avventa deliberatamente sui dimostranti Giannino Zibecchi, del Comitato di Vigilanza Antifascista, viene travolto e ucciso. Il luogo del nuovo assassinio è l'angolo fra Via Cellini e Corso XII marzo. II carabiniere alla guida del camion si chiama Sergio Chiareri.
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CHI PROTESTA CONTRO LO SQUADRISMO FASCISTA RICEVE IL PIOMBO DALLO STATO DEMOCRATICO.
Operaio organizzati contro la violenza statale. Organizzati contro il governo di polizia. Organizzati per costruire il partito rivoluzionario.
Con un colpo di pistola sparato in facciali 16 aprile [1975] pomeriggio a Milano il ventunenne fascista Braggion ha ucciso lo studente diciassettenne Claudio Varalli di Baranzate, figlio di operai, aderente al Movimento Studentesco della Statale. Questo ennesimo assassinio fascista ha sollevato un´ondata di sdegno e di collera nell´ambiente studentesco milanese e nazionale e, anche nell´ambiente operaio. Manifestazioni di protesta si sono avute la stessa sera a Milano; l´indomani in altre città (Bergamo, Pavia, Brescia; Cagliari, Modena, ecc.). Ieri, 18 Aprile, manifestazioni, scioperi e cortei operai hanno invaso le piazze in altri centri (Napoli, Firenze, Bologna, Palermo, Lecce, ecc.). Lo sdegno e la collera dei manifestanti si sono riversati contro le sedi del MSI e ci sono stati duri scontri con la polizia.
A Milano, teatro degli avvenimenti, nella prima giornata di manifestazioni, il 17 aprile, i carabinieri travolgono con un gippone il ventisettenne Giannino Zibecchi e sparano ad altezza d´uomo raffiche di mitra sulla folla che manifesta in via Mancini sotto la federazione del MSI, facendo decine di feriti, di cui alcuni gravissimi. La polizia spara sui dimostranti a Pavia e Bergamo; e l´indomani 18/4 a Firenze, Napoli e in altri posti. Il bilancio provvisorio è di diversi morti e di decine di feriti. All´indignata protesta antifascista il governo ha risposto con le armi e col fuoco.
Su questa orgia di sangue "democratica" no c´è stata nessuna voce di condanna istituzionale. Il ministro dell´interno Gui, rispondendo alle interpellanze parlamentari, non ha avuto alcuna parola di critica nei confronti delle forze dell´ordine. C´è stato invece un coro unanime di condanna nei confronti degli "eccessi di piazza"dei manifestanti. Mentre Almirante urla che il MSI-DN è l´unico partito a volere la pena di morte e a volere la messa fuorilegge di tutti i raggruppamenti extra-parlamentari; Fanfani, De Martino, Berlinguer, non hanno perso tempo a incontrarsi con Moro per studiare assieme le misure da prendere per il ritorno alla normalità. Questi sporchi democratici sono pronti a impiegare anche i cannoni pur di salvare la democrazia parassitaria dei padroni (lo Stato del carovita, della cassa integrazione, del manganello)! Perciò il loro antifascismo è solo un pretesto per reprimere la lotta delle masse, rafforzare l´armamento dello Stato, dare più poteri alla polizia. Proprio questi due giorni di manifestazioni popolari dimostrano in modo bruciante come opera il governo di polizia; rispondendo alla protesta indignata delle masse proletarie col piombo.
Dunque la collera operaia non deve scaricarsi solo sulle sedi del MSI-DN; deve investire lo stato democratico, i suoi artefici, i suoi infami sostenitori. Per questo noi diciamo: operaio-proletario organizzati contro il governo di polizia; organizzati nella prospettiva del partito rivoluzionario (nelle file internazionaliste); perché solo con l´organizzazione rivoluzionaria è possibile distruggere lo Stato borghese e impiantare finalmente lo Stato proletario.
Tratto da Lotte Operaie suppl. murale dei Comunisti Internazionalisti (Rivoluzione Comunista) nr.79 del 19/4/1975