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COMUNICATO
STAMPA SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
24 novembre 2010,
seconda udienza del processo per la morte i Ilva di Antonino
Mingolla
Si è tenuta oggi a taranto la seconda udienza del processo contro
l'Ilva
e i responsabili della ditta d'appalto per cui lavorava Antonino
Mingolla, ucciso sul lavoro nell'aprile di 4 anni fa.
Si è tenuta all'indomani della vergognosa cerimonia in cui allo
stesso
Riva, padrone dell'Ilva, presente Marcegaglia e stuolo di sutorità
osannanti è stato assegnato il premo per la sicurezza e ambiente.
Si e tenutà con ben altra eco su stampa e mezzi di informazione,
che
ancor oggi spendono pagine e servizi video celebrativi di padron
Riva,
ma tacciono su questo processo come sulle decine di operai uccisi
dalla
fabbrica assassina di sua proprietà.
Come sempre, anche oggi a sostenere i famigliari dell'operaio ucciso
dal
lavoro che da quattro anni aspettano giustizia, c'erano i compagni
della
rete nazionale per la sicurezza, che hanno presidiato l'entrata del
tribunale con striscioni e volantini e hanno poi seguito il
dibattimento.
Come sempre, mancava l'Ilva, che ha fatto pervenire tre sue memorie
difensive ma non ha inviato i suoi legali.
L'udienza, iniziata con oltre un'ora di ritardo, è ruotata intorno
alla
testimonianza del medico legale che effettuò l'autopsia.
La parte civile si è impegnata per far emergere come il ritardo dei
soccorsi sia stata causa rilevante nella morte del lavoratore,
spirato
dopo un paio di giorni di agonia per intossicazione da monossido di
carbonio presente nelle tubazioni su cui stava effettuando la
manuntenzione, mentre la difesa, con ripetute opposizoni, ha cercato
di
tenere fuori dal processo questa circostanza come
"irrilevante" o
"puramente ipotetica".
Al termine del breve e serrato contraddittorio, la seduta si è
chiusa
con un imbarazzante tira e molla sulla data in cui fissare la
prossima
udienza, tra pubblica accusa e difesa che si rimpallavano proposte e
contro-proposte compatibili coi rispettivi altri impegni.
Alla fine si è concordato il 19 gennaio, tra quasi due mesi, con il
giudice che ha pure apertamente esclamato "tutti potete vedere
come
funziona la giustizia".
Lo vediammo fin troppo bene come NON funziona quando si tratta
di
processare i responsabili delle assassini da lavoro, il che rende
ancora
più necessaria e lunga la battaglia per cui la Rete è nata e per
cui il
prossimo mese torna in campo con una settimana di mobilitazioni in
tutta
Italia dal 5 all'11 docembre.
Per finire, all'uscita dal tribunale abbiamo scoperto che qualcuno
aveva
vogliaccamente approfittato della nostra assenza per strappare
alcuni
pannelli di carta che avevamo attaccato all'inferriata.
A quanto pare, dire la verità su Riva e la sua fabbrica assassina
alzare
la voce contro le morti da lavoro e non lavoro a Taranto, dà
fastidio, e
molto.
Rete Nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro Taranto.
Via rintone 22, cobasta@libero.it
3471102638
COMUNICATO
STAMPA SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
TARANTO
SABATO
13 NOVEMBRE 2010
presidio di lotta e solidarietà contro la
repressione a taranto, napoli,
brescia
sabato ore 18 piazza immacolata
disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe
taranto
cobasta@libero.it
347-5301704
martedì i circa trecento operai e impiegati della
sma sono scesi in lotta in
uno sciopero regionale con manifestazione
sotto la regione, oltre un centinaio provenienti dalle 12 basi in
tutte le
province hanno partecipato alla manifestazione
l'azienda ha iniziato la procedura della messa in mobilità dei
lavoratori,
che potrebbero essere tutti mandati a casa a fine appalto regionale
a fine marzo
gli operai e impiegati, massicciamente organizzati nei cobas sono
gli
ex-forestali, protagonisti della rivolta assedio della regione del
27
novembre
2001 , passata alla storia come 'la sera dello schiaffo all'allora
presidente della regione puglia Fitto, rivendicano la continuità
del lavoro
e
la fine di ogni precarietà
vi è stato nel corso della mattinata un incontro con la presidente
della
regione puglia, rappresentata dall'assessore fratoianni, su delega
di
Vendola e l'assessora all'ambiente Nicastro
la Regiorne ha espresso la decisione di non procedere a una nuova
gara da
appalto, ma di approntare una soluzione specifica per questi
lavoratori
nell'ambito dell'agenzia regionale
abbiamo rivendicato l'assoluta conservazione del posto di lavoro a
tempo
pieno e il rispetto dei diritti acquisiti
l'incontro si è chiuso con un aggiornamento a 1 mese
il 10 dicembre i lavoratori torneranno in massa alla regione
info a cura
slai cobas per il sindacato di classe
puglia basilicat
11 novembre 2010
la lotta dei disoccupati organizzati di taranto in
questi giorni sta
ottenendo i primi risultati in materia di corsi di formazione
retribuitoi -
che sono anche forme di reddito sociale - e raccolta differenziata
porta a
porta con nuovi fondi ottenuti dalla regione
mentre si va estendendo la rete capillare nei quartieri proletari più
disagiati, intorno alla rivendicazione del lavoro nelle bonifiche
ambientali
nella martoriata città dell'inquinamento
i disoccupati organizzati sviluppano poi una aggressiva campagna di
denuncia
contro l'assoluzione degli ex sindaci di taranto causa delle ruberie
e del
dissesto tucci di bello, ottenendo anche grande consenso sociale
sul terreno del fronte unito e del coordinamento delle lotte
proletarie e
sopratutto tra i lavoratori delle pulizie e degli appalti delle
scuole che
avanza l'unità di lotta
oggi intanto all'ilva e eni volantinaggi sulle morti sul lavoro
sabato 23 ottobre
manifestazione a Taranto
ore 18 piazza
Immacolata-via d'aquino
strani impedimenti per l'uso di piazza della
vittoria della Digos all'ultimo
momento
perchè si vuole ostacolare la manifestazione dello slai cobas ?
la manifestazione si terrà comunque
Appello alla città
sabato 23 ottobre
manifestazione a Taranto
ore 18 piazza
Immacolata-via d'aquino
L'assoluzione dell'ex sindaco e vicesindaco DiBello- Tucci nel
processo di
appello per i bilanci falsi negli anni 2001-2005 - fatti che hanno
provocato
il dissesto, gli stipendi d'oro, il sistema scientifico degli
appalti
deviati e illegalmente prorogati, quelli che hanno fatto ricchi gli
uomini
del malaffare e poveri i cittadini e in primis quelli che poveri
erano già,
operai, precari,disoccupati,pensionati, piccoli commercianti,
impiegati
ecc.- non è accettabile
non possiamo dire che 'il
fatto non costituisce reato'
Si è scritta una pagina nera chi è onesto e chi ha cercato di
esserlo, anche
nella pubblica amministrazione è deluso
si tratta di un messaggio di giustizia negata
le sentenze vanno rispettate ma di fronte alla giustizia
negata è
necessario ribellarsi
lo slai cobas per il sindacato di classe fa appello a tutti gli
operai, i
lavoratori, i precari, i disoccupati, alla gente onesta di questa
città a
indignarsi, protestare , manifestare
slai cobas per il sindacato di classe taranto
via rintone 22 cobasta@libero.it
347-1102638
comunicato stampa
massima solidarietà alla popolazione di terzigno e dei paesi in
lotta contro
le discariche che uccidono
gravissime cariche contro i cittadini, donne e bambini
basta con uno stato, un governo, delle amministrazioni locali che
invece che
tutelare i
cittadini gli mandano contro manganelli e blindati
i disoccupati organizzati dello slai cobas sabato 23 0tt0bre 0re 18
scendono
in solidarietà pubblica alle popolazioni di terzigno
per rivendicare il piano della raccolta differenziata porta a
porta
-ore 18 in piazza immacolata e via d'aquino
pieno sostegno agli operai fiom della same di
bergamo: rompere con i
sindacati filopadronali fim-uilm-ugl-fismic, ricostruire il
sindacato di
classe per difendere i lavoratori
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
sede via bonomelli 9 bergamo cobasdalmine@infinito.it
335 5244902
01-10-2010
> comunicato stampa
solidarietà agli operai fiom della same: no alle deroghe al
contratto
nazionale
rompere con i sindacati filopadronali fim-uilm-ugl, ricostruire il
sindacato
di classe nelle fabbriche
è una esigenza di tutti i lavoratori per difendersi dagli attacchi
di
padroni e governo
al posto di lavoro, ai diritti e alle libertà sindacali ottenute
con dure
lotte
e sanciti dalla leggi, contratti, statuto dei lavoratori,
costituzione
segue volantino nazionale:
(già diffuso alla dalmine per protestare contro la venuta di
bonanni e
ichino a bergamo per il 60 della cisl)
> La disdetta del contratto metalmeccanico del 2008 da parte
della
> Federmeccanica realizza l'unità dei padroni intorno al
fascismo padronale
> della Fiat e costituisce il più grave attacco degli ultimi
decenni ai
> diritti e alla libertà sindacale nel nostro paese.
> I padroni metalmeccanici si mettono sulla strada del neo
corporativismo
> fascista contro le stesse leggi, contratti, statuto dei
lavoratori,
> Costituzione.
> A questo attacco si risponde con lo sciopero!
> A questa guerra si risponde con la guerra di classe prolungata!
>
> Ma nella risposta a questo attacco esistono quattro esigenze:
>
> Primo. L'esigenza del fronte unito di tutte le organizzazioni
sindacali,
> dalla Fiom ai sindacati di base e di classe che sono contro
questa
> disdetta
> e questo attacco generale.
> In questo quadro, lo Slai cobas per il sindacato di classe
aderisce allo
> sciopero della Fiom indetto nella giornata odierna e alla
manifestazione
> nazionale del 16 ottobre.
>
> Secondo. Questo attacco è costruito su scala nazionale e
aziendale sulla
> base del patto neo corporativo con Fim, Uilm, Fismic, Ugl.
> Per cui è assolutamente necessario rompere a tutti i livelli
con queste
> organizzazioni sindacali, compreso il non riconoscimento dei
loro delegati
> Rsu che perdono le caratteristiche di rappresentanti dei
lavoratori.
> Bisogna dare vita a coordinamenti in fabbrica e sul territorio
che
> rappresentino realmente i lavoratori.
> Le sedi dei sindacati collaborazionisti devono essere fatte
segno di
> iniziative di lotta dei lavoratori, chiamando alla
mobilitazione i
> lavoratori indipendentemente dalla loro tessera sindacale.
>
> Terzo. L'attacco padronale è stato preparato da anni di
concertazione e da
> accordi sindacali che hanno indebolito i lavoratori e
rafforzato i
> padroni,
> di cui il gruppo dirigente e gli apparati della Fiom sono
responsabili.
> La ricostruzione del sindacato di classe nelle fabbriche non può
quindi
> che
> basarsi sui cobas, che fuori da ogni diatriba e divisione
sindacale sono
> lo
> strumento in cui i lavoratori possono riorganizzarsi e
difendere realmente
> lavoro, salari, diritti in fabbrica.
>
> Quarto. Il governo Berlusconi e il ministro Sacconi sono anello
> fondamentale
> del nuovo fascismo padronale; il PD e la maggioranza
confederale si
> riconoscono negli interessi generali del piano Marchionne.
> Per questo le lotte operaie devono necessariamente unire la
lotta contro i
> padroni alla lotta contro il governo e la falsa opposizione.
>
> La manifestazione del 16 ottobre non avrebbe né senso né
coerenza se non
> fosse su questa linea.
>
> SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
> coordinamento nazionale
> .11.9.10
>
> seguono le prese di posizione sulla vicenda di cgil-cisl-uil,
sacconi,
> confindustria-pd :
>
Treviglio - Giovedì pomeriggio un gruppo di tute blu della Fiom ha
voluto
così protestare contro le deroghe al contratto nazionale firmate
dal
sindacato.
Same, operai della Fiom
lanciano uova alla Cisl
Stampa Invia Zoom
Giovedì pomeriggio di protesta degli operai Fiom della Same di
Treviglio che
hanno contestato in modo plateale la firma da parte di Cisl e Uil
dell'accordo sulle deroghe al contratto nazionale siglato ieri a
Roma;
accordo non approvato dalla Cgil che tramite il suo segretario
generale
Guglielmo Epifani ha fatto sapere di considerare l'intesa "una
scelta
sbagliata" sia "per Confindustria che per Federmeccanica"
perché "porterà
inevitabilmente a non avere più un contratto nazionale degno di
questo
nome".
Protesta che ha bloccato il traffico sull'ex ss 11 ed arrivata fino
alla
vicina sede locale della Cisl dove le tutte blu aderenti alla Fiom
hanno
lanciato uova ed altri oggetti per rimarcare il loro "no"
all'accordo.
"Un gruppo di 100 operai della Same, accompagnati da funzionari
della Fiom,
ha raggiunto in corteo la sede intorno alle 15, rimanendoci per
mezz'ora -
spiega Luca Neri della segreteria Fim-Cisl di Bergamo - ed ha
iniziato a
lanciare petardi, uova e ad insultarci". Neri non utilizza
mezzi termini.
"Si è trattata di un'aggressione vera e propria e ci hanno
messo in
difficoltà anche con gli iscritti tra cui pensionati che si
trovavano da noi
per consulenze. Ci sono stati attimi di smarrimento - continua - di
fronte
ad una manifestazione squadrista. Sinceramente mi aspettavo del
malcontento
ma non che potesse degenerare in questi modi".
Cisl - Questa la decisione dopo la protesta con lanci di uova e
petardi vero
la sede di Treviglio del sindacato da parte di operai Fiom della
Same.
"Rompiamo le relazioni con la Cgil"
Dopo l'assedio di giovedì pomeriggio di alcuni operai Fiom della
Same alla
sede della Cisl di Treviglio arriva la puntualizzazione della stessa
Cisl in
merito all'episodio.
"Un fatto gravissimo e inaccettabile- dice Ferdinando Piccinini,
segretario
generale della CISL bergamasca-. Un atteggiamento cosi
antidemocratico e
offensivo nei confronti di un'altra organizzazione sindacale non si
era mai
riscontrato negli anni scorsi. Il fomentare un clima di scontro
sociale tra
lavoratori è irresponsabile e grave con le derive pericolose che può
assumere.
La CISL bergamasca e tutte le categorie sospenderanno tutte le
relazioni
unitarie con la CGIL invitandola a prendere inequivocabilmente una
forte
presa di distanza e di condanna di tali atti.
Siamo inoltre valutando di procedere dal punto di vista legale per i
danni
arrecati alla sede e per le pesantissime offese ricevute. Crediamo
che il
compito di dirigenti di un sindacato sia anche quello di mantenere
un clima
democratico e di rispetto il dibattito e il confronto tra le varie
organizzazioni rifiutando e isolando ogni forma di violenza. La CISL
Bergamasca rimane comunque determinata a proseguire per la sua
strada di un
sindacato responsabile, libero e democratico che offre risposte
concrete a
lavoratori e pensionati".
Per Ferdinando Uliano, segretario generale della FIM CISL, "si
tratta di un
atto premeditato in quanto alcuni dirigenti della FIOM nella
mattinata
avevano soppeso gli impegni unitari per organizzare questo vero e
proprio
atto squadrista tipico degli anni più cupi del ventennio fascista
contro
un'organizzazione sindacale democratica, i suoi lavoratori e i
pensionati.
I massimi dirigenti sindacali della FIOM bergamasca se ne sono anche
resi
corresponsabili con la loro presenza fisica.
Lo riteniamo un atto gravissimo e intollerabile per qualsiasi
organizzazione
democratica del nostro paese, che offende non solo la FIM e la CISL,
i
nostri operatori, gli iscritti e i pensionati, ma anche la storia di
un'organizzazione sindacale come la CGIL.
La FIM CISL sospende immediatamente i rapporti unitari e chiederemo
l'immediato incontro tra i segretari di FIM FIOM e UILM di
Bergamo".
Confindustria esprime "severa condanna per quanto accaduto oggi
a Bergamo,
dove una manifestazione della Fiom-Cgil è degenerata in atti
gravissimi, con
il lancio di oggetti contro la sede Cisl di Treviglio".
"Alla Cisl - si
legge in una nota - va la piena solidarietà di Confindustria, che
continua
ad essere fortemente preoccupata per il ripetersi di episodi che non
aiutano
il confronto democratico e civile nel quale si stanno impegnando le
parti
sociali".
Fim Cisl: un esposto in Procura
su episodi violenti e intimidatori
30 settembre 2010Cronaca
La sede della Cisl di Treviglio Treviglio, lancio di uova alla Cisl
Piccinini: E' rottura con la Fiom
Un "assalto squadrista" è avvenuto oggi presso la sede
Cisl di Treviglio da
parte di un manipolo di militanti Fiom della Same capitanati dal
segretario
generale della Fiom di Bergamo. Un atto che la Fim-Cisl definisce
"vile e di
gravità inaudita". La Fim-Cisl, si legge in una nota,
"raccoglierà un
dossier su tutti gli episodi violenti ed intimidatori subiti negli
ultimi
mesi da dirigenti della Fim e presenterà un esposto alla Procura
della
Repubblica. Chiediamo alla Cgil di intervenire con durezza nei
confronti di
una organizzazione che sembra davvero aver perso la testa e ha
smesso di
essere un sindacato confederale".
Sacconi - Il ministro del Welfare commenta quanto accaduto a
Treviglio, con
il lancio di uova della Fiom contro la Cisl.
"Un'odiosa manifestazione, atto grave"
L'odiosa manifestazione della Fiom Cgil contro la sede Cisl di
Treviglio
denunciata dalla stessa Cisl, se correttamente riferita dalle
agenzie, è un
atto gravissimo che si inserisce nella campagna di odio promossa
dalla
sinistra contro il sindacato riformista». Così il ministro del
Lavoro e
delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, commenta in una nota il
lancio di
uova e petardi contro la sede della Cisl a Treviglio, in provincia
di
Bergamo, da parte di un gruppo di operai Fiom della Same, in corteo
per
protestare contro le deroghe al contratto dei metalmeccanici siglate
da
Federmeccanica con Fim-Cisl e Uilm. «È bene che simili episodi
siano isolati
dal giudizio critico di tutti coloro che vogliono operare per
consolidare il
nostro tessuto democratico», aggiunge Sacconi
La Cgil - Il segretario regionale e provinciale della Cgil
commentano la
manifestazione della Fiom a Treviglio contro la sede Cisl.
"Ragione nel merito, ma metodi sbagliati"
In relazione ai fatti accaduti oggi davanti alla sede Cisl di
Treviglio, il
segretario generale della Cgil Lombardia Nino Baseotto ha inviato un
comunicato stampa, condiviso anche dal segretario generale di
Bergamo Luigi
Bresciani: "Considero grave e sbagliata la decisione di FIM e
UILM di
firmare con Federmeccanica un accordo che accentua ancora di più la
possibilità di derogare a normative e parti economiche il CCNL. Da
questo
punto di vista tale accordo allontana ulteriormente le posizioni
all'interno
dei sindacati confederali, dopo la scelta di Federmeccanica prima di
escludere il sindacato più rappresentativo delle lavoratrici e dei
lavoratori metalmeccanici, la Fiom, dal rinnovo del CCNL, e, poi, di
disdire
il CCNL del 2008. Esprimo quindi - ha proseguito Nino Baseotto - un
giudizio
sindacale netto e preciso, ma con altrettanta chiarezza dico che non
condivido e giudico sbagliata la scelta di indirizzare la protesta
dei
lavoratori Same di Treviglio contro la locale sede della CISL. Penso
sia un
errore grave qualsiasi atto che porta a considerare controparte o
avversario
un'altra organizzazione sindacale, e non le controparti datoriali e
il
governo che da tempo lavorano a dividere il sindacato. Questo vale
per noi
come per tutti".
