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GLI ARTICOLI E LE INCHIESTE SULL'URANIO
238 A CURA DI ANTONIO CAMUSO
(OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI) 1)Uranio 238 La strage in Puglia, le sentenze, i condoni, le accuse 2) Bari:22 luglio 2009sentenza tombale 3)U238 il muro di silenzio NATO 3B) sentenza clamorosa di Firenze 2009 che condanan i militari e governo5)
DL 1/2010 uranio condono tombale uranio
6 LE NOTIZIE E I PROCESSI URANIO IN PUGLIA “Sindrome dei Balcani” : condannato il ministero a risarcire anche il danno biologico Uranio impoverito, condannato il ministero a risarcire anche il danno biologico ai militari colpiti dal cancro per contaminazione. Il Tar della Campania con la sentenza 17232 depositata il 5 agosto scorso ha condannato il ministero della Difesa a risarcire anche il danno biologico ai militari colpiti dal cancro per contaminazione da uranio impoverito. Il militare colpito da un tumore dopo essere stato esposto all’uranio impoverito durante missioni all’estero deve essere risarcito dalla pubblica amministrazione anche del danno biologico. Il Giudice, ha accolto la domanda di risarcimento di un militare che aveva sviluppato un tumore alla tiroide dopo aver operato in Kosovo tra il 2000 e il 2002. L’uomo aveva presentato una fitta documentazione medico legale che provava la dipendenza della sua patologia dall’esposizione all’uranio impoverito durante la sua permanenza nei Balcani, una sostanza radioattiva contenuta negli armamenti utilizzati dalle forze NATO durante la guerra in Kosovo del 1999. Il soldato aveva ricevuto l’equo indennizzo per infermità da causa di servizio, ma non il risarcimento per il danno biologico patito. La decisione del Tar partenopeo si inserisce nella delicata vicenda della cosiddetta “sindrome dei Balcani”, che ha visto decine di soldati impegnati nel conflitto NATO ammalarsi di patologie tumorali legate all’esposizione alle radiazioni. I giudici campani, dopo aver ribadito che la domanda di risarcimento rientrava pienamente nella giurisdizione amministrativa, in quanto la responsabilità dell’amministrazione era “correlata alla violazione dell’obbligo di tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori dipendenti”, hanno condannato il Ministero della Difesa a risarcire il danno biologico sofferto dal militare. Gli interessati ed i loro eredi potranno rivolgersi al sottoscritto Giovanni D’AGATA, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori che per il tramite di esperti provvederà a fornire tutte le delucidazioni in ordine alla documentazione che occorre approntare per introdurre eventuale giudizio davanti alle Sezioni Giurisdizionali preposte. La stessa documentazione sarà esaminata e valutata in via assolutamente gratuita da un esperti e consulenti in materia. DAL SITO DI BELLACIAO Di : giovanni d'agata venerdì 27 Agosto 2010 http://www.quotidianodipuglia.it/articolo.php?id=102973
Brindisi,
militare morto 21 maggio 2010 BRINDISI (21 maggio) - Annuncia la
richiesta allo Stato di "verità"' e di un risarcimento Roberta
Freguia, vedova di un militare del Battaglione San Marco, Roberto Usabene,
morto circa un mese fa, a 42 anni, dopo aver partecipato a numerose
missioni all'estero, dalla Somalia ai Balcani. 26 febbraio 2010
Quale la posizione del PD sardo sul problema dell'inquinamento da poligoni militari
18 febbraio 2010 Uranio
assassino, legge salva-ministri-generali in discussione al Parlamento
(art.9 DL 1/2010) Alla chetichella,
nascondendolo tra le mille pieghe del decreto milleproroghe governo e
poteri forti manovrano per far passare una sorta di “lodo Alfano”, il
condono-immunità per Difesa e Forze Armate (art. 9 DL 1/2010).
Comitato sardo Gettiamo le Basi URANIO A GIOIA DEL COLLE
aeroporto militare di
Gioia del Colle PREMESSA:
ALLA LUCE DELLA SENTENZA TOMBALE EMESSA DAL TRIBUNALE DI BARI IL 22 LUGLIO
2009 RIPUBBLICHIAMO IL NOSTRO ARTICOLO USCITO SUL MANIFESTO IL 29 DICEMBRE
2000 IN CUI TUTTE LE NOSTRE DOMANDE ANCORA NON HANNO AVUTO NESSUNA
RISPOSTA 13 gennaio 2009 Una sentenza che apre nuovi scenari sulla vicenda dell'uranio impoverito: IL MINISTERO DELLA DIFESA SAPEVA MA NON HA MESSO IN ATTO LE PRECAUZIONI PER EVITARE CHE I MILITARI ITALIANI SI AMMALASSERO IN SOMALIA DI URANIO 238 Sentenza storica del tribunale di Firenze Riconosciuto il nesso di causalità tra cancro e uranio impoverito 13 gennaio 2009 - Stefania DivertitoGAZZETTA DEL
MEZZOGIORNO DI PUGLIA 24-07-07
era
del reggimento San Marco
Cappellaro,
originario di Venezia, è deceduto a Brindisi – sede del «San Marco»
– in seguito a una malattia che si è manifestata dopo il suo ritorno
dal Libano, dove l’ufficiale ha partecipato alla fase iniziale
dell’operazione Leonte, da settembre a novembre 2006. Il battaglione
comandato da Cappellaro aveva come base Marakah, la località libanese
oggetto anche di una interpellanza parlamentare per i presunti rischi
alla salute dei militari per la vicinanza di una ex discarica. Rischi,
però, che i sopralluoghi compiuti dal personale specializzato avrebbero
escluso.
Un
altro militare italiano reduce dal Libano, un paracadutista, è stato di
recente rimpatriato dopo che gli era stato diagnosticato un tumore: in
questo caso si è parlato di presunta contaminazione da uranio
impoverito, anche se la causa della malattia non è stata accertata.
Tuttavia, quello del parà (attualmente ricoverato in Italia), non
sarebbe un caso isolato: anche altri militari che hanno partecipato alla
missione in Libano, proprio del reggimento San Marco, sarebbero
attualmente in cura per forme tumorali e problemi alla tiroide.
Il
capitano di fregata Cappellaro, che lascia la moglie e due figlie, era
un ufficiale di grande esperienza (decorato anche con croce di bronzo al
merito) e con all’attivo le missioni più delicate, dalla Somalia
all’Albania, dal Kosovo all’Iraq. I funerali sono in programma per
domani; la camera ardente è stata allestita nella caserma «Carlotto»
di Brindisi.
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