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Comunicato Stampa del                    comitato Occupanti Senza Tetto (COST)                           di Gallipoli

 30 marzo 2009

Dal 15 gennaio, giorno in cui abbiamo respinto lo sgombero forzato con una partecipazione attiva di solidarietà di lavoratori, disoccupati, precari, donne e bambini, ad'oggi finalmente, e dopo innumerevoli richieste al prefetto di essere ascoltati, abbiamo raggiunto uno degli obbiettivi principali che ci eravamo posti:

 

Il Viceprefetto vicario Dott. Umberto guidato e la dirigente dello IACP D.ssa Daniela lupo si sono impegnati a realizzare un vertice per fare fronte a questa emergenza. Forte e decisa la voce delle delegate che con grande dignità hanno posto i loro problemi sul tavolo dell'incontro.

 

Le numerose azioni di protesta con sit in e raccolta di firme, volantinaggi presso pescatori e studenti hanno sortito il risultato che volevamo.

 

Grande è la presa di coscienza degli occupanti, in cui, alcuni di loro, hanno maturato una vera e propria capacità di autorganizzazione e hanno visto che solo con la lotta e la solidarietà popolare si riesce a sganciarsi dalla sottomissione a politicanti di turno, e a quelli che promettono soluzioni in cambio di voti ed altro.

 

In questa lotta abbiamo dovuto affrontare contraddizioni difficili per superare la diffidenza, la mancanza di fiducia, la lotta tra poveri in cui il sistema costringe le masse popolari.

 

Certo la via della vittoria è lunga e difficile, ma sappiamo già che non vi sono altre strade per fare fronte al marasma totale in cui ci hanno infognato questo sistema di criminali, parassiti, speculatori che con questa crisi economica vogliono arricchirsi ancora di più, scaricandola totalmente sulle masse popolari.

 

Noi, da parte nostra, stiamo propagandando, attraverso questa lotta, l'unica alternativa alla crisi e al marasma in cui ci hanno condotto che è l'organizzazione dal basso di organismi, comitati, sindacati di base ecc. per realizzare dei "blocchi popolari", "fronti" o come li vogliamo chiamare, che si pongano in alternativa al governo della banda Berlusconi da una parte e del circo Franceschini e sinistra borghese dall'altra.

 

Ieri, 29 marzo, siamo stati a portare la nostra solidarietà, sia come comitato "COST" che come Collettivo "Iqbal Masih" ai lavoratori, cassintegrati di una fabbrica di scarpe, la "Adelchi" di Tricase (LE), che dopo aver rivevuto fior di miliardi pubblici vuole smantellare l'azienda e portare i macchinari nei paesi poveri per sfruttare meglio la manodopera locale. L'accoglienza degli operai e delle famiglie è stata molto calorosa, accogliendo la nostra solidarietà con forti applausi.

 

Gli operai in lotta hanno occupato, da diversi giorni, la sede del consiglio comunale di Tricase. Anche lì le contraddizioni nel loro interno sono forti e difficili, mentalità di sottomissione molto incarnata da anni e anni di politicantismo servile dagli elementi politici che di volta in volta si sono succeduti al potere approfittando delle condizioni di bisogno e che hanno sottomesso per anni lavoratori e famiglie, la paura di perdere il posto di lavoro è stato uno dei perni principali su cui poggiano le redini del potere locale.

 

Comunque la coscienza di lotta, in questa fase in cui la borghesia non può più garantire neanche quel minimo che hanno dato fino ad adesso, si stà elevando rapidamente. Fino a qualche anno fà questi operai erano inavvicinabili da sindacalisti o da organismi di lotta, ora sono loro stessi che si autorganizzano e che sono disposti ad accettare la solidarietà popolare a cui prima rinunciavano.

 

Domani una delegazione di questi operai incontrerà la provincia di Lecce, (Amministrazione Pellegrino Centrosinistra) alcuni politicanti sono stati da loro e gli hanno promesso che saranno aiutati, ma noi sappiamo benissimo quali sono attualmente le promesse (da marinaio) che fanno questa gente e sappiamo bene che non potranno mantenere alcun impegno perchè gli interessi di Padron Adelchi vengono prima degli interessi di questi operai e delle loro famiglie. O, almeno che dimostrino il contrario!!!.

 

Rosario del Collettivo "Iqbal Masih"



Comunichiamo alla stampa che domani 30 marzo '09 alle ore 11.00, Il Prefetto di Lecce, presente anche la d.ssa Lupo dirigente dello "IACP" di Lecce, riceverà una delegazione del comitato (COST) di Gallipoli per discutere del grave problema "alloggi e minacce di sgombero" degli abitanti i locali di viale Europa e via Cagliari a Gallipoli.

 

Ricordiamo, con l'occasione, che gli sgomberi ordinati dallo "IACP" riguardano famiglie di lavoratori, pescatori, disoccupati e precari che non possono assolutamente permettersi di pagare gli esosi affitti delle abitazioni di Gallipoli, dal momento che non si trovano nel modo più assoluto abitazioni da affittare in quanto Gallipoli, essendo una cittadina turistica, gli appartamenti vengono affittati soltanto i mesi estivi.

 

Una società sedicente democratica che non tutela i suoi cittadini più deboli, e che difende interessi di grossi speculatori criminali che usurpano l'economia arricchendosi illimitatamente con operazioni finanziarie criminose, inquinando l'ambiente, sfruttando i lavoratori, licenziando quando non le servono più.

Non è una società democratica ma una società fascistoide, che non garantisci i diritti costituzionali, quali sono quelli della casa e del lavoro.

 

Noi chiediamo al Prefetto, che è la massima rappresentanza governativa nella provincia di Lecce:

 

1)    Di prendere provvedimenti per bloccare nell'immediato gli sgomberi esecutivi intimati dallo "IACP".

2)    Di farsi promotore di un vertice fra tutte le autorità (Sindaco di Gallipoli; Provincia di Lecce; consiglio Regionale; Ecc.) per affrontare questo problema che risale ad oltre vent'anni e non si possono trattare in questo modo centinaia di famiglie costrette dallo stato di necessità ad occupare, sempre da più di vent'anni, locali fatiscenti e dopo averli resi abitabili venire cacciati da sotto un tetto come fossero delle bestie.

3)    Di avviare tutte le pratiche necessarie per la costruzione almeno di trecento alloggi di tipo popolare, tale è la situazione di emergenza e carenza di alloggi a Gallipoli, altrimenti che siano requisiti gli appartamenti sfitti ( visto tra l'altro che la maggior parte di questi appartengono a famiglie ricchissime che sono responsabili dell'attuale marasma economico, ambientale e culturale in cui ci hanno infognato) per dare giusta soluzione all'annoso problema.

          Gallipoli 29 03 09.   Per il Comitato: Rosario Attanasio Pamela Paladini.

 

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