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Armi armamenti il nuovo fucile Beretta Arx160 Controllo di massa |
In questa pagina dedicata all'uso degli animali in impieghi militari troverete: cinghiali israeliani sminatori fot0 cane antibomba italiano in Afghanistan 2010 Un’armatura per cani, per proteggere i nostri amici in guerrahttp://www.endoacustica.com/blog/tecnologia/ armatura-per-cani-per-proteggere-i-nostri-amici-in-guerra/ gli uomini delle forze armate impegnati in difficili teatri di guerra quali Afghanistan e Iraq, come per i poliziotti di pattuglia in città, la presenza di un cane, oltre ad essere di supporto nelle operazioni di pattugliamento grazie al suo olfatto, è anche un importante conforto psicologico specialmente per chi si trova lontano da casa. Quindi, è importante che i nostri amici a quattro zampe siano in grado di avere lo stesso livello di protezione dei loro compagni a due gambe, ovviamente senza che questo ne comprometta la libertà di movimento o causi loro sofferenza. Bassandosi su tali esigenze, è stata quindi creata la prima armatura per cani, prodotta in Canada da K9 Storm, che oltre a fornire una protezione passiva dai proiettili, consente al soldato o al poliziotto di restare in contatto con il cane anche a distanza. Questo è ottenuto tramite una telecamera, un microfono e dei piccoli altoparlanti, incorporati nell’armatura e che, tramite un collegamento wireless, consentono a chi gestisce il cane di vedere quello che lui vede grazie alla telecamera, e di inviargli comandi tramite il sistema audio, fino a circa 250 metri di distanza. L’armatura è il risultato di 11 anni di lavoro da parte del fondatore di K9 Storm, un lavoro soprattutto mirato a minimizzare la scomodità per i cani che la indossano, che possono soffrire per il sovraccarico o per il calore, specialmente se costretti ad indossarla per lunghe ore. Il modello Intruder con telecamera e microfono ha un peso inferiore ai 250 grammi, e la sua leggerezza nell’uso si traduce in una certa pesantezza sul portafogli, con un costo di circa 20000 dollari. Ma per i nostri amici a quattro zampe, nessun prezzo è troppo alto
decorazioni militari agli animali Decorato Treo, eroe d'Afghanistan a quattro zampeUna medaglia dall'esercito inglese a un labrador cacciatore di esplosivi che, col suo fiuto, ha salvato la vita a centinaia di soldati di Sua Maestà.video
http://www.iagiforum.info/viewtopic.php?f=21&t=8919 Il labrador Sadie che ha combattuto in Afghanistan
http://contenuti.interfree.it/118/IDNotizia8167.htm Robot guardiani e spie volanti Pensato per monitorare il volo degli uccelli, il robot
che sa volare e' stato progettato in Olanda (ma ancora e' un prototipo).
In volo e' praticamente identico a un rondone e servira' anche per
controllare il traffico, sorvegliare edifici, scoprire segreti militari.
Si chiama Roboswift, il piccolo robot sapra' mimetizzarsi tra gli
uccelli in volo e, grazie alle sue tre microcamere, potra' fornire ai
naturalisti informazioni inedite sui volatili e persino spiare dall'alto
le attivita' umane. Frutto degli studi di un team composto da
ricercatori delle universita' di Delft e di Wageningen, Roboswift avra'
un'apertura alare di 50 centimetri e pesera' solamente 80 grammi. A
distinguerlo dai rondoni in carne ed ossa ci sara' solamente una piccola
elica al posto del becco, che pero' una volta azionata sara'
praticamente invisibile. Secondo i progettisti, che presenteranno un
primo prototipo nella prossima primavera al Mav08, una delle piu'
importanti esposizioni di microaerei, la sua caratteristica migliore
sara' l'elevata manovrabilita'. Grazie ad un nuovo sistema basato su
quattro "piume" indipendenti tra loro, le sue ali sono state
progettate ad imitazione di quelle delle rondini e saranno capaci di
piegarsi ed estendersi cambiando la superficie esposta all'aria. In
questo modo, il robot potra' compiere complesse evoluzioni e seguire gli
stormi per almeno 20 minuti. In volo solitario, limitando i consumi,
potra' volare per circa un'ora spinto da un motore elettrico alimentato
da delle batterie ai polimeri di litio. http://contenuti.interfree.it/118/IDNotizia8100.htm
Lotta
al crimine: robot volanti e telecamere
La faTTORIA DEGLI ANIMALI VA IN GUERRA topi antiesplosivo
LA FATTORIA DEGLI ANIMALI VA IN GUERRA! ( dal quotidiano SOLE-24-0RE del 26/03/03 ) Il porto iracheno di Umm
