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SUBURBANA FESTIVAL VI EDIZIONE 20-24 LUGLIO
2010
Campeggio Politico – Proiezioni-Dibattiti – Concerti
c/da San Michele in Triglie, SP 48 Statte - Crispiano KM 1
PER TUTTA LA DURATA DEL CAMPEGGIO
PREVISTI COLAZIONE, PRANZO E CENA.
Info:
suburbanafestival.blogspot.com Prenotazione corsi e campeggio:
comitato.di.quartiere@email.it tel: 392
8613690
begin_of_the_skype_highlighting 392
8613690
PROGRAMMA:
Martedì 20
concerti
Ore 23:00
Percussioni Taranto
DJ Fonzie (Funk)
Robert8 (Funky/Hip Hop da Taranto)
Hacc (Hip-Hop da Taranto)
Mercoledì 21
Ore 23:00 Concerti:
Presentazione della compilation dedicata a Davide Cesare:
“Resisto 2. RAP Militante dal Basso”
El Pueblo: Sciamano&Viviana (Hip-Hop da Taranto)
Dj Malatesta & Drowning Dog (Hip-Hop dalla California)
GenteStranaPosse(Hip-Hop da Palermo)
GFK (Hip-Hop da Taranto)
Leleprox (Drun 'n Bass)
Acero (Hip -Hop da Milano)
Cuba Cabbal (Hip-Hop da Pescara)
Giovedì 22
Ore 23:00 Concerti:
LE ORIGINI DEL RAGGAE ITALIANO:
Treble Lu Professore
Gopher
DjWar
PapaRicky
LuRudy (Reggae dal Salento)
Hunza Originalsalentostyle / (Reggae dal Salento)
Oronzo B (Reggae dal Salento)
a MILITANT P e GEORGES LAPASSADE
Venerdì 23
Ore 23:00 Concerti:
Moyenei ( Hip Hop / Reggae / Soul dal Cile-Messico)
Manik B (Reggae / Dub / Hip Hop dal Messico)
Blood N'Roots (Roots/Dub da Paolo VI)
Dreadblock Hi-Fight ( Reggae/Roots/Dub da Taranto)
SFK (Hip -Hop da Palagiano)
Sabato 24
Ore 23:00 Concerti:
Zuingoyouth Lele MC feat FIDO GUIDO (Reggae da Paolo VI)
Bimboombam (Reggae da Paolo VI)
I.P.VI (Elettro Hip-Hop da Paolo VI)
Strawmc (Hip-Hop da Paolo VI)
Bleedz (Hip-Hop da Taranto)
Plei (Hip Hop da Taranto)
Big Nose (Hip-Hop da Taranto)
Wicked Selecta (Reggae da Paolo VI)
Zire (hip-hop da Paolo VI)
PROCESSO "NO GLOBAL": TUTTI ASSOLTI!
sabato
20 marzo festa e presidio in piazza
VIDEO
LE
FOTO DELL'INIZIATIVA DEL 20 MARZO
TARANTO 17/3/10
COMUNICATO
STAMPA
Si è concluso quest'oggi il procedimento cosiddetto
"No Global", a carico di 19 militanti dei COBAS, dei
Comitati di Quartiere e di altre strutture di base di questa città.
La Corte d'Assise ha assolto con formula piena tutti gli imputati.
Dunque oggi, ciò che da sempre è stato definito come un procedimento
farsa riceve l'imprimatur anche da un punto di vista giudiziario.
