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L’ultimo
caduto, per la libertà , dell’Aeronautica
italiana Un
approfondimento di Antonio Camuso per
l’Archivio Storico Benedetto Petrone In questa pagina speciale dell’Archivio Storico Benedetto Petrone dedicata al 25 aprile non mancava , in continuità con un discorso aperto da tempo, quella dedicata agli uomini in divisa che nell’esercito di Liberazione Nazionale ( quello che in maniera erronea spesso è stato identificato come totalmente filomonarchico) e che diedero un contributo di sangue rilevante alla liberazione dell’Italia dal Nazifascismo. La dedichiamo all’Arma Azzurra , quella che era il fiore all’occhiello e biglietto da visita del fascismo e delle sue imprese e che invece al momento dell’8 settembre si trasferì massicciamente al Sud per ricominciare a combattere contro il fascismo e per riscattare l’onore di un popolo, di una Patria disonorata . Con aerei usurati , messi con diffidenza a disposizione dagli Alleati, seppero quei combattenti per la libertà adempiere sino al sacrificio estremo al loro dovere. Si mossero dalla nostra Puglia per risalire in campi improvvisati le truppe che avanzavano verso il Nord facendo miracoli e non fermandosi se non quando l’Italia fu completamente liberata. P39 Airacobra del 4° stormo su un aeroporto della costa adriatica ( dal libro I soliti 4 gatti) Dal
libro di Giulio Luzzati : I
soliti quattro gatti Mursia ed L’ultimo Palata Campobasso . aprile 45 Ultime azioni dei caccia del 20 gruppo del 51° stormo e del 4° stormo La guerra sta per terminare con la vittoria delle Nazioni Unite ma ancora si combatte e si muore I nostri reparti caccia in linea si sono ridotti a tre gruppi. Gli aerei scarseggiano e gli angloamericani non pensano eccessivamente alla regia Aeronautica, sebbene da mesi essa combatta al loro fianco: “Arrangiarsi”, la parola di sempre, la volontà di sopperire alle deficienze materiali. Il 2 aprile 1945, una formazione di P.39 del 4° Stormo è in volo verso il territorio Yugoslavo, con il solito compito di interdizione di movimento alle colonne tedesche nella zona di Sarajevo ( e di appoggio alle operazione delle formazioni partigiane ove molti erano i militari italiani a combattere, inquadrati nelle Garibaldi , NDR 2009) Gli Airacobra volano in formazione serrata, sono ormai logori, gli anni di lotta pesano anche sulle macchine e ricambi- dagli americani , NDR- non ne arrivano. Gli apparecchi sono mandati in volo dopo…miracolose, ma incomplete riparazioni dei nostri specialisti. Le azioni si susseguono. Gli Alleati ordinano , mentre i velivoli son sempre meno. -Ma per dimostrare a tutto il mondo che gli italiani vogliono cambiare il loro destino e fare sì che l’Italia non venga messa sulla bilancia dei vinti, si deve andare avanti e così…NDR- Così l’indomani quel tal Airacobra è di nuovo efficiente: in che modo, nessuno potrà mai saperlo. Se riuscirà a compiere la missione e a rientrare sarà un autentico miracolo della nostra Madonna di Loreto Ma oggi il miracolo non si è ripetuto. Alla richiamata, dopo il tuffo sulle colonne tedesche , nelle vicinanze di Sarajevo, il motore di uno dei P39, cede di schianto, s’incendia trascinando verso terra anche il pilota che si era fidato di lui e che non aveva voluto tener conto di tutti i segni premonitori, delle ormai troppe ore di funzionamento, dal ripetersi di tanti incidenti. Quel pilota , se non sbaglio, era il sergente maggiore Micheloni, l’ultimo caduto del 4° stormo e credo l’ultimo caduto della Regia Aeronautica. SU INFORMAZIONI E FOTO RELATIVE ALLO STORMO BALTIMORE DELL'AEREONAUTICA COBELLIGERANTE vi consigliamo di visitare il sito http://www.eaf51.org/Photo_09_MenBal.htm
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