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LA PACE COLOMBIANA  BENEDETTA DA PAPA

 FRANCESCO

 E

IL NOBEL SPORCO DI SANGUE YEMENITA

Ovvero

“-Se Bogotà ride, è Sana’a che piange”

L’inchiesta "scomoda" di  ANTONIO CAMUSO sui mercenari colombiani.

Da un articolo proposto e mai pubblicato dal Manifesto

Con il Papa Francesco di ritorno da uno dei bagni di folla a cui ci stiamo abituando, dopo aver benedetto “carnefici e vittime”  della guerra civile colombiana, sembra che le coscienze di tutti siano state purificate  da quella terribile esperienza e nascosti  sotto il tappeto  i nomi dei responsabili, in primis le multinazionali statunitensi e gli interessi mafiosi  della borghesia colombiana  e del loro braccio armato (nelel forze Armate colombiane e le formazioni paramilitari addestrate da CIA e NSA), tutti  insieme in nome della lotta all’avanzata dei “comunisti” in Sud-America.

-Se Londra piange, Roma ride!-” è un detto che  noi metereologi per lavoro o diletto conosciamo bene ed oggi potremmo applicarlo sulla vicenda colombiana:

“-Se Bogotà ride, è Sana’a che piange, i morti sotto i bombardamenti della coalizione  a guida saudita”-

.  Una guerra teribile in cui tutti i maggiori paesi venditori di armi sono coinvolti e dove anche qui si combatte affinchè quel piccolo paese . cruciale per la navigazione nel Mar Rosso e verso Suez sia  libero dalle influenze dell’IRAN scita, a costo di masacrare buona parte della pop0olazione che non è di religione sunnita come i sauditi. Nell’articolo che segue , proposto un anno fa  e mai pubblicato sul Manifesto, svelavo  come dietro  e parallelamente alla “pace colombiana” attraverso l’arruolamento di mercenari di tutto il mondo ed in pèarticolare colombiani, provenienti dalle famigerate formazioni paralmilitari anticomuniste colombiane, la guerra sanguinosa contro lo Yemen da parte dell’Arabia Saudita abbia potuto prendere un ‘ accelele razione del suo corso , con buona pace delle cristiane coscienze.

 

 

LA PACE COLOMBIANA E IL NOBEL SPORCO DI SANGUE YEMENITA.

Abstract di un articolo proposto al Manifesto

La strage di centinaia di civili yemeniti , partecipanti ad un funerale a Sana’a , ad opera dell’aviazione della coalizione a guida saudita , dopo le lacrimucce dei pacifisti di maniera, sarà ben presto dimenticata, viste le imbarazzanti complicità dei governi europei ed americano e delle loro industrie belliche che stannno facendo lauti profitti da quella guerra dimenticata.

Mentre la comunità internazionale si congratula con il presidente Santos per il Nobel per la Pace, conferitogli per aver firmato l’accordo di pace con le FARC(guerriglia colombiana di sinistra), ben pochi sono a conoscenza della sconcertante connessione tra pace colombiana e guerra Yemenita. Si’, perché se nell’accordo di Pace Bogotà-Farc si elencano le modalità della consegna delle armi da parte di queste ultime, ma non si menziona che fine faranno gli uomini degli squadroni della morte , addestrati dalle agenzie antidroga, i servizi segreti e le multinazionali statunitensi , rimasti ora “disoccupati”.

In questo articolo spiego la realtà dell’Esercito Migrante Armato (EMA), parte integrante dell’Esercito Mercenario internazionale (EMI) che dalla fine degli anni 90 ed a partire dalla guerra del Golfo è stato un fondamentale attore nell’era della Guerra Globale Infinita, dichiarata da George Bush padre.Spiego anche come il numero di mercenari colombiani, o meglio di profughi in fuga da un paese, la Colombia, in cui sta per scoppiare la pace, oggi abbia raggiunto nel solo Yemen la cifra del migliaio di uomini .

Essi operano al fianco della coalizione saudita nella spietata guerra contro i ribelli Houti, ricoprendo i più svariati ruoli: da piloti degli elicotteri di assalto a quelli di scorta dei convogli carichi di bombe e missili che vengono lanciati quotidianamente sui civili yemeniti.

Un lavoro pagato lautamente con stipendi 10 volte maggiori di quelli ricevuti nel proprio paese, la Colombia, per massacrare sindacalisti, politici di sinistra o semplici contadini. Un lavoro ottenuto grazie a corsi di “professionalizzazione “ a cui governo colombiano e il suo Ministero della difesa hanno contribuito, segretamente in questi anni mentre su altri tavoli si parlava di pace con le FARC

Antonio Camuso osservatorio sui Balcani di Brindisi

LA  PACE COLOMBIANA E IL NOBEL SPORCO DI SANGUE YEMENITA.