E' stato riconosciuto, come in realtà è sempre stato, che le lotte
condotte in tutti quegli anni, come quelle attuali hanno la piena
legittimità di esistere ed il diritto-dovere di porre in essere, per
cambiare in positivo questo territorio, questo Paese e per costruire
un nuovo mondo possibile, fatto di uguaglianza e diritti. E' chiaro
che la legittimità di queste lotte prima ancora dell'odierna
assoluzione era data dalla grandissima solidarietà che gli imputati
ricevettero dai lavoratori, dai precari, dagli ambientalisti, dalle
associazioni di base e dai cittadini di questo territorio, compreso
anche chi pur in una legittima diversità politica, riconosceva il
valore e la giustezza di quelle lotte. Quest'assoluzione non ci esime
però dal continuare a denunciare che questa città è ancora preda
preferita di lobbies affaristico massonico mafiose che intendono
prosegui re il "banchetto" sulla pelle dei cittadini di
questa città, dalle quali ci si può liberare esclusivamente con il
protagonismo attivo di tutti coloro ai quali vengono negati i diritti
più elementari: un reddito e un lavoro sicuro e decoroso, un ambiente
pulito, una decente abitazione, l'istruzione e la sanità pubbliche e
garantite per tutti. Nel frattempo però appare proibito disturbare
queste lobbies nelle loro luride manovre, tant'è vero che dobbiamo
constatare che, negli ultimi anni soprattutto, qui come altrove, chi
fa le lotte o rivendica un proprio diritto viene sistematicamente
colpito da provvedimenti giudiziari. Questo meccanismo dimostra che
anche pezzi delle Istituzioni sono asservite a quelle lobbies, le cui
porcherie vengono "scoperte" solo quando divengono palesi
agli occhi di tutti, come la storia di questa città dimostra, almeno
negli ultimi venti anni.
Infatti, mentre questa città veniva cannibalizzata dai vari primi
cittadini e lobbies collegate, dagli anni ottanta ai duemila, in
quello stesso periodo stranamente nasceva l'inchiesta, con i
conseguenti arresti e processo. Ciò era finalizzato ad almeno tre
obiettivi: spostare l'attenzione della città dalle sue vere
problematiche; chiudere gli spazi di agibilità democratica; dare un
segnale preventivo a tutti coloro i quali possano decidere di auto
organizzarsi e lottare per i propri diritti.
Per tutto questi motivi, il nostro impegno non può che rivolgersi
anche a tutti coloro i quali per le proprie idee, per le proprie
lotte, per rivendicare diritti universali sono carcerati o sotto
processo.
Per questo SABATO 20 MARZO, dalle ore 17.30 in poi, in Piazza
Garibaldi, si terrà un presidio con un microfono aperto in difesa
dell'agibilità politica di tutte le lotte. Si invitano tutte le
organizzazioni, le associazioni e i singoli cittadini a partecipare al
presidio portando il proprio contributo di idee, di tematiche e di
proposte.
Taranto, 17 marzo 2010
Confederazione Cobas Taranto - Comitati di Quartiere
info: 338 7043878 - 099 4716012
TARANTO
20 MARZO 2010
GIORNATA IN FAVORE DELLE LOTTE.
INIZIATIVA SABATO 20 MARZO ALLE 17:30.
SIETE TUTT* INVITATI A PORTARE BANCHETTI INFORMATIVI SULLE VOSTRE
LOTTE E SUI PERCORSI CHE STATE FACENDO
GIORNATA IN DIFESA DELLE LOTTE
Nel mondo, oramai, si e' evidenziato maggiormente il divario
tra
chi gestisce e si appropria delle risorse, per trarne i propri
profitti e chi reclama a gran voce una società più giusta per
essere protagonisti attivi nell'esercizio di un reale cambiamento.
Questa categoria sociale eterogenea ha dato vita a momenti come
quelli di Seattle, di Genova, delle grandi mobilitazioni contro le
guerre, per la salvaguardia dei territori e la difesa degli spazi di
agibilità politica.
Proprio Genova, nelle giornate del luglio 2001 ha
rappresentato un passaggio fondamentale dove la guerra non fu
dichiarata dal movimento bensì dalle forze dell'ordine, e prima
ancora da un potere sovranazionale tanto vuoto di positività da
doversi blindare, recingere. Cariche violentissime
contro chiunque passasse per le vie della città, lacrimogeni
sparati ad altezza d'uomo, colpi di arma da fuoco, blindati
lanciati a tutta velocità contro la folla, un giovane manifestante
ammazzato, il blitz sanguinoso alla scuola Diaz in notturna, la
tortura reintrodotta nelle caserme di Bolzaneto e Forte S.
