Archivio storico"Benedetto Petrone"
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“Occhio agli ebrei! “
Giugno 1940 . Quando fascisti di Bari chiesero l’allontanamento degli ebrei da tutti i posti di lavoro e
i fascisti di Trieste risposero
sbattendo fuori ebrei e fascisti “buonisti” dalle Assicurazioni triestine. di Antonio Camuso
E’ l’ emblematica cronaca sulla rincorsa a
dimostrarsi il “ più fascista
antisemita”
quella che riportiamo da una pagina del giornale Il Regime Fascista del 30
giugno 1940. Un articolo sulla purezza antisemita di quei settori del
Partito fascista, esaltati in quel giugno 1940,dalle vittorie naziste
e
dalle persecuzioni
contro
gli ebrei nei territori occupati, e che vorrebbero seguirne le orme.
Tra
essi troviamo i fascisti di Bari che,
insieme
alle maggiori federazioni di Roma e Milano, chiedono l’allontanamento
degli ebrei non solo dai posti pubblici ma anche da quelli privati, dove
ricevono protezioni addirittura da settori “buonisti” del Partito
Fascista.
E’ il caso delle Assicurazioni di Trieste,
quelle che oggi chiamiamo Generali, e che in più secoli di storia
contavano
storicamente dirigenti e finanziatori di origine ebraica. Una storia che
aveva convissuto sino al 1938, sino a quando l’ultimo amministratore ebreo
Morpurgo era stato costretto a dimettersi per salvare le Generali e
passare la mano al delegato fascista “buonista” Gino Baroncini, che
inviando i maggiori dirigenti ebrei all’estero fece sì che la struttura
continuasse a lavorare senza traumi.
E’ un trauma invece quello dello sconosciuto
dirigente ebreo italiano che, con il Belgio occupato dai nazisti ritorna
in Italia, nella sua Trieste e che viene malmenato dai suoi colleghi
“ariani” e di pura fede fascista. Gli stessi fascisti contemporaneamente
denunciano al federale Fascista di Trieste , l’esistenza di dirigenti
fascisti “buonisti”
protettori
degli ebrei.
Non a caso l’articolo termina con un avvertimento in stile mafioso:-“
l'azione
squadrista triestina ha dimostrato che c'è
chi vigila, per sè e
per gli altri, compensando la miopia di chi si ostina a non voler
vedere.
Occhio agli ebrei! Una lezione fascista, Trieste, giugno Il Regime fascista 30 giugno 1940 pag3 (Archivio Storico Benedetto Petrone)
(f.p.) Le recenti proteste contro l'impiego degli ebrei inviate a
Regime Fascista da ex-combattenti e squadristi eli Milano, di Roma e
di Bari, hanno avuto a Trieste una ripercussione immediata sul terreno
pratico. Negli scorsi giorni era rientrato a
Trieste da Brusselle il procuratore di una grande Società di
assicurazioni triestina.
Arrivato fresco fresco dal Belgio, dove i nostri camerati
germanici — rispettosi dei suo passaporto italiano — gli avevano usato
tutte le cortesie,egli sperava di rifarsi il nido in Italia, nella
ospitalissima Compagnia.
Ma gliene incolse male. Anche perchè non fece mistero del suoi
sentimenti giudaici. Infatti, im bel giorno,gli squadristi
dell'azienda, stufi di sopportarne la presenza,lo presero per il
bavero e lo accompagnarono alla porta,inibendogli per sempre il
reingresso. Di
tale atto gli squadristi diedero relazione al Federale di Trieste. Il gesto degli squadristi è un monito
chiaro: Quando si applicarono le leggi razziali,anziché
sbarazzarsi dei giudei indesiderabili — di quelle
figure anazionali che cambiavano cittadinanza come mutar camicia —
alcune aziende assicuratrici li proiettarono per i varii paesi
-d'Europa a dirigere, con lautissimi stipendi, le loro filiali ed a
rappresentare— con quale senso di opportunità lasciamo giudicare al
lettore — l'economia italiana all'estero. Ora che la ventata fascista e nazista sta
purificando l'atmosfera d'Europa, tale gente spera di essere
riassorbita nel grembo originale. Ma l'azione squadrista triestina ha
dimostrato che c'è
chi vigila, per sè e per gli altri, compensando la miopia
di chi si ostina a non voler vedere.
Antonio Camuso
Brindisi 24 gennaio 2022 vedi anche Le leggi razziali nell'Italia Fascista. parte prima Brindisi: il divieto agli ebrei di frequentare le scuole pubbliche attraverso la lettura dei documenti scolastici
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