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Le verita’ nascoste dietro la notizia del ferimento di un alpino in Afghanistan il 10/10/08  

     Analisi di Antonio Camuso (Osservatorio sui Balcani di Brindisi)

Farah, agguato a pattuglia italiana ferito un alpino paracadutista

Non è grave Giovanni Valeriani, 22 anni è originario della provincia di Roma

Maurizio Piccirilli
m.piccirilli@iltempo.it

11-10-2008

Sono caduti in un'imboscata. La pattuglia di ranger del 4reggimento Alpini Monte Cervino era a circa 40 chilometri a sud di Farah nella regione di Herat quando sono stati attaccati. Il caporale Giovanni Valeriani, 22 anni, originario di Marcellina vicino Roma è rimasto ferito a una coscia.

Operato al posto medico avanzato americano di Farah sta bene ed ha già rassicurato i familiari parlandoci per telefono. Erano da poco trascorse le 2 dell'altra notte (le 23,30 in Italia) quando gli alpini paracadutisti del Monte Cervino che operano con le altre forze speciali nell'ambito della Task force 45 sono stati attaccati. Appostati sulle montagne, gli «insorgenti» hanno aperto il fuoco contro i militari italiani. «La pattuglia era impegnata in un'attività di controllo del territorio - ha spiegato il capitano Antonio Bernardo, portavoce del contingente - a circa 40 chilometri da Farah», una delle province più calde del settore ovest a comando italiano, da soli due giorni affidato al generale Paolo Serra e agli alpini della brigata Julia. La risposta dei nostri soldati è stata pronta quindi sono riusciti a sganciarsi e il ferito curato a Farah. Già ieri pomeriggio è stato trasferito a Herat da dove sarà poi rimpatriato.
«La situazione in Afghanistan è seria - ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini …

 Tratto dal sito:
http://www.informazione.it/a/

3111123b-fd58-4d2e-a82b-2f7113c2e5d4/5247d65f-15e6-44ca-a585-ea83b70a4e42/

Farah-agguato-a-pattuglia-italiana-ferito-un-alpino-paracadutista?v

 

IL COMMENTO di Antonio Camuso

 

Quanto scriviamo oggi è da ritenersi il proseguimento di altri articoli e approfondimenti che l’Osservatorio ha condotto ultimamente sulla situazione afgana relativamente all’impiego dei nostri militari in un contesto che si va aggravando.

L’episodio di due notti fa che ha visto coinvolti nostri militari in un presumibile agguato talebano e che ha avuto come conseguenza il ferimento di un alpino potrebbe sembrare un incidente lieve rispetto alla carneficina quotidiana che si perpetua ogni giorno in quel martoriato paese( oggi 12/10/08 le Forze NATO hanno dichiarato di aver fatto una mattanza di talebani con almeno  60-100 di loro annientati da aerei e forze speciali occidentali), eppure vi sono degli aspetti, anche di carattere tecnico,  che andrebbero sviscerati per riuscire a comprendere qualcosa di più dietro la censura di guerra che impedisce a noi di avere una informazione corretta.

1)      il reparto di appartenenza dell’alpino ( il 4 Rgt alpini paracadutisti Monte Cervino) è uno dei gioielli delle forze speciali italiane. Si tratta di uomini addestratissimi a condurre azioni di commandos , infiltrazione ed esfiltrazione da dietro le linee nemiche, armati del meglio che c'è in giro di armi per quello scopo e di tecnologie, sensori, visori notturni, radio, che permettono loro di avere la possibilità di operare al meglio in qualunque condizione meteo diurna o notturna. Eppure… alle due di notte,  nonostante l’armamento supertecnologico son caduti in un normalissimo agguato come un qualunque reparto di fanti

2)      Cosa stavano facendo a quell’ora? L’uso di questo reparto  che dovrebbe essere di carattere speciale e non per compiti di routine, sorveglianza, ricognizione, scorta, ecc. è divenuto la regola portando ad uno stato di “usura fisica e psicologica" degli uomini che traspare da quanto riportato ultimamente su riviste specializzate. La necessità di quest’uso anomalo del 4 Rgt è chiaramente di natura politica , non volendo i vari governi che si sono alternati  in Italia, dover giustificare molte più vittime tra soldati appartenenti a reparti “convenzionali  e che avrebbero gravi conseguenze sull’opinione pubblica. 

 

3)      Gli organici del 4 RGT alpini-parà,  ritenuti insufficienti non riescono a riempirsi per ragioni che andrebbero accuratamente comprese da coloro che conducono le battaglie contro la guerra e il militarismo. Il 4 reggimento Monte Cervino   ha sede a Bolzano, ,  e questa sede è un ostacolo rilevante per gli aspiranti alpini che …naturalmente…provengono da regioni meridionali , ed hanno l’impatto con  una regione bilingue e dove la comprensione della lingua tedesca risulta ardua sia per i militari di origine meridionale ma anche per  i loro familiari ( fidanzate, mogli, figli)  che volessero trasferirvisi , con il costo della vita  tra i più alti d’Italia e  con ben poche possibilità  di lavoro per essi.

