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è consentita la riproduzione a fini non di lucro con l'obbligo di
riportarne la fonte
Dopo
l'articolo di Carlo Bertani proponiamo DUE INTERESSANTI PUNTI DI
VISTA (SULLA CRISI DI GAZA) TRATTI DAI SITI DELLA FEDERAZIONE
DEGLI ANARCO-COMUNISTI E DAI COMUNISTI INTERNAZIONALISTI.
Li riportiamo
senza censure e commenti come prassi della redazione di
Pugliantagonista
iNIZIATIVE
DELLA RETE ANARCHICI CONTRO IL MUROIN PALESTINA.
CONTRO MURI E BANDIERE.
Iniziativa a sostegno degli Anarchici Contro il Muro
Gli Anarchici Contro il Muro sono un gruppo di azione diretta nato nel
2003 in risposta al muro che Israele sta costruendo nei territori
palestinesi e nei territori occupati della West Bank.
Il gruppo è nato intorno alla formazione di un campeggio di protesta
nel villaggio di Mas'ha, dove il muro era vicino e lasciava il 96% dei
terreni del villaggio dal "lato israeliano". La loro azione
si è poi concentrata sul villaggio di Bil'in, dove i terreni agricoli
del villaggio stavano per essere confiscati da Israele, e su diversi
altri villaggi della West Bank. La loro azione muove dalla convinzione
che sia possibile fare qualcosa di più che manifestare dentro Israele
o partecipare ad azioni umanitarie. L'occupazione israeliana e
l'apartheid non finirà da sola, l'azione degli Anarchici Contro il
Muro tenta di renderla ingovernabile ed ingestibile per farla finire.
Per questo si oppongono fisicamente ai bulldozers, alle armi e
all'occupazione, coordinandosi con i comitati popolari locali.
L'azione promossa dagli Anarchici Contro il Muro di autorganizzazione
coordinata tra attivisti israeliani e i comitati popolari palestinesi
dimostra nella pratica le possibilità reali di convivenza dei due
popoli, vittime, entrambi, delle politiche guerrafondaie degli stati o
para-stati che li governano (vittime inconsapevoli, la gran parte
degli ebrei israeliani che in questo modo infliggono ai palestinesi
quella stessa morte e distruzione di cui nel passato sono stati
vittime).
Oggi più che mai la recrudescenza del conflitto evidenzia come l'autorganizzazione
solidale dal basso sia l'unica risposta possibile ed efficace alla
politica statale e parastatale che si nutre di guerra e di
separazione.
GIOVEDì 29 GENNAIO IN PALESTINA.CONTRO MURI E BANDIERE.
Iniziativa a sostegno degli Anarchici Contro il Muro, gruppo di azione
diretta nato nel 2003 che lotta insieme ai contadini palestinesi
contro il muro dell'apartheid che Israele sta costrunedo nei territori
occupati della West Bank.
Aula Rasetti - Vecchio Edificio di Fisica - La Sapienza
ORE 16.30 - PROIEZIONE DEL FILM DOCUMENTARIO "Bil'in my
love" DI S. POLLAK
A SEGUIRE - DIBATTITO E APERITIVO BENEFIT
Organizzano:
Ciurma pirata antimilitarista - FdCA - CDA-Libreria
"Anomalia"
Israele-Palestina: ulteriori news sugli Anarchici Contro Il Muro dalla
zona di guerra
03.01.09 - Sabato 27.12.08, manifestazione a Tel Aviv con video su
http://www.youtube.com/watch?v=bB23y9WQOWE
Sabato 27 in risposta al bombardamento su Gaza c'è stata a Manhattan a
New York una manifestazione solo poche ore dopo la nostra di Tel Aviv.
"Una manifestazione oggi di fronte al consolato israeliano.
Appena giunte le notizie della distruzione di Gaza - che ha visto tra
200 e 300 vite perse - le comunità di New York City si sono messe in
azione. Non volendo perdere tempo, un nutrito gruppo di attivisti
israeliani si è unito nel pomeriggio alla manifestazione sotto il
consolato. La maggior parte di loro si conosceva da manifestazioni
precedenti, ma non si erano mai visti uniti sotto una stessa bandiera.