Giuliano... Questo fu Genova: lo stato di diritto fatto a pezzi. Da
quel luglio 2001 ad oggi, l'impressione che quella sia una data che
abbia segnato uno spartiacque e' forte: da un lato l'esercizio della
gente di affrontare collettivamente il bisogno comune,
(esperienze come No Tav, No Dal Molin,il Presidio contro le
Discariche di Grottaglie o nelle tante mobilitazioni dei cittadini
di Taranto e Provincia a difesa di salute, ambiente,a tutela del
diritto al lavoro o contro la piaga endemica del precariato);
dall'altro l'esercizio scientifico di rendere tutto plasmabile
innescando paure e pregiudizi, polverizzando i diritti elementari,
carcerando intere fette di società.
Per coprire delle enormi porcherie servono i capri espiatori da
mostrare in pubblica piazza; ciò funge da esempio e serve a
comprimere le liberta' individuali e collettive, svuotando di
contenuti proprio quelle enormi mobilitazioni che ci hanno visto in
gran parte protagonisti.
Ed ecco che ciò si rende possibile attraverso
"l'eccezione" che diventa una regola nelle aule dei
tribunali, in quelle parlamentari e quotidianam ente per le strade.
Una storia che come si diceva iniziò alle soglie del 2000.
A Taranto le strutture di base denunciavano il malaffare della
politica tarantina, il disastro ambiente e l'intreccio tra affaristi
senza scrupoli e politici massoni. Cittadini che praticavano
quotidianamente il cambiamento reale in questa città. No nei
salotti bene, ma per le strade, nei posti di lavoro e nei quartieri.
La risposte sono state: vari arresti e un processo durato otto
anni ternimatosi con l'assurda richiesta di condanna da parte del
pubblico ministero Perrone per 18 Tarantini (per un totale di
44anni) per associazione sovversiva. Associazione che si
“poggerebbe” su reati ridicoli come un lancio di uova, di
slogan, scritte di contestazione, la partecipazione alle
mobilitazioni di quegli anni tra le quali quelle di Napoli e Genova
durante i vertici del Global Forum e del G8.
Da allora un movimento plurale ed eterogeneo viene
colpevolizzato e portato nelle aule dei tribunali. Un vero e proprio
schiacciamento dei diritti, anche di quelli più elementari, che
incontrano sistematicamente una risposta violenta, negligente e
collusiva: lavoratori picchiati, precettati e licenziati; immigrati
espulsi, carcerati vessati in condizioni sempre più disumane, leggi
ad personam, speculazioni sulle catastrofi naturali e
privatizzazione dei beni pubblici. Muovendoci in questo quadro
sarebbe stupido non accorgersi come questa categoria sociale
repressa sia diventata così grande laddove l'applicazione
sistematica, proprio di quella eccezione che diventa norma, trova la
sua più diffusa estensione. È l'agibilità politica ad essere
minata, compressa e osservata in maniera a ttenta e scrupolosa
finalizzata a colpire le pratiche politiche "incompatibili”.
Per questo motivo chiamiamo tutte le forze che lottano
quotidianamente sui nostri territori a partecipare a un momento di
piazza dove tutti e tutte portino i loro percorsi di lotta.
Un microfono aperto dove ognuno possa parlare del clima
repressivo che in questi anni è andato crescendo ogni giorno di più
per riaffermare il valore delle lotte nel
nostro territorio contro il restringimento degli spazi democratici.
Invitiamo tutt* quindi a partecipare al Presidio di
Sabato prossimo 20 Marzo in Piazza Maria Immacolata alle ore 17.30
COMITATI DI QUARTIRE
COBAS CONFEDERAZIONE TARANTO
tel: 099 4716012
TARANTO
12 MARZO 2010
NO
ALLA CRIMINALIZZAZIONE DELLE LOTTE SOCIALI E ANTIFASCISTE A TARANTO
SOLIDARIETA'
AI COMPAGNI
INCONTRO-DIBATTITO
che si svolgerà venerdi 12
Marzo ore 17:30 c/o comitato di quartiere città vecchia arco
Paisiello 099-4716012
Nel mondo, oramai, si e'
evidenziato maggiormente il distacco tra
chi gestisce le risorse della politica in maniera da lucrarci,
trovando necessario affamare le popolazioni, bombardandole, e chi
reclama a gran voce una vita fuori dal liberismo e per una società
più giusta, senza conflitti permanenti, per essere protagonisti
attivi nell'esercizio del cambiamento reale dal basso. Questa
categoria sociale eterogenea ha dato vita a momenti come quelli di
Seattle, di Genova, delle grandi mobilitazioni contro la guerra, in
lotta contro questo processo (speriamo non irreversibile) di aut o-
annullamento del genere umano e del pianeta che lo ospita. Proprio
Genova, nelle giornate del luglio 2001 è stato un grande passaggio
dove la guerra non fu dichiarata dal movimento bensì dalle forze
dell'ordine, e prima ancora da un potere sovranazionale tanto vuoto
d positività da doversi blindare, recingere. Cariche violentissime
contro chiunque passasse per le vie della città, lacrimogeni
sparati ad altezza d'uomo, colpi di arma da fuoco, blindati
lanciati a tutta velocità contro la folla, un giovane manifestante
ammazzato, il blitz sanguinoso alla scuola Diaz in notturna, la
tortura reintrodotta nelle caserme di Bolzaneto e Forte S.
