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FERRHOTEL
OCCUPATO
DAI
MIGRANTI
BARI 5
novembre 2009
QUESTIONE
IMMIGRATI. 05 NOVEMBRE - PRESIDIO DAVANTI AL COMUNE
Alla città di Bari,
Al Presidente della Regione Puglia, alla Giunta e al Consiglio
regionale,
Al Presidente della Provincia di Bari, alla Giunta e al Consiglio
>> provinciale,
Al Sindaco di Bari, alla Giunta e al Consiglio comunale Agli organi di
stampa
>> Lettera aperta dal Ferrhotel occupato e autogestito.
>> fintanto che non verrà data disponibilità di acqua e luce
al Ferrhotel
>> saremo in piazza a partire
>> da giovedì 05 novembre
>> h 9.00 davanti al Comune di Bari, CON CONFERENZA STAMPA
>> Da circa due settimane prosegue l'occupazione e
l'autogestione del
>> Ferrhotel
>> da parte di alcuni rifugiati, persone uscite con permesso di
soggiorno
>> dal
>> Cara di Bari Palese o rinviate in Italia a seguito della
Convenzione
>> Dublino
>> che attribuisce all'Italia il valore di stato competente per
la procedura
>> d'asilo e per la titolarità di soggiorno. Va specificato che
la maggior
>> parte degli immigrati tende ad andare verso altri paesi
europei proprio
>> in
>> virtù di quel sistema di welfare ed accoglienza che invece
in Italia
>> manca
>> del tutto.
>> Queste persone, dopo mesi di permanenza in strada, hanno
deciso di agire
>> per
>> un diritto fondamentale come è quello per la casa, ma anche
per il
>> diritto
>> ad una vita dignitosa.
>> Sin dal primo giorno d'occupazione si è cercata
un'interlocuzione con il
>> governo locale e regionale, interlocuzione che ha visto la
convocazione
>> di
>> un tavolo tecnico interistituzionale durante la scorsa
settimana. Al
>> tavolo
>> era presente una delegazione della rete antirazzista e degli
occupanti,
>> insieme alla Regione Puglia, Provincia, Comune di Bari, Asl e
Prefettura.
>>
>> Le istituzioni locali non hanno avanzato alcuna proposta
per risolvere
>> nell'immediato la situazione degli occupanti del Ferrhotel e
di altre
>> centinaia di persone che dormono ancora per strada (tra cui
molte persone
>> con permesso di soggiorno vincolante al territorio perché in
attesa di
>> decisione per il ricorso presentato contro il diniego). Non
è stata
>> avanzata
>> alcuna proposta fattibile e che non fosse lesiva della dignità
umana. Ad
>> una
>> settimana da quell'incontro non c'è stato nessun atto
concreto, tanto che
>> gli occupanti sono ancora senza acqua e senza luce.
>> Sappiamo perfettamente che la legislazione nazionale in
materia, laddove
>> non
>> apertamente xenofoba, è volutamente carente in molte parti,
così come
>> sappiamo che è tutta l'Europa a dover affrontare la
questione delle
>> persone
>> che fuggono da guerre e conflitti. Sappiamo anche che queste
questioni
>> tra
>> governi riguardano altre sedi e non assolvono al fatto che le
persone che
>> hanno chiesto asilo in Italia non trovano altro che la strada
ad
>> accoglierli.
>> Per questo non accettiamo che di fronte ad un'emergenza umana
prima
>> ancora
>> che sociale, le istituzioni competenti rispondano con un
nulla di fatto.
>>
>> Ci è stato risposto che non c'è la possibilità di
intervenire. Noi
>> riteniamo, invece, che ciò che manca è la volontà politica
di agire. La
>> volontà di non dividere il mondo tra poveri autoctoni e
poveri
>> extracomunitari, cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Sappiamo
>> bene
>> che la questione del diritto all'abitazione riguarda anche i
cittadini
>> italiani e gli studenti fuori sede. Ma questo territorio è
pieno di
>> strutture dismesse e non riutilizzate, di spazi vuoti, di un
patrimonio
>> considerevole di case sfitte (Ex caserma Rossani, la scuola
San Nicola a
>> Bai
>> vecchia, etc)
>> E' l'idea di città, di spazio collettivo e di spazi
collettivi di
>> socialità,
>> che poniamo a partire da quest'occupazione e con questa
occupazione.
>> Questo
>> territorio non è accogliente per tutti in egual modo, non
per i migranti,
>> non per gli studenti, non per le donne: dall'assenza del
diritto allo
>> studio
>> ai servizi sociali basilari.