Uil - La Segreteria della UIL di Bergamo unitamente alla Segreteria
Regionale esprime la propria solidarietà alla CISL di Bergamo.
"Si favorisce chi cerca lo scontro sociale"
Stampa Invia Zoom
La Segreteria della UIL di Bergamo unitamente alla Segreteria
Regionale
esprime la propria solidarietà alla CISL di Bergamo colpita questo
pomeriggio dall'aggressione della propria sede di Treviglio da parte
di un
gruppo di lavoratori della Same nel corso del corteo organizzato
dalla Fiom
Cgil. Le Segreterie della UIL esprimono inoltre tutta la loro
preoccupazione
per il fiorire, nell'ultimo mese, di iniziative manifestamente
"aggressive"
nei confronti di altre sigle sindacali secondo una logica che nulla
ha a che
vedere con il normale e civile confronto democratico.
Questo clima corre solo il rischio di alzare il livello di tensione
e
favorire, in questo modo, chi nello scontro sociale pensa di
raccogliere
consensi, a costo di procurare ulteriori divisioni all'interno del
mondo del
lavoro, sulla base di una presunta e aprioristica legittimità delle
proprie
posizioni. L'iniziativa di oggi ha così già prodotto il grave
risultato
immediato di sospendere i rapporti unitari anche confederali (in
attesa di
una presa di posizione della CGIL), che a Bergamo avevamo tentato,
pur con
tutte le difficoltà del caso, di non interrompere, soprattutto in
questo
momento delicato a causa della crisi e delle ricadute sul piano
produttivo e
occupazionale.
TARANTO
REPORT ASSEMBLEA REALTA' DISOCCUPATI ORGANIZZATI
Si è tenuta a Taranto il 15 settembre la riunione
nazionale del
coordinamento promosso dal movimento di lotta per il lavoro Banchi
Nuovi -
Napoli e dai disoccupati organizzati dello slai cobas per il
sindacato di
classe di Taranto, in continuazione del percorso avviato in
primavera che ha
visto una riuscita assemblea nazionale il 21 maggio a Napoli, una
giornata
comune
di lotta a giugno e un ulteriore incontro a luglio.
Presenti le altre realtà di lotta di Taranto,lavoratrici pulizia
scuole
statali,interinali ilva ecc., le realtà di lotta delle cooperative
sociali
di Palermo, oltre le realtà di lotta napoletane già coordinate,
anche
ilsindacato lavoratori in lotta di Napoli, la rete anticapitalista
campana,
l'Usi di Lecce, anche
in rappresentanza di altre reltà nazionali, la confederazione cobas
di
Taranto..
La discussione ha visto molti interventi, sia di racconto-punto
delle
situazioni nelle diverse realtà , sia di impostazione generale
sulla natura
del coordinamento e del percorso.
Le conclusioni sono state unitarie e di rilancio del percorso di
unità e
lotta di disoccupati-precari- licenziati e di tutte le realtà
interessate
alla ricomposizione di classe a livello nazionale.
Sulla base delle discriminanti dell'autonomia dei movimenti da
padroni
governo, Istituzioni, partiti politici ad esse legati, del
criterio che
'solo la lotta paga", si avanza nell'intensificazione della
lotta sulle
vertenze locali, su una campagna di assemblee a livello nazionale
per
portare la proposta del coordinamento ovunque vi sono realtà di
disoccupati,
precari,lotte operaie e proletarie e costruire insieme la
lottagenerale e
una manifestazione nazionale-assedio dei palazzi del Governo e
del Parlamento a Roma per il lavoro stabile e sicuro e/o il
salario/reddito
garantito.
Le assemblee che toccheranno il maggior numero di città possibili
del nord e
del sud, realizzate insieme alle realtà di lotta sociale e politica
sui
diversi territori, si svilupperanno sulla base di un appello
aggiornato e
nel periodo che va dalla seconda metà di ottobre alla metà
dicembre,
concluse da una assemblea nazionale a Napoli che deciderà sulla
manifestazione nazionale a Roma
Appena saranno definite le date , vi sarà un manifesto
nazionale che
pubblicizzerà tutti gli appuntamenti
l'assemblea di taranto del 15 settembre
coordinamento delle realtà in lotta per il lavoro e il
salario/reddito
garantito
assemblea21maggio@yahoo.it
TARANTO Riunione
nazionale contro precarietà e disoccupazione per il diritto al
lavoro e al salario/reddito garantito Mercoledì 15 settembre ore
14,00
presso la sede dei disoccupati organizzati slai cobas in via Rintone,
22
REPORT RIUNIONE DEL 3 LUGLIO
Il 3 luglio si è tenuta a Napoli la riunione delle realtà che
hanno dato
vita all'Assemblea del 21 maggio. L'assemblea, lo ricordiamo, era
stata
promossa dai disoccupati organizzati Banchi Nuovi di Napoli e dello
Slai
Cobas per il sindacato di classe di Taranto con un appello nazionale
rivolto a realtà di disoccupati, precari, lavoratori e settori di
movimento.
L'obiettivo era avviare una discussione e un primo passo per l'unità
di
lotta ed il coordinamento delle varie realtà autorganizzate di
disoccupati, lavoratori e precari in lotta per il lavoro e per la
difesa
dei diritti e delle condizioni salariali e di vita del proletariato,
per
superare la frantumazione delle lotte e costruire un unico fronte di
tutto il proletariato come unica risposta possibile ai feroci
attacchi
di governi e padroni.
L' assemblea del 21 maggio si concluse con il lancio di una prima
giornata di lotta da tenersi a giugno in contemporanea in tutte le
città
dove erano presenti le realtà partecipanti (disoccupati di Napoli e
provincia, Taranto e Palermo, lavoratori dell'ASIA di Napoli,
precari
delle pulizie delle scuole e degli appalti comunali di Taranto,
lavoratrici delle cooperative sociali di Palermo, il Collettivo
Operatori Sociali di Napoli, precari delle Poste di Palermo,
Confederazione Cobas Napoli, Rete Anticapitalista Campana).
Al centro della mobilitazione di questa giornata le parole d'ordine:
immediati sbocchi occupazionali per i disoccupati, a rafforzamento
anche delle vertenze in atto e che a Napoli come a Taranto possono
vedere una rapida realizzazione nel settore ambientale; contro i
licenziamenti e per la difesa del posto di lavoro, per il
salario/reddito garantito, per la riduzione dell'orario di lavoro.
Inoltre si varava un nuovo incontro nazionale a Napoli ai primi di
luglio.
Nella riunione di sabato 3/7 che ha visto la presenza anche del
Coordinamento precari della scuola 3 Ottobre di Milano, di una realtà
degli operai della Fiat di Pomigliano (Cobas) e dell'USI AIT
nazionale
- si è quindi partiti dal bilancio di quella prima iniziativa
comune. Da
tutti i territori si è messo in evidenza l'effetto positivo del
percorso avviato. Per la prima volta i disoccupati, precari,
strutture
di lavoratori coinvolti, hanno sentito la loro lotta in difesa o per
ottenere un posto di lavoro o un reddito, come parte di un'unica
battaglia, resa più forte dalla lotta portata avanti dai
disoccupati
organizzati e da altri pezzi di movimento. Da qui anche la maggiore
convinzione della necessità di coinvolgere altri settori.
In questa direzione a Napoli si è fatta sentire la piena solidarietà
e
si è dato il massimo sostegno ai lavoratori di Pomigliano,
impegnati in
queste settimane a respingere il piano Fiat, nella certezza che il
ricatto di Marchionne è rivolto non solo a questi lavoratori ma è
l'apripista per un ulteriore aggressione ai diritti ed alle
condizioni
di tutti i lavoratori da parte dell'intero padronato.
La continuità della lotta dura dei disoccupati organizzati di
Napoli e
Taranto, la lotta dei precari di Palermo, la mobilitazione unitaria
come
quella di giugno, il contatto con altri pezzi di resistenza, il
lavoro
verso quei lavoratori, precari e disoccupati ancora frammentati e
divisi, è quindi l'asse intorno cui continuare a muoversi per dare
forza
alla ricomposizione ed alla costruzione di un unico ed organizzato
movimento di lotta, su scala nazionale.
Per questo, e con l'obiettivo di arrivare in autunno ad una prima
mobilitazione nazionale sulle parole d'ordine unitarie espresse
dall'assemblea, si è deciso di dare avvio ad iniziative e
discussioni in
tutte le città dove ciò è possibile per incrociare e coinvolgere
altre
strutture organizzate di disoccupati, lavoratori, precari,
cassintegrati, ecc., indipendentemente dal livello attuale di
organizzazione.
Per decidere questi nuovi passaggi si è stabilito di rivedersi a
Taranto
Mercoledì 15 settembre ore 14,00 presso la sede dei disoccupati
organizzati slai cobas in via Rintone, 22 (strada parallela a v.
Dante)
ASSEMBLEA 21 MAGGIO
Per tutte le realtà e singoli interessati:
assemblea.21maggio@gmail.com
L'ennesima cisterna della morte a Capua, la terza
nel giro di un mese, si
>aggiunge alle sei cisterne assassine degli ultimi tre anni, da
Molfetta in
>poi - insieme alla nuova catena di morti sul lavoro di questa
estate, tra
>cui operai immigrati, l'ultimo ieri un operaio rumeno a Pistoia
- dovrebbe
>portare all'ordine del giorno di tutti come sia importante la
lotta reale
>contro questa espressione concentrata dello sfruttamento del
capitale e
>della condizione operaia odierna; dovrebbe riproporre l'urgenza
di una
>costante mobilitazione di massa operaia e popolare, sociale e
politica,
>perfino ideologica e culturale, su questo fronte, aggravatosi
per la crisi,
>per la precarietà diffusa, per la mancanza di difesa sindacale
reale, per
>l'azione criminale al servizio dei padroni da parte del governo
Berlusconi
>con ruolo di punta di ministri quale Sacconi e Tremonti nello
smantellamento
>del testo unico della sicurezza, nel camcellare le norme e i
controlli,
>nell'incentivare la giustizia negata a lavoratori e familiari.
>Ebbene solo la rete nazionale per la sicurezza sui posti di
lavoro si batte
>constantemente su questo e ha cercato con manifestazioni
nazionali e
>campagne di dare una risposta a questa esigenza- poche altre
realtà sono
>attive,segnatamente i ferrovieri e le forze attive per la strage
di
>Viareggio, alcune associazioni amianto, alcune associazioni
familiari...
>Sindacati confederali e sindacati di base sono poco attivi o
assenti,
>perfino i gruppi che si dicono operai o che si dicono comunisti
non
>producono azione e ancor meno in questi ultimi mesi sostegno
alla attività
>della rete.
>Proletari comunisti che ha avuto un ruolo promotore, insieme
allo slai cobas
>per il sindacato di classe della rete si battono spesso da soli
e oltre le
>proprie forze su questo terreno, ottenendo invece frequente il
sostegno
>delle masse in forme trasversali.
>Per questo tocca ancora a noi rilanciare la rete nazionale e la
sua azione
>sin da questo autunno, nelle condizioni concrete di questa fase
politica e
>sociale.
>Lo facciamo da taranto a Napoli, da Palermo a Ravenna, da
bergamo a
>Marghera, dalle città delle stragi delle cisterne, dal imporre
la lotta sul
>legame immigrati-morti sul lavoro, dalla presenza e
mobilitazione per i
>processi Thyssenkrupp, quasi ala conclusione, Eternit a Torino,
dalla catena
>dei processi Ilva-Taranto verso la costruzione di una nuova
campagna
>nazionale e di una nuova manifestazione nazionale di lotta e di
>combattimento nel senso letterale della parola, come parte della
>affermazione della necessità dello sciopero generale contro
padroni e
>governo, della lotta operaia contro il fascismo padronale che
uccide sul
>lavoro, come lotta per far pagare un costo politico il più alto
possibile ai
>ministri e al governo dell'abolizione delle norme della
sicurezza, come
>risposta alternativa alla giustizia negata nei tribunali del
padrone ,come
>percorso dentro la rivoluzione politica e sociale che metta fine
al sistema
>del primato del profitto sulla vita degli operai e lavoratori,
>
>proletari comunisti
>12 settembre 2010
9 SETTEMBRE 2010
la conclusione del contratto integrativo all'ilva taranto è
slittata ancora
annunciata per il 7 settembre, l'ilva ha chiesto un rinvio e i
sindacati
confederali rispondono signorsì
di conseguenza niente assemblee in fabbrica per approvazione
niente aumenti salariali - anche miseri contenuti nell'accordo
sugli interinali invece si continua con le menzogne e gli inganni
padron riva non ha nessuna intenzione di farli rientrare con buona
pace
della mediazione regionale
i sindacati confederali uilm e fim - non vogliono farli rientrare se
non
qualcuno in forma clientelare
gli interinali disorganizzati, in parte rassegnati sono stati quindi
buttati
fuori senza colpo ferire
sulla cassaintegrazione straordinaria - siamo in grado di anticipare
- che
continuerà oltre fine anno e quel che dicono i sindacati
confederali
è solo quello che l'ilva dice loro di dire - e dopo questa
cassaintegrazione
straordinaria ci sono esuberi strutturali, per i quali l'ilva si sta
già
preparando, come gli operai che sanno vedere vedono già da sè
sulla sicurezza sul lavoro, prepariamoci al peggio, le norme
disattivate, i
delegati rls silenti, infortuni e d esplosioni picoole sono
all'ordine del
giorno
in un quadro di condizioni di lavoro peggiorate e che settembre di
ripresa
piena attività accentuerà
nell'indotto i problemi si moltiplicano per due migliaia di operai
sono già
fuori e gli altri con contratti precari e aziende in aout sono
superfruttati
e non tutelati
slai cobas per il sindacato di classe
ilva appalto taranto
cobasta@libero.it
347-1102638
10 agosto 2010 il
giudice di Melfi ha emesso la sentenza ordinando
l'immediato rientro dei
tre operai tra cui due delegati fiom licenziati
perchè i licenziamenti erano attività antisindacale
lo slai cobas per il sindacato di classe saluta la vittoria ottenuta
una battaglia per ora vinta ora bisogna vincere la guerra
ma tutto il processo aveva dimostrato che gli operai avevano vinto
comunque
!
slai cobas per il sindacato di classe
coordinamento nazionale
10 agosto 2010
come era andato il processo
Fiat Melfi: lampi di umanità e dignità di classe contro
l'imbarbarimento e
il cinismo padronale.
Al presidio al Tribunale di Melfi dove il giudice deve pronunciarsi
sul
licenziamento dei 3 operai della Fiat Sata, tra cui due delegati
Fiom.
(da Il Quotidiano della Basilicata del 4 agosto). Dall'articolo
"in attesa
"del regalo" di nozze":
"E' la vigilia di quello che per tutti è il giorno più bello
della propria
vita (la vigilia del suo matrimonio - ndr). Ma Antonio Lamorte
insieme a
Giovanni Barozzino e Marco Pignatelli è uno dei tre operai
"cacciati" dalla
Sata, perchè accusato di aver bloccato un carrello robotizzato nel
corso di
un corteo interno... il prezzo da dover pagare per aver
"portato avanti con
coscienza e coerenza i propri ideali"... ora siamo sicuri che
vedremo
riconosciuti i nostri diritti. Ecco perchè - spiega ancora - quando
è
arrivata la notizia del licenziamento non abbiamo mai pensato di
mettere in
discussione i nostri progetti per il futuro. Matrimonio compreso.
Maria "mi
conosce bene e soprattutto sa cosa significa essere rappresentante
sindacale
in una grande fabbrica come la Fiat... Ad ogni modo non avremmo mai
consentito alla Fiat di interferire anche nella nostra vita
privata".
Al matrimonio ci saranno anche molti colleghi della Sata. "E'
la loro
solidarietà che ci è stata data fin dai primi giorni, che ci ha
dato la
forza di andare avanti in questi giorni". Oggi molte tute blu
della Fiat di
Melfi saranno davanti al Tribunale..."
Dall'art. "Ecco il dono del padrone" a firma sul
quotidiano della basilicata
di Campennì, Caputo, Della Corte):
"... il piano strategico d'attacco sembrava perfetto, almeno in
astratto. In
effetti, quel che l'azienda non ha tenuto in debita considerazione
è che i
delegati Fiom licenziati hanno un seguito tra i lavoratori Sata che
va ben
al di là delle sigle e delle appartenenze sindacali... abbiamo
avuto modo di
parlare con diversi operai... i quali ci hanno espresso la loro
forte
solidarietà rispetto ai colleghi licenziati, non tanto perchè
delegati Fiom
ma per la loro quotidiana disponibilità nel lottare per la
soddisfazione
delle esigenze e dei bisogni di tutti i lavoratori. Del resto anche
il 12
luglio, giorno del presidio della Confindustria di Potenza e del
corteo alla
Regione, nel momento in cuii qualcuno ha cercato di accostare al
problema
dei licenziamenti anche quello del mancato pagamento, da parte della
Fiat,
del premio di produzione, abbiamo sentito gli operai urlare in coro:
"In
questo momento non ce ne frega niente del premio, che la Fiat se lo
tenga
pure, insieme a tutto il resto, glielo regaliamo, ma deve ridarci i
nostri
compagni, rivogliamo i nostri colleghi in fabbrica con noi, al
nostro
fianco". Ecco quel che non ha calcolato la Fiat: non si
tratta di numeri,
di macchine, di individui, ma di esseri umani in carne e ossa e per
di più
di persone con una spiccata soggettività, con un forte carisma e
con un
enorme seguito.
Ma forse abbiamo frainteso tutto, forse si tratta di un dono del
padrone:
giovedì 5 agosto Antonio Lamorte (uno dei due delegati licenziati)
si
sposerà e la Fiat ha deciso di regalargli la libertà,
l'emancipazione da un
lavoro alienante e privo di prospettive".
firmato
l'accordo per l'integrativo ILVA - assemblee in fabbrica a
settembre
Lo SLAI COBAS
per il sindacato di classe dice NO
E' stata raggiunta il, 22 luglio, a Milano, una ipotesi di accordo
per il
rinnovo dell''integrativo aziendale del gruppo ILVA.
Con due verbali di accordo, uno sulle parti economiche e un altro
sulle
parti normative, si è raggiunta una intesa complessiva sulla base
della
quale, e dei testi scritti che sono stati predisposti finora dalle
parti, si
procederà alla stesura definitiva dei testi a partire dal
7settembre.Come è
prassi sindacale normale, per la validazione degli accordi all'Ilva,
i testi
completi
saranno sottoposti alla consultazione delle assemblee dei lavoratori
e poi
al votoreferendario.
