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25 Agosto 1972. L’assassinio di Mario Lupo Il 25 agosto [1972] a Parma una squadra fascista ha assassinato Mario Lupo. Nota della redazione dell'Archivio storico Benedetto Petrone : ringraziando i compagni del circolo Landonio per il loro contributo nel ricordare il compagno Mario Lupo , come redazione riportiamo integralmente come è nostra consuetudine, non censurare, la loro ricostruzione dei fatti e analisi politica degli stessi. A questo documento intendiamo però in seguito aggiungere altri contributi partendo innanzitutto dalle pagine di Lotta Continua del nostro archivio e dai volantini e manifesti degli altri gruppi politici che in quell'occasione si mobilitarono Mario Lupo era un giovane emigrato siciliano di 19 anni, operaio militante di Lotta Continua. Era stato più volte minacciato dai fascisti per la sua coraggiosa attività contro lo squadrismo. Il 28 luglio era stato aggredito da 2 fascisti, Ringozzi e Bonazzi. Questi due figuri avevano poi minacciato una compagna di Lupo, aderente al gruppo del Manifesto, e cassiera al cinema Roma. E’ stato proprio per proteggerla che Mario Lupo ed altri compagni si sono recati la sera del 25 agosto al cinema Roma. Qui i fascisti avevano organizzato un agguato. Con altri 4 colleghi Ringozzi e Bonazzi, nascosti dietro un cespuglio del viale, balzano su Lupo e un suo compagno. Mentre questi viene preso a botte, Mario Lupo, lanciatosi a difenderlo viene colpito al cuore con un pugnale. Il giovane è morto sul colpo. Dopo l’assassinio i fascisti fuggono. Poco più tardi vengono fermati dalla polizia, che li rilascia . Il questore definisce i fatti: “una rissa per questione di donne”. Come sempre avviene la borghesia infanga le sue vittime proletarie dopo averle uccise. Solo molto più tardi, sull’onda dello sdegno proletario, vengono emessi mandati di cattura a carico dei fascisti, per omicidio volontario. La reazione del proletariato parmense è immediata. Subito lo stesso 25 agosto, sul luogo dell’assassinio, che viene picchettato da Lotta Continua, vi è un intenso e commosso pellegrinaggio. La mattina di sabato scioperano i facchini, tranvieri, ospedalieri e gli spazzini, che formano un corteo verso la questura. Un dirigente locale del MSI, il noto squadrista Montruccoli, viene pestato dagli operai in sciopero. Anche le forze politiche si mettono in moto . I partiti “social-comunisti” che a Parma dominano il Comune organizzano per sabato un comizio unitario di tutti i partiti democratici all’insegna dell’antifascismo legalitario. Sabato stesso, Lotta Continua ed altri raggruppamenti (il Manifesto, il PC ml) che partecipavano al comizio riformista formano un corteo, inscenando una manifestazione che canalizza il sentimento antifascista del popolo di Parma. Il giorno dopo, domenica questi gruppi organizzano una nuova manifestazione. Un corteo di centinaia di giovani e operai tocca il carcere, dov’è rinchiuso Bonazzi, quindi si dirige verso la sede del MSI e la distrugge, concludendosi davanti alla casa di Guido Picelli il prestigioso capo degli Arditi del Popolo parmensi. Intanto il Comune si impadronisce del cadavere di Lupo, e ne organizza il funerale per lunedì 28 agosto pomeriggio. I sindacati proclamano lo sciopero. Lotta Continua si piega a partecipare ai funerali dietro lo agli striscioni del Comune e del PCI. I funerali avvengono in una Parma paralizzata dallo sciopero. Tutti gli operai sono in piazza. Il corteo parte da p.za Garibaldi, per terminare in p.za Picelli. La sua testa passa tra ali di folla, e poi via via si pongono alla coda. La partecipazione operaia e popolare è impressionante: decine e decine di migliaia di persone sfilano nel corteo funebre mentre la polizia presidia minacciosa con forti contingenti. Anche la nostra organizzazione è presente al funerale con una delegazione. In ordine a questo funerale non si può fare a meno di rilevare che esso è stato dominato dal PCI, che ha mobilitato tutto il suo apparato per impedire nuove manifestazioni dell’estrema sinistra e che se ciò è avvenuto, sostanzialmente, per volontà stessa di Lotta Continua. Questo gruppo, dopo avere svolto la sua funzione di antifascista violento si è sottomesso al riformismo accodandosi dietro le sue bandiere e partecipando al comizio tenuto dall’ex sindaco partigiano Ferrari. Le parole di questo antifascista “resistenziale” sono state un inno alla Costituzione. Appellandosi alle “forze sane” dello Stato, Ferrari ha ripetuto i più logori motivi dell’antifascismo legalitario. Tra l’altro questo vecchio opportunista non ha mancato di aggiungere qualche altra “perla”. Egli ha detto che Mario Lupo, giovane siciliano, è maturato politicamente solo al nord, dove ha trovato “lavoro e coscienza civile”; unendo in tal modo spirito reazionario e razzismo. Anche in questo episodio Lotta Continua ha dimostrato i limiti del suo “antifascismo militante”; dell’antifascismo che resta a mezza strada, in quanto non abbina la lotta al fascismo alla lotta contro il riformismo. [seguono i 2 manifesti riportati all’inizio di questo documento] CIRCOLO DI INIZIATIVA PROLETARIA GIANCARLO.LANDONIO VIA
STOPPANI 15 (QUART. SANT’ANNA p.zza princ.) ------------------------------------------------------------------------------------------ |
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