Infatti sono militanti di Breaking the Silence [Rompere il Silenzio],
di
Anarchici Contro Il Muro, di Combatants for Peace back home
[Combattenti
per la restaurazione della Pace]. Oggi 3 gennaio, il giorno definito
da
un manifestante "il giorno più sanguinario dell'Intifada", gli
israeliani si sono ritrovati senza un'organizzazione in grado di dare
una risposta immediata. Hanno chiamato così tutti i loro amici ed
hanno
inscenato un piccolo corteo dentro il traffico di Manhattan.
Domenica [4 gennaio], il gruppo spontaneo si unirà all'organizzazione
palestinese Al-Awda con base a New York per marciare dal Rockefeller
Center al consolato.
Si spera che le dimensioni del gruppo possano crescere oltre la
ventina
attuale e che la polizia mantenga un atteggiamento civile. I
manifestanti israeliani sono stati confinati in una "gabbietta"
(espressione della polizia), ma senza alcuna minaccia di arresti.
Pur essendo solo un quinto dei manifestanti in Israele, questi giovani
attivisti hanno mantenuto la loro passione per la giustizia,
portandola
nel centro di New York con messaggi in ebraico e inglese."
Domenica 28 dicembre
I compagni di Anarchici Contro Il Muro arrestati sabato 27 dicembre
mentre cercavano di fare un blocco stradale di fronte al ministero
della
guerra nel corso della grande manifestazione della sinistra radicale,
sono stati rilasciati dietro cauzione e col divieto di avvicinarsi al
luogo della manifestazione per 2 settimane (ancora un esempio della
mite
"democrazia per gli ebrei"). Tuttavia, quando alcuni di noi si sono
uniti alle manifestazioni dei nostri partners palestinesi a Ni'ilin,
il
livello di repressione è salito. Nonostante i regolamenti militari
vietino l'uso di munizioni vere quando ci sono degli israeliani nelle
manifestazioni palestinesi, è successo che alcuni colpi veri siano
stati
sparati a Ni'ilin - con 4 palestinesi colpiti, di cui 2 morti.
In serata, alcune centinaia di persone hanno partecipato ad una veglia
nel centro di Tel Aviv, pur in concomitanza con una piccola
contromanifestazione di nazionalisti israeliani.
Dopo la veglia si è svolto un meeting allargato degli Anarchici Contro
Il Muro, con la partecipazione di vari attivisti compresi esponenti
della più ampia sinistra radicale.
Lunedì 29 dicembre
Alcuni compagni si sono recati a Ni'ilin per partecipare al funerale
di
Arafat Khawagah colpito alla schiena durante la manifestazione di
sabato
27 dicembre in solidarietà con Gaza.
Dopo aver appreso delle riunioni organizzative per le proteste in
corso
contro l'assalto su Gaza, lo Stato israeliano ha dichiarato la regione
lungo il confine nord della Striscia di Gaza in stato di emergenza, al
fine di consentire all'esercito azioni preventive verso manifestazioni
ed azioni dirette degli Anarchici Contro Il Muro.
Secondo indiscrezioni, l'obiettivo sarebbe quello di bloccare i media
per non rendere di dominio pubblico esporre le manovre militari.
Alcuni compagni hanno partecipato ad una manifestazione di solidarietà
con Gaza nei sobborghi di Giaffa a Tel Aviv - dove sono concentrati
palestinesi che non furono sfollati nel 1948.
Video del funerale e degli scontri di lunedì 29.12.08 su
http://www.youtube.com/watch?v=SdamN9vNdxc
Martedì 30 dicembre
In serata grande veglia nel centro di Tel Aviv con gruppo di
percussionisti e microfono aperto con un massimo di circa 200
partecipanti.
Mercoledì 31 dicembre
In pieno centro, un piccolo gruppo di 30 compagni ha dato i nostri
"colori" alla notte di capodanno.