Praticamente è un accordo fatto a fine 2010 - per un integrativo
aperto il
2008 ed esteso così fino al 2013
praticamente un contratto quinquennale, quindi con allungamento di
fatto
della durata e dentro la riforma del contratto nazionale di lavoro
approvata
da padroni e sindacati confederali uil-cisl a cui la fiom non aveva
aderito
ora con la firma di questo accordo unitario
la fiom aderisce di fatto e contribuisce di fatto alla modifica in
peggio
dei contratti
1) il Premio di Risultato, il cui valore standard è oggi di Euro
1,15, sarà
incrementatocomplessivamente di Euro 1,05 (a partire dal 1/12/2010
di 0,40;
dall'1/1/2012 di 0,30;dall'1/7/2013 di 0,35);
2) entro il 31/12/2010 sarà possibile verificare in ogni area il
corretto
funzionamento dei
singoli PdR in relazione alla congruenza dei risultati con gli
andamenti
produttivi, al
rapporto standard record e alle situazioni di lavoratori
temporaneamente
occupati in aree
diverse dalla propria o attivi in caso di fermata integrale del
proprio
impianto, per avere
una equa erogazione del PdR;
3) a partire dal 2011 vengono unificati i premi PRE e PRO, slegati
dalla
presenza, e
retribuiti in una unica soluzione con la retribuzione del mese di
giugno
assieme al Premio
di Produzione, a partire dal 2012 una quota parte del PdR, pari a
Euro 0,15,
sarà calcolato
sulla media dei PdR di stabilimento e pagato sempre con la
retribuzione del
mese di
giugno;
l'aumento del premio di risultato spalmato sui 5 anni e diluito in
tre
tranche è davvero di pochissimi soldi - come la stessa uilm ammette
- e
lontanissimi dalla richiesta iniziale contenuta nella piattaforma,
incremento economico medio mensile di euro 147 su 13 mensilità,
aumento del
valore standardi di 1 euro
inoltre le clausole
contenute nel punto due rendono una totale confusione l'attribuzione
reale
di questo aumento, per cui nessun lavoratore saprà finchè lo avrà
nella
busta paga, quanto sarà effettivamente l'aumento e perfino se ci
sarà un
aumento
non si vede quindi che cosa i lavoratori saranno chiamati ad
approvare con
assemblee e refendum alla ripresa di settembre
circa l'unificazione dei due premi si tratta di un gioco delle tre
carte,
per cui una carta sparisce e riappare e anche qui si dovrà andare
di fatto a
nuova contrattazione - nella quale l'azienda ha il cortello dalla
parte del
manico
4) per il 2010 sarà erogato un importo una tantum di 650 Euro, 400
con la
retribuzione di
settembre e 250 Euro con la retribuzione di gennaio 2011.
questa una tantum sono gli unici soldi veri, ma che non
coprono affatto il
ritardo contrattuale di oltre 2 anni
sulla 14 esima mensilità e cambio tuta -a fronte di una richiesta
di 5
euro - il risultato è 0 euro
su inquadramento niente effettivi passaggi di livello diffusi, e una
nuova
commissione paritetica ci saranno i nuovi inquadramenti maturati
effettivamente dai lavoratori, ma solo passaggi individuali gestiti
in
maniera discrezionale da azienda e sindacati che 'contano' che
significa che
neanche in questo contratto integrativo - così come era stato nel
precedente
e nonostante la piattaforma presentata i lavoratori avranno
riconosciuto un
diritto
per i precari somministrati licenziati zero assunzioni e per il
futuro buone
intenzioni, come c'erano prima e poi, -così come si era parlato
della
risoluzione dei problemi dei precari
. per dirla in concreto siamo lontani, molto lontani dalle richieste
fatte e
dai risultati che i lavoratori si aspettavano e che erano stati
usati per
chiamare i lavoratori a sacioperare
300 euro di aumento complessivo, 5 euro per il 'cambio tuta',
passaggi di
livello massificati, in particolare dal 3° al 4°; rientro dei
somministrati.
per questo inviteremo a settembre i lavoratori a dire no
all'approvazione
dell'accordo
slai cobas per il sindacato di classe ilva appalto taranto
cobasta@libero.it
28 luglio 2010
REPORT
RIUNIONE DEL 3 LUGLIO
Il 3 luglio si è tenuta a Napoli la riunione
delle realtà che hanno dato vita all’Assemblea del 21 maggio.
L’assemblea, lo ricordiamo, era stata promossa dai disoccupati
organizzati Banchi Nuovi di Napoli e dello Slai Cobas per il
sindacato di classe di Taranto con un appello nazionale rivolto a
realtà di disoccupati, precari, lavoratori e settori di movimento.
L’obiettivo era avviare una discussione e un primo passo
per l'unità di lotta ed il coordinamento delle varie realtà
autorganizzate di disoccupati, lavoratori e precari in lotta per il
lavoro e per la difesa dei diritti e delle condizioni salariali e di
vita del proletariato, per superare la frantumazione delle lotte e
costruire un unico fronte di tutto il proletariato come unica
risposta possibile ai feroci attacchi di governi e padroni.
L’ assemblea del 21 maggio si concluse con il
lancio di una prima
giornata di lotta da tenersi a giugno in contemporanea in tutte le
città dove erano presenti le realtà partecipanti (disoccupati di
Napoli e provincia, Taranto e Palermo, lavoratori dell’ASIA di
Napoli, precari delle pulizie delle scuole e degli appalti comunali
di Taranto, lavoratrici delle cooperative sociali di Palermo, il
Collettivo Operatori Sociali di Napoli, precari delle Poste di
Palermo, Confederazione Cobas Napoli, Rete Anticapitalista Campana).
Al centro della mobilitazione di questa giornata le parole
d’ordine: immediati sbocchi occupazionali per
i disoccupati, a rafforzamento anche delle vertenze in atto e
che a Napoli come a Taranto possono vedere una rapida realizzazione
nel settore ambientale; contro
i licenziamenti e per la difesa del posto di lavoro, per il salario/reddito
garantito, per la riduzione
dell’orario di lavoro. Inoltre si varava un nuovo incontro
nazionale a Napoli ai primi di luglio.
Nella riunione di sabato 3/7 – che ha visto
la presenza anche del Coordinamento precari della scuola 3 Ottobre
di Milano, di una realtà degli operai della Fiat di Pomigliano (Cobas)
e dell’USI AIT nazionale - si è quindi partiti dal bilancio
di quella prima iniziativa comune. Da tutti i territori si è messo
in evidenza l’effetto positivo del percorso avviato.
Per la prima volta i disoccupati, precari, strutture di
lavoratori coinvolti, hanno sentito la loro lotta in difesa o per
ottenere un posto di lavoro o un reddito, come
parte di un’unica battaglia, resa più forte dalla lotta
portata avanti dai disoccupati organizzati e da altri pezzi di
movimento. Da qui anche la maggiore convinzione della necessità di
coinvolgere altri settori. In questa direzione a Napoli si è fatta
sentire la piena solidarietà e si è dato il massimo sostegno ai
lavoratori di Pomigliano, impegnati in queste settimane a respingere
il piano Fiat, nella certezza che il ricatto di Marchionne è
rivolto non solo a questi lavoratori ma è l’apripista per un
ulteriore aggressione ai diritti ed alle condizioni di tutti i
lavoratori da parte dell’intero padronato.
La continuità della lotta dura dei disoccupati
organizzati di Napoli e Taranto, la lotta dei precari di Palermo, la
mobilitazione unitaria come quella di giugno, il contatto con altri
pezzi di resistenza, il lavoro verso quei lavoratori, precari e
disoccupati ancora frammentati e divisi, è quindi l’asse intorno
cui continuare a muoversi per dare forza alla ricomposizione ed alla
costruzione di un unico ed organizzato movimento di lotta, su scala
nazionale. Per questo, e con l’obiettivo di arrivare in autunno ad
una prima mobilitazione nazionale sulle parole d’ordine unitarie
espresse dall’assemblea, si è deciso di dare avvio ad iniziative
e discussioni in tutte le città dove ciò è possibile per
incrociare e coinvolgere altre strutture organizzate di disoccupati,
lavoratori, precari, cassintegrati, ecc., indipendentemente dal
livello attuale di organizzazione. Per decidere questi nuovi
passaggi si è stabilito di rivedersi a Taranto il 15 settembre
(data da confermare).
ASSEMBLEA 21 MAGGIO
Per tutte le realtà e singoli interessati:
assemblea.21maggio@gmail.com
3 luglio presso il centro sociale Banchi Nuovi -
Via del Grande Archivio-
alle ore 15.00
I disoccupati organizzati del Movimento di Lotta per il Lavoro
Banchi Nuovi
insieme ai disoccupati organizzati dello Slai Cobas di Taranto
promuovono e
confermano la riunione delle realtà organizzate in lotta
scaturita
dall'assemblea unitaria tenutasi a Napoli il 21 maggio 2010. Dopo la
riuscita giornata di lotta del 14 giugno che a visto mobilitazioni
in
contemporanea a Napoli, Taranto e Palermo, la riunione che si terrà
a Napoli
il ,vuole discutere con le realtà presenti e aderenti
all'assemblea
e con quanti lo ritengono necessario, su come dare continuità al
percorso
iniziato verso la costruzione di un movimento di lotta
autorganizzato a
livello nazionale. Alla luce dell'incrudirsi dell'attacco di governo
e
padroni verso tutti i lavoratori, i precari, i disoccupati, gli
studenti, i
migranti, ben esplicitato dalla manovra governativa e dal piano
Marchionne,
è di vitale importanza rafforzare l'unità di tutti i settori
colpiti dalla
crisi e preparare, a partire dall'autunno, mobilitazioni su parole
d'ordine
unitarie.
comunicato dopo giornata di lotta del 14 giugno
Come annunciato nei giorni scorsi, in continuità al percorso
unitario che si
è inteso iniziare con l'assemblea nazionale tenutasi il 21 maggio
scorso a
Napoli, ieri 14 giugno in contemporanea i disoccupati organizzati
del
Movimento di Lotta per il Lavoro Banchi Nuovi di Napoli insieme ai
disoccupati organizzati dello Slai Cobas di Taranto ed i precari
dello Slai
Cobas di Palermo, hanno dato vita a diverse iniziative di lotta
svoltesi sui
territori di appartenenza. Iniziando da Napoli dove i disoccupati
dei Banchi
Nuovi hanno presidiato in massa, nonostante il divieto della
questura, Via
Toledo, una delle vie dello shopping borghese e salotto buono della
città,
da sempre vietata alle manifestazioni; i disoccupati hanno
volantinato
esprimendo quanto da anni ormai questo movimento va dicendo e cioè
il
bisogno e diritto ad un lavoro stabile e sicuro, ma anche la brutale
repressione che nell'ultimo periodo i disoccupati del progetto BROS
stanno
subendo data la mancanza di risposte in termini occupazionali da
parte delle
istituzioni tutte e la sospensione del sussidio mensile di 596 euro,
unica
fonte di reddito di questi disoccupati. La determinazione del
movimento a
fatto si che i disoccupati ancora una volta hanno portato la loro
protesta
anche lì dove i borghesi e la classe dirigente di questa città si
rintana
credendo di poter lasciar fuori il disagio sociale di questi
cittadini.
Nelle stesse ore del pomeriggio a Palermo un corteo combattivo ha
attraversato le strade della città fino alla Prefettura, per
protestare
contro governo e padroni che continuano con le loro politiche
antiproletarie
e antipopolari a scaricare sulle spalle dei lavoratori, precari e
disoccupati, la crisi da loro stessi prodotta. Hanno sfilato in
corteo le
lavoratrici e i lavoratori precari delle cooperative sociali già da
metà
giugno senza lavoro, le lavoratrici e i lavoratori della scuola
attaccati
pesantemente dalla scellerata riforma Gelmini e dalla manovra
finanziaria
del governo, il comitato di lotta donne precarie/disoccupate
organizzate, i
lavoratori e le lavoratrici ex enti locali transitati nello Stato,
in lotta
da anni contro le istituzioni, ed una delegazione di studenti del
Collettivo
in lotta dell'Accademia di belle Arti. All'arrivo in prefettura
tutti i
manifestanti hanno protestato con forza contro l'atteggiamento
repressivo e
intimidatorio assunto della digos e forze dell'ordine nei loro
confronti;
dopodichè una folta delegazione rappresentante i diversi settori ha
consegnato al prefetto i volantini di protesta e denuncia chiedendo
per le
specifiche vertenze l'apertura urgente di tavoli tecnici. Mentre in
mattinata a Taranto i Disoccupati Organizzati dello slai cobas hanno
invaso
il Consiglio comunale bloccando i lavori per tutta la mattinata.
Sono
entrati nel Comune con striscioni e cartelli che denunciavano le
false
promesse fatte dalle istituzioni locali, in merito all'avvio della
raccolta
differenziata porta a porta, possibile sbocco occupazionale x questi
disoccupati che da alcuni mesi hanno deciso di organizzarsi e di
lottare
anch'essi x un lavoro stabile e sicuro. Per circa tre ore i
disoccupati
hanno impedito che iniziasse il consiglio comunale, costringendo sia
il
Sindaco, ma anche assessori e consiglieri a dover ascoltare e
confrontarsi
con la rabbia e le ragioni di chi a differenza di loro stenta a
campare,
hanno così portato le loro istanze e la richiesta al sindaco di
convocare
immediatamente un tavolo istituzionale dove poterne discutere.
Queste di oggi sono solo l'inizio di quanto, le varie realtà in
lotta sparse
per il nostro paese, intende fare i movimenti promotori insieme a
tutti
quelli che hanno partecipato e dato adesione a quel primo incontro
assembleale tenutosi a Napoli, per la costruzione di un movimento
nazionale
che rafforzi le vertenze locali, ma che soprattutto sia di risposta
a ciò
che governo e padroni stanno costringendo a subire a lavoratori,
precari e
disoccupati con il peggioramento drastico delle condizioni di
vita e di
lavoro x chi ancora un lavoro ce l'ha e l'assenza di risposte x chi
il
lavoro lo chiede e lotta x averlo. Diamo appuntamento a tutte le
realtà in
lotta interessate e a quelle già partecipanti al prossimo incontro
che si
terrà a Napoli il prossimo 3 luglio x continuare il percorso
unitario
iniziato.
L'assemblea nazionale dei disoccupati-precari - napoli 21 maggio
per adesioni: banchinuovi@hotmail.it
- cobasta@libero.it
Comunicato congiunto finale
L'assemblea nazionale dei 21 giugno a Napoli indetta dai disoccupati
di
Banchi Nuovi di Napoli e dai Disoccupati organizzati dello Slai
Cobas per il
sindacato di classe di Taranto ha visto la partecipazione di più di
300 tra
disoccupati, precari, licenziati, lavoratori. Oltre alle realtà
promotrici
hanno partecipato: i disoccupati di Acerra, Caserta, Palermo,
lavoratori
dell'ASIA di Napoli, precari delle pulizie delle scuole e degli
appalti
comunali di Taranto, lavoratrici delle cooperative sociali di
Palermo, il
Collettivo Operatori Sociali di Napoli, precari delle Poste di
Palermo.
Erano inoltre presenti il Sindacato SLL, la Confederazione Cobas e
attivisti
della Rete Anticapitalista Campana. Da Palermo è stato portato il
saluto e
l'adesione
degli operai di Termini Imerese. All'assemblea sono inoltre arrivate
le
adesioni dell'USI AIT nazionale, del Coordinamento 3 Ottobre precari
della
scuola di Milano e della Rete Campana Salute e Ambiente.
Di fronte agli attacchi che governi e padroni portano ai proletari
per
scaricare su di loro la crisi, a partire dal pesante attacco al
lavoro,
quello di oggi è stato un primo e importante passo per realizzare
l'unita di
lotta ed il coordinamento delle varie realtà di disoccupati,
lavoratori,
precari, necessari per difendere le condizioni di lavoro e di
vita del
proletariato. L'assemblea ha espresso viva solidarietà ai
disoccupati
arrestati e agli attivisti denunciati a Napoli e chiesto l'immediato
ritiro
delle misure restrittive. Nell'evidenziare come la repressione sia,
ovunque,
la risposta alla ripresa delle lotte sociali l'assemblea si impegna
a fare
della lotta alla repressione uno dei terreni principali del proprio
impegno.
Le realtà presenti all'assemblea, come segnale concreto del passo
avanti
costituito oggi in direzione del rafforzamento di un percorso
unitario
nazionale, lanciano la proposta di una prima giornata di lotta da
tenersi a
giugno in contemporanea in tutte le città ed invitano le altre
realtà
territoriali a fare propria questa proposta. Le parole d'ordine al
centro
delle mobilitazioni di questa giornata saranno: immediati sbocchi
occupazionali per i disoccupati, rafforzamento delle vertenze in
atto che a
Napoli come a Taranto possono vedere una rapida realizzazione nel
settore
ambientale; contro i licenziamenti e per la difesa del posto di
lavoro, per
il salario/reddito garantito, per la riduzione dell'orario di
lavoro.
È stato, infine, deciso di organizzare un nuovo incontro nazionale
a Napoli
ai primi di luglio, che possa vedere la partecipazione anche delle
altre
realtà, a partire da quelle che pur avendo aderito sono state
impossibilitate a partecipare a quello di oggi, in cui dare basi
ancora più
solide a questo percorso di unificazione e lanciare una
mobilitazione
nazionale a Roma per l'autunno.
assemblea nazionale napoli 21 maggio
Viareggio: 29 giugno ’09 ore 23.48 niente
sarà più come prima …
un resoconto immediato da viareggio da parte della
delegazione nazionale
della rete presente
anche da taranto
via rintone22 taranto cobastaòlibero.it
3471102638
Ad un anno della strage, il popolo di Viareggio vuole giustizia per
i suoi
morti.
Li ha ricordati in un clima carico di commozione e partecipazione
allo
stadio dei Pini, vicino alla Darsena,
quando venivano ricordati ad uno ad uno. Morti che chiedono
giustizia perchè
la manutenzioni e i
controlli sono un costo per i vertici delle ferrovie, morti ancora
senza un
processo e con il rischio di
prescrizione del reato.
Una grande partecipazione popolare che è stato l'impegno innanzi
tutto dei
comitati, quelli
dell'Assemblea 29 giugno e dell'associazione "Il mondo che
vorrei" che non
hanno mai smesso di
denunciare chi sono i responsabili, che hanno tenuto alta la
coscienza
civile della città, che stanno
portando avanti un'inchiesta indipendente anche sull'impatto
ambientale
della strage (amianto e
conseguenze dell'incendio), che si sono battuti perchè Viareggio
non subisse
l'offesa e l'oltraggio dei
politici, dal ministro dei trasporti Matteoli a Moretti,
riconfermato da
questo governo nella carica di
amministratore delegato delle ferrovie.
La strage del treno ha richiamato a Viareggio anche i comitati
popolari che
vogliono giustizia per le
vittime della casa dello studente de L'Aquila, della Moby Prince,
della
scuola di S. Giuliano di Puglia,
uniti assieme ai comitati che si battono per la sicurezza sul
lavoro, dal
Comitato Toffolutti ai ferrovieri
della rivista ancora IN MARCIA, a noi della Rete per la sicurezza
sul
lavoro. Tutti con gli striscioni come
fosse un abbraccio intorno ai famigliari delle vittime di via
Ponchielli e
ai partecipanti alla
manifestazione.
Prima dell'inizio della cerimonia allo stadio e del corteo, si è
tenuta
un'assembleanella sala parrocchiale
di fronte allo stadio dei comitati che ha preso la decisione di
organizzare
un Convegno per settembre che
ha per temi: uno sulla sicurezza nelle ferrovie e l'altro sul
coordinamento
dei comitati presenti per
mobilitazione riguardo i processi e proposte di legge.
Intorno alle 21 il corteo è partito, con in testa i famigliari
delle vittime
e, a seguire, le delegazioni dei
comitati con gli striscioni. Chi non si è unito è stato ai lati
oppure ai
balconi ad applaudire il passaggio di
20 mila persone. Moltissime le bandiere listate a lutto fuori dalle
case o
dagli esercizi commerciali.
Il corteo ha attraversato tutta la città, in un silenzio irreale,
interrotto
da applausi e dai fischi dei treni
in transito. Fino ad arrivare in via Ponchielli, tutti stretti
davanti alle
case sventrate dal fuoco fino a
liberare un lungo applauso alle 23.48 che è anche l'impegno per
raggiungere
l'obiettivo di sicurezza,
verità e giustizia per Viareggio e per tutte le vittime per il
profitto dei
padroni.
Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro-
bastamortesullavoro@gmail.com
aderisci,sostieni,attivati
Martedì 29 giugno ore 20-24:
manifestazione
per non dimenticare quanto avvenuto e far sì che non si ripeta
mai più !
