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ORGANIZZATE RESISTENZA AGLI SFRATTI , OPPONETE L’AZIONE AUTONOMA DI CLASSE Agosto 1926 I volantini sequestrati dai fascisti ai giovani comunisti di Francavilla Fontana, agosto 1926) (PARTE SECONDA SPECIALE N 9 PER I 10 ANNI DI PUGLIANTAGONISTA, Agosto 2017) Premessa. Le immagini degli occupanti delle case a Cinecittà saliti sui tetti e sgomberati con la forza , bambini e masserizie al sequito, si sono accavalalte in questi giorni con quelle di altri sfratti e sequestri di immobili utilizzati per scopi sociali , da giovani di cooperative, associazioni , centri sociali , mentre a far la voce dura contro occupanti”politici o economici”in città come Roma sono proprio quei “soggetti” giunti alla guida del Campidoglio grazie alla falsa promessa di rinnovare e rendere democratico il rapporto tra istituzioni e cittadini. Giravolte della classe politica, quando giunge al potere . che il popolo italiano ha già provato sulla sua pelle in altri tempi oscuri e che vogliamo ricordare in questo articolo. A volte ritornano “Resistete decisamente a chiunque voglia usare violenza contro di voi, organizzate la resistenza contro gli sfratti per ogni casa e per ogni quartiere, unite in un solo fascio le vostre forze ed opponetevi decisamente alle espulsioni ed ai sequestri.” “…OPPONETE L’AZIONE AUTONOMA DI CLASSE!”
Queste frasi non sono state redatte in qualche centro sociale dove anarco-insurrezionalisti , punk fuori di testa e vetero-nostalgici dell’Autonomia operaia e del 77, di cui la nostra generazione nonostante i 40 anni passati non vuol dimenticare… No, i redattori di queste frasi sovverisve , oggi per limiti di età non sono più tra di noi, pericolosi sovversivi anch’essi , ma per un regime fascista che speravamo fosse stato cancellato dalal Storia ma per il quale ancor oggi ,una minoranza ma pur sempre troppi, vogliono prendere ad esempio , nel nostro Paese. Sovversivi ai quali invece dovremmo tributare il nostro grazie e per lo meno andare a riscoprire il loro operato. Parliamo , oggi, di volantini scritti nella lontana estate del 1926, esattamente 91 anni fa e il cui testo possiamo legggere grazie al fatto che furono a suo tempo sequestrati da fascisti e Reali Carabinieri a Brindisi e nei paesi della provincia, dalle mani di “malintenzionati” giovani aderenti al clandestino Partito Comunista d’Italia E’ un testo che ci racconta di un modo di fare agitazione e propaganda esemplare, parlando di cose concrete, rivolgendosi ai lavoratori facendoli sentire “la Classe” contro la quale la Classe capitalista, finanziaria, industriale, speculatrice, agraria, di volta in volta , schiera fascisti , falsi riformisti e populisti incantatori di masse come se fossero serpenti di un circo equestre . Rportiamo integralmente il testo di due volantini: il primo è di protesta e di agitazione contro una iniqua misura che prese il Governo di Mussolini nel 1926 a favore dei proprietari di abitazioni e speculatori edilizi, abolendo il sistema vincolistico degli affitti e quindi anche degli sfratti ; il secondo contro un altro decreto di quell’anno che imponeva l’aumento dell’orario di lavoro a nove ore lavorative, onde consentire un maggiore sfruttamento di maestranze e macchinari da parte di quegli industriali che avevano incoraggiato e supportato l’ascesa del Fascismo al potere. Nonostante la repressione, e la persecuzione dei militanti di sinistra e delle loro organizzazioni, anche Mussolini ,un anno dopo la distribuzione di quei volantini del Partito Comunista, fu costretto ad una clamorosa giravolta ed entrambe le misure se le dovette rimangiare, per evitare perdita di consenso e rischio di accrescere lo scontro