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- pensiero resistente - movimento comunista internazionale
- 24-01-11 - n. 348
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org
a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Salonicco, 22 gennaio 2011
Il 22 gennaio a Salonicco, su iniziativa del KKE,
si è svolto un Incontro di 10 Partiti Comunisti e Operai
provenienti da 8 paesi balcanici: Albania, Bulgaria, Grecia,
Croazia, Repubblica di Macedonia, Romania, Serbia e Turchia.
Questo incontro ha contribuito allo scambio di
opinioni sulla situazione che si è sviluppata nei Balcani e nel
Mediterraneo orientale, nel quadro della crisi economica
capitalistica internazionale, dell'intensificazione delle
aggressioni imperialiste e delle contraddizioni
interimperialiste.
I Partiti Comunisti e Operai dei Balcani
ritengono che la causa reale della crisi si trova nell'acuirsi
della contraddizione fondamentale del capitalismo: quella tra il
carattere sociale della produzione e l'appropriazione privata
dei suoi risultati. Anche i problemi sociali nel loro complesso
si stanno aggravando: l'indigenza è cresciuta e
l'impoverimento, assoluto e relativo, colpisce una larga
percentuale della popolazione nei paesi balcanici.
La scoperta di nuove fonti energetiche nel
Mediterraneo orientale e nei Balcani e l'intensità del loro
sfruttamento da parte del capitale, non solo non porteranno pace
e stabilità alla regione, come sostenuto dagli imperialisti e
dai loro governi, ma, al contrario, favoriranno nuove più aspre
rivalità. Allo stesso tempo, i popoli pagheranno molto di più
l'elettricità, la benzina, il gas naturale, perché i ricchi
giacimenti di energia della nostra regione non sono proprietà
del popolo, ma sono depredati dai monopoli e dai gruppi affaristici
nazionali ed esteri.
In queste condizioni i Partiti Comunisti e Operai
dei Balcani plaudono alle lotte che sono state ingaggiate in
Grecia, Romania e altrove, perché sia la plutocrazia e non il
popolo a pagare per la crisi del capitalismo. Acclamano anche le
lotte contro l'imperialismo, per la difesa della classe operaia
e dei diritti e le conquiste popolari, contro il nazionalismo e
il razzismo, per i diritti degli immigrati che hanno avuto di
recente luogo della nostra regione. I Partiti Comunisti e Operai
devono porsi in prima linea nell'organizzazione di tutte queste
lotte.
I partecipanti a questo Incontro hanno anche
dichiarato la loro disponibilità a confrontarsi e lottare
contro la propaganda su vasta scala e alle intimidazioni della
NATO e dell'UE volti alla piena adesione e completa integrazione
dei paesi balcanici ai piani imperialisti, sulla base del
cosiddetto "Nuovo Concetto Strategico della NATO"
recentemente approvato a Lisbona.
L'illusoria propaganda per l'ingresso nella
NATO e nell'Unione europea è svolta sia da queste
organizzazioni che dalle classi borghesi dei paesi aspiranti
all'adesione, dalle ONG e dalle forze opportuniste, come il
cosiddetto Partito della Sinistra europea.
L'adesione dei paesi dei Balcani nell'UE e nella
NATO, l'allargamento di queste due organizzazioni imperialiste
ai Balcani, non solo non porterà benefici ai popoli, né pace o
prosperità, ma l'esatto contrario. Inoltre, i popoli dei paesi
dei Balcani e di altri paesi europei già membri hanno maturato
sufficienti esperienze negative per testimoniare come
l'integrazione nella NATO e nell'UE porta la classe operaia e il
popolo all'impoverimento, garantendo nel contempo privilegi e
una redditività ancora maggiore al grande capitale.
Il sogno dell'adesione alla UE e alla NATO,
promosso dalle classi borghesi, non può cancellare il ricordo e
la nostalgia dei popoli balcanici per il socialismo che
conoscevano. In effetti hanno sperimentato la prova innegabile
che nonostante le carenze, i problemi e i bisogni popolari
possono essere risolti con un'altra forma di potere statale,
senza lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, il socialismo.
Nell'Incontro è stato espresso il desiderio
comune di rafforzare e moltiplicare le attività congiunte e il
coordinamento dei nostri partiti e di promuovere una più ampia
attività antimperialista, nella seguente direzione:
- Solidarietà con la lotta di classe, sviluppo
delle lotte per i diritti dei lavoratori, dei giovani e delle
donne condotte nei Balcani;
- Rafforzamento e ampliamento dei movimenti per
la pace, anti-NATO e antimperialisti nei Balcani.
- Rafforzamento della condanna popolare contro
l'equiparazione del comunismo con il fascismo, promossa in
spregio della verità storica dalla UE e dalle classi borghesi
in funzione anticomunista.
- Sviluppo della solidarietà con i popoli in
lotta, come quello palestinese, per la liberazione dei 5
rivoluzionari cubani dalle carceri statunitensi e per
l'abolizione del blocco economico di Cuba.
Perché la lotta popolare contro la presenza
militare imperialista nei Balcani ne esca rafforzata, contro il
cosiddetto scudo antimissile, contro le basi e gli eserciti
stranieri, contro la partecipazione delle forze militari dei
paesi dei Balcani in missioni UE e NATO in altri paesi. Perché
i nostri paesi si liberino dai piani imperialisti e dalle loro
organizzazioni.
Chiediamo:
Che i nostri paesi non siano coinvolti nelle
nuove guerre imperialiste in Medio Oriente, in Africa, nel
Caucaso e nelle minacce pronunciate contro i popoli che lottano
mettendo in discussione "l'ordine mondiale
imperialista".
Partiti partecipanti:
Communist Party of Albania
Communist Party of Bulgaria
Party of Bulgarian Communists
Communist Party of Greece
Socialist Workers’ Party of Croatia
Communist Party of Macedonia (FYROM)
Communist Party of Romania
New Communist Party of Yugoslavia
Communist Party of Turkey
Labour Party (EMEP), Turkey
Risoluzione sul Kossovo
All'Incontro di Salonicco il 22 gennaio 2011, i
seguenti Partiti Comunisti e Operai assumono la presente
posizione:
- Contro la modifica violenta dei confini in
Europa.
- Contro l'unilaterale dichiarazione di
"indipendenza" del Kossovo, risultato della criminale
aggressione della NATO contro Serbia e Montenegro.
- Che il Kossovo è parte integrante della
Serbia.
- Che tutte le forze di occupazione lascino il
Kossovo. Che tutti i perseguitati serbi sia consentito di far
ritorno alle loro case.
- Che albanesi, serbi e il resto della
popolazione possano vivere insieme nell'uguaglianza, fratellanza
e libertà.
Communist Party of Bulgaria
Party of Bulgarian Communists
Communist Party of Greece
Socialist Workers Party of Croatia
Communist Party of Macedonia (FYROM)
Communist Party of Romania
New Communist Party of Yugoslavia
Communist Party of Turkey
Risoluzione
sulla mobilitazione popolare in Tunisia
Noi Partiti Comunisti e Operai, incontrati a
Salonicco il 22/1/2011, esprimiamo la nostra solidarietà con le
forze popolari della Tunisia, che lottano per rovesciare il
potere del regime reazionario e lo sfruttamento dei gruppi di
affari transnazionali.
Communist Party of Albania
Communist Party of Bulgaria
Party of Bulgarian Communists
Communist Party of Greece
Socialist Workers Party of Croatia
Communist Party of Macedonia (FYROM)
Communist Party of Romania
New Communist Party of Yugoslavia
Communist Party of Turkey
Labour Party (EMEP) Turkey