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MILITARI ITALIANI NELLA RESISTENZA AL FASCISMO: STORIE DI EROI LORO MALGRADO 1)Buscaglia , un eroe che visse due volte e conteso per 60 anni 2)Boldrini il comandante "Bulow" 3)Generale Nicola Bellomo, liberatore di Bari dai nazisti e condannato a morte dagli inglesi 5) Brindisi, 8 settembre 43:l'ultima missione della Fenice. 6) 8 settembre 1943 la firma dell'armistizio , Inizia la lotta di liberazione dal nazifascismo 7)12 settembre 43 Barletta resiste ai tedeschi ma poi scatta la strage. Dal diario del col Grasso che da eroe nel lager non accettò mai di indossare la camicia nera 9) 7 ottobre 1943 : la deportazione di 2500 Reali Carabinieri di Roma in Germania 10) Aprile 45:l'ultimo caduto della Aeronautica Italiana 11) I carabinieri che divennero partigiani e seppero dire no! 13)il ruolo della Marina Italiana nella guerra di Liberazione 13bis (approfondimento)fORZE ARMATE E RESISTENZA: la Marina che puntò i piedi sin dalla Guerra di Spagna... 15) 8 settembre 1943 :due marinai montellesi travolti dai paradossi della Storia 18) 10 giugno 1943Buon
compleanno in armi, Regia Marina! L’ultimo saluto al Duce, ma pronti alla
lotta di Liberazione…da un ritaglio di
giornale conservato nel diario di guerra di mio padre, Camuso Luigi.
NOTA DELL'OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI Di questa pagina che tratta un argomento inusuale per i siti " antifascisti", assumendocene la responsabilità ne motiviamo brevemente la scelta. Parlare di Resistenza e lasciare un buco nero sul contributo rilevante delle migliaia di uomini in uniforme, la maggior parte proletari che l' 8 settembre 43 si trovarono dispersi , ancora in armi o in campi di prigionia e che decisero di gettare nel dimenticatoio vent'anni di retorica fascista e di combattere per la libertà del nostro Paese, sarebbe una grave mancanza per la loro memoria e per la verità storica. Narreremo in queste pagine storie di semplici uomini che il fato ammantato dei fulmini della guerra volle trasformare in eroi, loro malgrado. Tra essi vogliamo ricordare gli oltre diecimila martiri della divisione Acqui a Cefalonia che in un'esperienza unica ( e purtroppo dalla sinistra poco compresa) da soviet , dove in un'assemblea in cui la gerarchia non contò nulla decisero all'unanimità di sacrificarsi. combattendo contro i tedeschi ,senza che un Re fuggiasco e smemorato ed il suo inutile Stato Maggiore dichiarassero guerra alla Germania nazista e permettesse loro di combattere salvaguardati dalle convenzioni di Ginevra. Un esperienza cancellata da un vergognoso silenzio "atlantico" sul loro massacro perpetrato non da SS, ma da soldati dell'esercito tedesco che nel dopoguerra si volle ritenere al di sopra della barbarie nazista , onde riabilitarlo in sede NATO come baluardo contro il pericolo rosso del Patto di Varsavia. Sono storie che ci fanno riflettere e comprendere come la luce della libertà cova in ogni essere umano e che non può essere spenta da indottrinamenti e lavaggi del cervello . Vogliamo anche ricordare che se fu possibile un fenomeno resistenziale così grande fu grazie anche all'opera oscura e pericolosa di tanti attivisti rivoluzionari e antifascisti , anche loro in divisa tra le file dell'esercito di Mussolini. Un'esperienza che fu colta in parte da coloro che negli anni 70 vissero il fenomeno dei proletari in divisa e dei movimenti dei militari democratici e...noi, quella esperienza la rivendichiamo in pieno! Per l'Osservatorio sui Balcani di Brindisi A.C. osservatoriobrindisi@libero.it
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