Inizio alle ore 20.00 allo Stadio dei Pini (zona
Darsena). Il corteo si formerà alle ore 21.15 per concludersi alle
ore 23.30 in via Ponchielli (luogo della strage) ed attendere le ore
23.48, ora del deragliamento e della foratura della cisterna del Gpl
e di lì a 3-4 minuti la distruzione della zona: 32 vittime, feriti
gravi e gravissimi, sopravvissuti, abitazioni distrutte …
Ore 20.00-21.15 interventi: poesia letta da una
bambina della scuola di Luca e Lorenzo Piagentini, religioni
ortodossa, musulmana e cattolica, Comitati dei familiari Moby Prince,
Casa dello studente dell’Aquila, scuola di S. Giuliano, aereoporto
di Linate, Sindaco di Viareggio, Comitati di Viareggio (Associazione
“Il mondo che vorrei”, Abitanti di via Ponchielli, Avif).
Ore 21.15 manifestazione-
corteo
Ore 23.30 arrivo in via Ponchielli
Vi aspettiamo numerosi/e martedì 29 giugno 2010
alle ore 20.00 allo Stadio dei Pini a Viareggio
Alle ore 17.30 in via Petrarca
22, nella sala parrocchiale di fronte allo Stadio dei Pini, Incontro-accoglienza
con i familiari dei Comitati ospiti. L’invito è aperto a tutti/e.
Assemblea 29 giugno Associazione “Il
mondo che vorrei” onlus
comunicato stampa
Incontro 15 giugno a Bari dei disoccupati
organizzati slai cobas taranto con la Regione
una folta delegazione dei disoccupati organizzati di taranto è
stata martedì
15 alla regione Puglia
come da piano e programma di lotta, che prevede ogni giorno
iniziative volte
a sbloccare il piano di raccolta differenziata porta a porta
come fonte di occupazione, tutela dell'ambiente, della pulizia e
risanamento
anche dei conti pubblici di Comune e AMIU
una parte di essi - debitamente invitata ha assistito al Consiglio
regionale
al discorso di insediamento del Presidente vendola, che ha fatto
alcuni riferimenti specifici nel suo discorso alle questioni
sollevate a
taranto dalla nostra lotta
la delegazione slai cobas con Margherita Calderazzi ha poi
incontrato gli
assessori regionale interessati alla problematica
l'assessore al lavoro Gentile e l'Assessore all'ambiente Nicastro-
è stato
un incontro breve ma intenso e proficuo
i disoccupati organizzati hanno rappresentato la questione allo
stadio
attuale, partendo dal novembre 2009, dove il presidente vendola
accolse e
rilanciò la proposta di un progetto pilota per taranto da
finanziare, che
permettesse attraverso la raccolta differenziata porta a porta per
tutta la
città di
creare lavoro e affrontare in forme nuove l'intero problema, a
questa
impostazione ha fatto seguito il varo di un piano molto parziale e
di lenta
attuazione
anche a causa delle lungaggini burocratiche, lo scaricabarile degli
enticompetenti e una preclusione ideologica verso la soluzione
effettiva del
problema lavoro, che fa sì che a distanza di 8 mesi, il progetto
non è
attuato, la raccolta si mantiene al di sotto dei livelli possibili,
non un
corso è partito, non un disoccupato
è stato assunto
gli assessori incaricati molto colpiti dalla analisi e descrizione
della
vicenda hanno chiesto richieste precise su cui impegnarsi
le richieste sono state immediatamente formulate
- convocazione da parte della Regione di tutte le parti interessate
sul
progetto incorso, al fine di controllo verifica del persorso e sua
accellerazione
- esame della possibilità di incremento fondi per portarsi al
progetto
originale espresso dal Presidente Vendola
- affrontare la questione delle condizioni normative e delle forme
di
assegnazione dei lavori che possano risolvere il problema che questo
lavoro
vada effettivamente ai disoccupati e non sia un semplice
rielaborazione
delle cose già esistenti
Gli assessori hanno accolto queste richieste , chiedendo tempo per
affrontarle e assumendo l'impegno esplicito a venire a taranto entro
la
prima settimana di luglio per incontrare le parti in causa e
confrontarsi
nuovamente con i disoccupati organizzati slai cobas , rispondendo
alle loro
richieste.
Un incontro quindi che per quanto iniziale e di conoscenza
interlocutoria
con i nuovi assessori incaricati, si è svolto in clima di fattiva
collaborazione.
i disoccupati organizzati si riuniranno giovedì in una assemblea in
via
rintone 22 ore 18 -assemblea aperta alla stampa
per fare il punto della situazione e fronteggiare i prossimi impegni
il tavolo richiesto al comune- su cui Stefano si è impegnato a dare
risposta
entro giovedì
la riunione dell'ATO 1 di venerdì 18 dalla quale i disoccupati
organizzati
slai cobas per il sindacato di classe si apettano ulteriori passi in
avanti
l'avvio dei corsi di formazione finalizzati da parte della Provincia
l'azione dei disoccupati organizzati slai cobas è essa stessa un
aperta
smentita delle affermazioni fatte dal Sindaco martedì e riprese
dalla stampa
secondo cui i disoccupati pretendono 'tuot court' lavoro dal
Comune,o che
individuano nel solo Comune l'interlocutore ecc.
aperte sciocchezze a fronte di una lotta organizzata seria e
combattiva che
punta da mesi a dare soluzione ai problemi della città in
materia di
raccolta differenziata, bonifica ambientale, corsi di formazione,
reddito
sociale - rivendicazioni non certo solo per i disoccupati in lotta ,
ma per
tutti i disoccupati della città
disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
taranto
tel.347-5301704
cobasta@libero.it
16-6-2010
slai cobas per il sindacato di classe
TARANTO 14 GIUGNO 2010 -i disocc organizz invadono
e bloccano il Consiglio comunale
0ggi a taranto forte giornata di lotta del 14 giugno, in
contemporanea con
Napoli e Palermo,
i Disoccupati Organizzati di Taranto - slai cobas per il
sindacato di
classe invadono il Consiglio comunale e
bloccano i lavori per tutta la mattinata.
Una foltissima delegazione di Disoccupati Organizzati - slai cobas
per il
sindacato di classeavevano per oggi organizzato una manifestazione.
Dato il
Consiglio Comunale sono entrati nel Comune con striscioni, cartelli
e
locandine, in cui veniva denunciata il ritardo nell'avvio della
raccolta
differenziata porta a porta , la politica della Giunta Comunale e
del
Sindaco Stefano, che prima promette impegni su lavoro ai
disoccupati/raccolta differenziata, consiglio comunale monotematico
sull'emergenza lavoro e ora se ne lava le mani dicendo che non sono
"problemi del Comune".
Per circa tre ore i Disoccupati Organizzati, in un clima tesissimo
in cui
ogni disoccupato, disoccupata gridava le ragioni della lotta e delle
giustissime richieste di lavoro, hanno impedito che iniziasse il
consiglio
comunale, costringendo sia il Sindaco, ma anche assessori,
consiglieri a
dover ascoltare e confrontarsi con la rabbia e le ragioni dei
Disoccupati
Organizzati.
Ad un certo punto la presidente del Consiglio comunale è stata
costretta dal
clima acceso a far intervenire nel consiglio comunale un
rappresentante dei
Disoccupati Organizzati e la coordinatrice provinciale dello Slai
cobas.
Nel suo intervento è stato respinto il tentativo, non nuovo, del
Sindaco di
rispondere alla giusta e dignitosa battaglia per un lavoro vero e il
salario
garantito dei Disoccupati Organizzati, con una politica populista e
di
elemosine, promesse individuali, per cercare di scavalcare
l'organizzazione
dei disoccupati e dividerli. E si sono richiesti gli interventi
urgenti
necessari non solo in materia di raccolta differenziata, ma anche di
bonifica ambientale, reddito sociale
In tutte queste ore si sono misurate apertamente due politiche e due
linee
nell'emergenza lavoro
con stampa e tv che hanno dovuto rappresentarle
nella tarda mattinata il Sindaco ha nuovamente promesso di convocare
il
tavolo generale , con risposta entro 48 ore
i disoccupati organizzati dello slai cobas con l'iniziativa di oggi
hanno
ripreso l'iniziativa e domani a Bari da Vendola
la lotta continua
disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
taranto
14 giugno: giornata di lotta
contro licenziamenti, precarieta' e disoccupazione
La crisi economica mondiale si aggrava sempre di più su scala
internazionale e nazionale.
Governi, padroni e banche continuano a scaricarne i costi sui
lavoratori,
sui disoccupati, sui precari, sulle masse popolari.
Mentre migliaia di miliardi vengono stanziati per salvare le banche
e
puntellare le grandi multinazionali, per i proletari si è aperto un
sempre
più nero periodo di lacrime e sangue. Licenziamenti, abbassamento
dei
salari, aumento della precarietà e disoccupazione, difficoltà a
farsi o
mantenersi una famiglia, mettere su una casa, taglio alle spese
sociali,
dalla scuola alla sanità, sono diventati una dura realtà per
milioni di
proletari, strangolati anche da tasse, mutui, multe e bollette.
Ora una nuova manovra economica decisa dal governo aumenta l'età
pensionabile per le donne, blocca i salari e i contratti degli
statali,
attacca in maniera generalizzata redditi e spesa sociale mentre
lascia i
profitti e le rendite immutate così come le spese militari
Sono decine di migliaia i precari licenziati e la strage maggiore è
opera
dello Stato con veri e propri licenziamenti di massa nella scuola
insegnanti, personale ATA, ditte di pulizia e nel resto del pubblico
impiego
statale e degli enti locali.
Per chi un lavoro stabile ancora ce l'ha, aumenta il ricatto
dei padroni
per imporre tagli al salario e l'aumento dello sfruttamento
Padroni e governo, inoltre, usano la crisi come una clava contro i
diritti
dei lavoratori. Con il decreto legge 1167-collegato lavoro- si
smantellano
tutte le barriere allo strapotere dei datori di lavoro e si abolisce
di
fatto lo statuto dei lavoratori.
Nessuno difende realmente gli interessi di classe dei lavoratori sui
posti
di lavoro e sul territorio; nessuno si batte realmente per la fine
della
precarietà e ai disoccupati in lotta, invece che lavoro e reddito,
si
risponde con la repressione e lo stato di polizia.
I sindacati confederali o stanno apertamente con il governo (CISL e
UIL ) o,
come la CGIL, accettano la logica dei sacrifici proponendo
ammortizzatori
sociali e modifiche ai piani e alle manovre del governo che non
tutelano
salari, lavoro e diritti.
Contro questi attacchi e questa situazione una forte assemblea
nazionale dei
disoccupati, precari, licenziati si è tenuta a Napoli, con la
partecipazione
da diverse città, meridionali in particolare. E' stato un primo
importante
passo verso la realizzazione dell'unità di lotta ed il
coordinamento delle
varie realtà autorganizzate di disoccupati, lavoratori e precari in
lotta
per il lavoro e per la difesa dei diritti e delle condizioni
salariali.
Un'unità
ed un organizzazione indispensabili per superare la frammentazione e
le
mobilitazioni in ordine sparso e per rispondere come un unico
esercito e con
la generalizzazione delle lotte all'offensiva portata avanti dai
nostri
nemici di classe.
L'assemblea nazionale ha lanciato la proposta di una prima giornata
di
mobilitazioni da tenersi il 14 giugno in contemporanea in tutte le
realtà
presenti e aderenti all'assemblea nazionale di Napoli.
Insieme alla richiesta di immediati sbocchi occupazionali per i
disoccupati
in lotta a Napoli come a Taranto nei settori già individuati e per
cui sono
stati formati (raccolta differenziata porta a porta, ciclo dei
rifiuti,
bonifica e tutela ambientale), chiediamo la stabilizzazione di tutti
i
precari a partire da quelli della scuola.
Diciamo NO ai licenziamenti, per la difesa del posto di lavoro, per
il
salario/ reddito garantito in mancanza di lavoro, per la riduzione
dell'orario di lavoro.
A partire da questa giornata di lotta vogliamo costruire, attraverso
un
nuovo incontro nazionale il 3 luglio a Napoli, un percorso di
unificazione
solido e lanciare una mobilitazione nazionale a Roma per l'autunno.
Invitiamo tutte le realtà autorganizzate ed i singoli disoccupati,
lavoratori, precari a far proprie queste proposte.
Tutti insieme alziamo la testa e facciamo pagare la crisi a coloro
che ne
sono gli unici responsabili.
L'assemblea nazionale dei disoccupati-precari - napoli 21 maggio
per adesioni: banchinuovi@hotmail.it
- cobasta@libero.it
Si tiene il 9 giugno - il processo per la morte di
Antonino Mingolla, un
operaio dell'appalto ilva, morto il 18 aprile 2006 per
intossicazione di
gas.
Ebbene il processo comincia realmente solo il 9 giugno 2010, vale a
dire 4
anni e 3 mesi dopo la morte....
Per tutti questi anni Franca Caliolo, moglie dell'operaio, ha
condotto una
dura battaglia per raccontare la vicenda, mobilitare le coscienze,
ha
partecipato prima alla fondazione dell'associazione 12 giugno
familiari
vittime del lavoro dell'Ilva
in seguito, ha contribuito ed è stata protagonista della fondazione
della
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, la quale ha
organizzato
diversi eventi per fare di questa morte una battaglia per la vita
degli
operai contro i profitti del capitale e di padron Riva, compreso una
riuscita manifestazione nazionale a Taranto il 18 aprile 2009.
In questa occasione pubblichiamo ancora una volta, il racconto di
Franca
Caliolo, che rendono ben viva questa morte e un grido di rabbia e
ribellione
contro il capitale che uccide
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
sede di taranto
347-1102638
La svolta di Francesca Caliolo
Il giorno in cui misi piede per la prima volta come operaio nel
cantiere
Ilva di Taranto, fui preso dallo sconforto, come mai mi era accaduto
nella
mia lunga esperienza lavorativa. Difficile arrivare alla fine di
quella
giornata.
Trovare quel lavoro non era stato facile: dopo mesi di mobilità e
decine di
domande inoltrate a ditte del settore, un contratto a due mesi mi
aveva dato
respiro. Conoscevo già il cantiere per averci lavorato in trasferta
qualche
anno prima.
Quella sensazione che avevo ora però, era di definitiva
appartenenza a quel
luogo e questo mi infondeva pessimismo per il futuro.
Dovevo avere un'espressione molto avvilita se, tornato a casa, mia
moglie mi
abbracciò forte dicendosi sicura che presto avrei trovato qualcosa
di
meglio.
Invece restai in quella ditta per due anni, passai in un'altra come
caposquadra per altri due, per poi tornare alla prima divenendo
vice-capocantiere circa tre anni dopo. Questo scatto di livello mi
gratificò, gravandomi al tempo stesso di una grande responsabilità
a causa
di lavori molto impegnativi che eravamo chiamati a fare.
Ciò che restava immutato era il paesaggio.
Contro un cielo velato dai fumi, si stagliavano bizzarre
architetture: come
cattedrali futuriste consacrate alla grande economia, svettavano
numerose
ciminiere attorniate da condutture metalliche che percorrevano in
lungo e in
largo la città-cantiere, trasportando enormi quantità di gas, per
arrivare
ai potenti altoforni capaci di ridurre i metalli in lava
incandescente.
A fumi e vapori si aggiungeva il 'polverino'come lo chiamavano qui,
che si
sollevava dalle nere colline di carbone dei parchi minerali, in una
sorta di
moderna rivisitazione dell'Inferno dantesco. Di tanto in tanto,
paradossalmente,il tutto era avvolto dalle note dell'"Inno alla
gioia" di
Beethoven, diffuse dagli altoparlanti per sottolineare il
momento culmine
della "colata". A questo scenario pian piano non ci feci
più caso se non per
il fatto che gradualmente contribuiva ad aggravare la mia allergia.
La prima estate che affrontai in Ilva fu una delle più calde in
assoluto,
toccò i 40°e a noi toccò ristrutturare un altoforno ancora caldo
situato
vicino a un altro in funzione, a 1.800°. In seguito bisognò
revisionare dei
silos contenenti residui oleosi che impregnavano le nostre tute
rendendole
inutilizzabili; condutture buie e fuligginose che ci rendevano
irriconoscibili come minatori a fine turno; strutture poste ad
altezze
irraggiungibili da chi non avesse una qualche capacità funambolica.
Difficile raccontare questo stato di cose a chi non conosceva
quell'ambiente.
E infatti non lo raccontavo. Non lo raccontavo ai conoscenti, non lo
raccontavo ai parenti. Non lo raccontavo agli storici amici insieme
ai quali
avevo condiviso battaglie sociali: col tempo le nostre vite erano
cambiate,
dal punto di vista del lavoro però, la mia vita era cambiata più
delle loro.
Lavoratori per lo più"di concetto", li ritenevo teorici
idealisti, lontani
anni luce dal mondo cui accennavo loro con battute ironiche.
Mia moglie era l'unica a conoscere nei dettagli la mia realtà
lavorativa.
Quasi ogni mattina mi chiamava per un rapido saluto che mi
rincuorava e poi,
una volta a casa, mi martellava di domande per conoscere tutto della
mia
giornata.
Benché restio a raccontare aspetti poco rassicuranti per lei, mi
ritrovavo
poi a farle un resoconto completo anche di dettagli tecnici. Questo
suo modo
di essermi vicina era parte integrante di una condivisione totale
della
nostra vita e aveva in effetti il potere di alleviare tante giornate
difficili, così come mi aiutava il bellissimo, profondo legame con
i nostri
figli.
Ma anche al lavoro mi aiutavano i contatti umani. Ci tenevo a
stabilire
rapporti di amicizia prima che professionali; una risata, una
battuta,
qualche aneddoto ci faceva superare le giornate più pesanti. Avevo
buoni
rapporti con tutti o quasi e avevo rispetto per i superiori come per
l'ultimo
arrivato: in passato avevo subito troppe vessazioni solo per essermi
opposto
a delle ingiustizie da parte di capi tesi ad affermare il proprio
ruolo, per
non nutrire rispetto per chi avevo di fronte. Oltretutto lavoravo
quasi
sempre al fianco dei miei operai per condividere rischi e fatica.
Era nel periodo delle"fermate", vale a dire il blocco
produttivo di un
settore del cantiere che permetteva a noi di intervenire, che
divenivo duro
ed esigente, preoccupato che tutto andasse per il meglio.
Ad ogni modo, odiavo quel lavoro. Non lo lasciavo perché volevo
mettere un
po' di risparmi da parte per avviare una attività indipendente,
magari nella
ristorazione. Cosa non facile con una famiglia monoreddito e due
figli in
crescita. D'altro canto, per quanto ancora avrei potuto svolgere un
lavoro
così usurante con due vertebre schiacciate,un menisco lesionato e
una
tendinite al braccio destro? E comunque sognavo un lavoro che mi
lasciasse
più tempo per vivere insieme alla mia famiglia e programmare
finalmente
delle ferie in estate, seguire il calcio, la politica, fare
passeggiate
senza sentirmi stanco e stressato.
E se la stanchezza era dovuta alla manualità del lavoro, lo stress
derivava
dal carico di responsabilità per l'esecuzione tecnica secondo
precisi
parametri e tempi sempre troppo limitati, dettati da gare al
ribasso, che ci
imponevano turni impossibili, arrivando a volte a lavorare per 16 e
addirittura 24 ore di seguito! Nel contempo bisognava fare
attenzione che
nessuno si facesse male e, a dire il vero, la frequenza degli
incidenti in
tutta l'Ilva non lasciava ben sperare.
A fine giornata pareva un bollettino di guerra, con incidenti di
tutti i
tipi: ustioni, intossicazioni, fratture e, qualche volta si moriva
anche. Le
morti ci lasciavano attoniti a pensare all'esagerato tributo da
pagare in
cambio di un lavoro di per sé duro e alienante. Eroi, martiri del
lavoro?
Nessuna medaglia, non funerali di stato.