Foto della Marcia della Felice Guerra Nuova su:
https://israel.indymedia.org/newswire/display/10096/index.php
Giovedì 1 gennaio 2009
Invito:
"Attacco israeliano su Gaza, uccisi centinaia di palestinesi ed anche
israeliani. Questo giovedì, primo gennaio, manifestazione di dissenso
nelle strade di Tel Aviv con un Critical Mass contro l'occupazione per
dire "No!" alla guerra, "No!" all'assedio e "No!" all'occupazione
israeliana della Palestina. Vieni con noi in bicicletta, con i
pattini,
o con qualsiasi veicolo senza combustibile."
Almeno 40 compagni si sono ritrovati nel pomeriggio nella piazza del
palazzo municipale. Una ventina i poliziotti presenti che ci stavano
aspettando, lanciandoci avvertimenti che qualsiasi attività
organizzata
- persino andare in bicicletta avrebbe comportato l'arresto ed anche
la
distruzione della bici.
Abbiamo deciso di ritrovarci in un altro posto - informando la maggior
parte di quei partecipanti di cui potersi fidare. Abbiamo così fatto
il
critical mass contro la guerra su Gaza lungo il viale principale e
lungo
il corso.
Foto su:
https://israel.indymedia.org/newswire/display/10097/index.php
Venerdì 2 gennaio
Al mattino presto gli attivisti di ACIM hanno gabbato la polizia,
bloccando per poco una strada e facendo teatro di strada con una morte
simulata all'ingresso dell'aeroporto militare di Tel Aviv - da dove
partono i voli per i bombardamenti quotidiani. 18 compagni sono stati
arrestati e la polizia svergognata ha chiesto al giudice 3 giorni di
carcere in quanto soggetti pericolosi per le investigazioni. Il
giudice
ha comminato una pena ridotta ai due giorni del weekend (fino a
domenica
mattina).
Video sulla manifestazione a Tel Aviv (Sdeh Dov airport) del 2.1.2008
su
http://www.youtube.com/watch?v=WpeC7P-2LfU
Comunicato stampa di Anarchici Contro il Muro
Die-in contro la guerra a Gaza
18 attivisti degli Anarchici Contro Il Muro sono stati arrestati
questa
mattina, mentre bloccavano l'ingresso dell'aeroporto militare di Sde
Dov.
Foto su
https://israel.indymedia.org/newswire/display/10099/index.php
I manifestanti si sono distesi all'ingresso della base e si sono finti
morti per contestare il massacro di Gaza.
Circa 20 attivisti di Anarchists Against the Wall sono giunti oggi,
venerdì mattina, alle 6, alla base aerea di Sde Dov, e ne hanno
bloccato
l'ingresso. Gli attivisti si sono distesi sulla strada fingendosi
morti,
vestiti di bianco e dipinti di rosso, per rappresentare il sangue dei
tanti morti nelle strade di Gaza. Dopo 10 minuti tutti gli attivisti
che
hanno preso parte alla manifestazione sono stati arrestati.
Ayala, uno dei manifestanti, ha detto che la protesta intendeva
dimostrare ai piloti dell'aviazione militare israeliana gli effetti
delle loro incursioni su Gaza. "Lassù nel cielo a migliaia di metri di
distanza, un pilota che preme un tasto può ignorare o dimenticare o
non
essere in grado di immaginarsi che in quel momento egli diventa un
killer di persone innocenti. Oggi siamo venuti qui per
ricordarglielo".
Dall'inizio della guerra ci sono stati 300 bombardamenti che hanno
procurato la morte di 400 palestinesi, in gran parte civili. E'
impossibile schierarsi contro il bombardamento di civili israeliani di
Sderot senza essere anche contro il massacro dei cittadini di Gaza.
Le leggi internazionali di guerra obbligano ad evitare danni ai
civili.
I bombardamenti aerei israeliani sull'area intensamente abitata di
Gaza
non possono che colpire i civili e costituire quindi un crimine di
guerra. Ogni pilota che bombarda Gaza, sgancia ordigni sulla
popolazione
civile ed è perciò un criminale di guerra.
