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L'approfondimento  sulla Palestina

A cura del "non politicamente corretto" Antonio Camuso

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3)   Gaza e il futuro diritto internazionale di guerra

ovvero

si apre la possibilità di riabilitare Kappler e altri autori delle stragi naziste.

Morire per Gaza? (Parte Terza)

di Antonio Camuso

Con il passare dei giorni il numero di palestinesi uccisi  a GAZA, in risposta all’attacco del 7 ottobre ad Israele, si sta avvicinando a quel  numero di 14.000 che porterebbe il rapporto tra morti israeliani e morti palestinesi di uno a dieci. Una espressione aritmetica che ricorda noi italiani gli anni dell’occupazione nazista, quando fu applicata in luoghi tristemente noti quali le Fosse Ardeatine.

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Un rapporto matematico approvato dallo stesso Hitler quale numero perfetto da adottare nella  rappresaglia nei confronti di coloro che direttamente o indirettamente fossero stati complici dell’uccisione di un soldato tedesco nei territori occupati.  Un diritto di rappresaglia non scritto esplicitamente nei codici internazionali  (nella forma estensiva ai civili) ma presente negli usi infami di tutti i signori della guerra che han costellato di sangue il cammino doloro dell’Umanità verso  un futuro di civile progresso e che poche volte son stati condannati in pubblici processi.

 Il caso in questione delle Fosse Ardeatine portò ad un unico colpevole , il Maggiore nazista Kappler   che tardivamente condannato riuscì anche a fuggire da una nostra prigione militare.

 Il “poveretto”, come il suo comandante , il generale Kesselring, nei processi si difesero giustificando  i loro presunti misfatti quali semplici osservanze di ordini e comunque azioni, se pur dolorose, condotte senza perfidia ma in osservanza delle leggi consuetudinarie  di guerra.

 

 D’altra parte il pretesto della rappresaglia naziasta ovvero l’attentato dinamitardo che uccise 33 riservisti tedeschi , è ancor oggi fonte di polemiche in funzione anticomunista e anti partigiana da parte della stessa Destra che oggi appare la più fiera sostenitrice di Israele nella sua azione a Gaza.

Potremmo non stupirci di questo se  in questa difesa incondizionata della causa israeliana (salvo il compianto ipocrita e l’appello lacrimoso e  meschino  per evitare le stragi di civili) non trovassimo accomunata   buona parte di quella Sinistra, di quelle belle anime che ogni anno vediamo sfilare impettite a Marzabotto, a Sant’Anna di Stazzena , alle Fosse Ardeatine e che ancor oggi chiedono verità e giustizia… ma per chì? in nome di cosa?

In 18 mesi di occupazione nazista  ci furono 29mila vittime civili, ovvero appena tre volte delle vittime civili a GAZA in un mese di conflitto  e con la stessa giustificazione con la quale Kappler e Kesselring diedero atto al rapporto di uno a dieci: “- i terroristi (ovvero i partigiani) si nascondevano dietro ai civili, spesso loro familiari e conoscenti e che erano quindi consapevolmente complici delle loro azioni illegali condotte contro un esercito occupante e come tale sanzionabili con le leggi di guerra che sono a discrezione  dell’occupante.”-

Ad onor del vero,  e in difesa dell’operato delle truppe nazifasciste che commisero quelle stragi, dobbiamo ammettere che su un numero di 2034 episodi, appena 30 compresero un numero di vittime tra 50 e 99, mentre ancor meno, appena 15 furono gli episodi con 100 e più vittime. Un numero veramente risibile che fa di quei “poveri comandanti con la croce uncinata  sul braccio” dei dilettanti stragisti  al cospetto del governo e dello Stato Maggiore israeliano, visto che nei quotidiani attacchi ad ospedali, scuole e campi profughi di Gaza, non vi è stato un giorno in cui il numero dei morti non ha superato la quota di duecento.

Dobbiamo disilludere coloro che auspicano che si portino in un Tribunale internazionale, quali  imputati, i politici e militari autori dell’attuale mattanza ,  ma non perché essi siano israeliani e perchè sostenuti dalla superpotenza militare degli Stati Uniti, ma perché un tale fatto non  sarebbe utile  a quelle decine di governi che sanno che potrebbero  o sono già nella stessa condizione del povero Nethaniau. Oggi  lo è lo stesso Erdogan con la minoranza curda, l’Arabia Saudita nel conflitto con gli sciti dello Yemen, lo è il Sudan, l’Eritrea, l’Etiopia, il Ciad, l’Iran, la Russia, il Marocco, il Congo, il Mali, ecc.   Ma quanti  altri paesi ed in particolari quelli che nel prossimo futuro popolato da megalopoli multietniche e multireligiose, sfioranti il collasso sociale, non vedranno  governi  “democraticamente eletti” usare il pugno di ferro contro minoranze ribelli, gruppi terroristici, gang malvitose , cartelli di narcotrafficanti ,ecc ecc? Se per colpirli  in luoghi  che sempre più assomiglino , per le condizioni di vita, di discriminazione di disumanizzazione come lo era ed è Gaza, vi saranno  vittime collaterali , e decine,  centinaia se non migliaia di civili soccomberanno, perché  quindi non incominciare a riabilitare  i vari  Kappler che “hanno solo eseguito gli ordini?”

 

Già oggi con il sangue dei bambini e delle donne di Gaza si stanno riscrivendo i futuri codici di diritto internazionale di guerra che garantiranno alle belle anime  del “politicamente corretto  una indiscutibile e monolitica sicurezza nel tacciare ogni antagonista alle logiche del Mercato Globale, come terrorista e i luoghi dell’insorgenza, che essi siano banlieu, bidonville, campi profughi,  quale covi conniventi e come tale obiettivi legittimi secondo la nuova versione del codice internazionale di guerra entrata in vigore  il 7 ottobre 2023.

                              Antonio Camuso

Brindisi, 8 novembre 2023

pugliantagonista at libero.it

 

vedi anche

2) Mancò la Fortuna e non il Valore.

Gaza come  El Alamein ospiterà un giorno un’analoga scritta in arabo?

Morire per Gaza?(Parte seconda )

riflessioni sull'epica guerriera dei popoli

di Antonio Camuso

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Vedi anche:   Morire per Gaza? Parte prima

 Il Pizzino, l’arma segreta di Hamas.

ovvero

quando la vendetta di Israele si abbattè contro i” consigliori “corleonesi di Hamas…

di Antonio Camuso