ritorna ad  HOME PAGE osservatorio2007-2020

  ritorna ad  nuova HOME PAGE 2021

E' consentita la riproduzione , ,senza fini di lucro dei materiali prodotti dall'Osservatorio sui Balcani di Brindisi  con l'obbligo  di riportarne esplicitamente la fonte.

OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI

 CHI SIAMO  NEWS  Mail  INCHIESTE/ARTICOLI  ARCHIVIO
 URANIO U 238   PUGLIA MILITARIZZATA  IL FUTURO MILITARIZZATO MIGRANTI E FFAA MILITARIA RECENSIONI

OPEN AREA Pugliantagonistainforma

Archivio storico   Benedetto Petrone

Pugliantagonista homepage
categorie

Migranti e Forze Armate /25

Pagine

correlate

1991

Armi

armamenti

NLW  armi non letali /


Controllo di massa


Forze Armate

Italia

Mondo


Guerre

Afghanistan

  Balcani

 Iraq

Kosovo

Mondo


Movimenti

no-global

no-war

no-nuke

no-racisme


Servizi segreti


Stragi


Storia

II Guerra mondiale

 

 

Guerra fredda


 

 

 

8 MARZO 1991- 8 marzo 2021

Marzo ’91, Gli albanesi a Brindisi e il comodo falso storico.

 

Sul pur lodevole sforzo di tanti, nel voler ricordare il trentennale dell’encomiabile opera di solidarietà della comunità brindisina nei confronti delle migliaia di albanesi sbarcati nei primi giorni di marzo ’91, il sottoscritto non può non dissentire dall’interpretazione che si vuol dare di quell’avvenimento, che rappresenta un punto di riferimento per le politiche sui flussi migratori perseguite dai governi in carica sino al giorno d’oggi, in Italia.

Quelli che sbarcarono a Brindisi non erano  marziani scesi da una flotta di astronavi giunte alla velocità della luce dallo spazio siderale, ma uomini e donne che abbandonavano una società ed uno Stato albanese, da tempo  in profonda crisi, come lo sono oggi  la maggior parte dei Paesi di quello che un tempo chiamavamo il Sud del Mondo  e che originano flussi migratori, a cui l’attuale governance europea si appresta a rispondere in ben altro modo.

Costruire una memoria sulle immagini di quei malridotti marziani e sul buon cuore dei brindisini, omettendo volutamente quello che avvenne nelle ore  precedenti al loro sbarco a Brindisi, serve a costruire l’ennesimo falso storico sul “buon italiano” e nel quale noi , antirazzisti brindisini che ancor oggi ci battiamo affinchè sia data piena giustizia alle vittime della Kater I Rades, non possiamo farci lasciar coinvolgere.

Non premettere ai racconti commoventi di fraterna solidarietà della popolazione brindisina, gli ordini impartiti alle Forze Armate Italiane ed in particolare alla Marina di ostacolare la rotta delle astronavi albanesi che puntavano verso  le coste pugliesi nel marzo e nell’agosto 1991,  è esser complici non solo  di una deformazione storica dei fatti del ’91 , ma anche della tesi innocentizia, da parte italiana, su ciò che avvenne sei anni dopo, il Venerdì Santo, del ‘97 nel Canale d’Otranto.

Non contestualizzare il diverso atteggiamento degli ufficiali al comando di quella operazione di “blocco navale” nel marzo 1991, rispetto a quello del marzo ’97, senza spiegare come  la Marina italiana e in generale le FFAA,  in quei 6 anni, subirono un  travagliato processo di trasformazione inziatosi nella guerra del Golfo che, proprio in quei giorni di marzo stava terminando. In cambio di sostanziosi contributi economici e modernizzazione di mezzi, comprese le portaerei, non vi sarebbero stati più ammiragli Buracchia che avrebbero fatto obiezioni di coscienza contro la guerra, che fosse al dittatore di turno o ai migranti…

Sarebbe utile spiegare come gli strascici lasciati da quell’accoglienza, in disagi per i cittadini (es. le scuole chiuse per mesi per essere riparate), divennero una delle motivazioni  psicologiche che generarono nell’ondata del ’97,  per lo meno il clima di indifferenza, se non di fastidio,  vissuto in città e contro il quale ci scontrammo nel portare avanti la battaglia di verità e giustizia  per le vittime della Kater I Rades. Non spiegare che il “Brindisi docet” è divenuta la formula ripetutasi in tanti luoghi dell’accoglienza, (vedi Lampedusa, Pantelleria, ecc) ripagata con tanti disagi alla popolazione, una bella pacca sulle spalle e qualche medaglia di cartone, non permette di comprendere  in che contesto possano attecchire gli slogan anti-immigrati della Destra di lotta e di governo.

Antonio Camuso

Osservatorio sui Balcani di Brindisi

Brindisi 8 marzo 2021

 <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<

vedi anche

VENTIMILA ALBANESI A BRINDISI: UNA CITTA' CHE FECE STUPIRE L'ITALIA PER LA  SOLIDARIETA' AI MIGRANTI

un ricordo dalla redazione

Per circa due giorni, dal 6 a 7 marzo 1991,  tra le acque internazionali e quelle territoriali italiane si era svolta la prima operazione di interdizione di migranti da parte della Marina Milita re continua su >>>>>>>>>>>

 

Mario Merico insieme ad altri volontari del Centro Sociale (contro l'emarginazione giovanile)  di via Santa Chiara di Brindisi, mentre distribuisce cibo sul molo del porto di Brindisi, a poche ore dallo sbarco degli albanesi

1)Brindisi 12 anni di lotte al fianco dei migranti (2003)

2)Brindisi,           8 marzo 1991, ventimila albanesi

3)Il Comitato di solidarietà italo-albanese di Brindisi

4) 28/3/97 la strage del canale d'Otranto

5)le iniziative per ricordare i morti della Kater

6)Kater: i fatti raccontati dai superstiti

7) Il processo ai responsabili della strage della Kater

8) la Pivetti disse ributtateli a mare!

9) The case of the Kater I Rades

10) La mostra sull'affondamento della Kater

11) il primo, profetico, comunicato sulla Strage

per leggere tutte le pagine sull'argomento clicca su

MIGRANTI E FFAA