sociale. Per chi volesse conoscere la storia dei “sovversivi brindisini” a cui furono sequestrati quei volantini e per i quali furono condannati a diversi anni di carcere invitiamo a leggere il nostro precedente articolo , (parte prima) che troverete qui di seguito o al link Oria 8 agosto 1926 .Giovani comunisti francavillesi(BR) arrestati per propaganda sovversiva da Reali Carabinieri e fascisti.speciale n 8 per i 10 anni di Pugliantagonista ------------------------------------------------------ Volantino n 1 Contro lo sfruttamento degli alloggi LAVORATORI Il governo fascista ha abolito ogni limitazione legale agli affitti.Ciò significa il sacrificio della maggioranza della popolazione lavoratrice alla insaziabile voracità dei proprietari.Ancora una volta il fascismo si manifesta l’organo di dominio e di difesa delle classi dominanti , lo strumento di oppressione di sfruttamento dei lavoratori.di tutte le categorie . UN REGIME la cui storia è tutta una lotta violenta e sanguinosa contro i lavoratori a beneficio degli agrari e degli industriali; un regime dalle mani macchiate del sangue proletario , che si è reso colpevole delle gesta più selvagge e infami che la storia proletaria ricordi ; un tale regime è coerente con se stesso con tutta la sua azione non tenendo conto dellle disperate condizioni economiche in cui vivono oggi operai, contadini ed impiegati abbandonandoli disarmati ed indifesi all’inaudito sfruttamento padronale. A cosa sarebbe servito aver fiaccato le forze dei lavoratori, distrutti i gli organismi di difesa , averli incatenati al gioco della spietata oppressione, le classi dominanti non avrebbero la possibilitò di trarre benefici da tale situazione , se non avessero la libertà di sfruttare a loro piacimento e gradimento le grandi masse deli lavoratori di ogni categoria? Tale libertà hanno oggi illimitata i proprietari di casae ed essi si accingono ad usufruirne. OPERAI IMPIEGATI CONTADINI!,Il fascismo sin dal suo sorgere ha illuso ed ingannato una gran massa di lavoratori della piccola borghesia facendo credere ad essi che la difesa dei loro interessi di classe consistesse nel combattere operai e contadini: in realtà i piccoli borghesi che hanno alimentato il fascismo sono stati strumenti ciechi nelle mani della borghesia agraria ed industriale. Dopo aver servito come truppa d’assalto contro il proletariato essi stessi sono divenuti oggetto di più intenso sfruttamento da parte della borghesia distruggendo gli organismi di difesa delle classi lavoratrici .Oggi la piccola borghesia si trova disarmata ed impotente di fronte alla rapacità del capitalismo. Una volta di più i fatti dimostrano che gli interessi dei lavoratori di tutte le categorie ,operai contadini e impiegati sono solidali ed un antagonismo insopprimibile esiste soltanto fra essi e la borghesia capitalistica. Il caro vita cresce e i salari e stipendi restano immobili ed ogni caso sono mantenuti in limiti inadeguati alle più elementari necessità di esistenza.Il contrasto si fa più stridente ed acuto e la politica del governo fascista contribuisce ad accentuarlo. La miseria batte alle porte sia dell’operaio che, del contadino e dell’impiegato. Gli uni e gli altri soffrono tutti i tormenti del disagio economico mentre i profitti capitalistici si accrescono sempre più:in questo stato di cose il governo fascista dà libertà dio azione allo sfruttamento dei padroni di casa e questi incominciano ad agire con lo spirito della rapina che caratterizza la loro classe, colpendo senza misericordia le già magre risorse dei lavoratori e minacciando senza pietà di cacciare nel lastrico intere famiglie. Lavoratori delle officine dei campi e degli uffici voi non potete e non dovete