 A poche ore dall’annuncio del Nobel della Pace al presidente colombiano Santos, nonostante che  l’accordo di pace tra la guerriglia di sinistra delle FARC e il governo della Colombia sia stato respinto dal referendum,  ci si domanda  se 50 anni di  guerra civile avranno realmente fine. Una delle guerre “sporche” alla quale gli Stati Uniti d’America e  i loro servizi segreti , in nome della lotta al comunismo filo-castrista ,hanno contribuito in prima persona  al fianco dell’esercito colombiano e delle sue forze speciali   addestrate secondo i canoni della tristemente famosa  Escuela de Las Americas “ di Fort Amador di Panama, alle quali si affiancavano gli squadroni della morte assoldati dalle multinazionali, in particolare americane, che han fatto piazza pulita di migliaia di sindacalisti e militanti di sinistra . Tutto questo sarà  archiviato con un accordo che da un lato prevede la consegna delle armi da parte dei guerriglieri delle Farc ,ed un complesso iter per il loro  reintegro nella società civile, dall’altro il totale colpo di spugna sulle illegalità di Stato e l’impunità su torturatori ed assassini in divisa.

Tagliagole disoccupati offresi

Poiché nell’accordo FARC_Colombia non si fa menzione del  destino di questi esperti nell’antiguerriglia , negli interrogatori spietati e nell’eliminazione di “terroristi”, ,  questi soggetti trovatisi  a spasso, potrebbero divenire, come è successo in casi simili, un’ostacolo al difficile cammino  per la pace in Colombia ? Qualche dubbio sul ruolo di questi soggetti nel condizionareil voto referendario  già è sorto.

Fortunatamente  per molti di questi “giustizieri” la risoluzione del problema  della “disoccupazione  di ritorno”  conseguente all’accordo di pace, è stata  più rapida dello stesso, grazie ad un percorso segreto parallelo,intrapreso dal governo Colombiano,  grazie anche ad una fortunata circostanza: la ripresa della guerra civile nello Yemen  e l’intervento diretto dell’Arabia Saudita e gli emirati del Golfo nella stessa.

Yemen una guerra dimenticata

Non vogliamo dilungarci sulle vicende che hanno riacceso la guerra civile nello Yemen smembrato in tre pezzi,  e conteso dai  ribelli Houti, al Qeda e la coalizione  a guida saudita  e finanziata dagli Emirati. Una guerra civile sanguinosissima riaccesasi  a fine 2014  e dove l’Arabia Saudita e i suoi alleati, utilizzando massicciamente l’aviazione contro obbiettivi civili, ospedali, scuole ha fatto migliaia di vittime. E’ di queste ore 9 /10/2016 la notizia di un bombardamento saudita sulla Sana’a scita che ha fatto una strage con  centinaia di morti tra i partecipanti a un funerale.

Una guerra dimenticata dai media ,ma  trasformatasi in un lucroso aumento di vendite di armi ad alta tecnologia  da parte delle industrie belliche europee ed statunitensi , ma anche di Russia,  Iran e Cina.

Una Mostra mercato di armi  testate direttamente sui civili yemeniti, e sotto i cui colpi sono stati polverizzati luoghi ritenuti patrimonio dell’Umanità  e dove l’aviazione saudita ha fatto scempi maggiori  di quelli compiuti dall’ISIS sui siti archeologici dell’Iraq e della Siria, con il silenzio complice della cosiddetta “comunità internazionale”.

Dinanzi all’ostinata  difesa dei ribelli sciti e delle ingenti perdite subite dalla coalizione a guida saudita , (compreso un figlio dell’emiro del Barein) ,poco più di due anni fa,  la monarchia saudita e quelle del Golfo aprendo  i cordoni della borsa decidevano di  arruolare a suon di petrodollari  un vero e proprio esercito di mercenari specializzati nell’antiguerriglia, attingendoli dal circuito delle agenzie di contractor , costola consolidata dell’Esercito Mercenario Internazionale (EMI) che  dalla fine degli anni 90 ed a partire dalla guerra del Golfo  è stato un fondamentale attore  nell’era della Guerra Globale Infinita, dichiarata da  George Bush padre.

