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LaRussa travestito da Befana porta il carbone in Afghanistan ai generali che gli hanno mentito. …la
svolta afgana tra cecchini e Terminator volanti. La
Russa travestito da Befana porta il carbone in Afghanistan ai generali che
gli hanno mentito. …la
svolta afgana tra cecchini e Terminator volanti. Finalmente
dopo giorni di retorica patriottica, condita di lacrime e onori militari,
il castello di bugie lungo quanto il naso di Pinocchio è caduto con
l’autopsia del caporalmaggiore Miotto e la verità detta a denti stretti
dai vertici militari. La
stasi delle operazioni militari a
causa del “ Generale Inverno” che in Afghanistan dura sei mesi avrebbe
dovuto determinare quella diminuzione routinaria degli attacchi dei
ribelli talebani accora non accenna a vedersi e quotidianamente alpini
italiani e marines sono sotto attacco nelle città e nei caposaldi
sperduti. Un
vero peccato perchè quella diminuzione tradotta in bei diagrammi colorati
da distribuire in estate alla stampa, sarebbe stata contrabbandata come
prova della riuscita dell’operazione trasferimento del territorio
all’esercito di Karzai , presupposto
di quel “tutti a casa “che USA,
NATO e Italia in testa non
vedono l’ora di attuare al più presto. Così
il pantano afgano è nella fase del raggiungimento del guinnes dei
primati: la prima guerra della NATO durata più di dieci anni. La guerra
nATO con la logistica più lunga, superando quella del Golfo e la prima
guerra non vinta dalla NATO L’Afghanistan
alla svolta tra cecchini e terminator volanti. Ma
tra i guinnes dobbiamo elencare quello che questa è stata la guerra dei
paradossi: dove i droni impiegati inizialmente in maniera sperimentale
sono man mano divenuti veri e propri Terminator, superando qualsiasi
confine di decenza
nell’uso, uccidendo
talebani, capi clan ma sterminando anche famiglie intere senza che una
lacrima uscisse dalle occidentali opinioni pubbliche benpensanti. Una
guerra in cui per giustificare stragi inutili si è passati dal cosiddetto
“errore umano” all’utilizzo del termine “ errore di elaborazione
ed interpretazione di dati”, quando a morire sotto i missili dei
terminator volanti sono finiti civili innocenti afgani o abitanti delle
zone tribali pachistane. In tal modo improbabili procesi per crimini
contro l’umanità non saranno processati e al massimo si correrà il
rischio di rottamare qualche computer o qualche inaffidabile sistema
informatico dell’antiterrorismo islamico. http://www.america24.com/news/ gorgon-stare-lo-sguardo-della-gorgone-ora-lesercito-vede-tutto Capitava
così che giorno in cui
la salma del caporalmaggiore degli alpini Miotto rientrava in
Italia, dal Pentagono giungeva la notizia del prossimo invio in
Afghanistan del super drone dai mille occhi che dovrebbe rappresentare la
soluzione decisiva per il controllo del territorio afgano ( e non solo) :
il Gorgon Stare ( lo sguardo di Gorgone_Medusa). Si tratta di un robot volante dotato di una decina di telecamere capace di inviare oltre cinquanta filmati diversi ad analisti e soldati pronti a far intervenire altri droni armati di missili contro ribelli operanti anche in uno scenario complesso come quello di una città. E’
una notizia confortante quella che questa nuova generazione dei
controllori e , Giudici e Terminator
volanti stia per essere immessa nell’armata aerea dell’esercito
imperiale. Una dotazione che arriva nel periodo giusto, quando la FAO
lancia l’allarme rialzo dei prezzi dei prodotti alimentari e di un
pericolo scarsità di cibo per grandi parti del Pianeta che potrebbe
generare rivolte di massa e
gravi contraccolpi politici. Sapere
che lo sguardo di Gorgoni-Medusa sia entrato in sperimentazione sul
territori afgano , ma con
prerogative di uso sul controllo delle città
ci fa tirare un sospiro di sollievo. Molto presto questi “
giudici DREDD” volanti (
vedasi il famoso film con Silvester Stallone) potranno dirigere
i piccoli drone poliziotti armati
di mezzi di annichilimento della folla e dei capi sovversivi come da anni
assicurano le aziende nord-americane
del complesso militar-industrialeinteressate a rendere sicuro il
futuro del capitalismo globalizzatore del terzo Millennio. Non
sappiamo quando questi scenari diverranno realtà nelle
megalopoli del prossimo futuro, dobbiamo accontentarci del fatto
che per adesso, come nel caso
del combattimento dove è morto l’alpino Miotto
per “bonificare” il terreno intorno alla base italiana sotto
attacco, siano intervenuti i
cacciabombardieri americani che hanno schiacciato come scarafaggi , a
detta delle notizie di stampa odierne , almeno quattro puzzolenti
straccioni talebani che, nonostante
l’impari differenza di mezzi osavano attaccare un caposaldo armato di
mitragliatrici, mortai ed
ogni ben di Dio. Lo
sguardo della Medusa nella
mitologia greca era l’arma invincibile
con cui gli dei annichilivano rendendo di pietra gli umani che
cercassero di scalare l’Olimpo. Ma
nonostante ciò un semidio, Perseo, che voleva esser trattato come un
uomo, armato solo della caparbietà e dal coraggio riuscì con uno
stragemma, mimetizzandosi
come un cecchino, a giungere a portata di tiro
del suo pugnale il mostro e, difendendosi gli occhi con uno scudo,
decapitò la Gorgone . Gli