Giuliano... Questo fu Genova: lo stato di diritto fatto a pezzi. Da
quel luglio 2001 ad oggi, l'impressione che quella sia una data che
abbia segnato uno spartiacque e' forte: da un lato l'esercizio
della gente di affrontare collettivamente il bisogno comune,
cercando di eliminare la delega (esperienze come in val di Susa, o
a Vicenza, o in quel di Grottaglie o nelle tante mobilitazioni
tarantine a difesa di salute, ambiente e a tutela del diritto al
lavoro, per chi lo ha e chi no), dall'altro l'esercizio scientifico
di rendere tutto plasmabile innescando paure e pregiudizi,
polverizzando i diritti elementari, carcerando fette di società.
Per coprire delle enormi porcherie servono i capri espiatori da
mostrare in pubblica piazza; ciò funge da esempio e serve a
comprimere le liberta' individuali e collettive, svuotando di
contenuti proprio quelle enormi mobilitazioni che ci hanno visti in
gran parte protagonisti.
Le richieste di condanna che il pubblico ministero Perrone ha
chiesto, qualche giorno fa, per 18 persone di Taranto (per un
totale di 44anni) coinvolti nell'inchiest a per associazione
sovversiva datata 2002, sembrano collocarsi in questa logica. Basti
ricordare che le indagini nascono quando in questa città
spadroneggiavano in sequenza Cito e la Di Bello, contro le cui
politiche gli attuali imputati si batterono. Non serve ricordare
che cosa Cito ha rappresentato e quali rapporti privilegiava sul
territorio
(la sua vicinanza ad un'associazione malavitosa è
acclarata), che cosa la Di Bello ha costruito per questa città: il
peggior dissesto finanziario d'Italia del dopoguerra. In sostanza,
mentre in quel periodo il nostro territorio è stato sbranato da un
sistema affaristico-massonico-mafioso che per troppo tempo ha
goduto di varie connivenze di pezzi delle istituzioni, l'inchiesta
tarantina del maggio 2002 porge ad alcuni che si opponevano
l'accusa di associazione sovversiva di stampo locale(!), con reati
contestati ridicoli (lancio di uova, slogan, scritte di
contestazione, la partecipazione alle mobilitazioni di Napoli e
Genova durante i vertici del Global Forum e del G8, l'aver occupato
stabili in disuso restituendoli alla collettività per un uso
sociale) che produssero nell'immediato una settimana di arresti
domiciliari. Nelle inchieste di questo tipo, che si reggono con
impianti
accusatori fragili, serve l'uso di "effetti
speciali"(supercarceri, carabinieri incappucciati, ecc.), ma
proprio quella fragilità chiama in causa tutte le strutture del
territorio che si battono per i diritti della cittadinanza: le
strutture presenti allora ribadirono la loro solidarietà agli
imputati,reputando giusto screditare la montatura di un processo
definito dai
più come una farsa orchestrata scientificamente;le nuove lo fanno
adesso.
L'espressione della solidarietà concreta nei confronti di questi
imputati non è altro che un pezzo di responsabilità collettiva
nella difesa dell'agibilità politica di tutti.