E credo che nessuno di quegli uomini avesse voglia di immolarsi a un
dio che
chiedeva sacrifici in nome di interessi economici e non si prodigava
ad
attuare migliori misure di sicurezza, definendo"morti
fisiologiche" quelle
2-3 che in media si verificavano per anno in un cantiere dove
operavano
circa 20.000 persone.
Ci sentivamo impotenti, rassegnate formiche al cospetto di un
colosso;
protestavamo e poi, dovendo continuare a lavorare, cercavamo di
scongiurare
la morte cercando di non pensarci.
D'altronde nella nostra ditta non era mai morto nessuno.
Sono passati ormai quasi nove anni dal mio ingresso in Ilva e sono
ancora
qui, alle prese con un'ennesima"fermata"che si presenta
particolarmente
complicata e che mi ha caricato di tensione già da qualche
settimana.
Neppure questa pausa pasquale è servita a ricaricarmi, neppure la
giornata
di ieri passata in campagna respirando aria pura, cosa non comune
per me.
Ho avuto da ridire con mia moglie anche prima di andare a
dormire,col
pretesto che non aveva sistemato bene la piega del lenzuolo. Lei ci
è
rimasta male perché era stanca, ma io ero nervoso e intrattabile e
non ci
siamo neppure dati la buonanotte. Più tardi appena avrò un po' di
tempo la
chiamerò per scusarmi, tanto ormai lo sa che se non termina la
fermata non
torno sereno.
E questo lavoro ci dà già delle noie, un'operazione che non va per
il verso
giusto, ci tocca smontare e rimontare.
Siamo a venti metri da terra per sostituire delle valvole di un
enorme tubo
che è stato svuotato, così ci hanno assicurato, del gas che
trasportava.
Indossiamo maschere collegate a bombole d'aria perché potrebbero
esserci
residui di gas, non è la prima volta che torno a casa con nausea e
mal di
testa da scoppiare.
E infatti verso le dieci ho soccorso un ragazzo che si è sentito
male.
Questo gas è inodore e insapore, perciò più insidioso; un paio di
noi hanno
il rilevatore ma ormai è certo che da qualche parte c'è una
perdita,
comincio ad avere mal di testa.
Comunque noi siamo abituati ad operare così, né la ditta né
l'Ilva si
possono permettere di bloccare i lavori ogni volta che qualcosa non
va, non
gli conviene. A noi scegliere poi se ci conviene rischiare o non
lavorare
più.
Meno male almeno che i turni ora sono regolari, in fondo non è la
prima
volta che respiro questo maledetto gas, mi dà nausea,vertigini, mal
di
testa, ma una volta a casa mi riprendo, devo resistere fino ad
allora.
Intanto il cellulare continua a squillare, sono quelli dell'altra
squadra ed
io per rispondere e richiamarli devo togliere la maschera, non posso
ogni
volta scavalcare questo tubo che ha 3m di diametro per raggiungere
la
postazione di sicurezza, perderei troppo tempo. Anche la scala di
accesso è
dall'altra parte, così mi allontano del massimo che mi è
consentito.
Stiamo lavorando come forsennati, vorrei che Gabriele fosse qui e ci
vedesse, capirebbe perché insisto tanto sul fatto che studi;
ultimamente
sono stato anche un po'duro con lui, ma non vorrei mai che si
trovasse
costretto un giorno a fare questo.
Ora non ce la faccio proprio più, mi sento mancare le forze.
Mi allontano verso l'ufficio, vorrei chiamare Franca ma si
accorgerebbe che
qualcosa non va, non voglio preoccuparla.
Nella mente mi scorrono delle immagini, mi rivedo ragazzino a
bottega dal
fabbro, durante le vacanze estive, mentre i miei amici giocano nel
cortile
dell'oratorio vicino. Ma io ho perso mio padre a nove mesi e son
dovuto
crescere in fretta. Mia madre, contadina, ha dovuto tirare su cinque
figli
da sola.
Con un diploma professionale, non ho trovato di meglio da fare che
il
muratore, stringendo i denti per la fatica eccessiva per un fisico
esile
come il mio. Qualche anno dopo sono diventato un bravo venditore di
macchinari per falegnameria, con i cui proventi ho potuto costruire
la mia
casa.
Dopo nove anni il mercato ristagna, torno così alla condizione di
operaio
stavolta metalmeccanico, nel Petrolchimico di Brindisi. Dopo altri
nove anni
la ditta ci impone la condizione di trasferisti; non ce la faccio ad
allontanarmi dalla mia famiglia e rifiuto, ritrovandomi così in
mobilità.
Fino ad oggi ho trascorso quasi nove anni qui in Ilva e chissà,
forse la mia
vita avrà una nuova svolta.
Non cerco di dare un senso a questa mia vita di fatica e sacrifici.
Il senso
è gia tutto negli affetti. D'altronde la felicità non è una
condizione
continua, se non nelle fiabe. Noi dobbiamo accontentarci delle
piccole cose
e vivere intensamente i momenti di felicità che ci capitano, come
dice mia
moglie, che sa restituirmi la gioia di vivere. Ora devo tornare al
lavoro,
non mi sento ancora bene.
Qualcuno mi sconsiglia di risalire, non ho un bell'aspetto, dice.
Non posso, siamo una squadra e io ne sono anche responsabile.
Infatti i
problemi non sono ancora risolti; insistiamo, ricominciano le
telefonate.
Cambia il turno, mi sollecitano a lasciare ad altri il completamento
del
lavoro. Non posso, ci sono quasi riuscito, è un lavoro pericoloso,
meglio
completarlo.
Stasera a casa voglio abbracciare Franca,Gabriele e Roberta, dire
loro
quanto li amo, proporgli di fare una crociera, è tanto che ci penso
e poi
voglio cambiare lavoro, non ce la faccio più, sono stanco, stanco,
così
stanco che all'improvviso ho voglia di dormire, mi si chiudono gli
occhi,
squilla il cellulare, dormo.
Amore mio, è passato un anno da quando non ci sei più.
Quante volte mi sono
chiesta se non sentivi lo squillo della mia chiamata, se proprio in
quel
momento cadevi, se pensavi a noi.
Di quel giorno posso ricordare tutto, posso anche rivivere lo
straziante
dolore di una realtà dura da accettare, così dura da far crescere
in un
attimo i nostri ragazzi, proiettati improvvisamente davanti alla
morte,
quella del loro adorato papà.
Voglio credere che quel giorno il Signore ti abbia fatto cadere tra
le sue
braccia, per portarti a vivere una felicità mai provata prima.
Voglio credere che tu sia qui tra noi, che continui a proteggerci
col tuo
amore e la tua tenerezza.
Dev'essere così, altrimenti non saprei spiegarmi perché continuo
ad amarti
tanto e ad avere la forza di vivere senza di te.
Franca Caliolo
questa mattina a taranto una iniziativa originale
e importante contro la
violenza alle donne, contro la doppia violenza verso le donnne
immigrate,
contro gli abusi razzisti contro le donne
contro i CIE, veri lager punitivi
per rompere il silenzio per solidarietà tra donne e per
difendere i diritti
umani
questo è il senso dell'iniziativa svolto dalla rappresentanza delle
donne
lavoratrici e disoccupate di taranto e dal mfpr
al tribunale di taranto in contemporanea con la manifestazione di
milano con
megafono cartelli uno striscione e un volantino hanno stupito e
interessato
tutta la mattinata chi era al tribunale e chi si recava al tribunale
raccolte tante firme che saranno inviate a Joy tramite i
suoi avvocati,,
molti avvocati e avvocatesse hanno espresso la loro
disponibilità a occuparsi di questo caso
e di casi simili
una buona iniziativa !
per le donne presenti
margherita calderazzi
tel 347-5301704
"LIBERTA' PER JOY! -
l'8 giugno inizia a Milano il processo contro un ispettore di
polizia,
Vittorio Adesso, che nel CIE di via Corelli a Milano, tentò di
stuprare Joy,
una immigrata nigeriana.
Joy, insieme ad una sua compagna Hellen, ha avuto il coraggio di
denunciare
l'ispettore Adesso, per questo ha subito forte minacce, anche
fisiche per
metterla a tacere. Ma l'8 finalmente si apre il processo sulla sua
denuncia
e Joy verrà sentita dal magistrato.
Ottenere che questo processo vada avanti, che non venga insabbiato
il
tentativo di stupro dell'ispettore di polizia, ottenere giustizia e
la
liberazione dai CIE e il permesso di soggiorno per Joy e le altre
immigrate/immigrati (Joy se torna nel suo paese rischia la morte),
è una
battaglia giusta e necessaria, democratica, antirazzista,
antisessista.
Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
Le disoccupate e lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe
per info. 3475301704 - mfpr@libero.it
- T/F 0994792086
Comunicato congiunto finale
21 maggio 2010
L’assemblea nazionale dei 21 maggio 2010 a Napoli indetta dai
disoccupati di
Banchi Nuovi di Napoli e dai Disoccupati organizzati dello Slai
Cobas
per il sindacato di classe di Taranto ha visto la partecipazione di
oltre 300 tra disoccupati, precari, licenziati, lavoratori.
Oltre le realtà organizzate da Taranto e Napoli erano presenti
disoccupati di Acerra, Caserta, Palermo, lavoratori della ASIA,
precari
delle pulizie delle scuole e degli appalti comunali di Taranto,
lavoratrici delle cooperati ove sociali di Palermo, il collettivo
operatori sociali di Napoli, precari delle Poste di Palermo.
Erano inoltre presenti il SLL, il Cobas e attivisti della Rete
Anticapitalista Campana.
Da Palermo è stata portato il saluto e l’adesione degli operai di
Termini Imerese.
All’assemblea sono inoltre arrivate le adesioni dell’USI AIT
nazionale,
del Coordinamento 3 Ottobre precari della scuola di Milano e della
rete
Campana Salute e Ambiente.
Di fronte agli attacchi che governi e padroni portano ai proletari
per
scaricare su di loro la crisi, a partire dal pesante attacco al
lavoro,
quello di oggi è stato un primo e importante passo per realizzare
l’unita di lotta e il coordinamento delle varie realtà di
disoccupati,
lavoratori, precari in lotta, per il lavoro.
L’assemblea ha espresso denuncia e viva solidarietà ai
disoccupati
arrestati e attivisti denunciati a Napoli e chiesto l’immediata
cancellazione della pena e si impegna a portare in tutte le lotte
nelle
diverse città la battaglia contro questa nuova repressione delle
lotte
sociali.
L’assemblea, come segnale concreto del passo avanti costituito
oggi in
direzione del rafforzamento di un percorso unitario nazionale,
lancia la
proposta di una giornata di lotta a giugno in contemporanea in tutte
le
città per il lavoro subito per i disoccupati, a partire dalle
vertenze
in piede che vedono al centro le opportunità di lavoro nel settore
ambientale, per la difesa del posto di lavoro, il salario/reddito
garantito, la riduzione dell’orario di lavoro.
È stato deciso di organizzare un nuovo incontro nazionale a Napoli
ai
primi di luglio, che possa vedere la partecipazione anche delle
altre
realtà, a partire da quelle che hanno già mostrato interesse, in
cui si
decida un percorso di mobilitazione nazionale a Roma per
l’autunno.
invito
importante assemblea a taranto il 20 maggio
20 Maggio ore 17 Taranto
Bibliot. comun. p.le Bestat
ASSEMBLEA
- Vertenza amianto
- Giustizia e caso Nuova Siet
- Processi per morti sul lavoro
- RLS - cambiare il sistema di elezione
- Precarietà e sicurezza sul posto di lavoro
Promuovono:
Lavoratori ex Nuova Siet
Lavoratori Esposti Amianto
Rete naz. sicurezza sui posti di lavoro
3471102638
Taranto
ULTIM'ORA
Libertà per gli operai arrestati a Foggia!
massima solidarietà dello slai cobas per il sindacato di classe
di taranto e dei disoccupati organizzati
impegnati anch'essi in una dura lotta per il lavoro a
taranto
la lotta per il lavoro non è reato
libertà subito per gli operai arrestati a Foggia
l'assemblea nazionale di napoli del 21 maggio organizzata da
Banchi Nuovi e Disoccupati Organizzati di Taranto invita
i lavoratori in lotta di foggia a partecipare
disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
taranto
Libertà
per gli operai arrestati a Foggia!
Esprimiamo
solidarietà ai quattro operai della raccolta dei rifiuti urbani
arrestati il 30 aprile in un blitz mattutino effettuato dalla Digos
su ordinanza di custodia cautelare del gip del Tribunale di Foggia
Enrico Di Dedda.
I
quattro lavoratori sono accusati di essere i promotori della
protesta dei dipendenti della Cooperativa Fiore Service e Daunia
Ambiente, organizzata in difesa del posto di lavoro perso dopo che
il Comune non ha rinnovato l’appalto da parte dell’azienda
municipalizzata dei rifiuti, l’ Amica.
Le
accuse sono di minacce aggravate, danneggiamento, furto, violenza
privata, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico
ufficiale. Trentanove loro colleghi sono indagati solo per gli
ultimi due reati.
I
quattro sono anche accusati del furto delle chiavi dei camion
della spazzatura (una trentina di automezzi) e di aver minacciato
autisti e dirigenti dell’Amica.
Le
accuse sono riferite alle giornate dell’8, 9 e 10 aprile scorsi,
in cui in segno di protesta è stata bloccata la raccolta della
spazzatura in città ed è stato effettuato un picchetto ai cancelli
dell’Amica, sgomberato con le pesanti cariche degli agenti della
Digos e del reparto Prevenzione Crimine.
Tre
di loro sono agli arresti domiciliari e uno con obbligo di dimora.
È così che hanno trascorso il Primo Maggio questi lavoratori! è
così che passa il divieto di sciopero! E chi sciopera viene
anche perseguito penalmente!
È
chiaro adesso a cosa serva l’aumento delle forze di polizia, di
telecamere ad ogni angolo di strada, a cosa servono le ronde a piedi
e a cavallo, giustificate con l’allarme criminalità!
Ma
chi sono i veri criminali? I lavoratori che lottano per la
sopravvivenza o i corrotti e mafiosi che finora hanno speculato sui
miliardi di buco divisi tra il Comune e l’Amica in tutti questi
anni? Le affermazioni del questore di Foggia Bruno D’Agostino nel
definire i lavoratori che nelle scorse settimane hanno partecipato
alla protesta e al blocco della raccolta dei rifiuti a Foggia sono
esemplificative: “Un
gruppo di delinquenti che, col pretesto della difesa del posto di
lavoro, ha commesso reati gravi reati”.
Ma
quale criminalità!? Siamo stufi di disoccupazione e repressione!
Vogliamo lavoro non polizia!
È
con la repressione che i padroni e i loro servi rispondono alla
crisi che avanza e porta con sé più licenziamenti, ricatto e
sfruttamento!
Ma
i lavoratori non devono farsi intimorire dalla repressione! La
cittadinanza ha saputo riconoscere e rispettare il loro lavoro ed è
per questo che è con loro!
La
solidarietà è un’arma!
Solidarietà
alla lotta degli operai della nettezza urbana!
Libertà
per gli operai arrestati!
Solidarietà
ai lavoratori indagati e alle loro famiglie!
Compagni
e compagne per la costruzione del Soccorso Rosso in Italia
cccpsri1@gmail.com
Foggia,
6 maggio 2010
comunicato stampa
sgomberata tenda per il lavoro
uno sgombero incivile e violento della tenda per il lavoro in piazza
castello è stato attuato dai vigili e polizia questa mattina
i disoccupati organizzati dello slai cobas per il sindacato di
classe hanno
opposto una tenace, dignitosa, civile resistenza a tutto questo
convinti come sono che si vuole torglierli di mezzo, impedirgli che
la loro
presenza quotidiana e costante
alla tenda tenesse alta l'attenzione alla necessità del lavoro
subito per
chi in questa città non ne ha, non lo ha mai avuto, lo ha perso
pur avende famiglie e figli da mantenere
si vuole impedire la pressione quotidiana verso Sindaco,
giunta, istituzioni, per rispettare impegni
subito e dare soluzioni parziali e generali al problema
i disoccupati organizzati in questi giorni sono stati giorno e notte
alla
tenda con
grandi sacrifici in particolare delle donne disoccupate, non hanno
fatto
alcun atto di violenza o di inciviltà mentre ne hanno subiti
parecchi in
tutta questa lotta
ieri quando hanno buttato la spazzatura dei cassonetti davanti al
portone
del comune,
lo hanno fatto per mostrare alla cittadinanza e alla stampa cosa è
la
raccolta differenziata, come si fa non certo per sporcare il comune
hanno fatto una protesta creativa e civile come se ne fanno tante
nel nostro
paese
hanno voluto per l'ennesima volta evidenziare che in questa città
la pulizia
della città e la raccolta differenziata non è presa sul serio, e
che i piani
che chiediamo e promessi da Vendola, finanziati dalla Regione,
approvati da
Provincia e ATO sono urgenti e necessari e richiedono un passo
davvero più
serio e deciso per dare lavoro a 200 disoccupati
a questa protesta si è risposto con la violenza dello sgombero e il
sindaco
Stefano è direttamente responsabile di questo e ne deve rispondere
non solo
ai disoccupati organizzati dello slai cobas per il sindacato di
classe , ma
a tutta la città
a casa non ce ne andiamo la tenda la rivogliamo
chi semina vento raccoglie tempesta
la lotta per il lavoro si ferma con il lavoro non con la repressione
oggi alle 17 assemblea generale alla TENDA SGOMBERATA in piazza
Castello per
decidere le nuove iniziative insieme a tutti
coloro che vorranno solidarizzare e lottare con noi
disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
tenda sgomberata taranto
347-5301704
4 maggio 2010
Difendiamo la Tenda per il Lavoro!
Vogliono sgomberarci da piazza castello dove da giorni e notti
i
disoccupati organizzati hanno messo una tenda per continuare la
lotta per il
lavoro - per un piano di raccolta differenziata porta a porta in
tutta la
citta, che occupi 200 disoccupati organizzati- per un piano di
bonifica
ambientale e il risanamento dei quartieri per occupare altri 1000
disoccupati.
Una Tenda che è anche di tutti i lavoratori che perdono il lavoro,
precari,
cigs, ecc.
Ora, invece che lavoro, ci vogliono sgomberare, ci vogliono far
sparire, per
non fare niente.
Non permettiamolo!
Tutti alla Tenda ore 17 p.zza
Castello martedi 4 maggio.
Disoccupati Organizzati
slai cobas per il sindacato di classe via rintone 22 347-53010704
TARANTO:ULTIM'ORA
3 MAGGIO 2010
invece che lavoro sgombero !
vogliono sgomberare la tenda per il lavoro
da alcuni miniui sono arrivate le forze dell'ordine e hanno tagliato
la luce
e questo avviene dopo che questa mattina i disoccupati
organizzatidello
slai cobas
per il sindacato di classe avevano attuato una ennesima protesta
pacifica e civile
quello di svuotare un cassonetto davanti al portone del Comune e
spiegare la raccolta differenziata per sollecitare
il comune e le istituzioni a dare avvio urgente al piano di
raccolta
differenziata
sgomberare la tenda non fermerà la lotta dei disoccupati
disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe
taranto
347-5301704
3 maggio 2010
Taranto
2010 1 maggio alla tenda per il lavoro
in occasione del 1° maggio
che da festa del lavoro è divenuta festa del non lavoro
i disoccupati organizzati-slai cobas per il sindacato di classe
invitano tutte le realtà sociali e politiche cittadine a una
assemblea che si terrà la mattina del 1 maggio alle 11
in piazza castello
per confrontarsi e discutere sulla piattaforma per il lavoro a
taranto e
delle iniziative comuni di lotta
da fare
per l'occasione sarà distribuito e tutti
il documento comune realizzato dai disoccupati di napoli e di
taranto che
promuove una
assemblea nazionale dei disoccupati. precari, licenziati,
cassintegrati per
il 21 maggio
info 347-5301704
tenda per il lavoro
Assemblea pubblica il primo maggio ore 11,00 in piazza castello alla
tenda per il lavoro.
