è consentita la
riproduzione a fini non di lucro dei materiali dell'Archivio Storico
Benedetto Petrone con l'obbligo di riportarne la fonte
RINGRAZIAMO
DARIO E I COMPAGNI DI NAPOLI CHE CI HANNO INVIATO QUESTO RICORDO
DI SERGIO PIRO
Napoli - E’ scomparso Sergio Piro
uno dei padri della legge Basaglia
Napoli
- Giovedì 8 gennaio 2009
Stanotte ci ha lasciato il
compagno Sergio Piro
E’ stato uno dei rivoluzionari della psichiatria italiana, tra i
fondatori nazionali di psichiatria democratica. All’Ospedale
Materdomini di Nocera, negli anni ’60, creò la seconda comunità
terapeutica di psichiatria alternativa dopo quella di Basaglia.
Un punto di riferimento nella critica sociale sulla nostra città e
nell’analisi del potere medico, ma anche e soprattutto un amico e un
compagno per tanti di noi!
Personalmente aggiungo anche che si è trattato di uno dei pochi
intellettuali napoletani (ma lui avrebbe riso di questa categoria) che
non si è fatto accecare dai lustrini del bassolinismo ascendente...
Pubblichiamo un ricordo di Sergio Piro a cura di
Roberta Moscarelli
Sergio Piro (9 settembre 1927 – 07 gennaio 2009) è stato un
intellettuale di prima grandezza (anche se lui avrebbe respinto
sorridendo questa definizione) e avrebbe meritato ben altri
riconoscimenti e onori, almeno nel trentennale della Legge 180,
essendo stato insieme a Basaglia uno dei grandi rivoluzionari della
psichiatria italiana: ma tant’è, siamo in Italia, e per giunta a
Napoli, e quindi…
Sergio è stato molto amato, ha formato generazioni di compagni, di
operatori della salute mentale e del sociale, di intellettuali. In
tantissimi sentiremo la sua mancanza.
Ma Sergio è stato anche un feroce oppositore di ogni ipocrisia, ed
era in odio al blocco di potere di questa città, ai politici e a
molti psichiatri, soprattutto ai tanti pseudodemocratici.
Perchè lui li conosceva uno per uno, sapeva di ognuno da dove veniva
e dove era arrivato e come. Era sulla scena politica fin dalla
Resistenza, era una memoria viva di questa città: lo temevano, benché
non gestisse ormai da anni alcun potere. E perchè non sono riusciti
mai, neanche per un momento, a sterilizzare e a museificare la valenza
rivoluzionaria dei suoi studi, la sua esperienza di lotta. Non potendo
appropriarsene, l’hanno dunque rimossa, tradita, negata, cancellata.
Solo un esempio: abbiamo un’ottima legge regionale sulla salute
mentale, in Campania, che si deve a lui e che scientemente non è
stata applicata, e nei nostri territori siamo passati da esperienze
d’avanguardia all’abbandono sistematico dei pazienti e delle loro
famiglie.
Che non si azzardino a commemorarlo da morto quelli che l’hanno
osteggiato da vivo….
Sergio a tutto questo ha risposto fino alla fine con una lucidissima
capacità critica, un’instancabile attività di comunicazione e
ricerca militante, un’irresistibile ironia, un contagioso
irriducibile ottimismo.
A noi, che venivamo dall’esperienza dei centri sociali e del
movimento noglobal, ha fatto il dono prezioso della sua amicizia, del
suo tempo, della sua memoria, del suo amore per la musica e per le
lingue, oltre che della sua stima, delle sue idee, dei sfide sempre
nuove, del sostegno generoso e intelligente a tante piccole grandi
battaglie. Con un piccolo gruppo, con lui e alcuni dei compagni a lui
più cari e vicini, avevamo dei progetti in comune, da rilanciare a
giorni. Certo, Sergio sapeva perfettamente che somigliamo molto più a
un’armata brancaleone che a un’armata rossa, ma ci aveva comunque
affettuosamente scelti come “i suoi”. E quei progetti li
realizzeremo: è una promessa.
Vedi anche :
Intervista a Sergio Piro "
Il fantasma del manicomio"
Lettres
de Naples / Sergio Piro
|