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80° della Resistenza CEFALONIA PER NON DIMENTICARE 13-14 settembre 1943: gli uomini della divisione Acqui votano: non arrendersi e combattere i nazisti! 8-24 SETTEMBRE 1943 la battaglia dell'isola di Cefalonia La divisione ACQUI che nel cuore non si arrese mai e che decise di combattere votando in assemblea... (PAGINA A CURA DI ANTONIO CAMUSO)
La vicenda della divisione Acqui e dell’eroismo con cui essa riuscì a tenere testa per più di due settimane alle forze tedesche, che circondavano l’isola nel settembre 43, è tornata alla luce da troppo poco tempo.
Troppe le responsabilità di cui si macchiarono il comando generale italiano a cui capo erano il RE e Badoglio, troppe quelle degli alleati che non ritennero opportuno sprecare una sola nave né un aereo per alleggerire la pressione militare tedesca contro l’isola di Cefalonia ma ancor di più troppo infamante per l’onore dell’esercito tedesco fu quella strage di soldati e ufficiali che una volta arresi furono sterminati senza ragione. L’autore di quell’infamia non fu il corpo delle SS bensì reparti regolari dell’esercito tedesco e della marina tedesca . Una strage ,come altre, su cui si volle mettere un velo di silenzio nel dopoguerra poiché il nuovo esercito tedesco era nel frattempo divenuto il primo baluardo, in Europa, della NATO contro il pericolo da un’invasione russa Di quel massacro, a Norimberga, gli unici imputati furono: 1)il generale Lanz semplicemente poichè territorialmente la zona era di sua competenza; condannato a 12 anni ne fece cinque e poi continuò a vivere tranquillamente con la pensione di generale. 2)Il Maggiore Von Hirschfeld comandante delle truppe che massacrarono gli uomini della Acqui non subì nessun processo poiché morto in combattimento nel gennaio 1945 a Varsavia La Acqui attende giustizia! Intanto i 400 ufficiali fucilati dinanzi al muro della “casetta rossa” attendono ancora giustizia! I 17 marinai che furono costretti a sotterrarli e poi fucilati per eliminare testimoni attendono giustizia! Le migliaia di soldati e sottufficiali che furono fucilati o gettati nelle foibe dell’isola, come quella di Troianata dove furono rinvenuti i resti di 400 fanti dell’11 btg/17° fanteria, attendono giustizia! Attendono ancora giustizia 1300 soldati prigionieri imbarcati su navi tedesche e morti per affondamento delle stesse su mine o su attacco alleato!. Attendono giustizia i morti per stenti nei campi di concentramento o nello stesso campo di prigionia a che fu impiantato sull’isola. Ma la Acqui non fu mai domata! I mille prigionieri rimasti su quel campo si organizzarono in cellule pronte all’insurrezione mentre molti soldati che sfuggiti alla cattura si erano rifugiati sulle montagne cooperarono con i partigiani greci dell’isola o addirittura furono trasferiti sul territorio greco dove contribuirono alla resistenza ai tedeschi. Il giorno della riscossa Il 26 agosto 1944 l’isola di Cefalonia insorse contro i tedeschi e tra i partigiani in armi ci furono tutti i superstiti della divisione Acqui dimostrando come la Resistenza e la lotta per la libertà sono più forti della Barbarie nazifascista In 1256 gli uomini della Acqui raggiunsero l’Italia il 12 novembre 1944. Alcuni di loro non vedevano casa da quattro anni ed erano partiti in 11.500 al canto di Faccetta nera e Giovinezza e ritornarono antifascisti convinti. processo per la strage dopo 66 anni http://lombardia.indymedia.org/node/17189 http://www.ossimoro.it/cefalonia.htm http://www.giovannifasanella.com/2009/03/imputato-per-strage-a-cefalonia vedi anche
80° della Resistenza LA MARINA MILITARE ITALIANA NELLA GUERRA DI LIBERAZIONE E IL RUOLO DEI PORTI PUGLIESI . pagina a cura di Antonio Camuso
Antonio Camuso Archivio Storico Benedetto Petrone archiviobpetrone at libero.it Brindisi 10 giugno 2023
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