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Pescherecci e mitragliamenti , storie di motovedette impazzite...

 Mazara del Vallo :castello di bugie mitragliato dai RIS

LE FOTO DEI FORI

Che le bugie di Frattini e Maroni avessero le gambe corte lo sapevamo tutti,  ma che queste gambe dovessero finire segate da una sventagliata dei RIS, sinceramente nessuno se lo sarebbe aspettato in un paese abituato ai muri di gomma e agli armadi della vergogna,  dove dietro nascondere i peggiori segreti di Stato su stragi e tentati golpe.

Alla luce di ciò che trapela dal rapporto dei RIS ( che d’ora in poi dai berlusconiani saranno additati come Raggruppamento Indagatori di Sinistra) chiamati in causa dalla procura che indaga per il tentato omicidio,  nei confronti dei pesacatori mazaresi, possiamo dire che ben poco rimarrà di misterioso o che possa smentire la ricostruzione dei fatti da parte del capitano del peschereccio mitragliato.

Sì perchè di mitragliatrice , si deve parlare e non di armi portatili,  dicono i RIS che,  smentendo quanto detto dai nostri ministri,  confermano che non sono state usate armi portatili come pistole o mitra  nella tentata strage contro il peschereccio Ariete, ma bensì di un’arma capace di sparare proiettili con una rosa abbastanza ristretta su un bersaglio in fuga, e colpirlo più volte,  a brevi raffiche in parti ben precise  dello scafo, ovvero la cabina di comando e  parti basse della tolda.

 

 Insomma  qui non si è trattato di sparare sulla poppa  per colpire timone o motori o paranchi da pesca,  neanche tirare a prua  per intimidire e bloccarne la fuga, qui , come diceva il comandante di Mazara del Vallo si è cercato di ammazzare, punto e basta.

Si è sparato sul fianco , con un ottima precisione e quindi con un’arma in dotazione al mezzo navale libico e quindi direttamente sotto la responsabilità del comandante della motovedetta che in queste ultime ore sembra sia stato sospeso dalle autorità libiche

Quando trapelerà il rapporto ufficiale completo dei RIS , dall’analisi delle traiettorie dei proiettili attraverso le differenze di inclinazione dei fori entranti e quelli uscenti dallo scafo,  si potrà riuscire a capire anche a che distanza il tirassegno è avvenuto e… a nostro avviso non deve essere  da distanza elevatissima, visto che  si è sparato da un mezzo che inseguiva un altro,  che aveva imballato i motori al massimo.

I misteri naturalmente si infittiscono. L’analisi delle foto disponibili in rete sullo scafo del peschereccio, quel colpo che non era riuscito a forare la bombola del gas , la relativa non eccessiva grandezza dei fori , si parla di circa dieci mm di diametro ma potrebbero essere leggermente di meno, fanno pensare all’uso di una mitragliatrice leggera, con un calibro variante dal 5,56 al 7,62 NATO come quelle in nostra dotazione   e questa circostanza ha fatto in molti gridare all’ennesima scandalosa bugia. Ci era stato assicurato che le motovedette gliele avevamo fornite disarmate ed invece…??? 

Insomma,  noi che abbiamo varato pochi giorni fa il nuovo codice della strada che multa salato chi tarocca i motorini, abbiamo poi  autorizzato un taroccamento di Stato, montando di nascosto e con il beneplacito dei finanzieri a bordo,  una bella mitragliatrice multiuso antimmigrati, pescatori di frodo, ecc..!

 

No! Non può esser opera nostra!!! Se i libici han montato una bell’arma NATO , in dotazione alle nostre FFAA o prodotta dalle nostre industrie questo non lo sapevamo!I nostri finanzieri che da mesi sono lì a bordo lo avrebbero segnalato e oggi non staremmo a discutere il sesso della mitragliatrice impazzita! Peccato però che quello del taroccare le nostre imbarcazioni militari  montandogli mitragliatrici leggere in funzione  antipirati, anti-traffici illeciti e nelle operazioni di controllo di naviglio sospetto in mari “sensibili” è una pratica che le nostre FFAA ed in particolare la Marina  fa da diversi anni, Spesso nei nostri porti abbiamo visto nostre corvette e fregate incaricate di missioni di questo genere , subire modifiche strutturali, con l’impianto di  postazioni di mitragliatrici sulle fiancate, munite anche di protezioni leggere. E’ possibili che questo sia avvenuto direttamente in Italia, presso qualche arsenale o stabilimento compiacente ? Se ciò è avvenuto chi ha pagato queste modifiche ? I libici o l’Italia?

Quante sono le motovedette libiche  munite di armi fisse? Per sapere ciò basterebbe che la procura richieda non il solo interrogatorio dei finanzieri presenti sulla motovedetta incaricata, bensì tutti quelli che a turno si occupano dell’intero lotto di sei motovedette da noi regalate a Gheddafi.

I misteri di un inseguimento che ufficialmente non c’è stato

 

 A detta del capitano del motopeschereccio, vi è stata una comunicazione in chiaro in italiano sul canale 16 tra le due imbarcazioni e poi dopo gli spari la fuga che  si è configurata come un inseguimento durato quasi tre ore, con molti cambi di rotta mentre l’equipaggio si teneva al riparo in coperta.

Sarebbe interessante sapere se le comunicazioni tra italiani e libici possano essere state intercettate sul canale 16, da altri,  tenendo conto che  il canale 16 è mantenuto in ascolto da qualunque natante essendo un canale di servizio internazionale.