Qasr,
vitale per far giungere approvvigionamenti militari e aiuti umanitari in
Iraq, è stato bonificato dalle mine. Lo ha detto oggi il generale
americano Vincent Brooks in una conferenza stampa al Comando centrale in
Qatar, trasmessa dalla Cnn. (Ansa, 26 marzo, 14.44) www.animalieanimali.it info@animalieanimali.it (Ieri, oggi e domani) API CONTRO TERRORISMO,ADDESTRATE A RICONOSCERE EPLOSIVO www.animalieanimali.it info@animalieanimali.it (Ieri, oggi e domani) Addestramento di diciotto mesi nel Nuovo Messico. 29 novembre 2006 - Dal miele all'esplosivo. Le nuove leve della lotta contro il terrorismo potrebbero essere le api addestrate a riconoscere gli esplosivi. L'annuncio arriva dai ricercatori americani del Los Alamos National Laboratory, nel Nuovo Messico, laboratorio leader nelle armi nucleari. Gli insetti infatti tirano fuori la loro proboscide, la stessa che usano per estrarre il miele, quando individuano le sostanze contenute negli ordigni, in un'automobile come in una cintura sospetta. Come sono stati istruite ? L'allenamento e' durato 18 mesi: prima sono state esposte all'odore di sostanze esplosive, dalla dinamite al plastico C-4, ma anche del propellente Howitzer, utilizzato nei dispositivi improvvisati in Irak, e poi hanno ricevuto un premio di acqua zuccherata. 'Quando le api percepiscono la presenza degli esplosivi, tirano semplicemente fuori la proboscide - ha spiegato il ricercatore Tim Haarmann in una intervista telefonica alla Reuters - Non e' necessario essere un esperto nel comportamento degli animali per capire che non ci siano dubbi sul suo significato. Siamo soddisfatti del successo del nostro lavoro per le sue implicazioni nella difesa e nella sicurezza nazionale'. I primi tentativi del progetto 'Stealthy Insect Sensor Project' erano stati fatti con le vespe, ma le api si sono dimostrate piu' 'promettenti'. Possono essere trasportate in un contenitore grande quanto una scatola da scarpe e utilizzate, ad esempio, negli aeroporti o nei check point in Iraq. Il prossimo passo sara' quello di costruire le scatole adeguate per questi superinsetti, oltre all'addestramento delle guardie per il loro impiego. 'Sarebbe straordinario poter salvare delle vite umane grazie a questo progetto' ha concluso Haarmann. (ANSA) TOPI ADDESTRATI ALLA RICERCA DI ESPLOSIVI
22/07/07 Colombia addestra topi "antiesplosivo". La polizia colombiana sta addestrando dei topi per localizzare esplosivi e presto invierà esemplari in Spagna e Messico per dimostrazioni pratiche. Dopo tre anni di esercitazioni ed esperimenti , riferisce l'ufficiale che coordina il programma, "sette topi sono ora in grado di rintracciare sostanze esplosive con una percentuale di successo del 98%. I roditori , spiega, "si alzano sulle zampe posteriori per segnalare gli esplosivi ai poliziotti". E alla prossima generazione, assicura "saranno più bravi". Televideo RAI 22/07/07 ore 0615 RINTINTIN VA ALLA GUERRA! Con la notizia, circolata oggi 26 maggio 05, dell’attacco “suicida” di un cane-bomba contro un convoglio militare americano a Kirkuk (nord di Baghdad), possiamo affermare che siamo giunti alla fase più inumana di questa sporca guerra, quella in cui uomini ed animali sono chiamati a dare il loro contributo di sangue affinché il petrolio continui ad alimentare le fornaci dell’economia capitalista nell’era della Globalizzazione. Qualche tempo fa si è avuta notizia di un fallito attentato di un asino bomba, ma precedentemente dobbiamo annoverare a questo nobile animale l’aver trainato un carrettino dotato di un micidiale lanciarazzi che colpì una struttura che ospitava personalità americane, in pieno centro di Baghdad. Si narra che il povero animale fu ritrovato che vagava per strada, reso sordo dall’esplosione dei razzi, con attaccato quel che rimaneva del carretto lanciamissili. Qualche giorno fa c’è stato il ritrovamento di una mucca-bomba, che indossava sulla schiena un ordigno inesploso per qualche problema tecnico. Oggi infine la prematura morte di un cane-bomba che è saltato in aria prima che raggiungesse il suo bersaglio, il solito convoglio americano. Come ho già anticipato su un mio commento, a queste notizie circolato in rete, episodi che coinvolsero animali durante precedenti guerre di liberazione/ guerriglie ve ne sono ed uno in particolare è statore riportato in