subire inermi una così iniqua aggressione, voi non potete e non dovete subire un ulteriore aggravamento delle vostre già tristi condizioni di vita Non lasciatevi dissanguare sino all’esaurimento…. CHIEDETE ED IMPONETE il ristabilimento del regime vincolistico. Rifiutate ogni aumento dei gli affitti Resistete decisamente a chiunque voglia usare violenza contro di voi, organizzate la resistenza contro gli sfratti per ogni casa e per ogni quartiere unite in un solo fascio le vostre forze ed opponetevi decisamente alle espulsioni ed ai sequestri. Nessun aumento degli affiti senza corrispondente aumento dei salari e degli stipendi. Questa sia la vostra parola d’ordine. Il Partito comunista d’Italia Volantino n 2 Contro le nove ore di lavoro Lavoratori! Un nuovo atto di violenza si compie contro di voi ! Nello stesso momento in cui entra in vigore la nuova legge che dichiara reato lo sciopero e vi spoglia di ogni libertà e diritto di difesa contro lo sfruttamento capitalista quasi a commento e illustrazione di essa si sferra la offensiva del governo fascista che impone ai lavoratori l’obbligo di un ora di più di lavoro. Nulla meglio di questo poteva dimostrare come lo Stato borghese con i suoi sbirri, i suoi poliziotti isuoi magistrati e i suoi legislatori altro non è che un’arma della lotta di classe contro i lavoratori, ed il governo fascista lo strumento della plutocrazia dominante. Nessuna demagogia può nascondere la realtà che balza agli occhi di tutti: il Governo fascista ha sistematicamente favorito e difeso gli interessi della borghesia sacrificando quelli dei lavoratori e delle classi medie : si sono soppresse ed alleggerite le imposte dei capitalisti (abolizione imposte sull’eredità imposta 15 per cento sui titoli e sui dividendi, ecc) mentre si sono aggravate quelle destinate ai lavoratori (imposta sui salari sui consumi, ecc)l’imposta obbligatoria sui sindacatialtro non è che è in sostanza un’altra imposta.Si sono concesse facilitazioni di ogni genere alla borghesia industriale mentre si è invece confiscato il patrimonio di cooperative e di altre organizzazioni operaie. Si è concesso il più largo protezionismo alla borghesia industriale , si lasciano invece salire liberamente i prezzi a danno dei lavoratori . Si è concesso il dazio sul grano sul quale gli agrari si arricchiscono, si son lasciati aumentare il prezzo del pane e del costo generale della vita , aumentando la miseria delle classi soggette.Si consente la progressiva svalutazioen della moneta che arricchisce gli industriali , si impone un maggior sfruttamento dei lavoratori , impedendo l’aumento adeguato dei salari , aumentando le ore dei lavoro e consentendo ad una diminuzione del salario reale ed alla espropriazione dei ceti medi. Operai, contadini ed impiegati! La crisi economica che ha determinato gli ultimi provvedimenti governativi è conseguente non soltanto delle contraddizioni materiali del regime capitalista, ma anche del fallimento della politica economica del governo fascista: le classi lavoratrici che consumavano già meno di quanto è necessario per vivere e sono perciò in stato permanenete di semi affamamento dovrebbero ora scontare e subire le disastrose conseguenze dei vaneggiamenti e delle smanie imperialiste della plutocrazia dominante. L’aumento della giornata lavorativa in momento di crisi, in un momento cioè in cui si licenziano gli operai e si riducono le giornate di lavoro, non pà avere altro effetto che una maggior disoccupazione dalla quale i capitalisti si servirannpo per imporre successivamente un’ulteriore diminuzione dei salari. Così gli impiegati dovranno lavorare di pù e in seguito consentire il licenziamento di un decimo di loro. Accettare oggi