 

 

4)      In questa situazione  un numero di Ranger , ritenuto da tutti esiguo rispetto a quello che gli si chiede (ovvero l’impossibile!) , sta incominciando ad accusare gli effetti dello stress da usura , ma anche quelli psicologici dovuti alla comprensione sul campo delle scelte politico-militari sbagliate.  Ormai si è arrivati per certi reparti ad una turnazione in base due, ovvero quattro mesi in operazione e quattro mesi in patria dove prosegue l’addestramento che è durissimo. Ma quello che più pesa su tutti è il sapere che non ci si può permettere di abbandonare tutto per stanchezza e chiedere di andarsene dal reparto poichè questo avrebbe gravi conseguenze sulla possibilità di avere quelle agevolazioni per il reimpiego nella vita civile promesse al momento dell’arruolamento nelle forze speciali. Sì , perchè entrare nel 4 reggimento ranger alpini paracadutisti  significa assicurare la permanenza di almeno dieci anni nelle Forze Speciali e… di questi tempi di lotta infinita al “terrorismo”  significa accettare dieci anni di guerra! Un vero primato che supera forse lo stesso dei soldati dell’esercito fascista che tra guerra di Abissinia, di Spagna e di Seconda Guerra Mondiale se ne fecero quasi nove !!!Per adesso a lanciare l’allarme sono gli psicologi militari che parlano di rischi psicofisici futuri non quantificabili    ( sindrome reduce Vietnam)

alpini-parà del 4°Rgt con fucili silenziati

 

                                         LE GUERRE URBANE FUTURE…dalla padella alla brace

 

5)      In un contesto in cui la crisi mondiale accellera velocità superando ogni previsione catastrofista ( ricordiamo che lo studio NATO Urban Operation Year 2020 prevedeva una situazione di tracollo economico, politico, sociale , finanziario del sistema entro la data del 2020 ed all’interno di questa tesi si invitavano  le strutture militari degli eserciti NATO a prepararsi a dover intervenire in tutte le aree di crisi interna a partire dalle megalopoli, vero tallone d’Achille della società della globalizzazione capitalista avanzata e invece… l’harakiri di questi giorni del Capitalismo sembra accelerare pericolosamente il momento in cui i militari oltre a presidiare discariche , centrali nucleari o accompagnare i CC nelle zone della camorra, dovranno presto fronteggiare rivolte e sommosse di disoccupati, affamati, exmiddleclass alla bancarotta, con tutto il proliferare di gruppi neoguerriglieri/terroristi di matrice interna oltre al dilagare del qaedismo.

 In questa prospettiva ovvero quella delle Operazioni Speciali in ambienti urbani, ovvero neutralizzazione/annicchilimento/eliminazione di capi rivoltosi, capi guerriglieri,  e teste calde del terrorismo internazionale che si può interpretare l’inserimento nell’addestramento di queste Forze speciali  quello relativo alla condotta in combattimento nelle aree urbane e l’utilizzo dei ferri del mestiere per il killer di professione: fucili e pistole munite di silenziatore ( attualmente si tratta di carabina M-4 e HK MP-SD silenziate) oltre naturalmente  dei fucili a canna liscia Benelli M-4 utili per le irruzioni, ma anche per far testa a più soggetti presenti in ristretti ambienti come stanze, vicoli, ecc

 carabina M-4 con silenziatore

6)      L’ultima richiesta giunta a questo reparto in fatto di capacità di operare per la pace e ragioni umanitarie è quella di acquisire la competenza FAC, ovvero di esser capaci di designare tramite illuminazione con laser o altro di  obbiettivi ( che essi siano un gruppo talebano o un gruppo di case dove si presume che li ospitino o,  in un possibile futuro,  alla stregua dei colleghi israeliani,  “illuminare” il capo (e  suoi famigliari) di qualche gruppo eversivo,  per poterli “ neutralizzare” con il lancio di bombe guidate o missili trasportati dai nuovi aerei robot-killer UAV senza pilota di cui si sta dotando l’Aeronautica ma di cui l’esercito  e le forze di polizia vogliono anche loro  dotarsi. ( vedi esercitazione Imperial Trial Hammer conclusasi in questi giorni in Sardegna a Capo Teulada)

 

                                                     Antonio Camuso 

osservatoriobrindisi@libero.it

OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI    www.pugliantagonista.it/osservatorio.htm

Brindisi 12/10/08

 

silenziatori e GIS in Iraq


 

 

Afghanistan

1)su attacchi a italiani da maggio a settembre 2008

2)Alpini, silenziatori e crisi mondiale10/10/08

3)3 maggio 2009 , uccisa bambina afgana da soldati italiani

Vedi anche:

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