Invitiamo le associazioni, i comitati e tutti coloro che si
sentano colpiti da questa quotidiana aggressione alla libertà
individuale e collettiva a firmare questo appello ed a intervenire
materialmente all' INCONTRO-DIBATTITO che si svolgerà venerdi 12
Marzo ore 17:30 c/o comitato di quartiere città vecchia arco
Paisiello 099-4716012
Vi chiediamo di esprimere la vostra solidarietà all'indirizzo e-mail:
processotaranto@yahoo.it
Cobas conf.--
Comitati di quartiere
VIDEO
SUBURBANA FESTIVAL
SUBURBANA FESTIVAL V EDIZIONE
STATTE TARANTO 21-25 luglio 2009 1
http://www.youtube.com/watch?v=-Y8siYX6JOQ&feature=channel_page
SUBURBANA FESTIVAL V EDIZIONE STATTE TARANTO 21 25 luglio 2009 2
http://www.youtube.com/watch?v=48aKuOJRnh0
SUBURBANA FESTIVAL V EDIZIONE STATTE TARANTO 21 25 luglio 2009 3
http://www.youtube.com/watch?v=ku37O4XhqeY
SUBURBANA FESTIVAL V EDIZIONE STATTE TARANTO 21 25 luglio 2009 4
http://www.youtube.com/watch?v=sbvbmJ9mC3A
LE FOTO
SUBURBANA
FESTIVAL V EDIZIONE 21-25 LUGLIO 2009
Campeggio Politico – Assemblee
Tematiche – Concerti
c/da San Michele in Triglie, SP
48 Statte - Crispiano KM 1
PROGRAMMA:
E DOCUMENTO POLITICO DI INVITO
Invitiamo a visitare il sito di
suburbana per maggiori INFO
http://suburbanafestival.blogspot.com/
Martedì
21
Ore 17:00
Presentazione del Festival di Suburbana
Ore 18:00 Laboratorio
di “Lettura delle immagini”.
Corso di Fotografia con Manolo
Ore 21:00 Proiezione
Documentario: “La Resistenza Nascosta”.
Viaggio attraverso la scena
musicale di Sarajevo” di Francesca Rolandi, Andrea “Paco”
Mariani e Monika Piekarz.
Film/documentario sull’attuale
vivace scena musicale sarajevese. L’intento del progetto è
quello di raccontare un aspetto affascinante della Bosnia
Erzegovina, un paese purtroppo spesso solo associato ai tragici
eventi bellici.
Ore 23:00 Ronda
di Musica Popolare
Mercoledì
22
Ore 18:00 Laboratorio
di “Lettura delle immagini”.
Corso di Fotografia con Manolo
Ore 18:00 Incontro
tematico: “TV: creazione del consenso e precarizzazione del
pensiero”
Ore 23:00 Concerti:
LIVEDUBEXPERIENCE
(Reggae Dub)
a seguire: DJ
SET (Reggae – Dub)
REVOLUZION
– FLAGSOUND & LIZARD -AFRICANSOUNDZ
Giovedì
23
Ore 18:00 Workshop
di Giocoleria
con Francesca Donnangelo
Dall'esperienza della danza
classica e contemporanea, dall'incontro con il mimo e il teatro,
il lavoro è un'occasione per approcciare agli strumenti con
fiducia attraverso il gioco delle figure base e per gli avanzati
di sperimentare stili e variazioni. L'espressione corporea è una
ricerca continua dove gli esrcizi sono un bagaglio sempre a
portata di mano.
Ore 18:00 Incontro
tematico: “Gli operai tarantini: dialogo con le generazioni del
siderurgico”
Ore 23:00 Concerti:
TREBLE –
PAPARICKY – FIDO GUIDO – NICOdifferentMUDU’ – SHANTYKRANTY
– UnZA’
a seguire: DJ
SET (Reggae)
LuRUDY –
DjBETTY – I.P.VI – BIMBOOMBAM –
Venerdì
24
Ore 18:00 Laboratorio
di Danza Mediorientale
con Momo Khamsin
Stage di danza mediorientale con
Momo, ballerina, insegnante, coreografa di danza mediorientale e
tribal fusion. Il corso ha lo scopo di presentare la danza del
ventre nella sua essenza ed i suoi successivi sviluppi. Gli
allievi potranno apprendere i passi base ed imparare una piccola
coreografia.