Il movimento dei disoccupati organizzati ha indetto una assemblea
cittadina proprio nella giornata della festa dei lavoratori
per studiare strategie finalmente comuni capaci di risollevare una
città ormai allo sbando.Crediamo non si possa più restare isolati
o indifferenti,chiediamo quindi a tutte le realtà impegnate sul
territorio di partecipare per portare esperienze,proposte e
strategie di lotta,
per creare finalmente un fronte unito contro disoccupazione
,precarietà e inquinamento spregiudicato del nostro territorio.
Con una lotta comune si può prima scardinare e poi
abbattere il muro della rassegnazione al ricatto occupazionale
.Abbiamo per troppo tempo delegato queste importanti scelte a
politici corrotti o
impreparati che ,favorendo i criminali, hanno generato
povertà,malattia e morte.Chi rimane indifferente ne diventa
complice.
Ognuno con la propria identità,ma con un unico scopo,riappropriarci
del nostro futuro.
La grecia è già qui.
disoccupati organizzati
Per un consiglio comunale monotematico
sull’emergenza lavoro
VENERDI' 30 ORE 17 alla TENDA PER IL LAVORO
incontro pubblico con consiglieri, assessori, parlamentari,
lavoratori in
lotta.
I Disoccupati Organizzati, che da ottobre 2009 hanno iniziato una
importante
lotta per il lavoro, in cui la battaglia per l’occupazione
indirizzata in
primis verso la raccolta differenziata si intreccia con
l’altrettanta
decisiva questione dell’ambiente a Taranto, da martedì 20 aprile
c.a. hanno
installato sotto Palazzo di città una “Tenda per il Lavoro”
permanente.
Di fronte alla grave emergenza lavoro/reddito che ha investito la
città di
Taranto, che sta rendendo ogni giorno più difficile le condizioni
di vita di
centinaia di disoccupati e delle loro famiglie, e non solo, anche
degli
interinali Ilva, lavoratrici delle pulizie delle scuole, precarie
degli
appalti comunali, lavoratori Teleperformance, tanti altri
licenziati, ecc.,
riteniamo necessario che l’intera amministrazione comunale, ogni
suo
assessore e consigliere si assuma la responsabilità, individuale e
collettiva a fronte dell’urgenza di trovare delle risposte, anche
straordinarie, per garantire il lavoro ed estendere forme di
sostegno al
reddito, e che, quindi SI CONVOCHI SUBITO UN CONSIGLIO COMUNALE
MONOTEMATICO
SULL’EMERGENZA LAVORO!
PER ORGANIZZARLO, VENERDI' 30 ORE 17 INCONTRO PUBBLICO ALLA TENDA
IL 1° MAGGIO PREPARIAMO UNA MANIFESTAZIONE!
I Disoccupati Organizzati Slai cobas
v. Rintone, 22 TA - T/F 0994792086 – 3475301704 – cobasta@libero.it
Fincantieri
Palermo: condannati dirigenti per operai morti per amianto
la rete nazionale per la sicurezza sui
posti di lavoro esprime una parziale soddisfazione per la
sentenza di condanna affinchè possa costituire un precedente
utile per altre cause dei lavoratori
ma le condanne sono rispetto ai
crimini di cui sono accusati i dirigenti fincantieri son
nettamente insufficienti, per i limiti della legge e un
insufficiente coraggio dei giudici
in questo sistema capitalistico le
condanne in tribunale mostrano solo che i padroni violano le loro
stesse leggi, ma non che vi sia una reale giustizia per i
lavoratori
per questo la rete nazionale per la
sicurezza sui posti di lavoro, si pone l'obbiettivo di finalizzare
la propia battaglia a una rivoluzione politica e sociale che metta
la vita dei lavoratori al primo posto e non il profitto e le leggi
del capitale
questo fa della rete un organismo
pienamente interno alla generale battaglia anticapitalista della
classe operaia e delle masse popolari
per questo tutte le forze operaie e
proletarie, tutte le forze realmente anticapitalistiche devono
considerarla uno degli utili strumenti
nelle mani del movimento operaio per
condurre questa battaglia contro padroni e governo, contro stato e
capitale
rete nazionale per la sicurezza sui
posti di lavoro
mailing list
27-04-2010
comunicato
rinviato ancora una volta il 26 aprile il processo per la
morte
di Antonino Mingolla, avvenuta il 18 aprile 2006, operaio
dell'appalto Ilva,
deceduto soffocato dal monossido di carbonio.
questa volta vviene perchè è cambiato il giudice, il giudice ora e
il Dott:De Michele
sul cambio del giudice c'era già certezza alla precedente udienza,
perchè
non si è fatto nulla
per rimediare prima e permettere la tenuta del processo alla data
stabilita ?
Franca caliolo ha incontrato urgentemente il proc.della repubblica
Sebastio, per segnalare la cosa e chiedergli di intervenire
Questo processo che già avviene decisamente troppo tardi è ora
ulteriormente
vittimi dei ritardi della giustizia quando si tratta di morti sul
lavoro
Non è possibile accettare
né per i familiari, né per tutti coloro che lottano contro le
morti sul
lavoro che a oltre 4 anni di distanza ancora non si è
realmente cominciato, con i
rischi inevitabili di un processo
lungo che si concluda con prescrizione. Questo è negare valore alla
vita dei
lavoratori e al dramma che costituisce la loro morte per le
famiglie.
La moglie di Antonino Mingolla, Franca Caliolo, si è molto
impegnata per
questo processo e ha fatto del proprio dramma personale una
consapevolezza
della necessità della battaglia per la sicurezza sui posti di
lavoro, perchè
sia resa giustizia ed è una delle promotrici
di conseguenza è tempo di una nuuova e più generale mobilitazione
locale e nazionale intorno a questo processo
già il 20 maggio ci sarà un convegno a taranto e il 9 giugno ci
sarà una manifestazione di sostegno a franca e ai familiari e di
protesta per le lungaggini del processo.
Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
mailing list
bastamortesullavoro@domeus.it
amail
bastamortesullavoro@gmail.com
info 3471102638
TARANTO 26 APRILE 2010
AMIANTO :OCCUPATA SEDE INAIL
ieri più di 50 operai delle Belleli, dell'Arsenale e dell'Ilva di
prima
mattina hanno occupato la sede dell'INAIL di Taranto, per
rivendicare con
forza il diritto al riconoscimento dei benefici amianto; per gli
operai
dell'Ilva vi è anche la beffa di essersi visti soffiare il
riconoscimento
amianto dopo averlo ottenuto, con una scusa, evidente per chi ha
occhi, che
la bonifica sarebbe stata fatta.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe ultimamente di fronte ad
una fase
di stasi della lotta e di oggettiva delega agli incontri
inconcludenti dei
sindacati confederali, aveva indicato agli operai la necessità di
passare a
forme di mobilitazione più decise, con l'occupazione dell'Inail,
per rompere
l'andazzo burocratico e superare un clima di sfiducia sul numero
dei
partecipanti.
Di fatto oggi gli operai hanno visto che seguire questa strada ha
riportato
nel senso giusto e nelle mani degli operai la lotta per l'amianto.
Gli operai hanno mantenuto l'occupazione, stando in assemblea
permanente
nella sala riunioni dell'Inail per tutta la mattinata fino alle
15,30. Alle
15,30 la polizia in assetto antisommossa che da alcune ore si era
concentrata sotto il portone dell'Inail insieme alla Digos, è
entrata e
usando anche maniere forti ha costretto gli operai a sgomberare l'Inail
-
dopo "debita consultazione" con i dirigenti di fim, fiom
e uilm che troppo
presto hanno "convinto" gli operai ad uscire.
La stessa polizia poco prima che sgomberasse gli operai aveva
allontanato
spingendola la coordinatrice dello slai cobas che aveva chiesto di
salire
dove stavano gli operai.
Nella mattinata vi erano stati solo un incontro con il direttore
dell'Inail
che in maniera patetica aveva scaricato ogni responsabilità su
Roma,
Ministero e la visita del parlamentare del PD, Vico Ludovico le
cui
informazioni sull'attività parlamentare, burocratica e
impotente, rispetto
ai benefici amianto confermano in pieno la necessità della lotta.
Mentre
silenzio assoluto da parte del Prefetto, lontano come sempre dai
gravi
problemi dei lavoratori.
Gli operai si sono lasciati in serata confermando la
determinazione di
proseguire la lotta: domani presidieranno sempre l'Inail, in
attesa di una
convocazione dal Prefetto; alle 15,30 terranno un'assemblea con
gli operai
in uscita dal lavoro dell'Arsenale e dell'Ilva; quindi, se vi è
stato
silenzio da parte del Prefetto, si recheranno in massa alla
Prefettura.
Lo slai cobas per il sindacato di classe sostiene questa giusta
lotta. Si
tratta di un diritto sacrosanto, frutto di una vita lavorativa di
sfruttamento a contatto costante con l'amianto a rischio di
malattia e anche
di vita.
Questa lotta deve continuare, mantenendo alte e combattive le
forme di
lotta; anche nella trattativa ora devono essere gli operai a
decidere e a
partecipare.
SLAI COBAS per il sindacato di classe
ilva appalto v. Rintone, 22 TA - 3475301704 - T/F 0994792086 -
cobasta@libero.it
25 APRILE 2010: UNISCITI ALLA TARANTO CHE RESISTE!
PRESIDIO DELLA TARANTO ANTIFASCISTA
ALLA ROTONDA LUNGOMARE, dalle ORE 11 - alle 21.
Stand informativi, mostra fotografica, microfono aperto.
Ore 11.00: Commemorazione insieme ad ANPI della tomba di R.Pandiani.
Ore 12.00: Flash Mob "Sempre e solo Resistenza"
Ore 13.30: Pranzo sociale
Ore 17.00: Letture di passi e poesie
Ore 18.00: Testimonianze
Ore 19.00: Proiezione film
Ore 20.30: Musica djset
Presidio: Mostra fotografica dell'ANPI, banchetti informativi sulle
nuove forme di fascismo.
PORTATE TUTTI TESTI, MUSICHE E RACCONTI SULLA RESISTENZA!
Sindacato Studentesco LINK Taranto
Uds Unione degli Studenti Taranto
Cloro Rosso CSOA
Palestra Popolare Mustak Taranto
Coperativa Owen
Radio Popolare Salento
ANPI
Arci
Libera
Simbiosi Moderne
Sud in Movimento
Sinistra Critica
Sinistra Ecologia Libert
Partito dei Comunisti Italiani
Rifondazione Comunista
Giovani Democratici Taranto
APPELLO: 25 APRILE ALLA "TENDA PER IL
LAVORO".
La tenda per il lavoro dei disoccupati organizzati dello slai cobas in
piazza Castello
celebrerà in forme decisamente originali e alternative il 25 aprile
festa della Liberazione dal nazifascismo, festa della Resistenza,
festa
della Costituzione nata dalla Resistenza, festa della speranza di un
Italia
migliore.
Proprio questo 25 aprile dimostra che quegli ideali e quei risultati
erano
e sono ancora giusti, ma purtroppo oggi sono delusi e traditi:
Liberazione dal nazifascismo? Il nazifascismo è stato dittatura,
negazione
delle libertà, miseria e guerra;
oggi abbiamo un sistema politico e statale sempre più lontano dai
lavoratori
e dalle masse povere, fondato sui poteri dei ricchi e dei potenti, ai
danni
dei lavoratori e della povera gente, un sistema venato di
autoritarismo e
razzismo, di disprezzo per la democrazia reale, in cui i poveri sono
sempre
più poveri e i ricchi sempre più ricchi.
Festa della Resistenza? I partigiani hanno combattuto per liberare
l'Italia,
sono i nostri reali padri fondatori e oggi vengono dimenticati,
svillaneggiati e parificati agli aguzzini del fascismo, dai
sostenitori di
un fascismo moderno presenti anche nelle istituzioni.
Festa della Costituzione? Art. 1°: "l'Italia è una Repubblica
fondata sul
lavoro", un aticolo quanto mai tradito noi siamo in mezzo alla
strada
negandoci il diritto fondamentale alla dignità a mantenere una
famiglia a
costruirci un futuro.
Festa della speranza di un Italia migliore? E ci troviamo in una
Italia che
va sempre peggio, di cui la nostra città è un esempio:
disoccupazione, precarietà, perfino case e acqua negate, devastazione
ambientale che provoca morti e malati.
La speranza non l'abbiamo persa, ma essa vive nelle lotte dei
disoccupati,
precari, lavoratori.
Sono, siamo noi i nuovi partigiani , la nuova Resistenza, e vogliamo
portarla fino in fondo nell'Italia e nella Taranto di oggi.
La "Tenda per il lavoro" in piazza Castello è il posto
giusto per celebrare,
senza retorica, frasi fatte e pennacchi la festa della liberazione
25 aprile
- ore 11 una lapide "ONORE AI PARTIGIANI " viene
scoperta e consegnata al
Sindaco Stefano, perchè venga installata in piazza castello o
all'interno di
palazzo di città
- dalle 18 in poi film musica pannelli informativi sulla Resistenza e
la
lotta per il lavoro in piazza castello
disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe taranto
cobasta@libero.it
347-5301704
TARANTO
31 MARZO 2010 LE
ELEZIONI NON FERMANO GLI INCIDENTI SUL LAVORO ALL'ILVA! TRE
OPERAI FERITI GRAVEMENTE
comunicato
il gravissimo infortunio avvenuto all'ilva di Taranto, che ha visto un
operaio grave e altri due feriti
mostra come le ampie assicurazioni profuse dall'Ilva e sostenute ad
esempio
con retorica dal neo segretario nazionale uilm Palombella non
corrispondono
alla realtà dei fatti.
Il calo produttivo e la minor presenza dei lavoratori in fabbrica è
stata la
causa vera dell'assenza di infortuni mortali all'ilva negli ultimi
tempi,
non appena si è creata una situazione di maggiore organico, di lavoro
più
intenso i problemi della mancanza di sicurezza si sono ripresentati e
i
conseguenti incidenti.
Questa è la verità, il resto sono solo chiacchiere.
In fabbrica si è ripreso a lavorare in ogni condizione, il ricatto
occupazionale pesante e la mancanza di reale tutela sindacale, assenza
di un
ruolo attivo degli rls rendono questa fabbrica sempre insicura e a
rischio.
E' importante che questo grave incidente apra gli occhi a tutti e
riaccenda
i fari sulla situazione
noi da parte nostra ci accingiamo a farlo
con una serie di iniziative che riguardano la vita in fabbrica, ma
anche i
controlli, e il ruolo della magistratura.
- la prima questione è una inchiesta tra gli operai nei vari reparti
che
partirà nella seconda decade di aprile
con il quale vogliamo tornare a dare la parola agli operai e con
denunce
pubbliche per monitorare la situazione
all'Ilva, ma anche all'appalto in materia di sicurezza,
- la questione dei controlli- torneremo ad occuparci dell'Ispettorato
del
lavoro e del suo ruolo, dato che in questo ufficio accadono cose non
positive per quanto riguarda l'efficienza dei controlli e l'andamento
generale della situazione della gestione, già pesantemente
ridimensionata
dall'azione del governo e delle circolari del Ministro Sacconi,
- la terza è la situazione dei processi per morti sul lavoro - il 26
aprile
riprende il processo per la morte dell'operaio antonino mingolla
dell'appalto ilva, processo che non riesce ancorarealmente a decollare
a
oltre 4 anni - mingolla è morto il 18 aprile 2006 - con grave senso
di
frustrazione della moglie Franca Caliolo e dei familiari - franca
caliolo è
fondatrice della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro.
In questa occasione torneremo a mettere sotto osservazione l'effettiva
giustizia che si dispensa o meglio non si dispensa nelle aule
dei tribunali per quanto riguarda le morti sul lavoro e l'Ilva in
genere,
anche per effetto di manovre e fatti che ci accingiamo a denunciare
con
qualche nome e cognome
auguriamo ai lavoratori una pronta guarigione.
Indiciamo come slai cobas per il sindacato di classe e invitiamo tutte
le
00.SS a indire nell'arco dei prossimi 15 giorni assemblee in fabbrica
sulla
questione del legame tra condizioni di lavoro, organizzazione di
lavoro,
organici nei reparti , precarietà, taglio dei somministrati e
sicurezza sul
lavoro
slai cobas ilva-appalto
per il sindacato di classe taranto
cobasta@fastwebnet.it
mailing list
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@domeus.it
29-3-2010
29 marzo
comunicato
il gravissimo infortunio avvenuto oggi all'ilva di Taranto, che vede
un
operaio grave e altri due feriti
mostra come le ampie assicurazioni profuse dall'Ilva e sostenute ad
esempio
con retorica dal neo segretario nazionale uilm Palombella non
corrispondono
alla realtà dei fatti.
Il calo produttivo e la minor presenza dei lavoratori in fabbrica è
stata la
causa vera dell'assenza di infortuni mortali all'ilva negli ultimi
tempi,
non appena si è creata una situazione di maggiore organico, di lavoro
più
intenso i problemi della mancanza di sicurezza si sono ripresentati e
i
conseguenti incidenti.
Questa è la verità, il resto sono solo chiacchiere.
In fabbrica si è ripreso a lavorare in ogni condizione, il ricatto
occupazionale pesante e la mancanza di reale tutela sindacale, assenza
di un
ruolo attivo degli rls rendono questa fabbrica sempre insicura e a
rischio.
E' importante che questo grave incidente apra gli occhi a tutti e
riaccenda
i fari sulla situazione
noi da parte nostra ci accingiamo a farlo
con una serie di iniziative che riguardano la vita in fabbrica, ma
anche i
controlli, e il ruolo della magistratura.
- la prima questione è una inchiesta tra gli operai nei vari reparti
che
partirà nella seconda decade di aprile
con il quale vogliamo tornare a dare la parola agli operai e con
denunce
pubbliche per monitorare la situazione
all'Ilva, ma anche all'appalto in materia di sicurezza,
- la questione dei controlli- torneremo ad occuparci dell'Ispettorato
del
lavoro e del suo ruolo, dato che in questo ufficio accadono cose non
positive per quanto riguarda l'efficienza dei controlli e l'andamento
generale della situazione della gestione, già pesantemente
ridimensionata
dall'azione del governo e delle circolari del Ministro Sacconi,
- la terza è la situazione dei processi per morti sul lavoro - il 26
aprile
riprende il processo per la morte dell'operaio antonino mingolla
dell'appalto ilva, processo che non riesce ancorarealmente a decollare
a
oltre 4 anni - mingolla è morto il 18 aprile 2006 - con grave senso
di
frustrazione della moglie Franca Caliolo e dei familiari -
franca caliolo è
fondatrice della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro.
In questa occasione torneremo a mettere sotto osservazione l'effettiva
giustizia che si dispensa o meglio non si dispensa nelle
aule
dei tribunali per quanto riguarda le morti sul lavoro e l'Ilva in
genere,
anche per effetto di manovre e fatti che ci accingiamo a denunciare
con
qualche nome e cognome
.
Ora auguriamo ai lavoratori una pronta guarigione.
Indiciamo come slai cobas per il sindacato di classe e invitiamo tutte
le
00.SS a indire nell'arco dei prossimi 15 giorni assemblee in fabbrica
sulla
questione del legame tra condizioni di lavoro, organizzazione di
lavoro,
organici nei reparti , precarietà, taglio dei somministrati e
sicurezza sul
lavoro
slai cobas ilva-appalto
per il sindacato di classe taranto
cobasta@fastwebnet.it
mailing list
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@domeus.it
29-3-2010
sulle circostanze dell'incidente
TARANTO - Un capoturno e due operai dell'Ilva di Taranto sono rimasti
feriti - uno in modo grave - in un incidente sul lavoro avvenuto nel
reparto
Finitura Nastri 2.
I tre - secondo una prima ricostruzione - erano intenti a riavvolgere
un
rotolo di Coils dello spessore di 12 millimetri sull'impianto 'Cls'.