>> Durante l'affollata assemblea che si è tenuta giovedì 29/10
a scienza
>> politiche è stata proprio la presa di parola dei migranti ad
averci messo
>> di
>> fronte agli occhi una realtà cruda: si parla tanto di
diritti civili, ma
>> a
>> loro ed a noi tutti mancano ancora i diritti fondamentali.
>> E' stato detto che le condizioni climatiche non sono ancora
tali da
>> mettere
>> a rischio la vita stessa delle persone che vivono in strada
ma c'è
>> qualcosa
>> che non è secondario alla sopravvivenza fisica ed è la
sopravvivenza
>> morale,
>> attiene la sfera della dignità degli uomini e delle donne.
Ma ciò che è
>> ancora più grave e colpevole nelle mancate risposte delle
istituzioni è
>> che
>> mentre a livello nazionale si lancia una campagna contro la
diffusione
>> della
>> pandemia influenzale A/H1N1, che come misura di prevenzione
importante
>> indica proprio l'adozione di misure igieniche stringenti, nel
Ferrhotel
>> occupato si lasciano 40 persone senza acqua, da utilizzare
anche per
>> motivi
>> igienici, e senza corrente elettrica, che permetterebbe di
ottenere acqua
>> calda e un minimo di riscaldamento. Denunciamo fin da ora
come
>> responsabilità diretta dell'inettitudine istituzionale
qualsiasi
>> conseguenza
>> per le condizioni di salute degli occupanti del Ferrhotel,
così come per
>> quelle di tutti i migranti costretti a vivere per strada.
>>
>> E non è riconosciuta nessuna dignità alle persone che
dormono in strada,
>> né
>> agli occupanti del Ferrhotel nella negazione di acqua e luce.
Né vi è
>> riconoscimento dell'umana dignità con la distribuzione
dell'acqua in
>> sacchi
>> di plastiche da cinque litri e che una volta aperti non
possono più
>> essere
>> rinchiusi. Non siamo in un campo profughi aperto in emergenza
in una zona
>> di
>> guerra, siamo a Bari, in Puglia dove la parola accoglienza
viene ripetuta
>> come in una litania in ogni campagna elettorale.
>> Si parla tanto dell'acqua come bene comune dell'umanità, ma
poi non si
>> riconosce concretamente il diritto ad usarla da parte di chi
ne ha
>> necessità!
>>
>> Ringraziamo i gesti di solidarietà concreta da parte di
tante e tanti che
>> con il loro aiuto permettono che l'occupazione e
l'autogestione prosegua
>> in
>> un modo minimamente accettabile e dimostrano che i cittadini
di Bari sono
>> antirazzisti e migliori delle istituzioni che li
rappresentano, e a loro
>> chiediamo di partecipare a tutte le iniziative che faremo per
denunciare
>> le
>> mancanze in materia d'immigrazione di tutte le
amministrazioni competenti
>> e
>> per la negazione dell'acqua e dei diritti umani più
elementari agli
>> occupanti.
>> Per questo diciamo apertamente che, fintanto che non verrà
data
>> disponibilità di acqua e luce al Ferrhotel
>> saremo in piazza a partire da giovedì 05 novembre
>> h 9.00 davanti al Comune di Bari.
>>
>> Come Rete antirazzista continueremo a supportare qualsiasi
forma di
>> autorganizzazione e lotta per l'appropriazione dei diritti di
tutte/i:
>> migranti, precari/e, studenti/esse, donne, lavoratori, sui
quali oggi
>> sono
>> scaricati gli effetti sociali (mancanza di reddito,
disoccupazione,
>> sfratti)
>> di una crisi economica di cui nessuno/a di noi è
responsabile.
>>
>> Rete Antirazzista - Bari
>>
>> Contatti
>> Erminia Rizzi: 339.6037258
>> Giuseppe Carbonara: 333.2807500
Ieri pomeriggio, mercoledì 28 ottobre, si
tenuto un altro incontro fra gli occupanti della Ferrhotel, che
rivendicano i diritti dei rifugiati a una vita dignitosa, e i
rappresentanti delle istituzioni locali, regionali, provinciali,
comunali. Era presente anche il sindaco di Bari, Emiliano. Nel link
che segue si possono ascoltare le testimonianze di alcuni tra i
presenti all’incontro.
http://www.pdcitv.
it/video/
2300/Restiamo-
al-Ferrhotel
Non siamo mucche o pecore... Siamo umani!"
http://www.pdcitv.
it/video/
2259/Non-
siamo-mucche-
o-pecore-
Siamo-umani
"Ferrhotel occupato - intervista a Don Angelo Cassano"
http://www.pdcitv.
it/video/
2263/Ferrhotel-
occupato-
-intervista-
a-Don-Angelo-
Cassano
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