Riferimenti
http://awalls.org
http://activestills.org
A causa dei troppi arresti del giorno 2 gennaio, abbiamo partecipato a
ranghi ridotti alla manifestazione unitaria contro il muro solo a
Jayyous - dove c'è stato un uso massiccio di gas - ed a Bil'in - dove
sono stati usati nuovamente armi sperimentali a bassa intensità per il
controllo di massa. Venerdì 2 gennaio a Bil'in, le forze di Stato
hanno
ripetuto l'esperimento di armi acustiche e nuovi proiettili per non
usare gas o proiettili di gomma, nonostante il massiccio lancio di
pietre da parte dei giovani. Sembra che lo scopo principale per le
forze
di Stato sia stato quello di prevenire danni al muro, come era
successo
nella manifestazione di domenica 28 dicembre contro la guerra a Gaza.
Sabato 3 gennaio
Durante la settimana sono stati diffusi appelli per la manifestazione
di
sabato a nome della coalizione delle organizzazioni contro la guerra a
in Gaza, di cui gli Anarchici Contro il Muro fanno parte:
"Il massacro a Gaza continua. Centinaia sono i morti, migliaia i
feriti,
i raid aerei hanno provocato devastazioni profonde ed intere famiglie
sono sfollate prive di casa.
I civili a sud di Israele sono tenuti in ostaggio da un governo che ne
fa uso ed abuso. La distruzione e la morte d Gaza non danno loro
nessun
futuro, bensì ancora violenza ed uccisioni.
Venite alla protesta sabato 3.1.2009, a Tel Aviv. Insieme ci faremo
sentire:
Fermare il massacro! No all'assedio! Sì alla vita per entrambi i
popoli!
In questi giorni bui, diffondiamo il nostro messaggio:
Ebrei ed Arabi si rifiutano di essere nemici!
Noi chiediamo: una piena tregua e di togliere l'assedio a Gaza ORA!
Incontro all'angolo di Frishman St. e Khen Boulevard alle 18:30
* Informazioni sui trasporti da altre località a breve.
Nota bene: Nelle settimana scorsa ci sono stati arresti di massa tra i
nostri cittadini palestinesi in Israele che stavano esercitando il
loro
diritto democratico alla protesta. Sabato, alle 13.00, prima della
manifestazione di Tel Aviv, protesta di massa a Sakhnin presso l'Alto
Comitato per gli Arabi di Israele contro il massacro a Gaza. Cercate
di
esserci, la vostra presenza è essenziale!
In serata, dopo che l'Alta corte ha vietato alla polizia di
interferire
con il contenuto della manifestazione, migliaia di persone si sono
radunate nella piazza principale - compreso molti che nel pomeriggio
erano stati alla manifestazione a Sakhnin nel nord. Alcune centinaia
di
attivisti erano nello spezzono anarchico. I tamburi sono stati al
centro
del blocco anarchico per tutto il corteo. Le bandiere anarchiche e gli
slogan sono stati presi di mira da elementi di destra lungo il
percorso,
ma senza creare disturbo più di tanto.
Ilan Shalif
http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/
Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org
Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali
Sito in italiano su Anarchici Contro il Muro:
http://www.fdca.it/wall
STOP MASSACRO GAZA!
L'aviazione israeliana scatena l'inferno su Gaza e prepara l'avanzata
omicida delle truppe di terra: la Guerra di Gaza è un'operazione
terrorizzante contro le masse palestinesi prigioniere in un enorme
campo di concentramento per spezzarle e privarle di qualsiasi dignità
e difesa.
A morte i massacratori. Fuori le truppe israeliane da Gaza e da tutta
la Cisgiordania. Fuori le truppe italiane e gli eserciti stranieri dal
Medio Oriente.
I lavoratori palestinesi, israeliani e di tutto il Medio Oriente si
sollevino e uniscano contro le proprie borghesie. Il nazionalismo
porta allo scannamento reciproco e alla morte. L'unico sbocco sta
nell'internazionalismo e nella lotta per il comunismo.
Il 27 dicembre 2008 l´esercito israeliano ha scatenato l´operazione
"Piombo Fuso",
rovesciando dal cielo e dal mare un diluvio di fuoco sulla popolazione
palestinese. Sotto l´infernale
bombardamento, in un solo giorno, sono state massacrate 230 persone e
altre migliaia sono state ferite.
