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. Oria( BR) 8 agosto 1926 .Giovani comunistifrancavillesi arrestati per propaganda sovversivada Reali Carabinieri e fascisti.Storie di antifascismo brindisino
…Resistete decisamente a chiunque voglia usare violenza contro di voi,
organizzate la resistenza contro gli sfratti per ogni casa e per ogni
quartiere unite in un solo fascio le vostre forze ed opponetevi
decisamente alle espulsioni ed ai sequestri.
ALLe
leggi fasciste opponete
l’
AZIONE AUTONOMA DI CLASSE!...
Quando il regime arrestava chi chiedeva il blocco degli affitti e la riduzione dell’orario di lavoro
Oria: Gazzetta
di Puglia (Corriere delle Puglie)
11 agosto 1926 –Cronaca della
Terra d’Otranto ( Archivio
Storico Benedetto Petrone- fondo Antonio Camuso
M.)
Oria
10 agosto 1926( dal corrispondente locale)
Da
qualche giorno per tramite del locale comando dei Reali
Carabinieri RR CC. , questo
segretario politico del Fascio signor Greco Francesco, aveva appreso che
elementi sovversivi sarebbero venuti dalla vicina Francavilla
Fontana, per diffondere dei manifestini ostili al Governo Nazionale. Il
signor Greco iniziava prontamente minuziose indagini
per acciuffare i malviventi e coadiuvato dalle guardie campestri
Durantini Francesco, Longo Cosimo, Mazza Francesco e Ribezzo Francesco,
tutti fascisti, diresse una rigorosa sorveglianza nei pressi della via
Oria-Francavilla Fontana.
Difatti domenica 8 agosto 1926 alle 17.30 procedettero all’arresto di due
giovani , certi Pentassuglia Giovanni e Lupo Pietro, entrambi di
Francavilla Fontana, donde venivano in bicicletta. Perquisiti
furono trovati in possesso
di un buon centinaio di manifestini provenienti dal Partito
Comunista Italiano, in cui si inneggiava alla rivoluzione e si imprecava
contro il Governo Nazionale e l’operato del venerato Duce del Fascismo. I
malcapitati furono prontamente condotti in carcere.
Questo sterile
e vano
tentativo, in Oria
oggi tutta
fascista, sarebbe stato una vox clamantis in deserto.
Che
invece qualcuno ad Oria si opponesse al Fascismo lo conferma lo stesso
rapporto dei carabinieri del luogo che qualche giorno dopo denunciano un
lancio di identici manifestini nella notte del 13 agosto 1926, per le
strade di Oria.
A questa azione
seguiva la perquisizione
dell’abitazione in Oria di Pasquale Galiano, originario anche lui di
Francavilla Fontana, contadino, fino ad allora ritenuto di fede
socialista, ove venivano rinvenuti
altri manifestini identici a quelli sequestrati ai due francavillesi.
I tre arrestati e
deferiti dinanzi al Tribunale speciale , dopo un anno di reclusione
furono condannati a diversi anni di carcere.
Solo dopo la caduta del Fascismo, con l’apertura degli archivi
dell’OVRA, si scoprirà cher quel Pietro Lupo arrestato quell’8 agosto era
stato nel libro paga della Polizia
segreta Fascista . Non sappiamo se già lo fosse in quel lontano agosto
1926 o fu in seguito arruolato come delatore ed infiltrato durante il suo
periodo in carcere o in un successivo
periodo di confino a cui fu condannato per altri fatti. In ogni
caso l’opera dei delatori fu decisiva nello stroncare ripetutamente i
tentativi di riorganizzazione del Partito Comunista
a Brindisi e nella Provincia
e come
arresti econfino
furono irrorati a decine di attivisti di sinistra brindisini sino alla
fine degli anni 30 e alle soglie del
secondo conflitto mondiale, segno evidente di una fede
inattaccabile ed una coraggiosa adesione alle idde socialiste di tanti
proletari della provincia di Brindisi.Sì perché di proletari dobbiamo
parlare degli aderenti
al
Partito Comunista clandestino
a Brindisi, lo confermano le statistiche desumibili dei fogli matricolari
degli arrestati, denunciati, confinati, che possiamo leggere nel catalogo
della Mostra Sovversivi 1900-1943 (a Brindisi)
pubblicato quest’anno a cura dell’ANPI di Brindisi e dell’Archivio
di Stato di Brindisi.
….VOLANTINI INCITANTI
LA
DISOBBEDIENZA DELLE LEGGI
E
L’ODIO TRA LE CLASSI…
In
questi termini ne parla il Prefetto di Brindisi
relazionando di questi ed altri fatti identici avvvenuti nel
capoluogo, mentre la cronaca della Gazzetta di Puglia in nostro possesso
dice che in essi “si inneggiava
alla Rivoluzione e si imprecava contro il Governo Nazionale e l’operato
del venerato Duce del Fascismo”. La lettura più attenta di quei pericolosi
scritti, ci consente di affermare che la falsificazione e la
mistificazione nei tempi del Regime era di casa
tra pennivendoli e rappresentanti delle istituzioni , pur di
screditare l’opera degli oppositori al Fascismo.