Ore 18:00
Incontro
tematico: “Ambiente: le soluzioni dei cittadini contro le
speculazioni del potere”
Ore 23:00 Concerti:
BUMSHANKAR
from Switzerland (Alternative
Indie Rock)
MICROWAVE
WITH MARGE (Post Punk)-BREAK
BIT(Hard Core)
a seguire: DJ
SET (Dub – Electronic)
CAPITANSTEADY
- PROGRAMMERUNIT -
Sabato
25
Ore 16:00: Incontro
tematico: “Leadership femminile nei movimenti per la salute
ambientale”
con Laura Corradi
Ore :19:00 Assemblea
Conclusiva
Ore 21:00 Proiezione
Documentario: “La dea ferita”
di Wemer Weik e Marilia Albanese
Vandana Shiva:è una delle più
brillanti promesse della fisica indiana quando abbandona una
sicura carriera nel programma di energia nucleare nel suo Paese
denunciandone le possibili ripercussioni sull’uomo e
l’ambiente.
Ore 23:00 Concerti:
SCIAMANO – ROBERT8 – SFK –
HACC – TIRACHECHE – TESO ETNIABUSIVA
a seguire: DJ
SET (Hip –Hop; Funky;
Reggae)
SHAKALLO –
TARASOUND – DJFONZIE – COCCIOLOSOUND
PER TUTTA LA
DURATA DEL CAMPEGGIO PREVISTI COLAZIONE, PRANZO E CENA.
Info:
suburbanafestival.blogspot.com Prenotazione corsi e campeggio:
comitato.di.quartiere@email.it tel: 340 5469864
IL
DOCUMENTO POLITICO DI INVITO
V EDIZIONE 21-25 LUGLIO 2009
c/da San Michele in Triglie, SP
48 Statte - Crispiano KM
1
Come
ogni estate dal 2005, il Comitato di Quartiere Città Vecchia
Taranto organizza il Festival di Suburbana. Un appuntamento
annuale per la città di Taranto, che ha rilievo soprattutto alla
luce della carenza di iniziative in questo territorio.
Quest’edizione sarà
arricchita rispetto alle precedenti. Cinque giorni di espressione
artistica e di riflessione sull'impegno sociale, in cui sarà
possibile ascoltare della buona musica dal vivo, partecipare a
seminari e corsi e discutere attorno ad alcune tematiche
politiche.
Riteniamo
indispensabile occupare parte del Festival con alcune assemblee
che trattino temi a noi cari ma che non sono stati, a nostro
giudizio, abbastanza dibattuti e discussi. Vorremmo analizzare la
fase odierna, partendo da quello che fu il movimento di Genova,
per arrivare alle questioni ambientali e del lavoro.
Partiamo dal
presupposto che dal Luglio 2001 a oggi non c'è stato sufficiente
confronto sulle dinamiche in atto. Lo scontro enorme che si stava
manifestando allora e che continua tutt’oggi ha fatto perdere di
vista qualsiasi obiettivo, ha scandito tempi e ritmi lentissimi e
lontani... ha negato, insomma, la politica, non ne ha fatto uno
strumento di ricomposizione.
La grossa sfida che
dopo di allora il movimento lanciò contro la barbarie del
conflitto armato e permanente, contro la frammentazione e la
totale precarizzazione del lavoro e della vita, contro
l'impoverimento delle risorse che fanno sopravvivere il pianeta
non trovò forme organizzative adeguate a mettere in rete il
grande potenziale, con il risultato che l’ondata di destra ha
potuto dilagare, trovando come contrapposizione culturale nuova
solo la fragile area dell'"antipolitica". Non ci
riferiamo, alludendo al dilagare della destra, semplicemente a
formazioni neofasciste, ma soprattutto alla complicità
consociativa che il
padronato italiano ha trovato nei due maggiori partiti
parlamentari, quello di maggioranza e quello d'opposizione, per il
perseguimento dei propri progetti di "profitto
straccione", ricavato da impianti nocivi e pericolosi e da
una legislazione sull'infortunistica mortale che tende a scaricare
le responsabilità sui livelli più bassi delle gerarchie
aziendali.
Tornando a Genova, invece di occuparci di un reale
radicamento sui territori e di un modo di intervenire
collettivamente nei processi globali, la continua rincorsa delle
scadenze ha per la nostra area funzionato da oppiaceo e ha reso
impossibile la costruzione di quell'altro mondo che si era
proclamato, orgogliosamente e razionalmente, necessario.
