ritorna ad HOME PAGE osservatorio E' consentita la riproduzione , ,senza fini di lucro dei materiali prodotti dall'Osservatorio sui Balcani di Brindisi con l'obbligo di riportarne esplicitamente la fonte.
|
||||||||||||||||||||
Armi Controllo di massa Forze Armate Italia Mondo Guerre Afghanistan Balcani Iraq Kosovo Mondo Movimenti no-global no-war no-nuke no-racisme Servizi segreti Stragi Storia II Guerra mondiale
Guerra fredda
|
URANIO CONDONO TOMBALE 2010 18 febbraio 2010 Uranio
assassino, legge salva-ministri-generali in discussione al Parlamento
(art.9 DL 1/2010) Alla chetichella,
nascondendolo tra le mille pieghe del decreto milleproroghe governo e
poteri forti manovrano per far passare una sorta di “lodo Alfano”, il
condono-immunità per Difesa e Forze Armate (art. 9 DL 1/2010). Il “vantaggio” del provvedimento salva-ministri e generali è cinicamente dichiarato: “ Ci saranno minori oneri da parte dello Stato”. Pagano solo le vittime! Furbescamente si omette di dettagliare ed illustrare il vantaggio per lo Stato di eludere responsabilità penali, obblighi e oneri di ripristino ambientale, bonifica della terra e del mare di Sardegna devastata dalle attività belliche. Comitato sardo Gettiamo le Basi Tel 070 823498—3467059885--3386132753
****
**** maggio 2009******** Sindrome
Balcani- Quirra. La rapina di vita e salute.
Piano
di Monitoraggio Ambientale del Pisq (Poligono
interforze Salto di Quirra) Il
Piano predisposto da Aeronautica e Difesa consiste
in un “ Capitolato Tecnico” per l’acquisto di un parco strumenti di
monitoraggio (collaudo e servizi connessi), oggi optional di prestigio,
obbligatorio in un prossimo domani. “Il controllato” definisce cosa,
come, quanto e dove controllare, per di più, copre la spesa senza
intaccare il bilancio della Difesa, usa i 2,5 milioni stanziati dalla
Finanziaria 07, affidati anche al ministero dell’Ambiente, destinati
agli accertamenti sanitari e alla ricerca scientifica,
che è altro rispetto all’acquisto di macchinari.
Il
disposto, l’iter e lo spirito della legge (emendamento Bulgarelli,
strappato grazie all’impegno del Senatore e anche alla pressione
ostinata delle associazioni antimilitariste della Sardegna) escludono che
il legislatore abbia inteso incrementare il budget della Difesa con una
sorta di finanziamento mascherato. Gli
specchietti per allodole. Il
coinvolgimento delle Autorità locali e persino di Gettiamo le Basi,
propagandato come garanzia di democraticità e trasparenza,
di fatto, è confinato alla possibilità di esprimere osservazioni,
ovviamente di mero dettaglio. La propagandata “procedura di evidenza
pubblica” per selezionare le ditte fornitrici è stata gestita “in
famiglia”, da un agenzia Nato. La Provvidenza ha voluto che una delle
ditte vincitrici sia la controllata di una delle multinazionali delle
armi, inquilina in pianta stabile del Pisq, presumibile corresponsabile
della contaminazione. La
qualità del Piano è
facilmente valutabile raffrontandolo al piano di caratterizzazione della
Syndial: sui 1.100 ettari dello stabilimento di Porto Torres sono stati
effettuati 1.500 campionamenti; nell’area di 12 volte superiore del Pisq,
13.000 ettari, i campionamenti sono 200, altri 500 in
’“zone non direttamente interessate da attività militare”. A
mare - una sola delle quattro zone adibite ai “giochi di guerra” con i
suoi 2.840.000 ettari supera la superficie dell’intera Sardegna - si
esaminano 133 ettari suddivisi in tre zone, una di queste è l’area
dello stabilimento balneare con le stellette.
La
metodologia di ricerca che sottende il Capitolato, per ammissione degli
stessi vertici militari, non è adeguata a dare risposta all’epidemia di
tumori e alterazioni genetiche che devasta il territorio
Esistono tutti i presupposti che l’operazione si traduca
nell’ennesima indagine (la numero 8/9) mirata a Non Trovare quello che
si vuole Non Trovare, l’ennesimo sperpero/dirottamento di denaro
pubblico (i risultati, inizialmente previsti per l’ottobre 09, saranno
resi noti verso giugno 2010).
Dubbia
legalità. La
funzione dichiarata è “limitare gli eventuali effetti
nocivi sulla popolazione e sull’ambiene (..) riducendo e
controllando l’uso di materiale pericoloso, la produzione e
l’immissione di sostanze inquinanti”.Quindi non si mira,
neanche in via teorica, ad arrestare la contaminazione ma solo a ridurla,
il fine non è il rispetto dei diritti umani fondamentali alla salute e
alla vita, evidentemente considerati secondari, subordinati alle esigenze
dei poligoni, valutati invece “essenziali strutture”. Si
ribadisce la volontà di persistere nell’illegalità, nella violazione
delle norme internazionali che impongono: “Gli
Stati, a seconda delle loro possibilità, devono applicare largamente
misure di precauzione per proteggere l’ambiente. In caso di minaccia di
danni gravi o irreversibili, l’assenza di certezze scientifiche assolute
non deve servire da pretesto per ritardare l’adozione di misure
convenienti miranti a prevenire la degradazione dell’ambiente”
(Protocollo di Rio de Janeiro 1992). tel 3386132753- 3467059885 -070823498
|
per tutte le pagine più aggiornate clicca qui 3)U238 il muro di silenzio NATO sentenza Firenze 2009 2) Bari:22 luglio 2009 sentenza tombale 1)Uranio 238 La strage in Puglia
Le analisi e i commenti di Falco Accame
|