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ANNUARIO

pagine dell'annuario dell'archivio 1918-1945 

il 1928/1

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1928

Irpinia ribelle/19

 

L’alunno P.Raffaele  non ha ritirato la pagella perché emigrato in America

Ovvero

Bagnoli Irpino, 90 anni fa , terra di bambini migranti e di infanzia negata.

Abstract di un saggio di analisi sulla scolarità in età infantile di Bagnoli Irpino durante il “ventennio”  a cura di Antonio Camuso (Archivio Storico Benedetto Petrone- Brindisi)

(articolo pubblicato sul giornale fuori dalla Rete- Bagnoli irpino , n1/2018)

pagina rivista e corretta

articolo segnalato da Archivio Storico Benedetto Petrone-APS, 18 agosto 2024, (copyright)

La scoperta di una pagella  di 90 anni fa all’interno di un vecchio registro scolastico delle scuole elementari di Bagnoli Irpino, (un paese vicino a Montella, da cui è originaria la mia famiglia paterna )  e memore dei racconti di mio padre sulla sua esperienza scolastica negli stessi anni, mi ha spinto ad approfondire le mie conoscenze sugli aspetti della scolarità infantile , nei paesi dell’irpinia, in quel periodo.

Pagine polverose e ingiallite di vecchi registri scolastici ma fonte ancor oggi di insegnamento e riflessione su quanto fosse difficile per i nostri padri e nonni, specialmente se di umile condizione, poter conseguire nei  paesi sperduti del Meridione un titolo di studio che oggi si regala a chiunque: la licenza elementare. Tante sono le cose che apprendiamo rileggendo ad esempio il “Diario dell’anno scolastico 1927-1928,  della classe mista di prima elementare” diretta dalla signorina Maria Balsamo,(nata a Mazara del Vallo e migrante economica anche lei ), presso le scuole elementari del Comune di Bagnoli Irpino,

Accanto ad asettiche cifre, su numero di alunni, bocciati  e promossi, ecc,  emozionante è la lettura delle annotazioni delle insegnanti, spesso accompagnate da confessioni che sembrano nascere da pagine del libro Cuore , altre invece emerse dalle pagine  di un libro che ha contribuito a creare coscienza ed impegno nella mia generazione:” Lettera ad una professoressa” di Don Milani, scritte in quel di Barbiana, anch’esso uno sperduto paesino dell’Appennino Tosco-emiliano, all’inizio degli anni 60, dove l’estrema indigenza delle famiglie condannava i bambini all’abbandono scolastico o al semianalfabetismo.

Una condanna contrastata dall’impegno e dai sacrifici delle e degli insegnanti delle scuole elementari bagnolesi, come traspare dalle note lasciate su quei vecchi e polverosi registri, che  abbiamo potuto consultare, con non poche sorprese. Scopriamo così che, tra il personale insegnante delle scuole elementari di Bagnoli, prevalente era  la presenza femminile, rappresentata da maestre, una novità in quell’Italia a conduzione patriarcale che non consentiva alle donne il diritto di voto, ma pur affidava loro il compito di istruire e creare una nuova generazione di italiani, al passo coi tempi moderni. Gran parte di queste tutrici dell’infanzia bagnolese erano donne giovanissime che avevano conseguito l’abilitazione all’insegnamento  all’età di 19 anni , e che per emanciparsi e rendere proficuo il titolo di studio conseguito, furono disposte ad emigrare  trasferendosi lontano da casa, affetti, amori, con spirito di sacrificio, ma con tanto entusiasmo, consapevoli dell’incarico a loro affidato ed orgogliose di questo. Queste maestrine , come  affiora nelle note di quei diari, erano  percepite, in particolare dalle alunne di sesso femminile, quasi fossero Dee  da adorare e il ricevere una carezza affettuosa per un compito ben fatto le faceva andare in Paradiso.

“Le mie bambine”il termine col quale sono descritte le proprie alunne dalle insegnanti, ed in ogni pagina traspare un forte amore materno, anche tra le  maestre più severe che rinviavano a casa le alunne la cui cura del corpo e dell’abbigliamento “lasciava a desiderare” richiamando a muso duro quelle madri che sembravano curarsi poco delle proprie figlie.

La battaglia quotidiana contro l’analfabetismo e una società contadina patriarcale.

