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PROSPERO GALLINARI il contadino divenuto brigatista Inseriamo senza commenti i link e alcune note relative alla figura di Prospero Gallinari, emblematica per comprendere le scelte di un pezzo della "nostra generazione" senza mitizzare e senza demonizzare. Nell'ora della sua morte , e a vedere centianai di persone, giovani ed anziani affollare il suo funerale fa comprendere quanto occorra lavorare sulla memoria, affinchè i sogni e gli errori, il sangue versato,l'orrore e la follia, l'imbarbarimento di una società, non possano divenire solo spazzatura da utilizzare per imbrattare con la mistificazione un intero periodo storico, ma neanche per alimentare miti di soluzioni "scorciatoia" nel lungo cammino per liberarci dall'oppressione economica, poliziesca, militare e ...mentale... del capitalismo Noi lo vogliamo semplicemente ricordare con il momento che lo invitammo nel gennaio 1996 , a Brindisi, come Associazione "La Casbah" per la presentazione del libro " dall'altra parte , l'odissea quotidiana delle donne dei detenuti politici. Lui che era in libertà vigilata per le sue cattive condizioni di salute, non si fermò mai nel denunciare l'orrore del pianeta carcere e dell'abisso in cui la cultura emergenziale aveva portato l'Italia al di fuori degli Stati civili
http://it.wikipedia.org/wiki/Prospero_Gallinari DAL SITO BARUDA.NET: in migliaia a salutare ,al funerale, Prospero Gallinari
da l sito di Radio Onda d'Urto E’ morto questa mattina a 62 anni Prospero Gallinari, militante delle Brigate Rosse durante gli anni ’70. Il suo corpo senza vita è stato trovato nel garage della sua abitazione a Reggio Emilia, probabilmente stroncato da un malore improvviso. Stava scontando una condanna a tre ergastoli. Arrestato nel 1974, evaso nel 1977, riarrestato nel 1979, Gallinari ha passato 17 anni in carcere senza mai dissociarsi dal percorso politico intrapreso, e ancora oggi era detenuto in semilibertà per ragioni di salute. La storia di Prospero Gallinari è un arco che attraversa tutta la storia del secondo Novecento, in basso e a sinistra. Giovanissimo, nel 1969 Gallinari aderì al cosiddetto gruppo dell’Appartamento, a Reggio Emilia, con Alberto Franceschini, Tonino Paroli e altri compagni e compagne. Da lì in poi la scelta di militare nelle Brigate Rosse, dalle origini del gruppo fino alla fine del loro percorso nel 1988. Prospero Gallinari aveva riassunto la sua vita da militante nel libro del 2006 “Un contadino nella metropoli. Ricordi di un militante delle Brigate Rosse” Nei prossimi giorni torneremo sull’argomento proponendovi degli estratti di interviste “d’archivio” rilasciate da Prospero direttamente ai nostri microfoni.
....Fiero della sua origine contadina, della sua terra e della sua storia, Prospero ha pubblicato nel 2006 il libro: “Un contadino nella metropoli. Ricordi di un militante delle Brigate Rosse”, un libro che si rivela, pagina dopo pagina, documento importante per i militanti di ieri e di oggi. In uno stile asciutto e rigoroso, Prospero consegna alla scrittura la propria esperienza politica ed umana di militante comunista rivoluzionario, senza sconti, auto-celebrazioni o ripensamenti di comodo, proprio come era lui..... L'INTERVISTA DI ASKATASUNA A GALLINARI
IL FILM IL SOL DELL'AVVENIRE UN FILM da vedere per comprendere le discussioni, i dubbi, i sogni e le illusioni che animavano il "gruppo dell'appartamento" , la comune fatta dai ragazzi della FGCI di Reggio Emilia alla fine degli anni 60, dalla quale poi uscirono alcuni capi delle Brigate rosse , ma anche attuali esponenti del partito democratico e del sindacato e dove era di casa Adelmo Cervi, il figlio di Aldo , uno dei sette fratelli Cervi assassinati da fascisti http://www.lunedicinema.com/scheda.asp?id=289
Reggio Emilia, 1969. Un gruppo di ragazzi abbandona la locale Federazione giovanile comunista, per dar vita, insieme ad altri coetanei di provenienza anarchica, socialista, cattolica, all’Appartamento, una comune sessantottina che insegue il sogno rivoluzionario e che vede nel partito comunista al governo della città, il tradimento degli ideali partigiani e antifascisti appartenuti ai loro padri e nonni durante e dopo la seconda guerra mondiale. Dall’esperienza dell’Appartamento, di lì a due anni, usciranno alcuni tra i più duri brigatisti rossi degli “anni di piombo”: Alberto Franceschini, Tonino Loris Paroli, Roberto Ognibene, Prospero Gallinari, Renato Azzolini. Reggio Emilia, autunno 2007. Alcuni dei “ragazzi del 1969” si ritrovano dopo quasi 40 anni nello stesso luogo, un ristorante sulle colline, dove il gruppo dell’Appartamento compì il salto tragico e fatale nella lotta armata. Seduti intorno a un tavolo, con rievocazioni a tratti drammatiche, Franceschini, Paroli e Ognibene (tre ex brigatisti tornati alla vita normale dopo una lunga detenzione nelle prigioni di mezza Italia) insieme a Paolo Rozzi e Annibale Viappiani (che non aderirono alle Brigate rosse, e oggi sono impegnati il primo nel Partito Democratico, il secondo nel sindacato ) ripercorrono una sorta di viaggio a ritroso, alla ricerca delle motivazioni più profonde delle rispettive scelte. A integrare le ricostruzioni dei cinque protagonisti, due testimoni davvero sorprendenti, che in vario modo e a vario titolo parteciparono alla esperienza dell’Appartamento: Corrado Corghi, ex dirigente della Democrazia Cristiana ed esponente del cattolicesimo del dissenso, e Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei sette fratelli comunisti trucidati dai nazifascisti nel ’43 i link "copiati " dal sito INSORGENZE.IT Chi
era Prospero Gallinari la
libertà condizionale Per
saperne qualcosa di più il
Pci intervenne sui giurati popolari
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