Open Area di HOMEPAGE
|
|||||||||||||||||||
DOPO UN ANNO CONFERMATA L'INCHIESTA DI PUGLIANTAGONISTA SULLA CAVA IN LOCALITA' AUTIGNO-FORMICA RIFIUTI
LECCESI A BRINDISI, molti dubbi e poche amare certezze Lo avevamo denunciato esattamente un anno fa, attraverso le pagine del nostro sito dedicate alle inchieste ambientali ( vedi www.pugliantagonista.it/brindisidiscariche.htm ) : prima quella grossa recinzione, poi quei lavori di allargamento dell’enorme cava in contrada Autigno facevano di quel luogo l’ideale per sito di stoccaggio di rifiuti provenienti non solo da Brindisi, ma da anche da fuori provincia e regione. Troppo appetibile continua ad essere il nostro territorio per tutti coloro, politici, amministratori, speculatori e inquinatori di tutta Italia che vogliano risolvere in maniera sbrigativa le proprie necessità Così è stato anche in questo scorcio di fine gennaio 2009, in cui con la soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti nel caos dell’emergenza rifiuti dei comuni leccesi, si è trovata la soluzione immediata del problema.Ovvero scaricarli nel luogo definito insieme a Taranto a più alta emergenza ambientale del meridione! Ma Brindisi ha un cuore grande e , dispiaciuti che le amministrazioni dei comuni leccesi non si sono convertiti ancora alla raccolta differenziata, apriamo le nostre discariche a loro anche se… momentaneamente. Sicuri che i nostri cugini salentini, sindaci in testa, ce ne renderanno grazie, magari portandoci un fiore sulla tomba dei nostri morti da inquinamento passati e futuri. MOLTI DUBBI. Otto mesi reciterebbe l’accordo con il comune di Brindisi per lo stoccaggio momentaneo dell’immondezza leccese. Ma , sarà vero? Chi garantisce che poi un'altra emergenza , non prolungherà questo flusso di 150 tonnellate ( e non si sa quanti camion) al giorno, presso la ex cava di contrada Autigno? “Vi assicuriamo che i rifiuti saranno tutti inertizzati e resi innocui! “ Una bella affermazione che però non dice chi controllerà scrupolosamente quella mole enorme di materiale? Durante la stessa emergenza di Napoli, la presenza dei militari non ha impedito che tra i camion casualmente si scoprissero rifiuti speciali, pericolosi che nelle discariche non si dovevano portare. A Brindisi chi li controllerà? Contro chi si dovranno rivolgere i cittadini danneggiati se si scoprisse pure a distanza di anni, magari solo grazie a qualche fortunosa inchiesta della magistratura sui traffici di ecomafie e affini, che ad Autigno materiale pericoloso, in barba all’accordo firmato in questi giorni, è stato scaricato? Che tipo di indennizzo e come dovrebbero essere risarciti i cittadini Brindisini per il danno subito al loro territorio, alla loro salute e…alla loro dabbenaggine? Si dice che i comuni leccesi pagheranno qualche decina di euro a tonnellate al comune di Brindisi per il “ fastidio”. Questi soldi che fine faranno? Saranno inghiottiti dai soliti buchi neri nei quali sono scomparsi i soldi versati dai brindisini come tributi comunali? Perché non pretendere che essi siano destinati ad un fondo presso la ASL di Brindisi per eliminare i ticket sulla medicina preventiva e curativa delle malattie da inquinamento, quali broncopatie, leucemie, tumorali, ecc? Nonostante che grandi e piccoli inquinatori continuino a impestare il nostro territorio ed i suoi abitanti, niente si fa per risarcirli per il danno subito, neanche riconoscendo il loro diritto alla cura della propria vita. Scompariranno quei soldi, come lo saranno i proventi della nuova stagione di cartelle esattoriali che impazzano su innocenti cittadini per le manchevolezze di amministratori e politici? POCHE ED AMARE CERTEZZE Nel frattempo, a far festa sono amministratori e politici di mezza regione Puglia, comuni e province salentine, di centro destra e centrosinistra, che potranno affrontare a cuor leggero la prossima tornata elettorale di giugno senza che la puzza dell’immondezza possa far comprendere quanto marcio si annida tra loro,tanto c’è Brindisi CHE ACCOGLIE TUTTO! La salute ed il futuro dei brindisini possono attendere, tanto sono abituati a subire! Nel frattempo quell’enorme buco nero di contrada Autigno, contornato da vigneti a tendone per la produzione di uva da tavola,come dimostrano le nostre foto, campi agricoli coltivati ad ortaggi e carciofeti e poco distante ad una falda acquifera di rilevanza notevole, che i romani incanalarono per dissetare Brindisi, con un antico acquedotto sotterraneo, continuerà ad inghiottire un mare di immondezza, tra un mare di gabbiani e altri volatili banchettanti. Mentre altri potranno offrire campeggi e località turistiche a caro prezzo, fare sagre, notti della Taranta e festival internazionali, senza affliggere i turisti con tediose raccomandazioni sul rispetto della raccolta differenziata , noi brindisini continueremo a piangerci addosso sulle sventure che ci accadono, senza mai esser capaci di pretendere il diritto di essere informati e consultati sulle scelte riguardanti la salute nostra , dei nostri figli e il futuro dell’ambiente in cui vivranno. La Redazione della Open Area di Pugliantagonista.it Brindisi 31 gennaio 2009 LE ALTRE FOTO E INCHIESTA 2008
|
glocal editrice
|