Lo sfogo della maggior parte delle insegnanti riportato tra le note di quei diarii, era il dover combattere quotidianamente, affrontando una impresa da Sisifo con padri- padroni che ritenevano i loro figli/e proprietà esclusiva e buoni solo come braccia e gambe da utilizzare per lavorare nei campi o ad accompagnarli nella transumanza di greggi  di pecore, capre o mandrie di mucche da latte. Identica impresa, al limite dell’impossibile, contro altrettante  madri ”distratte”, troppo impegnate nella lotta quotidiana dello sfamare ed accudire  greggi di figli sfornati in quantità industriale, benedetti dalla Chiesa e dal fascismo come dono di Dio e fonte di grandezza per la Patria.

Fanciulli bagnolesi  migranti  dall’infanzia negata:la Pagella mai ritirata

“L’alunno P Raffaele, ha conseguito  il voto di lodevole ( l’equivalente del 10 di oggi)in tutte le materie, nel primo e nel secondo trimestre, con sole 6 assenze. Nel terzo trimestre risulta assente e la pagella non ritirata  perché emigrato in America in data 2 maggio. Firmato : Regio Direttore C.Del Vecchio, data e timbro:  28 giugno 1928, VI E.F.”

Purtroppo il piccolo Raffaele , al quale auguriamo che  abbia fatto fortuna in America, non è il solo tra i bambini di quella classe a dover sperimentare  i traumi del distacco dal proprio paese, gli affetti, i compagni di scuola e la maestra. Accanto a Raffaele vi sono altri  bambini migranti a cui non è concesso di raggiungere l’America, ma bensì costretti a seguire padri e fratelli sui tratturi della transumanza. E’ anche questo che scopriamo in questo vecchio diario scolastico: una realtà dura e dimenticata ma che sarebbe utile non perderne la memoria e che potrebbe servire a tutti noi a vedere con occhi diversi, e con cuore e mente più aperti, quando ci si ritrova dinanzi ai disperati/migranti che ogni giorno affrontano la traversata del Mediterraneo ricercando una vita migliore,

 “L’alunno T. Carmine  figlio di Domenico, la cui condizione è pastore, è emigrato  per Terra di Lavoro il 19 dicembre 1927, ritorna a scuola il 14 aprile 1928. Durante l’assenza non ha frequentato nessuna scuola, Escluso dalla sessione di esami per le troppe assenze e bocciato per rendimento insufficiente...”

Leggere note simili per circa una decina di ragazzi, fa comprendere come l’aver un padre pastore/allevatore fosse l’equivalente di una condanna quasi certa all’analfabetismo. Un riscontro ulteriore a ciò che mi raccontava mia nonna Angiulina Carbone, figlia di allevatori di mucche  e che si riteneva fortunatata di aver frequentato la seconda elementare prima di esser destinata a far da vivandiera a padre e fratelli sui sentieri della transumanza.

IL Diario scolastico 

“ …Scuole elementari del comune di Bagnoli  Irpino .Circoscrizione scolastica  Avellino,  Direzione didattica Montella con Direttore il prof Del Vecchio. Anno scolastico 1927-28

Classe 1° mista situata a Piazza San Rocco, diretta dall’insegnante signorina Maria Balsamo, nata a Mazara del Vallo ( Trapani) il 18 novembre 1902, fornita dal diploma di abilitazione all’insegnamento elementare conseguito a Sciacca  ( Girgenti), il 28 giugno 1921, con 7 anni di servizio e lo stipendio annuo di  lire 5900.

Le dimensioni dell’aula scolastica: lunghezza metri 7,75; larghezza metri 6, altezza metri 4,25. Altitudine dal livello dal mare 654 metri

 Dati statistici sugli scolari: frequentanti al 30 aprile in numero di 54. Presenti agli esami 50

Composizione per sesso: 29 maschi e 25 femmine.

Risultati alla sessione di esami  di giugno: promossi 14 maschi e 14 femmine.

Asssistenza scolastica : sussidiati dal Patronato ( per le condizioni di estrema povertà delle famiglie) quattro   alunni di cui due maschi e due femmine.

Ripetenti : 8 maschi e 7 femmine.