L’Esercito migrante armato (EMA)

Si apriva così verso lo Yemen,  tra il 2014 e il 2015, l’ennesima rotta migratoria di una categoria particolare di  migranti economici , i mercenari, che negli ultimi 25 anni son divenuti un pilastro fondamentale ed un elemento insostituibile dell’EMI, divenendo essi stessi un vero e proprio esercito autonomo, l’EMA (Esercito  Migrante Armato) , capace di provocare nuovi conflitti, allargare aree di crisi,  in nome  di tutto e del niente, consci che dal regno del Caos e dal Terrore, possono solo trarre guadagno e ragione di vita, e qualche volta di morte. Lo abbiamo visto  nelle guerre balcaniche  della dissoluzione della Yugoslavia post.Tito, dove  i tagliagole di ogni risma si sono riconvertiti  in  mercenari migranti presso quella Legione straniera del Terrore  che accomuna  jihadisti ceceni, balcanici, sauditi, iracheni,  siriani , talebani, , somali, nigeriani,  ecc e relativi fans ammiratori ed emulatori, i terroristi islamici dal passaporto europeo. Un esercito mercenario del Terrore  che convive parallelamente a quello del “controTerrore “ che fa capo alle agenzie dei Contractor internazionali , sotto la protezione dei servizi segreti di tutto il mondo, a partire dagli  americani.

La migrazione colombiana

Premettiamo che nell’area  di  guerra yemenita. già negli anni 60, operavano decine di mercenari occidentali, anche italiani, in gran parte ex Legione Straniera, con un  passato in Vietnam ed Algeria, Congo, ecc, con la differenza che oggi il loro numero è esponenzialmente cresciuto,grazie a una numerosa presenza di sud-americani.

Così mentre i primi colloqui di pace tra Farc e governo colombiano procedevano positivamente , Gli Emirati Arabi attraverso le compagnie “private” militari internazionali allargavano l’opera di reclutamento di “operatori della sicurezza” colombiani, iniziata già tra il 2005 e il 2006, ma momentaneamente sospesa dopo che  le lamentele del  committente arabo sulla disciplina e capacità di combattimento del personale arruolato:  10 anni fa per tagliagole e stupratori in divisa, in Colombia, c’era ancora troppo da fare e si preferiva mandare all’estero materiale di scarto…

 Nel 2011, al contrario,  in Colombia si intravedeva un cammino  verso la pacificazione nazionale e la massa di manovra mercenaria  “eccedente”  risultava un potenziale ostacolo ad esso e a ogni governo.  Grazie alla congiuntura internazionale favorevole ( dilagare del terrorismo islamico e riaccendersi di guerre in luoghi precedentemente  “tranquilli” come la Libia) la richiesta di mercenari aumentava da parte di paesi come gli Emirati, disponibili a pagarli a peso d’oro. Si giungeva quindi  a un tacito accordo tra Governo colombiano, o meglio il Ministero della Difesa Colombiana, quello che ufficialmente conduceva la guerra contro le FARC,  nel  permettere che i migliori uomini  dell’AGLAN (Agrupación de Lanceros), CCOES (Comando Conjunto de Operaciones Especiales), BACNA (Batallón contra el Narcotráfico), CTI (Cuerpo Técnico de Investigación) e DAS (Departamento Administrativo de Seguridad) fossero ingaggiati da società come la ID Systems Ltda mettendo  loro a disposizione addirittura l’Accademia di cavalleria di Bogotà ,per l’addestramento specifico ai nuovi scenari di guerra.

 Con uno stipendio  fino a 10 volte di quello ricevuto  nel loro paese di origine, i mercenari colombiani, a seconda del grado e dell’incarico,  giungono oggi , nello Yemen,ad incassare stipendi che partono  dai 5-6000 dollari al mese, per arrivare fino a oltre 20.000 per gli ufficiali piloti, a cui si aggiungono bonus da 1000 dollari a settimana, rimborso di spese,  e liquidazioni a fine ingaggio da 10.000.000 di pesos. Grazie a queste condizioni  estremamente interessanti il numero di mercenari colombiani, o meglio profughi in fuga da un paese in cui sta per scoppiare la pace,  hanno raggiunto la cifra del migliaio di uomini che oggi operano al fianco della coalizione saudita nella spietata guerra contro i ribelli Houti. 

Questi concittadini di Santos non indossano la sua camicia bianca , bensì le mimetiche dei loro nuovi padroni arabi , scortando i convogli carichi di cannoni, bombe e missili  prodotti dalle industrie occidentali  per sterminare gli yemeniti, o guidando gli elicotteri d’assalto  forniti dagli USA nelle incursioni sui villaggi ribelli. Per essi che la guerra abbia cambiato obbiettivo, ieri il comunismo filocastrista  , oggi  la ribellione scita filo –iraniana, poco importa, come poco importa che qualche decina di loro sia ritornato a casa avvolto nella bandiera nazionale  colombiana: gli affari sono affari e al diavolo il sangue versato dagli innocenti!

Antonio Camuso

Osservatorio sui Balcani di Brindisi

Brindisi 10/10/2016

 

 

 

 

 

 

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