la NONA ORA, di lavoro significa …esporre se stessi ed i propri compagni al licenziamento di domani e la riduzione dei salari significa aggravare la minaccia della miseria che già incombe sulle classi lavoratrici e mina la loro stessa esistenza. La situazione inoltre si aggrava per le maggiori difficoltà della emigrazione che farà rientrare molti lavoratori già emigrati e per le cattive previsioni sul raccolto che farà salire il prezzo del pane ed i prezzi di prima necessità. Lavoratori! Il regime capitalista non puà più dare ai lavoratori che la miseria affamatrice ed il massacro di una nuova guerra: mentre il marchio profondo di una società in decomposizione affiora alla superficie col dilagare della criminalità e delle degenerazioni di ogni genere e della speculazione più sfrenata. Non ci è altra salvezza per le classi lavoratrici che la ripresa attiva della lotta di classe contro la plutocrazia sfruttatrice. Se le difficoltà da superare e i sacrifici da compiere sono gravi , anche più gravi sono i pericoli per centinaia di migliaia di lavoratori. ALLA LEGGE SCHIAVISTA DEL FASCISMO OPPONETE LA AZIONE AUTONOMA DI CLASSE CONTRO I SINDACATI FASCISTI DI STATO RAFFORZATE I SINDACATI DI CLASSE! RIFIUTATE OGNI CONTRIBUTO FORZATO AI SINDACATI FASCISTI! La nona ora di lavoro non può essere accettata dai lavoratori senza esporre se stessi , i propri compagni e le proprie famiglie allla minaccia di maggiore miseria . Una sola sia la parola d’ordine: NON UN’ORA DI PIU! NON UN SOLDO DI MENO DI SALARIO! SALARI ADEGUATI AL COSTO DELLA VITA! Nei COMITATI DI UNITA’ PROLETARIA , espressione delle masse lavoratrici e da esse direttamtne nominati , realizzate il fronte unico di classe! In essi raccogliete in un solo fascio tutte le energie proletarie per la ripresa della lotta: da essi ripartirà la riscossa proletaria. IL PARTITO COMUNISTA D’ITALIA
Oria 8 agosto 1926 .Giovani comunisti francavillesi arrestati per propaganda sovversiva da Reali Carabinieri e fascisti.Storie di antifascismo brindisino
…Resistete decisamente a chiunque voglia usare violenza contro di voi,
organizzate la resistenza contro gli sfratti per ogni casa e per ogni
quartiere unite in un solo fascio le vostre forze ed opponetevi
decisamente alle espulsioni ed ai sequestri.
ALLe
leggi fasciste opponete l’
AZIONE AUTONOMA DI CLASSE!...
Quando il regime arrestava chi chiedeva il blocco degli affitti e la riduzione dell’orario di lavoro
Oria: Gazzetta
di Puglia (Corriere delle Puglie)
11 agosto 1926 –Cronaca della
Terra d’Otranto ( Archivio
Storico Benedetto Petrone- fondo Antonio Camuso
M.)
Oria
10 agosto 1926( dal corrispondente locale)
Da
qualche giorno per tramite del locale comando dei Reali
Carabinieri RR CC. , questo
segretario politico del Fascio signor Greco Francesco, aveva appreso che
elementi sovversivi sarebbero venuti dalla vicina Francavilla
Fontana, per diffondere dei manifestini ostili al Governo Nazionale. Il
signor Greco iniziava prontamente minuziose indagini
per acciuffare i malviventi e coadiuvato dalle guardie campestri
Durantini Francesco, Longo Cosimo, Mazza Francesco e Ribezzo Francesco,
tutti fascisti, diresse una rigorosa sorveglianza nei pressi della via
Oria-Francavilla Fontana.
Difatti domenica 8 agosto 1926 alle 17.30 procedettero all’arresto di due
giovani , certi Pentassuglia Giovanni e Lupo Pietro, entrambi di
Francavilla Fontana, donde venivano in bicicletta. Perquisiti
furono trovati in possesso
di un buon centinaio di manifestini provenienti dal Partito
Comunista Italiano, in cui si inneggiava alla rivoluzione e si imprecava
contro il Governo Nazionale e l’operato del venerato Duce del Fascismo. I
malcapitati furono prontamente condotti in carcere.
