LA SCHEDA
e la nuova release 2021
L’Osservatorio
sui Balcani di Brindisi nasce nell’estate del 1999 come proposta di struttura
al servizio del movimento pacifista ed antimilitarista pugliese che si è
opposto alla guerra della Nato contro
la Serbia.
Inizialmente il nome completo di questa struttura è
stato Osservatorio sui Balcani e sulla militarizzazione in Puglia; in seguito
tale nome è stato abbreviato in quello attuale.
Perché questa proposta?
a)
I
soggetti proponenti , analizzate le
esperienze vissute negli ultimi decenni , in Puglia, nel campo delle lotte
antimilitariste ed antimperialiste e che hanno dato vita nella nostra regione
momenti anche di forte intensità, hanno constatato la forte difficoltà nel
sedimentare capacità organizzativa, analisi
e coordinamento tra le diverse realtà
territoriali.
b)
La
consapevolezza che il movimento NOWAR si sarebbe dovuto confrontare ben presto
con altre e più gravi emergenze; nubi si addensavano già nell’estate 99 sul
cielo mediorientale, preannuncianti la guerra all’Iraq, l’aggravarsi della
crisi palestinese, con
la Nato
che nel suo cinquantesimo affermava di essere l’organizzazione
portatrice di pace sullo scacchiere globale
, allargando le sue competenze.
c)
Aprire
una discussione sul modello Esercito Professionale ritenuto da noi funzionale al
costruendo Esercito Mercenario Internazionale (EMI)
d)
Porre
all’attenzione di tutto il movimento l’anomalia di una regione, come
la Puglia
, definita dagli strateghi militari “una Grande Base Logistica per le
operazioni verso l’area balcanica e mediorientale”; una definizione sinonimo
di militarizzazione infinita e limitazione alle possibilità dello sviluppo
dell’economia civile.
OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI
nuova mail info at pugliantagonista.it
Flussi migratori e il futuro globale
imminente
La nuova
pagina
di analisi “non
politicamente corretta”
di Antonio Camuso (febbraio 2021)
Presentazione:
con l’approssimarsi
del trentennale dell’arrivo di 20mila albanesi nel porto di
Brindisi, ritengo utilile
cercare di
fornire
elementi
di analisi
capaci di
aiutare a chi si cimenta
non solo nello studio ma
nell’impegno quotidiano nel campo dell’antirazzismo e nella
solidarietà tra i popoli.
Il mio contributo
cercherà
di
colmare, come ho constatato questi 30 anni, quel
gap scientifico analitico sulle
questioni dei flussi migratori presente in tanti
militanti/volontari, che presi dalla “emergenzialità”,
ma
spesso volutamente,
evitano di
voler superare i limiti della
quotidianità
del
loro impegno, lasciandosi
fermi nelle loro incrollabili
certezze,
cementate da un ammirabile e
instancabile lavoro,ma che rasenta
una sorta di delirio da iperattivismo
emergenziale,
senza
prospettive – oggi impossibili-di
soluzione del problema , ma
neanche
, almeno,
di comprenderne le dimensioni
reali globali.
Uscendo
dall’ermetismo provocato dal voler sintetizzare in poche parole
concetti
tra di loro
anche in conflitto, in poche
parole, nelle pagine che
periodicamente
aggiornerò in questa sezione
segnalerò elementi
di analisi, notizie
e approfondimenti provenienti
da testate internazionali, studi di
carattere statistico, demografico, economico, sociale, di costume,
che possano far aiutare nel
comprendere
le dinamiche
che innescheranno, quei flussi
migratori
nel prossimo 25ennio che
sconvolgeranno
equilibri politici, economici e
sociali di gran parte del nostro Pianeta, a partire dal vecchio
Continente e immancabilmente dalla nostra
Italia.
Perché “non
politicamente corretto” il mio impegno? Perché quanto racconterò,
commenterò,
mettendoci la faccia ,
difficilmente
lo troverete nel solito convegno
su “migranti, solidarietà e
accoglienza” dove
si raccontano storie di miseria, di
viaggi infernali, morti per mare o nel deserto, e tanta disperazione
a cui il cuore e l’anima di tanti volenterosi
quotidianamente cercano di lenire
e dove
lo sconforto regna nel non darsi
ragione perché , non solo in
Italia, cresca un sentimento sempre più di repulsione
nei confronti
degli arrivi di nuovi migranti, ma
anche
delle diverse etnie che popolano
ormai non solo nelle metropoli continentali, ma anche nelle
periferie, nei piccoli paesi sperduti, nelle Rosarno e nei Borgo
Mezzanone, ma anche
al confine
orientale
dell’Exyugoslavia, o nell’isola di
Lesbo, ecc..
L’appello/invito:
l’aver scelto una formula provocatoria è indice di volontà di
chiedere un confronto serrato, senza giri di parole,con tutti ,
aspettandomi critiche , ma anche contributi che
sarò felice di pubblicare in questa
sezione
di Pugliantagonista.it. Vi invito
quindi ad
utilizzare la nuova mail del sito:
info
at pugliantagonista.it
grazie
Antonio Camuso
Brindisi febbraio 2021
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