La
saldatura fatta per motivi precauzionali è saltata e con un effetto a
molla
una parte del rotolo ha travolto i tre lavoratori. Due di loro sono
finiti
sul piano di calpestio e hanno riportato contusioni al torace e alle
mani.
Il manutentore, Orazio Laera, è stato sbalzato invece in una botola
profonda
oltre tre metri: ha riportato un trauma facciale e ha perso molto
sangue.
Soccorso dai colleghi e successivamente dal personale sanitario del
118,
Laera è stato trasportato d'urgenza all'ospedale tarantino
'Santissima
Annunziatà, dove è stato ricoverato.
L'esame della Tac a cui è stato sottoposto Laera ha evidenziato una
frattura
sacrale. L'uomo è stato ricoverato con riserva di prognosi nel
reparto
Ortopedia dell'ospedale 'Santissima Annunziata'. Gli altri feriti sono
il
capoturno Vincenzo Maiorano, che ha riportato contusioni multiple, e
l'operaio
Eupremio Picchierri, che ha riportato una frattura alla mano sinistra
e,
dopo essere stato medicato dal servizio sanitario dello stabilimento,
si è
ricoverato nell'ospedale 'Giannuzzì di Manduria (Taranto).
Taranto
18 marzo 2010
COMUNICATO
dello SLAI COBAS SULL'ASSOLUZIONE DEI COMPAGNI DEI COBAS E DEGLI
ANTAGONISTI TARANTINI
cade una montatura repressiva a taranto
il giudice ha mandato assolti tutti i compagni di taranto - 19
imputati, 45
indagati - nel processo per associazione sovversiva intentato a
taranto nel
quadro
della campagna di criminalizzazione dei movimenti antagonisti antiG8
di
genova
già si era ottenuta una vittoria analoga nel processo di Cosenza per
sud
ribelle - che vedeva imputati anche alcuni compagni di taranto
inclusi in
questo processo
il processo si è svolto in un clima orchestrato dalla digos locale
per
colpire tutte le pratiche sociali e politiche antagoniste a taranto
ipotizzando una regia unica e una associazione unica
ma già nel dibattimento l'inchiesta è apparsa fragile e la sentenza
lo ha
confermato
ma non ci deve essere alcuna illusione ci riproveranno o con
l'opposizione
alla sentenza o con nuove montature anche verso compagni e realtà
organizzate diverse che operano nella città
comunque la lotta continua contro i provvedimenti repressivi che sono
attualmente in corso essenzialmente contro lo slai cobas per il
sindacato di
classe , le lotte dei disoccupati organizzati dalla stessa realtà
denunce,
multe e stato di polizia sono le risposte in corso
ma la repressione non ci fa paura anzi alimenta la nostra lotta
slai cobas per il sindacato di classe
taranto cobasta@fastwebnet.it
347-1102638
18-3-20101
TARANTO
8 MARZO LAVORATRICI
IN PIAZZA
INVITO ALLE LAVORATRICI, INSEGNANTI PRECARIE
"SAPPIAMO CHE LA LOTTA E' DURA MA ABBIAMO DECISO DI ALZARE LA
TESTA"
Lunedì 8 marzo a Taranto le Disoccupate Organizzate che in
questi mesi sono in prima fila nella lotta per il lavoro e le
lavoratrici
delle pulizie scendono in piazza:
ore 9,30 P.zza Castello
ore 11 p.zza Della Vittoria
e chiamano tutte le disoccupate, le lavoratrici, precarie,
studentesse ad
unirci:
"Vogliamo il lavoro,
il pane, ma...anche le ROSE!"
"Donne venite a lottare, tutta la vita deve cambiare!"
Portate i vostri striscioni, i vostri
materiali
L'8 MARZO NON VOGLIAMO SENTIR PARLARE SULLE DONNE
MA PARLANO LE DONNE CHE OGNI GIORNO SCENDONO IN LOTTA
Disoccupate Organizzate e lavoratrici slai cobas per il sindacato di
classe - TARANTO - cobasta@fastwebnet.it
siamo ben oltre la semplice 'abolizione
dell'art:18..
lo slai cobas per il sindacato di classe di taranto lancia una
campagna sui
posti di lavoro che informi e organizzi una vera mobilitazione
di massa che vada oltre lo sciopero e preveda in aprile occupazione
delle
sedi governative, blocchi di strade e ponti nella nostra città
e tutte le forme di mobilitazione democratica e di massa
necessarie
slai cobas per il sindacato di classe
cobasta@fastwebnet.it
7 marzo 2010
Approvato il "Collegato Lavoro"
L'arbitrato e' solo la punta dell'iceberg
si smantellano tutele fondamentali dei lavoratori
La Legge "Collegato Lavoro" garantisce nuove tutele per le
aziende ai danni
dei lavoratori: più difficile vincere cause di lavoro, impugnare
licenziamenti ingiusti, ottenere giusti risarcimenti. Particolarmente
garantite le aziende che fanno ricorso massiccio allo sfruttamento del
lavoro precario.
Diventa legge la possibilità di derogare ai CCNL,
"certificando", tramite
commissioni, i contratti individuali contenenti clausole peggiorative:
viene
limitata la giurisdizione del giudice e si incentiva il ricorso
all'arbitrato.
Certificazione dei contratti e arbitrato: vi è la possibilità di
assumere
lavoratori con il ricatto di sottoscrivere un contratto individuale
"certificato", dove si certifica la "libera volontà"
del lavoratore di
accettare deroghe peggiorative a norme di legge e di contratto
collettivo, e
dove il lavoratore rinuncia preventivamente, in caso di controversia o
licenziamento, ad andare davanti al magistrato (rinunciando alla piena
tutela delle leggi): in questo caso, il giudice viene sostituito da un
collegio arbitrale che può decidere a prescindere dalle leggi e dai
contratti collettivi; massima discrezionalità, da parte del collegio
arbitrale, nei casi di vertenza per i lavoratori assunti con contratti
precari e atipici (determinati, cocopro ecc.).
Processo del lavoro: il giudice non può entrare nel merito delle
scelte
organizzative e produttive poste dal datore di lavoro, non può più
contestare la sostanza, le ragioni più o meno giuste delle scelte
dell'azienda,
ma deve limitarsi alla verifica dei requisiti formali delle azioni
aziendali: questo limite si rafforza soprattutto nei casi di contratti
di
lavoro "certificati", dove in giudice non può contestare le
deroghe
peggiorative contenute negli accordi individuali; abolito l'obbligo
del
tentativo di conciliazione prima del ricorso al giudice.
Licenziamenti: il giudice, nelle cause di licenziamento, deve
"tener conto"
di quanto stabilito nei contratti individuali e collettivi come motivi
di
licenziamento per "giusta causa" o "giustificato
motivo", deve considerare,
più che il diritto, la situazione dell'azienda, la situazione del
mercato
del lavoro, il comportamento del lavoratore negli anni, ecc; tramite i
contratti "certificati" si possono certificare e rendere
legali motivi
aggiuntivi (non previsti dalla legge e dai contratti collettivi) per
licenziare liberamente il lavoratore.
Impugnazione dei licenziamenti: per i licenziamenti invalidi o
inefficaci,
per i contratti a tempo determinato, contratti cococo e a progetto,
per i
lavoratori coinvolti nei trasferimenti di ramo d'azienda, per i
lavoratori
che contestano forme di intermediazione del rapporto di lavoro
(appalti e
somministrazione), a tutti questi è introdotta, per i tempi
dell'impugnazione,
la prescrizione di 60 giorni a cui deve seguire, pena nullità
dell'impugnazione,
il ricorso o la richiesta di conciliazione entro i successivi 180
giorni. La
nuova procedura ha effetto retroattivo.
Risarcimento per lavoratori a termine irregolari: nei casi di
conversione
del contratto a tempo determinato, il risarcimento onnicomprensivo è
limitato tra 2,5 e 12 mensilità, il risarcimento può essere ridotto
alla
metà se nel CCNL di riferimento è prevista una qualsivoglia
procedura o
graduatoria di stabilizzazione. La norma ha effetto retroattivo.
Risarcimento per i contratti di collaborazione irregolari: il datore
di
lavoro che, entro il 30.09.2008, abbia fatto una qualsiasi offerta di
assunzione al lavoratore in collaborazione, è tenuto unicamente a un
indennizzo limitato tra 2,5 e 6 mensilità.
Attività usuranti: per salvaguardare i "conti pubblici" si
introduce tra gli
aventi diritto una ulteriore selezione per l'accesso alla pensione dei
lavoratori esposti ad attività usuranti (graduatoria in base ai
contributi
versati).
Riforma degli ammortizzatori sociali: già "pagata" con
l'ultima
contro-riforma previdenziale, il tempo concesso al Governo, per
attuare la
riforma, slitta di 24 mesi.
Riordino enti previdenziali: delega al Governo per semplificare,
snellire
gli enti previdenziali, con un rafforzamento delle competenze dei
Ministeri
del Lavoro e della Sanità sugli stessi enti.
Riordino della normativa sui congedi e permessi di lavoro: a costo
zero si
prevede una stretta sulle attuali norme che regolano la materia,
compresi i
premessi per handicap già in parte resi operativi.
Mobilità ed esuberi dei dipendenti pubblici: le procedure di messa in
mobilità e di esubero dei dipendenti pubblici si estendono anche nei
casi di
trasferimento delle competenze dalla Stato agli enti locali o in caso
di
esternalizzazione dei servizi.
Part time per i dipendenti pubblici: le amministrazioni possono
revocare la
concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno
a
tempo parziale già adottati.
Apprendistato: l'obbligo scolastico può essere assolto lavorando, già
dall'età
di 15 anni, con contratti di apprendistato.
Assenze per malattia: obbligo di trasmissione telematica e di rilascio
del
certificato di malattia esclusivamente dal medico convenzionato con il
Servizio Sanitario Nazionale (è esplicitamente previsto il
licenziamento se
la mancanza è reiterata).
Lavoro interinale: estensione dei soggetti autorizzati all'attività
di
intermediazione di mano d'opera: associazioni, enti bilaterali, e
anche
gestori di siti internet.
Contratti di prestazione occasionale: estensione dei mini cococo per i
servizi di "badantato" per 240 ore all'anno solare.
Sanzioni: modifica delle sanzioni previste per il lavoro in nero,
sulle
infrazioni sull'orario di lavoro, previste deroghe contrattuali a
livello
territoriale e aziendale.
Insieme alla norme già approvate in Finanziaria (Legge 191/2009) che
hanno
reintrodotto il lavoro in affitto a tempo indeterminato (staff
leasing) ed
esteso l'utilizzo dei "buoni lavoro", siamo di fronte al
peggior attacco di
diritti dei lavoratori sulla scia del "Pacchetto Treu" e
della Legge 30: è
necessario rilanciare ogni iniziativa di lotta ed anche giuridica
contro lo
smantellamento dei diritti e l'aumento esponenziale della precarietà.
TARANTO 22 FEBBRAIO 2010
MANIFESTAZIONE
DISOCCUPATI
Taranto lunedi 22 ore 9 piazzacastello
comunicato stampa e conferenza stampa per lunedì 22 alle 9 in piazza
castello
a fronte della richiesta di presidio in piazza castello per lunedì 22
dei
disoccupati organizzati taranto
per proseguire la loro vertenza per il lavoro:
sono stati richiesti nuovi incontri a sindaco e provincia
è previsto un incontro con l'assessore pennuzzi alle 12
la questura ha convocato il firmatario della richiesta di presidio
ernesto
palatrasio nella sua funzione di coordinatore provinciale dello slai
cobas per il sindacato di classe per oggi sabato alle 10 per discutere
la
richiesta di presidio
questo per un semplice presidio non era mai avvenuto ed è segno delle
misure
repressive e vessatorie verso la lotta dei disoccupati organizzati
che a quanto pare questura e prefettura vogliono attuare e che hanno
visto
episodi nei giorni scorsi che abbiamo già denunciato
si vuole attaccare il diritto di manifestare e la libertà sindacale
si vuol costringere con la forza e l'arbitrio di stato i disoccupati
ad
andare a casa
invece che lavoro polizia, si vuole trasformare le lotte sociali in
vicende
di ordine pubblico
non accettiamo assolutamente questi metodi
non intendiamo essere messi sottoprotezione e controllo poliziesco
per questo il coordinatore provinciale dello slai cobas per il
sindacato di
classe palatrasio ernesto
non risponderà alla convocazione in questura e lo slai cobas conferma
il
presidio di piazza castello
alle 9 di lunedì 23 - ritenendo la questura e chi li indirizza
responsabili
di ogni momento di tensione che l'arbitrio e vessazione potessero
procurare
e che noi non vogliamo, dato che il presidio sarà pacato, pacifico e
di
massa della delegazione di 40 disoccupati in rappresentanza degli
oltre 200
iscritti alla lista di lotta
invitiamo la stampa alle 9.00 in piazza castello per una conferenza
stampa
nella mattinata di lunedì il coordinatore provinciale dello slai
cobas si
recherà in Procura per presentare un esposto denuncia
slai cobas per il sindacato di classe
disoccupati organizzati
taranto
cobasta@fastwebnet.it
347-1102638
20-2-2010
invece che lavoro - polizia
andando su questa strada la città si incendierà
anche in occasione dell'incontro previsto peresso l'assessorato
al
lavoro di via tirrenia
uno straripante schieramento di polizia per un normale incontro
sindacalequesta è una oggettiva intimidazione
che vuole scoraggiare e ricattare i disoccupati dal partecipare alle
manifestazioni, ridimensionare le loro giuste e sacrosante richieste
di lavoro, vuole creare tensioni per costruire denunce, arresti,
montature
giudiziarie contro i disoccupati organizzati e lo slai cobas per il
sindacato di classe
colpevole di organizzare la lotta dei senza lavoro, senza casa, dei
precari
colpevole di dare voce a chi non ha voce e non fa parte delle
consorterie ad
escludere rappresentate da sindacalisti confederali e rappresentanti
istituzionale
dopo le cariche al ponte con ferite anche di donne
dopo che al comune si è barricato tutto per impedire ai disoccupati
di
entrare- sequestrando pure gli impiegati che non potevano uscire con
nuove
cariche poliziesche
dopo che in occasione della manifestazione corteo cittadino
regolarmente
autorizzato sono stati commessi sorprusi da impedire la normale
conclusione
del corteo sotto la prefettura
ora questo andazzo deve finire - se non si vuole che i disoccupati
organizzati e lo slai cobas siano costretti ad utilizzare altri mezzi
per
far riconoscere il diritto al lavoro e i diritti a manifestare
troviamo scandaloso che il nuovo Prefetto non si sia degnato ancora di
incontrare i rappresentanti dello slai cobas e dei disoccupati
organizzati
ed ascoltare le loro istanze
troviamo scandaloso che il nuovo prefetto abbia fatto più vertici per
la
sicurezza che vertici per il lavoro - fino a ipotizzare in questa città
derubata e devastata , le telecamere nelle biglietterie
troviamo scandaloso che il presidente Florido, il sindaco stefano,
appaltino
alle forze di polizia invece che alle risposte alle richieste la
gestione
del rapporto con i disoccupati organizzati
ma se pensano di intimidirci si sbagliano
lo diciamo e lo ripetiamo
chi semina vento raccoglie tempesta
invitiamo caldamente a cambiare registro
gridiamo via la polizia dalle lotte sociali
la libertà di manifestare, lottare e organizzarsi è tutelata dalla
costituzione e risponde all'esigenza di un normale rapporto di forza
faremo esposti in procura e a livello nazionale sulla questione
ma non escludiamo se l'andazzo non cambia
una disobbedienza civile che tocchi tutti i campi che interessano la
lotta
dei lavoratori e le libertà democratiche
e una manifestazione nazionale a taranto
disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe -taranto
17-2-2010
TARANTO 11
FEBBRAIO 2010
Una
forte, allegra e combattiva manifestazione dei disoccupati organizzati
dello slai cobas per il sindacato di classe
ha attraversato il centro cittadino oggi
guidata dalle donne disoccupate hanno gridato forte e chiaro lavoro
non
polizia, lavoro non inquinamento
vogliamo che il piano di raccolta differenziata porta a porta, con 2
milioni
e 800mila euro di finanziamenti regionali
ottenuti anche con la dura lotta dei giorni scorsi: occupazionie del
comune,
blocco del ponte, presidi e manifestazioni,
diventi una realtà di una citta più pulita, di ambiente risanato, di
lavoro
stabile e sicuro
una lotta al servizio della città
una risposta ai problemi del degrado e della miseria e disoccupazione
altro che vertici per la sicurezza e telecamere
il lavoro è la soluzione
anche oggi i disoccupati organizzati si sono trovati di fronte a una
inutile
provocazione:
il corteo concordato con la questura nei minimi particolari e
debitamente
firmato
prevedeva la sua prima conclusione sotto la Prefettura dove era
previsto un
presidio e un incontro con il Presidente della Provincia
ebbene inopinatamente i 100 disoccupati in corteo si sono visti
bloccare in
via Cavour da un imponente e aggressivo schieramento della polizia
che violando i patti, di fatto voleva impedire il presidio;
i disoccupati organizzati guidati dai coordinatori provinciali dello
slai
cobas non hanno accettato il sorpruso
hanno fortemente protestato con momenti di tensione e qualche colpo
dato con
manganelli
ma il sorpruso alla fine non è passato
la polizia è arretrata, il corteo è arrivato sotto la Prefettura
e dopo l'incontro in Provincia è ripartito raggiungendo il Comune -
dove
intanto si è concentrato un altro foltissimo schieramento di polizia
risultato anche questa volta inutile
ma questa guerra non ci interessa
ci interessa la guerra per il lavoro
nell'incontro con il Presidente Florido - quest'ultimo, dopo aver dato
atto
ai disoccupati di avere seriamente aperto la vertenza lavoro e
accelllerato
i processi
ha dato la notizia che mercoledì presso l'assessorato al lavoro di
Via
Tirrenia, si stabiliranno i corsi di formazione professionali
retribuiti
indirizzati alla raccolta differenziata
per probabilmente una 60 di disoccupati, per mettere in condizione di
poter
essere assorbiti dal piano in via di definizione;
al Presidente Florido è stato anche illustrato da parte dello slai
cobas che
questi corsi non bastano, la raccolta differenziata non basta, bisogna
aprire il fronte
della bonifica ambientale con apposito tavolo, il Presidente ha
convenuto e
detto che vi sono dei fondi della provincia allo scopo e che questa
strada
si può percorrere
e anche mercoledì di questo si potrà cominciare a parlare
nel successivo incontro al comune presente il sindaco stefano, gli
assessori
Romeo e Pennuzzi, il responsabile del Comune nell'ATO e l'assessore
della
provincia Conserva
i disoccupati organizzati hanno affrontato il problema del
cronoprogramma
del piano nei particolari.