Pur con i limiti di portata delle radio di bordo e relative antenne , possibile che nessuno abbia ascoltato nulla? Poi, una volta vistosi mitragliato perchè il capitano del peschereccio non ha lanciato un mayday sul canale di soccorso? Ed infine,  nessuno a bordo era dotato di un telefono satellitare o comunque un telefonino capace di raggiungere l’Italia e chiedere il soccorso anche di unità navali  nostrane?

Che il terrore di esser colpiti in cabina fosse forte lo comprendiamo  ma, se è vero che il peschereccio è stato inseguito sino sotto Lampedusa, cioè a portata della postazione radio navale del luogo, perché il capitano non ha chiesto aiuto?? Possibile che  ormai la rassegnazione tra i pescatori siciliani perennemente sequestrati dai libici  in quel tratto di mare conteso sia così consolidata da far rinunciare loro di chiamare aiuto?

Sino a questo momento  ciò non trapela dai giornali e fa infittire il mistero.

Immaginatevi la sorpresa di una nostra unità della guardia costiera,eventualmente intervenuta, nello scoprire che sulla motovedetta assassina impazzita c’erano dei “colleghi”  resi ciechi, sordi e muti da chissà quale ordine superiore!!!

L’altro mistero è quello che riguarda le modalità dell’inseguimento: che l’Ariete sia un bel peschereccio, moderno , con apparecchiature sofisticate lo ha detto lo stesso armatore , ma che avesse il motore delle Ferrari in corpo, bè diciamo che è anche una sorpresa , tenendo conto  che,  se è vero quello che dice il capitano, è riuscito a far mordere la  polvere…pardon , l’acqua ad una bestia di motovedetta come quella della classe Bigliani che lo ha inseguito per ore !!!….

 

E’ vero che quest’ultima è stata costruita negli anni 80, però pur sempre capace di correre a 40 nodi e star dietro al miglior scafo contrabbandiere!

 Che cosa è successo ai libici? Han voluto correre con il freno a mano tirato e giocare al tirassegno o gli abbiamo regalato una nave con il motore bolso? L’utima ipotesi, la più pietosa è quella che magari un nostro finanziere,  preso da una crisi di coscienza,   col rischio di esser lapidato dai libici, abbia fatto in modo che non potesse correre più di tanto….

 Antonio Camuso

Osservatorio sui Balcani di Brindisi

 

Brindisi 16 settembre 2010


Pescherecci e mitragliamenti , storie di motovedette impazzite...

La NON-NOTIZIA di Pugliantagonista.it

 

Anche oggi un peschereccio italiano  è stato mitragliato da una motovedetta israeliana nel golfo della Sirte, 

 Il nome del peschereccio Ares,iscritto alla Marineria di Mazara del Vallo con equipaggio formato da pescatori palestinesi,   era uscito giorni fa  dal porto di Gaza per una pesca sportiva al tonno,  in acque dove esso si riproduce e dove è vietato pescare con le reti..                     Il comandante palestinese del peschereccio mitragliato afferma :

-” Noi non avevamo le reti calate… eravamo solo li’ con qualche canna da pesca per prendere qualche sarago  da mostrare in foto ai nostri famigliari a Gaza  che , a causa del blocco navale e terrestre da parte di Israele,  ormai non si ricordano più neanche come è fatto un pesce!

Frattini quando ha saputo che sulla motovedetta israeliana vi era un nostro ufficiale ha detto che parlerà con Netanyau per modificare le regole di ingaggio:

-“ Le motovedette italiane che abbiamo fornito ad Israele per la lotta al terrorismo,  sono fornite di mitragliatrice puntata in alto per colpire i razzi di Hamas  , non comprendiamo come abbiano colpito la parte bassa della nave.!Sicuramente la mitragliatrice della motovedetta è stato taroccata presso qualche meccanico disonesto di Castellamare di Stabia  e gli ha modificato le Regole di Ingaggio !Ordineremo un controllo straordinario in fabbrica di tutte le motovedette che abbiamo fornito ad Israele!”- Fortunatamente per l’equipaggio è andata bene poiché la nave non si è fermata e si è rifugiata presso il porto libico di Tripoli. Il personale è stato accompagnato in un CIE e grazie all’accordo di controllo dell’immigrazione clandestina  firmato tra Italia e Libia , esso sarà rimpatriato attraverso il deserto sino a Gaza facendo portare loro , a spalla,  il peschereccio sino a Gaza. Il costo dell’acqua  , del cibo e della scorta sarà tutto addebitato ad Hamas. La canna da pesca falciata dalle mitragliatrici israeliane invece sarà esposta come segno della perfidia israeliana nella piazza principale di Tripoli venerdì prossimo in un grande comizio alla presenza del colonnello Gheddafi

 

 La redazione  di Pugliantagonista.it

13 settembre 2010

PER LEGGERE L'ARTICOLO DI ANTONIO CAMUSO SU

I PILOTI ITALIANI CHE ANDARONO A COMBATTERE PER GHEDDAFISIAI-Marchetti_SF-260AM.jpg (85318 byte)

per saperne di più sul blocco navale di Gaza


per saperne di più su Frattini e motovedette assassine impazzite

13-9-'10Golfo della Sirte peschereccio italiano mitragliato da motovedetta libica con finanziere italiano a bordo, Frattini: rivedere le Regole di Ingaggio...  Il comandante libico ha ordinato di sparare in aria - ha spiegato Frattini - anche se poi purtroppo i colpi sono arrivati sulla barca italiana".
LE FOTO DEI FORI

le dichiarazioni del comandante del pescehereccio

i l rapporto ufficiale ministero interno


vedi inchiesta su vendite armi a libia dal settimanale  cristiano Popoli

 

 

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