Di
ben e più concrete cose parlavano quei volantini che si rivolgevano ai
lavoratori affinchè respingessero con l’azione diretta ed autorganizzata
le misure che il Fascismo in quei primi mesi del
1926 aveva varato.
pER LA LETTURA DEL
Volantino n 1 Contro lo sfruttamento degli alloggi Volantino n 2
Lo
sciopero considerato reato, l’orario di lavoro giornaliero portato da 8 a
nove ore, imposta obbligatoria per l’iscrizione, anch’essa obbligatoria,
ai sindacati fascisti, ma anche
liberalizzazione del mercato degli affitti, che in tempi di salari
da fame e famiglie composte anche da più di 10 persone, voleva mettere il
cappio ai più indigenti.Manovre che erano il ringraziamento da parte del
Partito Fascista a quei settori della borghesia capitalista che lo avevano
supportato nella sua rapida e violenta ascesa: proprietari del patrimonio
finaziario ed
immobiliare e
industriali desiderosi di sfruttare al meglio macchinari ed operai E’
contro queste manovre che i volantini dei giovani comunisti Francavillesi
ed oritani, ma anche della stessa città di Brindisi, cercano di
distribuire.
Volantini che incitano all’Unità
di Classe, ad autorganizzarsi per respingere sfratti e soprusi provenienti
da quel Regio decreto del 6 maggio 1926 n° 743 che dà mano libera agli
ingordi proprietari e alla polizia contro inquilini in difficoltà
economiche
ed incapaci di
sopportare ulteriori aumenti delle pigioni. Quanto quelle parole d’ordini
lanciate in quei volantini a firma del Partito Comunista d’Italia fossero
giuste e pericolose, se ne dovette accorgere alla fine lo stesso Mussolini
ed i diversi Prefetti preoccupati
per la tenuta dell’ordine pubblico e caduta di consenso verso il
regime a causa di un crescente malumore non solo tra operai e contadini,
ma anche in quella classe impiegatizia e piccolo borghese già in grave
difficoltà economica. Non si dovette attendere che un anno e quella legge
fu stravolta da un altro decreto come lo confermano anche altri giornali e
documenti in possesso dell’Archivio Storico Benedetto Petrone. Quanto il
problema abitativo divenisse poi una fissa del regime, beh!, su questo
dovremo scrivere, avendone il tempo un bel po’, ma vogliamo ricordare le
tante borgate, vere e proprie topaie ,
nate
alla periferia di città come Roma, dove furono trasferiti in maniera
coatta gli abitanti delle zone della Capitale destinate a VIE DELL’IMPERO,
o quartieri per la Roma fascista ed imperiale come l’EUR.
La
stessa legge che istituiva l’aumento dell’orario di lavoro fu anch’essa
ben presto modificata riportando lo stesso alle 8
ore precedenti , ma istituendo quel sabato fascista che divenne
un'altra forma di espropriazione del tempo e del cervello delle
generazioni che vissero il Ventennio. Ben presto giungerà la guerra,
quella guerra che con rara preveggenza si annunciava
su quei volantini del PcdI nel 1926, ed allora salari e orari
saranno militarizzati, salvo poi con gli scioperi del marzo del 1943 e poi
quelli ripetuti del 1944, nelle città del Nord occupate dai Nazi-fascisti,
la protesta operaia farà impallidire Mussolini e sbavare di rabbia lo
stesso Hitler: mai nessuna città dell’Europa sotto il tallone nazista
aveva mai osato organizzare scioperi generali e bloccare la produzione
industriale militarizzata. La risposta contro organizzatori e scioperanti
fu immediata e molti di essi,
deportati, morirono nei campi di concentramento. Tra essi, a condividere questa tragica sorte , anche l’operaio, comunista e organizzatore sindacale, Umberto Chionna , originario di Brindisi ed anch’esso con un passato tra quei giovani che tra gli anni 20 e trenta mantennero in piedi il Partito Comunista clandestino nella nostra città. Della sua storia potrete leggere nel catalogo della Mostra sovversivi, che invitiamo ad acquistare contattando l’ANPI di Brindisi o, l’Archivio di Stato di Brindisi o tramite le mail anche di questo sito. FINE PARTE PRIMA ANTONIO CAMUSO ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE archiviobpetrone at libero.it pagina rivista e corretta 8 agosto 2023 per l'80° lotta di liberazione : contributi di in-Formazione Antifascista --------- BRINDISI 8 AGOSTO 2017, novantuno anni dopo, per non dimenticare
Articolo a cura dell’Archivio Storico Benedetto Petrone
Numero speciale n°8 per i 10 anni di Pugliantagonista
Brindisi 8 agosto 2017, novantuno anni dopo , per non dimenticare
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