Questo sterile e vano
tentativo, in Oria oggi tutta
fascista, sarebbe stato una vox clamantis in deserto.
Che
invece qualcuno ad Oria si opponesse al Fascismo lo conferma lo stesso
rapporto dei carabinieri del luogo che qualche giorno dopo denunciano un
lancio di identici manifestini nella notte del 13 agosto 1926, per le
strade di Oria. A questa azione
seguiva la perquisizione
dell’abitazione in Oria di Pasquale Galiano, originario anche lui di
Francavilla Fontana, contadino, fino ad allora ritenuto di fede
socialista, ove venivano rinvenuti
altri manifestini identici a quelli sequestrati ai due francavillesi.
I tre arrestati e
deferiti dinanzi al Tribunale speciale , dopo un anno di reclusione
furono condannati a diversi anni di carcere.
Solo dopo la caduta del Fascismo, con l’apertura degli archivi
dell’OVRA, si scoprirà cher quel Pietro Lupo arrestato quell’8 agosto era
stato nel libro paga della Polizia
segreta Fascista . Non sappiamo se già lo fosse in quel lontano agosto
1926 o fu in seguito arruolato come delatore ed infiltrato durante il suo
periodo in carcere o in un successivo
periodo di confino a cui fu condannato per altri fatti. In ogni
caso l’opera dei delatori fu decisiva nello stroncare ripetutamente i
tentativi di riorganizzazione del Partito Comunista
a Brindisi e nella Provincia
e come arresti econfino
furono irrorati a decine di attivisti di sinistra brindisini sino alla
fine degli anni 30 e alle soglie del
secondo conflitto mondiale, segno evidente di una fede
inattaccabile ed una coraggiosa adesione alle idde socialiste di tanti
proletari della provincia di Brindisi.Sì perché di proletari dobbiamo
parlare degli aderenti al
Partito Comunista clandestino
a Brindisi, lo confermano le statistiche desumibili dei fogli matricolari
degli arrestati, denunciati, confinati, che possiamo leggere nel catalogo
della Mostra Sovversivi 1900-1943 (a Brindisi)
pubblicato quest’anno a cura dell’ANPI di Brindisi e dell’Archivio
di Stato di Brindisi.
….VOLANTINI INCITANTI LA
DISOBBEDIENZA DELLE LEGGI E
L’ODIO TRA LE CLASSI…
In
questi termini ne parla il Prefetto di Brindisi
relazionando di questi ed altri fatti identici avvvenuti nel
capoluogo, mentre la cronaca della Gazzetta di Puglia in nostro possesso
dice che in essi “si inneggiava
alla Rivoluzione e si imprecava contro il Governo Nazionale e l’operato
del venerato Duce del Fascismo”. La lettura più attenta di quei pericolosi
scritti, ci consente di affermare che la falsificazione e la
mistificazione nei tempi del Regime era di casa
tra pennivendoli e rappresentanti delle istituzioni , pur di
screditare l’opera degli oppositori al Fascismo.
Di
ben e più concrete cose parlavano quei volantini che si rivolgevano ai
lavoratori affinchè respingessero con l’azione diretta ed autorganizzata
le misure che il Fascismo in quei primi mesi del
1926 aveva varato.
Lo
sciopero considerato reato, l’orario di lavoro giornaliero portato da 8 a
nove ore, imposta obbligatoria per l’iscrizione, anch’essa obbligatoria,
ai sindacati fascisti, ma anche
liberalizzazione del mercato degli affitti, che in tempi di salari
da fame e famiglie composte anche da più di 10 persone, voleva mettere il
cappio ai più indigenti.Manovre che erano il ringraziamento da parte del
Partito Fascista a quei settori della borghesia capitalista che lo avevano
supportato nella sua rapida e violenta ascesa: proprietari del patrimonio
finaziario ed immobiliare e
industriali desiderosi di sfruttare al meglio macchinari ed operai E’
contro queste manovre che i volantini dei giovani comunisti Francavillesi
ed oritani, ma anche della stessa città di Brindisi, cercano di
distribuire.
