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LE BOMBE DI SALTO DI QUIRRA E PERSDADEFOGU

Comitato sardo Gettiamo le Basi
tel 346 7059885 --070823498

1 L’UNIONE SARDA (21-09-2010), il giornalista Paolo Carta intervista il senatore PD Gian Piero Scanu 

Per la prima volta un parlamentare sardo denuncia alla stampa il monitoraggio-truffa in corso nel poligono della morte Salto di Quirra,  fa sua la priorità, imposta dal buon senso e dalle norme internazionali, di bloccare le stragi in atto, chiudere i poligoni di Quirra/Perdasdefogu, Teulada, Capo Frasca.
Pur non condividendo affatto l’ottimismo del senatore sulla nuova Commissione Parlamentare d’Inchiesta (la terza), pur non scorgendo segnali concreti per far valere l’esigenza prioritaria di fermare i killer, tuttavia, vogliamo interpretare le sue affermazioni come una crepa nel muro di silenzio omertoso sulle indagini infinite sedicenti scientifiche mirate a NON trovare traccia di contaminazione, quindi assolvere e lasciare mano libera ai responsabili dello scempio sanitario e ambientale consentendo persino di eludere le norme che sanciscono il diritto al risarcimento delle vittime.
Auspichiamo che l’on. Scanu porti avanti con coerenza le posizioni espresse nell’intervista giornalistica ricorrendo  a tutti gli strumenti istituzionali e politici di sua competenza, contrasti con coraggio il becero coro PD - Pdl, particolarmente forte in Parlamento, blaterante di nuovi aeroporti di guerra, droni e quant’altro, invocante il potenziamento della schiavitù militare inflitta alla Sardegna. Come primo atto di serietà politica e trasparenza ci aspettiamo il suo contributo per fare chiarezza sui troppi chi non hanno voluto utilizzare i fondi per la bonifica stanziati con la prima finanziaria del governo Prodi (grazie all’emendamento Bulgarelli), li hanno lasciati marcire un anno intero fino alla caduta del governo per poi consentire al governo Berlusconi di dirottarli altrove.

2   Scienza di Stato

Il Piano di caratterizzazione-monitoraggio del poligono della morte Salto di Quirra (Pisq) – mirato a “tranquillizzare (cioè sedare, narcotizzare) la popolazione locale nonché il personale del Pisq”,  gestito da ministro della Difesa, Forze Armate e Namsa (agenzia Nato) con gran dispendio di pubblico denaro extra budget Difesa - ha appaltato la ricerca  delle nano particelle alla ditta SGS una partecipata FIAT, l’inquilina fissa da mezzo secolo del Pisq, presumibile corresponsabile del disastro sanitario e ambientale. La SGS cerca le nanoparticelle, come da contratto, con microscopi che non sono in grado di vederle ( ingrandiscono fino a 8.000, non scendono agli 80.000/120.000 necessari per individuarle), per di più si concentra su campioni di suolo e acque. La richiesta avanzata da alcuni enti territoriali e soprattutto dal comitato Gettiamo le Basi di analizzare le matrici biologiche, i bioaccumulatori (metodologia di ricerca che finora ha fornito le maggiori informazioni) è stata recepita raggiungendo gli abissi del grottesco: nel poligono più vasto d’Europa – kmq 130 a terra, kmq 28.400 una sola delle aree a mare militarizzate, superficie che supera quella dell’intera Sardegna - si cerca la “verità” sulla sindrome di Quirra in 7 vermi sette, 9 cozze “straniere” portate in villeggiatura per 1/3 mesi nelle acque militari, alcuni agnelli sani, 71 specie vegetali (evviva l’abbondanza!), non sappiamo se autoctone o provenienti da chissà dove come le nove cozze.

 
3
  Scienza sgradita ai potenti

Giro il testo di Stefano Montanari sull’estromissione, per la seconda volta, della dott.ssa M.A. Gatti dall’uso della strumentazione che le ha consentito la scoperta delle nanoparticelle nei tessuti dei malati esposti, sia  ai veleni degli inceneritori, sia ai veleni di guerra prodotti nei teatri di guerra e nei poligoni di guerra accollati alla colonia Sardegna. E’ una storia da manuale sul come lisciare e  gabbare la società civile più attenta e sul come azzoppare con burocratica neutra dolcezza una ricerca scientifica che individua cause e mandanti delle due diverse, silenziose stragi infinite: l’apparato militar-industriale, il business inceneritori, la nomenclatura politica, gli interessi forti che ruotano sulla libertà d’inquinare. Le potenti lobby non si sporcano le mani, agiscono, coscientemente o incoscientemente, enti e cittadini aldilà da ogni sospetto. Suscita forti perplessità la discrepanza tra la prima e l’attuale fase del ruolo svolto da Beppe Grillo in questa storiaccia, forte impegno ieri, afasia e apatia totale oggi.

 

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