Archivio storico"Benedetto Petrone"
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Irpinia ribelle: le storie/13 Il Plebiscito del 1929, i risultati in Irpinia In nome del popolo sovrano , la resa della democrazia al regime fascista Ma ci fu chi disse NO! (articolo di Antonio Camuso pubblicato sul Quotidiano del SUd/corriere irpinia il 14 aprile 2019)
-------------------------------------------------------------- Irpinia ribelle: le storie/12 Avellino 1917,… quando uno stupratore in divisa , sfortunatamente incontrò una montellese.Ricordi di famiglia di Antonio Camuso.---------------------------------- Irpinia ribelle: le storie/11 Pagine ingiallite di storia irpina --------------------------------------------------------------------------- Irpinia ribelle: le storie/10 Pagine ingiallite di storia irpina Montella(AV) 29 maggio 1938: la posa della prima pietra dell'Acquedotto dell'Alto Calore Irpinia ribelle: le storie/9 Montella(AV) 20 luglio 1937 Pagine ingiallite di storia irpina.
Irpinia ribelle: le storie/8
La Camera di Commercio di Avellino e il Prestito per la RicostruzioneL’impegno
della Camera di Commercio irpina, 70 anni fa,
nella rinascita della nostra provincia.
(articolo in attesa di esser pubblicato nella pagina della Cultura del Quotidiano del Sud/Corriere dell'Irpinia e di cui mostriamo alcuni passaggi ed immagini)
Irpinia ribelle: le storie/7 70 anni fa la morte di Guido DorsoUn grande vuoto nel riscatto democratico del Meridione(articolo pubblicato nella pagina Cultura del Quotidiano del Sud/Corriere dell'Irpinia del 15 gennaio 2017)
Irpinia ribelle: le storie/6 (articolo pubblicato sulla pagina Cultura del Quotidiano del Sud/corriere dell'Irpinia del 31 dicembre 2016)
Irpinia ribelle: le storie/5 US Avellino-Portici: 5 a 0… Prima partita della stagione calcistica 1945-46 (articolo
pubblicato il 14 novembre sul Corriere dell'Irpinia/Quotidiano del Sud,
nella pagina centrale di Cultura)
Irpinia ribelle: le storie/4 14 settembre 1943, Paracadutisti americani su Montella: ovvero Una pagina di storia e di umanità in un piccolo paese coinvolto nell’operazione Avalanche- lo sbarco a Salerno. Ricordi di famiglia e di Resistenza nel Sud . di Antonio Camuso I tedeschi in quell’autunno del 43 a poche ore dall’armistizio si erano posizionati in forze in tutta l’area di Salerno e dintorni ,in attesa di un possibile sbarco angloamericano. Le località dell’Irpinia, a ridosso dell’area salernitana, erano divenute la retrovia dello schieramento germanico ed ospitavano il comando delle truppe corazzate tedesche proprio in Sant’angelo dei Lombardi , dopo i precedenti pesanti bombardamenti dell’aviazione alleata sul QG nazista di Salerno. A poche ore dall’annuncio dell’armistizio, il 9 settembre 1943 una potentissima flotta angloamericana sbarcava a Salerno le truppe che avrebbero dovuto marciare speditamente prima alla volta di Napoli e poi di Roma, tagliando in due il contingente tedesco dell’Italia centro meridionale. Sappiamo bene che marcia trionfale non ce ne fu e i tedeschi nonostante i pesanti bombardamenti aerei e navali in ripetuti contrassalti sfiorarono il risultato di ributtare a mare gli Alleati. Nella fase più delicata , ovvero quando i tedeschi erano al contrattacco, fu deciso da parte statunitense il lancio del 509 reggimento di truppe americane aerotrasportate nella zona dell’avellinese per tagliare le vie di comunicazione e rifornimento tedesche a nord di Salerno. Fu un disastro, poiché a causa dell’elevata quota di lancio, per la presenza delle montagne, l’intero reggimento americano si disperse per tutta l’Irpinia- con il risultato che centinaia di uomini si ritrovarono a vagare tra i campi e i monti senza sapere dove andare, con i tedeschi alle calcagna. Lo stesso tenente colonnello Doyle R Yardley, comandante di quel reggimento, fu fatto prigioniero dai tedeschi in quell’occasione e passò 16 mesi in campo di concentramento. Eppure nonostante gli scontri con i tedeschi e il disorientamento, quasi l’80 per cento dei paracadutisti americani riuscirono a porsi in salvo. A contribuire a questo inaspettato risultato fu lo slancio con il quale tantissimi irpini, per lo più contadini, boscaioli, artigiani, li aiutarono a nascondersi, curarono i feriti e li condussero in salvo attraverso sentieri di cui solo gli abitanti di quei luoghi ne erano a conoscenza. Quella vanghetta arrugginita…CONTINUA SU RESISTENZA/19
Irpinia ribelle: le storie/3
20-29 settembre 1943 : La campagna d’Irpinia della Terza Divisione americana, il contributo dei partigiani di Acerno e la liberazione di Montella Irpinia ribelle: le storie/2 18 settembre 1943, Montella (Av) la strage nazista dei fratelli Pascale Irpinia ribelle: le storie/1 8 settembre 1943 :due montellesi travolti dai paradossi della Storia |
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