Ripartizione per età: 28 maschi e 24 femmine dall’età tra i 6 e i 9 anni; 1 maschio e due femmine tra i 9 e i 12 anni…”

 La maledizione di avere un padre pastore o mandriano

Da  altri dati ripotati nelle altre pagine del Diario scopriamo  che i padri di ben 26 tra quei 54 alunni dichiaravano di esser contadini  e 11 pastori  e solo 5 essere dipendenti pubblici o liberi professionisti.  Conferma di come Bagnoli vivesse essenzialmente  di agricoltura ed allevamento del bestiame, attività nelle quali era  coinvolto l’intero nucleo famigliare, bambini in età scolastica compresi,  e relative conseguenze come ci mostrano i dati tratti dal confronto tra  rendimento scolastico e origine sociale degli alunni:  quell’anno su 11 figli di pastori, solo 4 furono promossi e ben 7 bocciati o esclusi dalla sessione di esami per le troppe assenze provocate dal seguire  padri e greggi nella migrazione/ transumanza. Una percentuale pari al 35% di promossi e di 65% di bocciati.

Percentuali che si ribaltano per i figli di contadini possidenti di piccoli o medi appezzamenti: su 26 presenti,  ben 15  furono promossi e 11 bocciati e  con  60 % di promozioni e 40 % di bocciat i/esclusi ( praticamente l’opposto dei figli dei pastori). Cifre che confermano quanto già anticipato: esser  figli di pastori e vivere da migrante/transumante era  l’equivalente di una quasi sicura condanna all’analfabetismo

Addirittura applicando la legge delle statistiche ai figli di “ignoto”  la percentuale è salomonica con il  50%, segno che l’esser figlio di padre ignoto non fosse pregiudizialmente un handicap.

Percentuali di classe invece sono ascrivibili a figli di borghesi, pubblici ufficiali o lavoratori autonomi, dove  le promozioni raggiungono il 100%..

Le bambine? le più brave!!!

Ricordando come mia nonna Angiulina Carbone, orgogliosa della sua seconda elementare,  affermasse di essere l’unica persona alfabetizzata del suo nucleo  famigliare di origine, ho voluto investigare, confrontando il rendimento scolastico degli alunni maschi con quello delle femmine.

Ebbene, il risultato parla chiaro: cconfrontando la percentuale dei promossi tra i maschi e  femmine di quella classe , furono le  donne  a primeggiare con un 58%  sul meno di 50% dei maschi.   Bambine che spesso venivano iscritte alla scuola con anni di ritardo  e solo grazie all’intervento di autorità, perché di esse si aveva bisogno nel sostituire a casa  le madri,  accudendo  fratellini e sorelline più piccole mentre entrambi i genitori erano  occupati nelle attività agricole e pastorali. Nonostante ciò a collezionare voti rasentanti il massimo,  “lodevole”, furono proprio le bambine in numero di 6  mentre a fare il pieno dei voti furono in 3 i maschi, se si esclude il giovane Raffaele emigrato in America. Percentuali che parlano chiaro: il 50 per cento delle fanciulle  raggiunse risultati entusiasmanti, mentre  solo il 20 percento  dei maschi  si applicarono con entusiasmo agli studi. ( vedi nota 1 a piè pagina.)

Chissà se  l’Italia  rurale di inizio 900 avesse dato immediata  parità  alle donne forse,  con il loro apporto nella vita sociale, politica e culturale di questo paese, si sarebbero potuti evitare tanti lutti e tragedie e forse con un passato migliore,  potremmo affidare il futuro ai nostri figli e alle nostre figlie con più serenità.

Con l’augurio che le donne siano sempre più coscienti del loro ruolo, ritenendo di non violare nessuna privacy, visto che di risultati encomiabili parliamo, riportiamo integralmente i nomi delle prime della classe :

1)       Nicastro Concetta, figlia di Antonio e di Gatta Lucia, con un pieno di “lodevole”.

2)       Patrone Domenica, figlia di  Domenico e di Farese Angiolina  che,  se pur se iscritta con notevole ritardo, termina con la promozione alla seconda elementare con un ottimo pieno di “lodevole e buono”.

Fine prima parte

Antonio Camuso

 Archivio Storico Benedetto Petrone

Brindisi 8 gennaio 2018

Pagina rivista corretta e pubblicata su questo sito il 18 agosto 2024

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