Archivio storico"Benedetto Petrone" ritorna a >HOME PAGE<
|
|||||||||||||||||||||||||||||||
Onorati dall’assidua frequentazione del nostro sito da parte del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri intendiamo ringraziare tanto interessamento dedicando ad essi una pagina particolare della sezione l’altraResistenza, restando in linea con la nostra decisione, presa un anno fa, di tentare di rispettare la verità storica ma anche cercare di condurre critica politica. -.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- 9/ 7 Ottobre 1943:la deportazione di 2500 carabinieri, di stanza a Roma, in Germania Un libro appena uscito riapre una pagina dimenticata della nostra storia ma che a nostro avviso non assolve ruolo dell'Arma al servizio del potere costituito . ( vedi anche I carabinieri che divennero partigiani e dissero no!) Il libro Il Museo storico della Liberazione, le Edizioni Studium e l’Associazione nazionale ex internati militari, nel sessantacinquesimo anniversario della deportazione nazista da Roma di duemila-duemilacinquecento Carabinieri, presentano: il volume di Anna Maria Casavola “7 OTTOBRE 1943″. La deportazione dei Carabinieri romani nei Lager nazisti che si terrà domenica 5 ottobre 2008 , alle ore 10,30, nella sala delle conferenze del Museo (via Tasso 145). Interverranno con l’autrice la prof.ssa Elvira
Sabbatini Paladini, direttrice del Museo, il prof. Antonio Parisella,
dell’Università di Parma, Presidente del Museo, e il col. Giancarlo Barbonetti, Verrà anche presentata la nuova edizione dell’opera di
Vittorio E. Giuntella. dal sito .-.-..-.-.-.............................................-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- L'approfondimento dell'Osservatorio sui Balcani di Brindisi che cura la pagina dell'AltraResistenza per l'archivio S B P 1943-1945 I CARABINIERI ALLA RICERCA DI UN NUOVO RUOLO NELLA TEMPESTA DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO MA...GIA' PRONTI A RICOMINCIARE IL SERVIZIO AL FIANCO DEL POTERE COSTITUITO. Alcune brevi considerazioni storiche non dimenticando la difesa di Porta Pia ma anche i fatti del G-8 di Genova Quanto sia conflittuale il rapporto tra i movimenti che cercano di cambiare lo stato di cose presenti con chi invece ha compito quello di salvaguardare in nome della fedeltà cieca alle leggi e gli ordinamenti di uno Stato è cosa troppo ovvia specialmente quando parliamo dei Carabinieri che si ritengono i servitori dello Stato per eccellenza, Dalla loro nascita il loro duplice compito di soldati e poliziotti con le stellette li ha visti in prima linea nelle repressione di qualunque forma di dissenso e rivolta contro lo Stato sia che fosse contro cittadini italiani o uomini di paesi in cui l’Italia si presentava da occupante o colonizzatore. Dalla Libia all’Etiopia, dall’Albania ai Balcani, dalle retrovie di Caporetto ai monti dove si nascondevano i disertori, essi condussero la loro gelida opera senza fiatare, incarcerando o fucilando, rastrellando e applicando le leggi di rappresaglia contro briganti meridionali e contro partigiani slavi o ribelli libici ma… in quel lontano autunno 1943 qualcosa successe che sconquassò l’Italia e la stessa Arma: l’Armistizio e i diciotto mesi di occupazione nazista dell’Italia. I Reali Carabinieri ritenuti- giustamente- i fedelissimi del Re divennero bersaglio dei nazisti che non volevano la presenza di un’autorità militare ostile ad essi ma anche dei fascisti che cercarono in parte di inglobarli o mescolarli con la Guardia Nazionale Repubblicana in maniera tale che la loro capacità di conoscenza del territorio, delle popolazioni e dei “sovversivi” contribuisse alla lotta ai partigiani, agli ebrei e alle spie infiltrate dagli angloamericani. Solo in parte tutto ciò avvenne e anche i Carabinieri, in molti casi, riuscirono a riscattare un passato inglorioso di repressione popolare con atti di eroismo nella lotta di liberazione al Nazifascismo, sia in Italia che nei territori occupati. Ricordiamo il centinaio di carabinieri della penisola istriana che passarono armi e bagagli tra i ribelli e che andarono ad aggiungersi a quelli che entrati a far parte delle divisioni Garibaldi in Yugoslavia che si batterono senza esclusione di colpi contro nazisti e fascisti e ustascia. Ad essi è dedicata una medaglia d’argento con la quale si fregia la bandiera dell’Arma. http://cronologia.leonardo.it/storia/a1943qq.htm
Se il sacrificio, a Palidoro (Roma) del vicebrigadiere Salvo D’Acquisto, un ragazzo di 23 anni, del nostro Sud, di Nola, è una cosa ben nota, poco invece si sa dei molti altri CC che collaborarono alla Resistenza. Tra i tanti ricordiamo le tre medaglie d’oro che onorano i carabinieri uccisi dai tedeschi a Fiesole nel 1944, ma anche le migliaia di internati nei lager tedeschi sin dall’ottobre del 1943 come descritto dal libro presentato qualche giorno fa a Roma e che descrive l’accurata opera di deportazione dei carabinieri romani in Germania, dopo che essi avevano partecipato alla difesa della capitale , l’8 settembre del 43, pagando il prezzo di ventuno uomini.
Non dappertutto fu così, come narra lo scritto che accludiamo riguardante l’opera di rastrellamento degli ebrei nell’appennino lucchese e pistoiese e che si tradusse in un campo di prigionia alle porte di Prato con centinaia di italiani di fede israelita , passati prima dalle caserme dell’Arma e poi trasferiti via treno ai forni crematori dei lager tedeschi . Intanto al Sud,dove governavano il Re e Badoglio sotto occupazione angloamericana, l’Arma riprendeva la sua opera, o meglio il “Servizio” secondo le tradizioni: nell’ottobre del 1944 sono loro ad aprire il fuoco sui contadini di Ortucchio in provincia dell’Aquila che chiedono di coltivare le terre incolte del principe Torlonia. Ne riceveranno piombo dai Carabinieri Reali con due morti e tantissimi feriti. Nello stesso mese a Licata gli operai che manifestano davanti all’ufficio di collocamento, invece di ottenere lavoro ricevono piombo dai carabinieri di Agrigento: due lavoratori uccisi, 19 feriti e 80 denunciati. ( Polizia, di Gianni Viola e Mario Pizzola, ed Stampa Alternativa 1976) La nuova Italia repubblicana stava incominciando a costruirsi sul sangue dei lavoratori e degli sfruttati e che non ha smesso mai di scorrere lungo quel percorso che ci porta ai vergognosi giorni di Genova…
la redazione di Altraresistenza 7 ottobre 2008 .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.- Gli ebrei toscani passati dalle mani dei marescialli dei carabinieri ai campi di concentramento: un libro accusatorio... dal sito http://www.iltirreno.quotidianiespresso.it...glio&id=1487070 In
settecento verso l’inferno
|
|