Volantini che incitano all’Unità
di Classe, ad autorganizzarsi per respingere sfratti e soprusi provenienti
da quel Regio decreto del 6 maggio 1926 n° 743 che dà mano libera agli
ingordi proprietari e alla polizia contro inquilini in difficoltà
economiche ed incapaci di
sopportare ulteriori aumenti delle pigioni. Quanto quelle parole d’ordini
lanciate in quei volantini a firma del Partito Comunista d’Italia fossero
giuste e pericolose, se ne dovette accorgere alla fine lo stesso Mussolini
ed i diversi Prefetti preoccupati
per la tenuta dell’ordine pubblico e caduta di consenso verso il
regime a causa di un crescente malumore non solo tra operai e contadini,
ma anche in quella classe impiegatizia e piccolo borghese già in grave
difficoltà economica. Non si dovette attendere che un anno e quella legge
fu stravolta da un altro decreto come lo confermano anche altri giornali e
documenti in possesso dell’Archivio Storico Benedetto Petrone. Quanto il
problema abitativo divenisse poi una fissa del regime, beh!, su questo
dovremo scrivere, avendone il tempo un bel po’, ma vogliamo ricordare le
tante borgate, vere e proprie topaie , nate
alla periferia di città come Roma, dove furono trasferiti in maniera
coatta gli abitanti delle zone della Capitale destinate a VIE DELL’IMPERO,
o quartieri per la Roma fascista ed imperiale come l’EUR.
La
stessa legge che istituiva l’aumento dell’orario di lavoro fu anch’essa
ben presto modificata riportando lo stesso alle 8
ore precedenti , ma istituendo quel sabato fascista che divenne
un'altra forma di espropriazione del tempo e del cervello delle
generazioni che vissero il Ventennio. Ben presto giungerà la guerra,
quella guerra che con rara preveggenza si annunciava
su quei volantini del PcdI nel 1926, ed allora salari e orari
saranno militarizzati, salvo poi con gli scioperi del marzo del 1943 e poi
quelli ripetuti del 1944, nelle città del Nord occupate dai Nazi-fascisti,
la protesta operaia farà impallidire Mussolini e sbavare di rabbia lo
stesso Hitler: mai nessuna città dell’Europa sotto il tallone nazista
aveva mai osato organizzare scioperi generali e bloccare la produzione
industriale militarizzata. La risposta contro organizzatori e scioperanti
fu immediata e molti di essi,
deportati, morirono nei campi di concentramento. Tra essi, a condividere questa tragica sorte , anche l’operaio, comunista e organizzatore sindacale, Umberto Chionna , originario di Brindisi ed anch’esso con un passato tra quei giovani che tra gli anni 20 e trenta mantennero in piedi il Partito Comunista clandestino nella nostra città. Della sua storia potrete leggere nel catalogo della Mostra sovversivi, che invitiamo ad acquistare contattando l’ANPI di Brindisi o, l’Archivio di Stato di Brindisi o tramite le mail anche di questo sito. FINE PARTE PRIMA ANTONIO CAMUSO ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE BRINDISI 8 AGOSTO 2017, novantuno anni dopo, per non dimenticare
Articolo a cura dell’Archivio Storico Benedetto Petrone
Numero speciale n°8 per i 10 anni di Pugliantagonista
Brindisi 8 agosto 2017, novantuno anni dopo , per non dimenticare
(NEL CASO FOSSE STATA VIOLATO IL DIRITTO DI AUTORE SIAMO PRONTI A RIMUOVERE QUANTO SEGNALATO. Inviare segnalazioni a archiviobpetrone at libero.it o pugliantagonista at libero.it
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