Altre centinaia di morti e migliaia di feriti si sono aggiunti nei
giorni seguenti. Si tratta dell´inizio della
nuova Guerra di Gaza, che il governo ed i generali israeliani hanno
preparato da mesi e che durerà
mesi, con modalità ancora più terrorizzanti e devastanti della
precedente Guerra del Libano e del
contemporaneo martellamento di Gaza dell´estate 2006: prima i
criminali bombardamenti aerei, poi
l´avanzata omicida - che sta iniziando in queste ore - delle truppe
speciali, già ammassate dietro il
Muro di Separazione eretto dal 2005 attorno a Gaza, per trasformare
questo territorio semidesertico di
appena 320 kmq nel campo di concentramento dove sono rinchiusi
1.500.000 persone.
Israele persegue con la Guerra di Gaza un obbiettivo tattico ed uno
strategico.
Sul piano tattico, l´operazione serve a far fuori buona parte dell´apparato
politico, militare e
delle armi del gruppo nazionalista islamico Hamas ("dare una lezione
ad Hamas").
Sul piano strategico, la Guerra di Gaza mira ad affermare
l´impossibilità dell´esistenza di una
qualsiasi entità politica e perfino amministrativa autonoma
palestinese: non solo del mini-stato di
Cisgiordania/Gaza, ipotizzato negli anni ´80 del secolo scorso dall´OLP
e sotterrato con l´accordo di
Oslo del 1993 tra Arafat ed il primo ministro israeliano Rabin; non
solo dell´Autorità politicoamministrativa
tributaria di Israele, costituita con l´accordo di Oslo e sepolta nel
2003 dalla "Road
Map" americana e dall´avvio della costruzione da parte di Israele del
"Muro di separazione" che
accerchia e strangola le città palestinesi; ma anche della struttura
amministrativa collaborazionista
sopravissuta in Cisgiordania e rappresentata da Abu Mazen e dagli
epigoni di Arafat.
La lezione del massacro che i sanguinari governanti israeliani
vogliono impartire al popolo
palestinese è che d´ora in avanti esso dovrà restare rinchiuso, senza
difesa e dignità, nei campi di
concentramento creati su alcuni lembi della sua terra, come da anni è
diventata Gaza e come stanno
diventando le altre città e villaggi della Cisgiordania, attorno ai
quali si sta chiudendo il Muro di
cemento acciaio e torrette di guardia che avanza dal 2003. Questi
campi di concentramento urbani
dipendono in tutto e per tutto da Israele, che vi esporta e raziona
acqua, combustibili, elettricità, cibo,
medicine ed ogni altra merce e pretende di controllare l´attività dei
consigli di gestione della
popolazione palestinese prigioniera.
Dopo ottanta anni di coraggiosa lotta per la propria indipendenza
nazionale, il popolo
palestinese è stato ridotto dallo Stato usurpatore, colonialista,
militarista, razzista ed imperialista di
Israele a popolo prigioniero sulla propria terra ed in eccesso nel
Medio Oriente, candidato
all´espulsione o - in una mutata, più grave situazione di crisi e
guerra imperialistica - allo sterminio.
Le masse lavoratrici palestinesi, un tempo sfruttate in Israele, sono
state da anni sostituite dai capitalisti
israeliani con altri schiavi salariati importati a minor prezzo da
tutto il mondo e, in questa fase di crisi
economica regionale e mondiale, non servono e sono invise alle classi
dominanti dei paesi arabi.
Infatti i regimi arabi, nessuno escluso, non hanno reagito al massacro
in corso nel campo di
concentramento di Gaza: non perché essi sono impotenti, ma perché sono
complici di Israele contro il
popolo palestinese. Perciò l´esercito egiziano impedisce alla
popolazione martirizzata di fuggire da
Gaza e gli stessi nazionalisti libanesi di Hezbollah non hanno alzato
un dito di fronte alla strage in
corso (non si dimentichi che Hezbollah e tutti i partiti di governo in
Libano, mussulmani o cristiani,
hanno ridotto a paria senza diritti i profughi palestinesi che vivono
da decenni in quel paese rinchiusi
in campi circondati dall´esercito).