film storici sulla guerra d’Algeria e che personalmente ho potuto verificare intervistando un exsottufficiale della Legione Straniera che prese parte all’ultima guerra coloniale francese. Si tratta dell’uso dei cammelli come trasportatori di bombe per i combattenti algerini all’inizio degli anni 60. Siamo storicamente alla fase due della rivolta algerina, quella che vedeva una parte della Legione dare la caccia ai ribelli tra le gole degli UADI, tra le montagne, nel deserto e contemporaneamente impegnati nell’impedire che armi ed esplosivi giungessero alle cellule dell’ELN. l’esercito di liberazione di Ben Bella e Boumedienne, nascosti in Algeri, Orano e le altre città algerine. Un astuto (e crudele) sotterfugio fu quello dell’utilizzare i cammelli, animali dall’aspetto pacifico come staffette per i “ dinamitardi” algerini. Il metodo era semplice: inserire attraverso il “didietro” dei cammelli i candelotti di dinamite e poi farli passare indisturbati attraverso i checkpoint della Legione. Una volta giunti a destinazione il destino del cammello”dinamitardo” era segnato: squartato vivo era liberato del suo fardello d’esplosivo, ma anche della sua miserabile esistenza. Quest’espediente colse di sorpresa i francesi che per molto tempo non riuscirono a comprendere come i guerriglieri algerini delle città si rifornissero dell’esplosivo. Fu grazie ad una soffiata o forse sotto tortura che i legionari seppero dei cammelli-bomba e così in molte città i poveri animali poterono entrare solo preventivamente squartati dai francesi, non avendo quest'ultimi né apparecchiature a raggi X o cani antiesplosivo a sufficienza per controllarli tutti. Insomma quella Guerra d’Algeria fu proprio una vitaccia da cammello! Notizie di questo genere a noi spettatori delle guerre ipertecnologiche dove la morte è elargita tramite missili e bombe intelligenti trasportati da aerei invisibili o UAV robotici, ci danno un certo senso di fastidio, ritenendo un inutile crudeltà coinvolgere nei nostri giochi di guerra i nostri fedeli amici a quattro zampe. “Roba da incivili, sottosviluppati come solo certi popoli possono essere !”- direbbe qualche radical-chic all’Oriana. Purtroppo non è così o meglio tutto ciò avviene quando la Guerra diviene così Totale che coinvolge tutti gli esseri viventi coabitanti il territorio in guerra, animali compresi. In questo caso anche quelli che noi definiamo i nostri migliori amici sono coinvolti ed il caso dei cani è emblematico!.
Il cane bomba, ovvero il RITORNO DI RINTINTIN! Sì, perché di ritorno bisogna parlare, poiché il cane bomba non è un invenzione del fondamentalismo mussulmano come qualcuno fra poco ci racconterà, bensì invece frutto d’accurati progetti, selezioni ed esperimenti tenutisi nel cuore dell’Europa, durante lo scontro tra la Germania hitleriana e la Russia sovietica durante la seconda guerra mondiale. Come ricorda nelle sue memorie il Maresciallo russo Zukov, fu il generale Panfilov (poi morto nella difesa di Mosca) ad avere l’idea dei cani-bomba. Questi cani poliziotto, che indossavano una forte carica d’esplosivo munita di un detonatore, condotti da soldati Kirghisi furono addestrati nel salire sui carri armati tedeschi per poi farsi esplodere. Zukov racconta di una brigata di trecento cani anticarro che si sacrificò in un assalto sul fronte di Leningrado, morti tutti dopo però esser riusciti a far saltare in aria una decina di Panzer tedeschi. Quest’idea piacque tanto ai tedeschi che la fecero propria e crearono vere e proprie scuole di guerra per cani bomba che avrebbero dovuto contrastare le sterminate divisioni di carri armati Stalin T-33 che ormai nel 45 dilagavano verso la Germania. Cani muniti di mine magnetiche che come i loro colleghi russi con un balzo avrebbero terminato gloriosamente finire la loro esistenza. Fu in un campo, ormai vuoto, fu trovato dai soldati americani il piccolo cucciolo di pastore tedesco che divenne famoso per il pubblico televisivo (in bianco e nero) degli anni cinquanta e che noi ricordiamo come Rintintin, la cui mamma indossando una mina magnetica nazista era morta nel Secondo Macello mondiale Antonio Camuso Osservatorio sui Balcani di Brindisi osservatoriobrindisi@libero.it Brindisi 26 maggio 2005
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Vedi anche:
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