Gli interlocutori hanno comunicato che la delibera sarà approvata
dall'assemblea ATO domani venerdì, che farà partire la definizione
del
progetto e successivamente l'acquisizione dei mezzi e la definizioni
delle
persone da occupare per fare il servizio nei quartieri Lama Talsano
San
Vito- i tempi tecnici da accellerare però non saranno inferiori a tre
mesi -
i disoccupati hanno ribadito che bisogna fare presto e bene e vedere
questa
partenza come un obiettivo che apre all'obiettivo vero della nostra
lotta
un piano per tutta la città di raccolta porta a porta con 200
disoccupati
occupati
naturalmente per i disoccupati organizzati dello slai cobas corsi di
formazione e progetto raccolta differenziata vanno insieme e uno serve
l'altro
anche a questo tavolo i disoccupati organizzati hanno chiesto
l'apertura di
diversi nuovi tavoli. bonifica ambientale, risanamento dei quartieri,
uso
concentrato delle risorse regionali
per il lavoro
la risposta è stata interlocutoria e disponibile
l'assemblea generale dei disoccupati si riunisce martedi 16 febbraio
alle 17
alla sede dello slai cobas in via rintone 22
per esaminare i risultati della giornata odierna, preparare l'incontro
di
mercoledì, preparare nuove iniziative su tutti i fronti
disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe
via rintone 22 taranto cobasta@fastwebnet.it
347-5301704
11 febbraio 2010
i disoccupati organizzati ringraziano chi oggi ha voluto essere
presente
alla lotta
- la folta delegazione dei lavoratori cimiteriali L'Ancora
- i delegati slai cobas delle ditte di pulizia scuole statali e degli
appalti comunali
- il comitato di quartiere PaoloVI
- i rappresentanti di proletari comunisti e francesco maresca di
sinistra
critica
- il rapper tarantino FidoGuido
giovedì 11 febbraio
manifestazione per il lavoro
indetta dai disoccupati organizzati dello slai cobas per il sindacato
di
classe
con concentramento in piazzale arsenale alle 9
corteo per via di palma , via d'aquino quindi da via Cavour si
raggiungerà
la prefettura
doive ci sarà un presidio che poi si trasferirà in Piazza castello
alle 12 ci sarà un incontro con il Sindaco e con tutte le parti
interessate
al corteo sono invitati
i rappresentanti della lotta degli appalti comunali e del Cimitero
i rappresentanti della lotta delle pulizie delle scuole statali
i lavoratori precari e che hanno perso il lavoro
i lavoratori della ex belleli e arsenale in lotta per l'amianto
Vogliamo un cronoprogramma con date ravvicinate e numeri consistenti
di occupati dal bacino dei disoccupati organizzati nella raccolta
differenziata che deve diventare porta a porta per tutta la città se
si vuole fare un servizio alla città
Vogliamo tutte le parti interessate al tavolo dell'incontro, ma
vogliamo aprire anche altri tavoli per il lavoro, la bonifica
ambientale e il risanamento dei quartieri più devastati, i corsi di
formaziione finalizzati, il sostegno al reddito dei senza lavoro,
senza casa, senza niente
disoccupati organizzati slai cobas per il sindacato di classe
cobasta@fastwebnet.it -
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9 febbraio 2010
TARANTO
26 GENNAIO 20101
ASSEDIO
AL COMUNE
DISOCCUPATI
E CARICHE POLIZIESCHE
Giornata di lotta pesantissima oggi a Taranto per iniziativa dei
disoccupati
organizzati
dello slai cobas per il sindacato di classe
La lotta era appena terminata con il blocco dei camion dell'Amiu a
mezzanotte di ieri,
quando a mezzogiorno di oggi è cominciato il presidio al Comune;
poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa per impedire una
nuova
occupazione del Comune,
portoni del Comune sbarrati - con inevitabile disagio anche degli
impiegati
praticamente
sequestrati dal blocco delle forze dell'ordine.
Sindaco Stefano latitante- notizie dalla Regione niente,
eppure in piena campagna delle primarie lo scorso giovedì Vendola e
Stefano
si erano guadagnati gli applausi
dei disoccupati organizzati, che avevano invaso anche questa
manifestazione,
dicendo che lunedì il piano sarebbe stato pronto
e sarebbe pervenuto agli organi competenti: provincia, ato, comune,
amiu per
la sua realizzazione.
Il piano è quello della raccolta differenziata porta a porta, piano
pilota
per Taranto finanziato con ulteriori fondi, e siamo a 4 milioni di
euro, per
dare occupazione
ai disoccupati organizzati- lo slai cobas sostiene lavoro per 200
disoccupati- con un piano per tutta la città;
il piano parla di una 80 di lavoratori impiegati in alcuni
quartieri ...
purchè si parta
ma lunedì il piano non è arrivato e neanche questa mattina,
la tensione è cresciuta, il numero dei disoccupati anche , l'assedio
si è
fatto insistente;
un disoccupato è salito su un cornicione del balcone minacciando di
buttarsi - ma la situazione non si è sbloccata,
vi sono state piccole cariche tutte respinte- dopo pochi minuti i
disoccupati si ricompattavano e rilanciavano l'assedio
il Sindaco non si fa vedere e fa l'offeso- rifiutando di riprendere la
discussione;
due disoccupati passano alla benzina - minacciando di bruciarsi-
ma il
fuoco lambiva anche i poliziotti e partiva una carica più dura con le
donne
disoccupate in prima fila a risponndere
intanto tutta la zona veniva militarizzata e dovevano intervenire
pompieri e
autombulanza per un disoccupato che si sentiva male...
alle 18 la manifestazione per scelta dei disoccupati organizzati dello
slai
cobas per il sindacato di classe terminava
si passa all'organizzazione della manifestazione a Bari per giovedì...
l'acclamato Vendola e i suoi assessori dovranno spiegare se a parole
corrispondono fatti:
i disoccupati organizzati crescono in numero e determinazione - non si
fanno
dividere- comprendono e solidarizzano con la disperazione di alcuni di
loro
che fanno gesti estremi
ma perseguono con la lotta collettiva autorganizzata gli obiettivi di
lavoro
se il piano e il lavoro non partirà - non servirà certo la
repressione a
fermarli
disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
26-1-2010
SIAMO AL FIANCO DELL'OPERAIA DI CASARANO (LE)
Un'operaia di un'azienda tessile del casaranese, in provincia di
Lecce, ha
rotto il silenzio e la paura e ha coraggiosamente denunciato il suo
padrone
per molestie e atti sessuali.
Il 17 dicembre vi era stata una denuncia della cgil su questo, ma
anche per
altre due operaie che fanno le cameriere in un ristorante nel salento
-
tutte e tre costrette a subire abusi sessuali con la minaccia di
licenziamento, costrette a rimanere in azienda dopo l'orario di lavoro
per
soddisfare le richieste sessuali dei loro padroni.
Questo avveniva da tempo, ma la paura di perdere il lavoro, le
situazioni
difficili nelle loro famiglie con mariti in cassintegrazione, ma anche
la
paura di non essere credute - il marito di una delle operaie non ha
creduto
al racconto della moglie - e probabilmente il timore di passare da
vittime a
"colpevoli", le aveva fatto stare zitte.
Ora una di loro ha detto basta e ha dato un segnale di coraggio alle
altre
per non subire, per ribellarsi ai porci padroni.
E' un segnale che è importante anche per tante altre lavoratrici. La
realtà
delle molestie sessuali sul lavoro, per il lavoro nella nostra regione
è
vasta ed è presente in tante forme - in passato noi abbiamo
denunciato
situazioni pesanti a Taranto nei settori delle pulizie o nel commercio
e in
provincia proprio in aziende tessili; e la precarietà, l'attacco al
posto di
lavoro, sta facendo aumentare queste violenze.
Sosteniamo la denuncia di questa operaia!
Denunciamo tutte le molestie e violenze sessuali dei padroni.
Facciamo appello alle lavoratrici a venire allo 'sportello aperto'
delle
lavoratrici del Mfpr, per non essere sole.
L'unione delle donne fa la nostra forza!
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
sede via Rintone, 22 Taranto
3475301704
mfpr@fastwebnet.it
Taranto 6,1,2010
DUE
GIORNATE DI MOBILITAZIONE
MERCOLEDI'
18 NOVEMBRE 2009 E GIOVEDI 19
no alla cassaintegrazione straordinaria all'ilva
anticamera degli esuberi
per la sicurezza del lavoro e sul lavoro
no al referendum
l'ilva non si chiude ma si risana con la lotta a partire dall'interno
della
fabbrica
2 giorni di iniziativa dello slai cobas per il sindacato di classe
ilva appalto
mercoledì 18 ore 6 port
d
ore 18 piazza immacolata
giovedì 19 ore
6 port a
ore 17 assemblea sede slai
cobas per il sindacato di classe via rintone 22
nel corso delle iniziative sarà distribuito un lungo documento sulla
crisi
ilva scritto dalla coordinatrice dello slai cobas per il sindacato di
classe
margherita calderazzi
allegato
slai cobas per il sindacato di classe ilva appalto taranto
cobasta@fastwebnet.it
347-5301704
DISOCCUPATI
ORGANIZZATI OCCUPANO IL PONTE GIREVOLE E VENGONO MANGANELLATI DALLA
POLIZIA
5
novembre 2009
7
NOVEMBRE MULTATI DOPO LE MANGANELLATE...
COMUNICATO
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE , TARANTO
.apprendiamo
dalla stampa che vi sarebbero 30 disoccupate-i che saranno
multati per il blocco del ponte
bravi, bravi, bravi... 7+,,,,
le pagheremo con i soldi che verremo a prendere dalle vostre
banche dai
vostri uffici comunali, provinciali, amiu
voler trasformare la lotta sociale in problema di ordine pubblico è
il segno
della vostra logica e vostra civiltà
ma ve lo diciamo e ve lo ripetiamo
noi non abbiamo paura! non ce ne andiamo a casa se non con il lavoro!
seminate, seminate vento raccoglierete tempesta
e non l'anno prossimo:.... ma sin da lunedì
certa stampa si fa portavoce di chi si lamenta del blocco del ponte
perchè
arriva in ritardo a casa !
sappiamo del disagio ma farsi portavoce non di chi lotta per il lavoro
e la
casa ma di chi protesta contro di loro
dovrebbe far vergognare, dal calduccio delle proprie stanze
andate a vedere il film Mar Piccolo signori- guardate quelle
donne al
cinema
esistono davvero..
e al questore di taranto diciamo.. si guardi il film signor Questore
disoccupate-disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
taranto
cobasta@fastwebnet.it
7 novembre
Subject: Fw: incontro sindaco- disoccupati organizzati taranto
comunicato stampa
dopo la giornata di lotta di ieri - i disoccupati organizzati slai
cobas per
il sindacato di classe si sono ritrovati sotto il comune anche questa
mattina
alle 9.30 hanno incontrato il Sindaco Stefano - in delegazione 2
rappresentanti , 2donne disoccupate ferite ieri- e i
rappresentanti slai
cobas s.c Margherita Calderazzi e Francesco
Lomagistro - l'incontro si è svolto in un clima di serrato confronto
e di
critica - Il sindaco ha comunicato che aveva incontrato a roma con
l'assessore regionale Introna e che ha
riferito la Regione ha già fatta l'attribuzione dei fondi regionali
destinati alla raccolta differenziata- i soldi andranno alla
provincia, che
a sua volta li attribuirà a
all'Ato e l'ATO all'AMIU- questo percorso potrebbe garantire massimo
40-50
posti e per più per pochi mesi - il Sindaco ha questo punto ha
comunicato
che convocherà tutte le parti in causa per una conferenza di servizio
per
giovedì prossimo- in caso di mancata risposta da parte della regione,
sempre
giovedì si andrà a bari in massa con il Sindaco
Rispetto ai lavori provvisori di cui il Sindaco aveva parlato nei
giorni
precedenti-il Sindaco ha annunciato che la discussione in Consiglio
comunale
sarà venerdì 13-e che comunque riguarderà solo i lavoro relativi al
progetto- mentre gli altri sono ancora in corso di definizione, perchè
legati all'insediamento del consiglio d'amministrazione dell'AMAT
il sindaco ha parlato poi di avviamento di corsi di formazione
retribuiti
per qualificare i lavoraratori in rapporto al lavoro al Porto e alle
zone
franche
i disoccupati organizzati hanno subito considerato queste
proposte ancora
inadeguate
sulla raccolta differenziata vogliamo un tavolo serio e urgente con
tutti
per accellerare tutto il percorso ma per una raccolta differenziata
stabile
e per tutta la città che non abbia niente di provvisorio e che di
conseguenza dia posti di lavoro stabili per il maggior numero di
disoccupati
organizzati
sui lavori provvisori - rilevando che il consiglio viene ancora fatto
slittare - è statoo ribadito che i lavori provvisori devono partire
rapidamente e insieme, per permettere realmente
di occupare i disoccupati in lotta- senza guerre fra poveri
sulla questione corsi di qualificazione retribuiti- essi fanno parte
della
nostra piattaforma rivendicativa, ma vanno realmente finalizzati ad
assunzioni a fine corso certe nel privato, nel misto pubblico privato,
nel
pubblicol
l'incontro ha lasciato insoddisfatti sopratutto per i tempi- dato che
siamo
di fronte a una emergenza sociale con famiglie senza alcun reddito per
questo sin da lunedì le
iniziative proseguiranno secondo un piano deciso dall'assemblea
generale
convocata per lunedì 9 ore 17.00 alla sede dello slai cobas per il
sindacato
di classe taranto
i disoccupati organizzati hanno incontrato rappresentanti della stampa
e tv
per denunciare le cariche con feriti di ieri e chiedono che non si
ripeta
più
ribadendo che non è con la repressione, che la lotta si può fermare,
ma
trovando le soluzioni di lavoro richieste dallo slai cobas per il
sindacto
di classe
disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
cobasta@fastwebnet.it
347 5301704
6 novembre 2009
TARANTO - Ore 10.30. Una settantina di manifestanti dello
Slai-Cobas richiede un incontro con la regione Puglia per discutere di
progetti sulla raccolta differenziata in città. Dagli uffici
regionali non è giunta alcuna risposta concreta.
Dopo oltre tre ore di occupazione la polizia ha caricato il
presidio formato anche da donne di cui una incinta ed un’anziana
costretta al ricovero in ambulanza dopo aver ricevuto una manganellata
da un poliziotto.
ascoltate le voci dei manifestanti manganellati durante le cariche
cronaca in diretta di RADIOPOPOLARE http://www.radiopopolaresalento.it/
http://www.radiopopolaresalento.it/2009/11/05/disoccupati-organizzati-occupano-il-ponte-girevole-
e-vengono-manganellati-dalla-polizia/
ALTRE CRONACHE COMPRESA LA VERSIONE DELLA QUESTURA
http://www.osservatoriorepressione.org/2009/11/taranto-la-polizia-carica-protesta-dei.html
video su
http://comitatopertaranto.blogspot.com/
SOLIDARIETà
SLAICOBAS TRENTINO
http://slaicobastrentino.wordpress.com/2009/11/04/solidarieta-ai-disoccupati-di-taranto/
RICEVIAMO DALLO SLAI COBAS DI TARANTO
Irruzione in
consiglio comunale
30
marzo 2009
Questa mattina lavoratori dello pulizie dello slai
cobas per il sindacato di
classe insieme ad altre decine di lavoratori delle pulizie
uffici comunali e
ad altri lavoratori in cig e senza lavoro di ex appalti comunali hanno
fatto
irruzione con cartelli, striscioni e con volantini durante il
consiglio
comunale; il consiglio è stato così interrotto per circa due ore ed
è stato
imposto un'ordine del giorno straordinario in cui il sindaco e
l'intero
consiglio si è impegnato a chiedere un tavolo in Prefettura per
risolvere
definitivamente il problema del passaggio da lavoro e lavoro.
Oggi durante la seduta del consiglio non si sono sentiti i soliti
interventi
di rito di consiglieri e assessori, ma gli interventi forti dei
lavoratori e
delle lavoratrici che hanno detto: basta promesse e le solite parole
"stiamo
lavorando per voi", basta rinvii, vogliamo fatti certi e chiari!
Doveva essere tutto pronto per il passaggio da lavoro a lavoro dei 185
lavoratori delle pulizie degli Uff. comunali al 1° di aprile, e
invece ci
troviamo, nostro malgrado e costretti dai ritardi nei tempi, ad una
ulteriore proroga di 30 giorni.
Ma soprattutto ci troviamo di fronte al fatto che le notizie cambiano
da un
giorno all'altro, alimentando incertezze e preoccupazioni. Anche
questa
mattina abbiamo saputo di un nuovo cambiamento e rinvio: la delibera
dell'Amiu per l'assunzione di 30 lavoratori, che era stata già
rimandata
dalla scorsa settimana e che, secondo le assicurazione di venerdì
scorso di
Nello Di Gregorio, doveva essere pronta per oggi, è rinviata a
domani,
martedì. Ogni giorno ci si risponde: "domani..."!.
Il Sindaco e gli assessori addetti invece di dire ai lavoratori
esattamente
come stanno e a che punto stanno le varie soluzioni lavorative,
chiedono ai
sindacati e ai lavoratori di unirsi al Comune per fare pressione verso
la
prefettura sulla questione di ottenere da Roma degli incentivi.
Noi invece pensiamo che i lavoratori e lo slai cobas già da tempo
stanno
lottando senza aspettare o delegare a nessuno, che i lavoratori non
debbono
farsi portavoce o i difensori di nessuno e che, quindi, il Comune si
debba
assumere chiaramente le sue responsabilità, senza prendere in giro i
lavoratori dicendo ogni giorno cose diverse.
Non vogliamo che questa proroga di 30 giorni sia un ulteriore
occasione per
far slittare i tempi.
I passaggi per la formalizzazione delle assunzioni devono ugualmente
essere
definiti subito.
Domani continua il presidio perchè vogliamo avere certezza della
affidamento
alla ditta vincitrice dei servizi aggiuntivi e vogliamo vedere la
delibera
dell'Amiu.
Slai
cobas per il sindacato di classe
(Calderazzi Margherita)
per com. T/F 0994792086 - 3475301704
BASTA MORTI SUL LAVORO! INIZIATIVE NAZIONALI
mese settembre 2008
725 morti finora nel 2008
licenziamenti e persecuzioni dei rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza RLS - vedi caso de angelis e non solo
peggioramenti da parte del ministero Sacconi dei servizi ispettivi e
di
prevenzioni
tribunali e giudici tra pressioni dei padroni e richiesta di giustizia
dei
lavoratori e familiari scelgono i padroni
iniziativa nulla dei sindacati confederali e inadeguatezza del
sindacalismo
di base
assenza e impegni sporadico e autopropagandistico dei partiti che pure
si
dicono voler tutelare la sicuressa e salute sui posti di lavoro
su questi temi
è ripresa l'iniziativa della rete nazionale per la sicurezza sui posti
di
lavoro
a giugno in occasione della manifestazione di roma
è stato tracciato il programma per questo autunno
che prosegue secondo la piattaforma approvata e sostenuta
dall'assemblea del
26 ottobre e della marcia carovana dal 13 marzo al 20 giugno
scimmiottata dalla sinistra di palazzo con l'iniziativa di articolo 21
mentre in altre forme ripartirà la nostra marcia carovana dalla prima
settimana di ottobre al 6 dicembre con estensione dell'impegno e
partecipazione
di artisti, scrittori, gruppi musicali ecc
ma a questo ora parte una nuova fase dell'azione
sciopero generale e manifestazione nazionale a torino il 6 dicembre
elezioni autogestite degli rls nelle fabbriche e nel maggior numero di
posti
di lavoro in novembre
ronde territoriali per la sicurezza sui posti di lavoro contro
precarietà e
sfruttamento in tutte le città ove c'è la rete e dove si fanno
iniziative
con la rete
queste iniziative saranno discusse e programmate in tre incontri
aperti come
sempre a tutti
delegati e lavoratori rls, familiari , ispettori, medici, operatori,
giornalisti artisti, esponenti politici e sindacali attivi
20 settembre a Taranto per il sud campania puglia basilicata e sicilia
ore 16 presso sede dello slai cobas per il sindacato di classe via
rintone
22
bastamortesullavoro@domeus.it
per adesione e in formazioni rapide e dirette
cobasta@libero.it 3471102638
26 settembre a torino per piemonte lombardia veneto liguria
promossa dagli operai Thyssen che aderiscono alla rete
ore 15 sede in via di definizione
bastamortesullavoro@domeus.it
comunicazioni urgenti e adesioni
rapide
cobasta@libero.it tel. 347 1102638
27settembre a Roma per Roma emilia romagna e Toscana Umbria
c/o dopolavoro ferroviario sala pettinelli stazione termini ore 10
bastamortesullavoro@domeus.it
comunicazioni rapide e dirette
cobasta@libero.it
347 1102638
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