La Guerra di Gaza è pertanto il sigillo della morte del nazionalismo
palestinese. OLP e Hamas
sono due bande antiproletarie e controrivoluzionarie, in permanente
rissa per la gestione dei campi di
concentramento delle masse palestinesi. Gli epigoni di Arafat sono
finiti da anni nella vergogna del
collaborazionismo con il militarismo israeliano. Hamas, che subordina
la liberazione nazionale alla
creazione di un arcireazionario Stato islamico, difende il potere
delle classi possidenti sull´enorme
massa di diseredati e pertanto non ha potuto sollevare la gioventù
proletaria delle città palestinesi
contro il massacro in atto a Gaza.
Contro la strage perpetrata dall´esercito a Gaza si sono mobilitati
oggi a Tel Aviv 15.000
pacifisti, anarchici o non sionisti. Alcuni gruppi israeliani hanno
denunciato la svolta
concentrazionaria della politica sionista contro il popolo
palestinese, come popolo in eccesso. Si tratta
di una denuncia radicale e coraggiosa, che tuttavia rimane sterile se
non si collega ad una prospettiva
politica ed organizzativa proletaria, internazionalista e
rivoluzionaria, che miri ad unire i lavoratori
israeliani, palestinesi e arabi nella lotta per rovesciare lo Stato
d´Israele ed i regimi arabi.
Nel quadro nazionalistico non c´è sbocco per operai e disoccupati se
non quello di scannarsi a vicenda,
di essere carne da macello delle guerre imperialistiche di Israele o
degli interessi di potenza e dominio
regionale delle varie cosche borghesi locali. E non si esce da questo
quadro, richiamandosi alla pace ed
alla democrazia e rivendicando due Stati, poiché non vi può essere
alcuna pace o parità di diritti
nazionali tra uno stato imperialista armato fino ai denti ed un mini
stato da esso dipendente.
In Palestina/Israele e nel Medio Oriente, come in tutto il mondo,
l´unico sbocco per le masse
lavoratrici e per i giovani radicali e combattenti è quello di
superare il nazionalismo ed armarsi della
prospettiva proletaria; di organizzarsi nel partito comunista per
attaccare l´oppressione e lo
sfruttamento sotto qualsiasi forma si presentino, battendosi contro i
capitalisti ed i finanzieri
israeliani ammantati di sionismo e contro i padroni, i proprietari ed
i rentiers arabi ammantati
di islamismo; di promuovere l´unione dei lavoratori mediorientali
contro le proprie borghesie; di
lottare per il potere dei lavoratori e il comunismo e, in questo
quadro, per la costituzione della
Federazione socialista arabo-israeliana.
Infine denunciamo le manovre dell´imperialismo italiano, che - con il
governo Berlusconi - fa
il solito doppio gioco per meglio tutelare i propri interessi
egemonici nel Mediterraneo e nel Medio
Oriente: da un lato denuncia la responsabilità dei "terroristi di
Hamas" e giustifica il "diritto di Israele
all´autodifesa", giustificando il massacro in corso; dall´altro lato
utilizza il massacro per preparare
l´intervento delle forze speciali italiane come forza d´interposizione
e di polizia a Gaza in concorrenza
con Usa, Francia, Turchia, ecc. Fuori le truppe italiane e tutti gli
eserciti imperialisti dal Medio
Oriente.
Milano, 3/01/2009 L´Esecutivo di Sezione di
Fotocop. in proprio P.zza Morselli, 3 RIVOLUZIONE
.COMUNISTA
e-mail: rivoluzionec@libero.it
http://digilander.libero.it/rivoluzionecom/
CIRCOLO DI
INIZIATIVA PROLETARIA
GIANCARLO LANDONIO
VIA STOPPANI,15 -21052 BUSTO ARSIZIO -VA-
(Quart.Sant´Anna dietro la piazza principale)
- a poca strada dall'uscita autostrada
A8 Laghi -
e-mail:
circ.pro.g.landonio@tiscali.it
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