antichi greci amavano riempire la loro mitologia di storie paradossali,
prendendo in giro gli dei e la loro infinita potenza. Oggi invece
una SUPER-RAZZA di ricchi umani spera di sconfiggere l’ansia e la
paura della resa dei conti finali con qualche miliardo di affamati e
derelitti di troppo , dotandosi di armi che ricordino l’invincibilità
degli antichi Dei, quelli che terrorizzarono l’alba dell’Umanità E’
paradossale scoprire come la guerra afgana continui ad avere una
complessità di aspetti che ne stanno facendo
di essa un luogo di sorprese continue per gli analisti di cose
militari. La
guerra dove i droni sono divenuti veri e propri terminator, ma anche la
guerra dove si può morire a causa di armi o congegni
vecchi di oltre un secolo, quando erano ancora in circolazioni armi
ad avencarica Sì perché oggi , con le dichiarazioni ufficiali di La Russa e generali al seguito, ad uccidere l’alpino Miotto è stato un proiettile sparato da con una cartuccia progettata e costruita nel 1891 per l’esercito zarista: la 7,62 X54R Una
cartuccia esplosa da una fucile “di precisione” del vecchio arsenale russo , un Dragunov, progettato
nel 1963 al tempo della crisi di Cuba. Una
cartuccia e un fucile per
cecchini, di un'altra epoca, che ci riporta indietro nel tempo agli orrori
della guerra nella
exYugoslavia e a Sarajevo che
alla fine degli anni 90 divenne la capitale dei cecchini. Da
un lato i serbi che dalle alture dominavano la città, dall’altra i
musulmani e croati che misero in piedi delle unità , anche femminili, di
controcecchinaggio, ingaggiando battaglie che potremmo paragonare a quelle
del film cult del 2001 “Il
nemico è alle porte” , ambientato nella Stalingrado assediata dai
tedeschi. E serbi, croati e musulmani fecero largo uso proprio della versione modificata del Dragunov russo , sfornata in migliaia di esemplari per l’esercito di Tito, dalla Zastava, nelle versioni M 76 (Una derivazione del caro, vecchio AK47) e poi lo M91 anch’esso calibrato con l’ottima cartuccia 7,62X54R capace di fare danni mortali a notevole distanza e contemporaneamente capace di mantenersi efficace sino a 600 metri se alla bocca del fucile si applica un silenziatore di tipo tattico. Armi
che però, al confronto di ciò
di cui sono dotati gli eserciti NATO e USA schierati in Afghanistan,
si possono paragonarealla fionda di Davide contrapposta alla spada
e all’armatura e la titanica possanza di Golia. Basterebbe
dare uno sguardo nelle riviste specializzate
delle nostre forze armate e scopriremmo come i nostri alpini
abbiano un reparto di elite , il
4° reggimento Alpini “Monte Cervino”,
specializzato in operazioni di cecchinaggio ed eliminazione di
avversari a colpi di fucile di
precisione dotato silenziatore. Scorrendo l’ archivio fotografico delle operazioni condotte nei vari teatri di guerra degli ultimi vent’anni, dal 4 reggimento alpini scopriremmo, nell’armamentario da loro usato comunemente , il fucile Hekher e Koch MP5 SD dotato di silenziatore, e
come essi siano dotati di un
fucile “antimateriale” come il Barret m 82 e m95 dal calibro 12,7mm
capace di fare scoppiare la testa di un talebano come se fosse un melone
maturo ad una distanza di qualche migliaio di metri. Armi
modernissime con il doppio di portata
e calibro di cui era dotato ‘l’excecchino
talebano” autore del “fortunato/sfortunato” tiro contro il militare
italiano, ma passato a miglior vita dopo l’operazione di bonifica da
parte dell’aereo USA armato di
insetticida antiscarafaggi ( napalm e bombe a grappolo). Eppure quel folle
insieme ai suoi “compagni di
merenda “ è andato ostinatamente all’assalto di quel fortino,
capovolgendo il ricordo dei racconti dei nostri nonni che ci parlavano
degli assurdi assalti alla baionetta contro le trincee irte di reticolati
e mitragliatri degli austriaci nelle cento battaglie dell’Isonzo, esattamente cento anni
fa. Non
sappiamo se questa gesta un giorno faranno parte della mitologia
di quella razza di umani che dovranno vivere come topi nascosti tra
le macerie delle loro megalopoli, mentre nel cielo solcano
droni armati di
missili e occhi di Medusa , sappiamo solo che ci avviciniamo
consumando risorse , distruggendo l’ambiente, producendo cose
inutili, affamando e
opprimendo miliardi di esseri umani , sempre più ad incubi che da trame
di film di fantascienza divengono
giorno dopo giorno sempre più reali. Ma
i paradossi non terminano qui : se vorreste scaricarvi un bel manuale in
russo sulla tattica, le armi, e l’addestramento per divenire un buon
cecchino dotato di Bragunov, basta iscrivervi ad un forum di amanti di
simulazione di guerra, la cosiddetta SOFTAIR-MANIA, quelli che vanno in
giro per boschi , in mimetica, caschi e sensori, armati di fucili
elettrici che sparano pallini in plastica con armi perfettamente identiche
a quelle vere. Ebbe il sito che
vi consigliamo dove vi insegnato a sparare col Dragunov e divenire un buon
cecchino ha un nome emblematico. 6 °cacciatori alpini e
frequentato…paradossalmente da giovani di Tiene, il paese da dove
proveniva l’alpino Matteo Miotto. Vedasi http://softairteam6cacciatorialpini.forumup.it/about671-softairteam6cacciatorialpini.html
(thiene) Antonio
Camuso Osservatorio
sui Balcani di Brindisi Brindisi 6 gennaio 2011
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