Se, per assurdo, gli
otto riuniti nel palazzo di Genova avessero detto: “Va bene, noi
andiamo via. Decidete voi” , come ci saremmo comportati? Avevamo
gli strumenti teorici e pratici per ragionare insieme dei nostri
destini? Avevamo interiorizzato quei principi di metodo che
avrebbero permesso l’abbattimento della delega tra noi?.
Abbiamo poi assistito, da parte dell’apparato dello
stato, a varie operazioni contro qualsiasi soggetto
politico-sociale avesse iniziativa. Quello che cominciò nei
giorni di Genova si è poi riprodotto contro tutti e tutte coloro
che hanno tentato di difendere i propri diritti. La soluzione, per
i nostri governanti, è stata quella di cercare di seppellire
sotto una montagna di provvedimenti repressivi ogni espressione
autorganizzata del conflitto sociale o di puro dissenso alla
guerra infinita e alle politiche neoliberiste
Troppo spesso in questi anni ci siamo arroccati su
posizioni ideologiche e autoreferenziali, metodi che già avevano
diminuito moltissimo il loro funzionamento, allontanandoci sempre
di più dalla gente. Quella stessa gente troppe volte resa passiva
dalle autoreferenzialità istituzionali e ormai delusa dalle
gerarchie, formali e informali.
Nella gente è
cresciuta l’indifferenza, alimentata dal non trovare il modo di
uscire dalla continua pressione che grava sul Paese e che ha
gravemente lacerato il suo tessuto sociale negli ultimi 10 anni
con un’accelerazione mostruosa.
È proprio in questo
frangente che s’inserisce il problema ambientale.
Sentito "a
pelle” da una gran parte della popolazione, si realizza in lotte
e pratiche di autonomia, autogestione e solidarietà. Lotte
che resistono con determinazione a politiche che aggrediscono i
territori devastando il tessuto sociale e l'ambiente. Processi
anche molto diversi tra loro per esperienza, composizione sociale,
radicamento, forme di lotta ecc. che sono accomunati dal rifiuto
di grandi opere, impianti inquinanti o nocivi (inceneritori,
rigassificatori…), tutte cose che investono il territorio,
travolgendone modi di vita e condizioni di esistenza.
Manca però un
confronto serio e oggettivo sui rispettivi percorsi, sulle
difficoltà incontrate e le invenzioni necessarie per non
arretrare; sulle forme di discussione e il modo per prendere le
decisioni col massimo di partecipazione e condivisione; sul
rapporto contraddittorio con i media e con le istituzioni. Ci
siamo domandati come sarebbe possibile, in questo momento storico,
cercare un confronto con le diverse anime che hanno composto le
varie assemblee, per rilanciare in modo costruttivo e propositivo
quel percorso che iniziò prima di Genova e che vide un vero
protagonismo dal basso. In considerazione anche dell'urgenza posta
dal gravissimo processo in atto: la riduzione progressiva dei
diritti e degli spazi democratici, attuata dopo ogni tornata
elettorale indipendentemente dal polo vincitore, e il conseguente
assestamento dei subalterni in una dinamica di guerra tra poveri
in cui la discriminazione degli immigrati con forme razziste e la
penalizzazione dei meridionali con federalismo fiscale e gabbie
salariali sono solo le tendenze più evidenti.
In risposta, visto che le precedenti forme di militanza non
sono state efficaci per il perseguimento dell'obiettivo della
fuoriuscita dalla follia del capitalismo, siamo dell'idea di
passarle attentamente al vaglio per salvare quello che è utile e
costruire insieme metodi e cultura che ci pongano all'altezza
della situazione.
Per questo motivo chiamiamo tutte le persone interessate a
cambiamenti importanti a portare in una discussione comune il
contributo delle proprie idee e della propria esperienza, per
chiarire sempre meglio le difficoltà del terreno di intervento e
per organizzare ambiti di lavoro non con intergruppi,
coordinamenti o assemblaggi di organizzazioni ma come persone di
pari dignità che uniscono i loro sforzi per obiettivi importanti.
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glocal editrice
http://www.glocaleditrice.it/
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