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 27 luglio 2010L'editoriale dell'Osservatorio. 

WIKILEAKS  e i dossier non troppo segreti sull’Afghanistan:…ma il re non cavalca nudo?…

( vedi anche dal Web: la guerra afghana attraverso i documenti rivelati da WIKILEAKS)

 

WIKILEAKS  e i dossier non troppo segreti sull’Afghanistan:

…ma il re non cavalca nudo?…

 

Nelle ultime ore le “presunte” rivelazioni di Wikyleaks hanno riempito le pagine dei giornali di tutto il mondo, compresi quelli italiani che unanimemente hanno titolato  a caratteri scandalistici.

Esaminando un poco più attentamente ciò che Wikileaks ha messo in pubblico si scopre che si tratta semplicemente di migliaia di rapporti  di provenienza USA che hanno fotografato la lunghissima guerra afgana ,( quella che ormai è definita “la guerra persa della NATO “) e che salvo particolari tecnici e risvolti di carattere morale tenuti nascosti come in tutte le “sporche guerre” , non vi è nulla di nuovo rispetto a quello che in tanti denunciamo da lunghissimo tempo nelle piazze, sul web, su quei pochi giornali che danno voce ai movimenti antiguerra.

Una guerra feroce, per bande, dove interessi molteplici di clan, Stati, servizi segreti, venditori di armi e industrie belliche, appetiti economici e traffici di droga hanno fatto dell’Afghanistan un enorme buco nero dove oltre al sangue di migliaia di vittime vi sono piombati 300 miliardi di dollari americani, una cifra spaventosa ma che ha garantito enormi profitti per pochi e disastri economici  e morali per tanti.

 

Lo scandalo della sorpresa

Quello che più ci colpisce è che nel giro di poche ore gli stessi giornali che  in occasione di questo o quel funerale o attentato contro le nostre truppe, si adeguavano alla retorica patriottica e alle veline degli stati maggiori militari e politici di governo, oggi titolano come il peggior fogliaccio “disfattista , post-comunista e filotalebano”  dimostrandosi semplicemente servi di un re che viaggia nudo ma impone ai suoi lacchè di esser riverito come se fosse addobbato col miglior ermellino e che per accorgersi della verità abbiano bisogno della risata di un bambino.

Si scopre così l’odio dei servizi segreti  americani contro le ONG scomode come Emergency, l’enorme quantità di attacchi subiti  e il  coinvolgimento nelle operazioni di guerra guerreggiata dei nostri militari, nonostante che sino a qualche giorno fa il nostro Ministro della Difesa continuava a parlavate di incidenti con sbandati ribelli in fuga dalle vittoriose offensive anglo-americane nel Sud del paese e di rapporti idilliaci con le popolazioni del luogo, sino a giungere alle notizie sulle mine italiane incubo degli sminatori americani e causa di tante perdite americane.

 

Il silenzio colpevole trasversale

In altri paesi queste rivelazioni hanno prodotto fibrillazioni nelle classi politiche e tra l’establishment militare dei paesi NATO ad eccezione che in Italia dove sappiamo l’adesione incondizionata al Patto NATO è più forte tra gli eredi politici di Togliatti e Berlinguer che tra gli aderenti alla Lega di Bossi.

Per l’ennesima volta fa più notizia l’uso di cocaina di qualche squillo di lusso che riempie quotidianamente le copertine patinate delle riviste scandalistiche piuttosto  che il fatto che la presenza italiana in Afghanistan sia un enorme spreco di risorse e denaro pubblico mentre proprio oggi in Parlamento si voti la Finanziaria  che colpisce salari e pensioni dei lavoratori.

Nessuno quindi  in Parlamento a gridare -basta alla guerra!-, nessuno a reclamare il ritiro,  come nessuno vuole chiedere la rivelazione dei rapporti segreti relativi alle operazioni dei nostri militari nei teatri di guerra dell’Afghanistan e dell’Iraq, ma anche a quelle nei teatri di peacekiping balcanici, kosovari , etc…

Non aspettiamoci quindi rivelazioni sensazionali di mano italiana, questo nostro paese è un maestro nel collezionare dossier, nasconderli in bunker ed armadi della vergona e fare del loro occultamento arma di pressione  politica e militare sulla nostra democrazia.

Ci dovremo accontentare di notizie di terza mano o report prodotti da qualche giornalista free-lance voglioso di farsi suicidare alla Ilaria Alpi e la nostra voglia di controinformare ed analizzare in termini antagonisti.

Come Osservatorio sui Balcani di Brindisi  confermiamo che il nostro impegno è testimoniato nelle pagine web dedicate a questi argomenti nello spazio a noi concesso da Pugliantagonista.it e dalle quali si evince come le nostre innumerevoli denunce siano state oggi confermate autorevolmente dalle rivelazioni di Wikileaks e ciò ci stimola a continuare su questo cammino.

Vedi :

La guerra logistica persa dalla NATO: http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afghanistan_9.htm

 

Quando i talebani andarono a scuola di mine dagli italiani

http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afghanistan_6.htm

 scandalo rifornimenti ai soldati inglesi da elicotteri federazione russa ,

http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/elicotteri_russi_afghan.htm

Alpini, e task force armate di silenziatori in Afghanistan

http://www.pugliantagonista.it/osservbalcanibr/afghanistan_osserv_2.htm

 

Antonio Camuso

Osservatorio sui Balcani di Brindisi

Brindisi 27-7-10

 

 

 

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