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COMUNICATI
E NOTIZIE 2009/2
GENNAIO -febbraio marzo 2009
Alcuni
volantini e immagini di Milano antirazzista di questi giorni inviatici
dal circolo proletario landonio _varese- e dal comitato antirazzista
Milano
No
ai militari nei quartieri - No alle ronde Sì alla solidarietà fra
proletari Le
nuove leggi su immigrazione e sicurezza non sono leggi contro la
criminalità,
ma contro
tutti i proletari: uomini e donne di ogni colore
I pacchetti sicurezza dei vari governi si succedono
allo stesso ritmo dei crolli di borsa, che accompagnano una crisi
economica mondiale, forse senza precedenti storici. Ed
è la crisi che deve farci capire a che cosa si va incontro.
Finanzieri, industriali e grandi commercianti vogliono
salvare i loro profitti e i loro privilegi ma, per farlo, si
preparano ad affrontare lotte e rivolte, con cui
lavoratori e disoccupati cercheranno sempre più spesso di reagire a
condizioni di vita da miserabili, senza un futuro
degno di vivere.
Ecco che allora entra in campo lo Stato. Gli obiettivi
sono chiari:
1) Regalare a padroni grandi e piccoli il denaro
pubblico e salvare le loro imprese, cercando di farci
credere che questo regalo difende anche gli interessi
dei lavoratori.
2) Dividere i proletari e restringere la loro libertà
d'azione, con leggi speciali e interventi militari .
L’ultima trovata sono le ronde
di volontari che, col pretesto di
difendere le donne dalla violenza maschile, in
realtà vanno ad affiancare polizia ed esercito nel
controllo dei quartieri e nella repressione contro i proletari,
soprattutto contro gli immigrati. Queste leggi sono
infatti accompagnate da una martellante campagna razzista, che
cerca di giustificare i provvedimenti più schifosi
per ridurre al silenzio gli immigrati e fargli accettare un regime di
crescente oppressione e sfruttamento. E disporre così
di una forza lavoro docile e a basso costo: usa e getta.
In realtà, le nuove leggi colpiscono oggi gli
immigrati per preparare, domani, la sottomissione di tutti i
lavoratori:
italiani e immigrati, occupati e disoccupati.
Per combattere leggi razziste e antiproletarie è
inutile rivolgersi ai politicanti ipocriti, come quelli di sinistra,
che
fanno gli antirazzisti solo a parole: serve una lotta
comune fra proletari italiani e immigrati. Gli esempi ci sono: a
Origgio (Varese), Corte Olona (Pavia), San Giuliano
Milanese l’unità di lotta c’è già.
Da parte sua, il Comitato antirazzista milanese si
impegna a essere presente nelle strade del quartiere per
contrastare il razzismo e la violenza dello Stato,
cercando di intervenire di fronte a ogni sopruso di stampo
razzista, fascista o sessista.
Un primo passo è la lotta per difendere l’Ambulatorio
Medico Popolare di via dei Transiti 28, che è
minacciato di sfratto. Da 15 anni, l’Ambulatorio
assicura a tutti gli immigrati della zona un servizio
sanitario di prima assistenza. Oggi, i medici dell’Ambulatorio
si rifiutano di denunciare gli immigrati senza
permesso di soggiorno, come vuole la nuova legge
razzista.
Contro l’attacco al diritto alla salute per gli
immigrati
Per
l’unione di italiani e immigrati
contro
padroni e razzisti
Per
costruire insieme il nostro futuro
Venerdì, dalle 19 alle 20,
ci incontriamo all’Ambulatorio Medico Popolare in
Via dei Transiti 28.
Comitato Antirazzista Milanese
comitato@antirazzistimilano.org
FIP, Milano 7 marzo 2009
NO AL
RAZZISMO
SÌ
ALLA SOLIDARIETÀ
A
Milano, la crisi economica sta rendendo la vita difficile a migliaia
di persone. Costoro vivono
in
condizioni di crescente disagio.
Questo
disagio, la Lega lo vuole dirottare contro gli ultimi degli ultimi, i
rom del cavalcavia
Bacula.
Col pretesto della sicurezza.
Ma
con quale faccia tosta i leghisti della giunta Moratti-De Corato
parlano di sicurezza?
Di
quale sicurezza va cianciando questo manipolo simil-nazista, che da
oltre 15 anni sta
partecipando
al sacco della città. Basta vedere uno dei luoghi simboli di Milano,
La Darsena,
ridotta
a disastro ambientale.
Con
la loro fiaccolata, i leghisti vogliono solo nascondere i veri
pericoli che minacciano la nostre
vita
e la nostra salute. - Pericolosi sono i trasporti pubblici, quasi ogni
giorno c’è un incidente.
-
Pericolose sono le strade prive di manutenzione, dove la circolazione
diventa un rischioso slalom.
-
Pericolose sono le cliniche che succhiano soldi e causano mali
peggiori della malattia.
-
Pericolosa è l’aria che respiriamo, causa di patologie ai danni dei
nostri figli.
-
Pericolosi sono i luoghi di lavoro, dove sono ricorrenti gli
incedenti, spesso mortali.
-
Pericoloso è arrivare a fine mese, quando i quattrini se li mangiano
tasse, affitto e bollette.
-
Pericolosa è la Lega con tutti gli esaltati che si porta dietro.
-
Pericolosa è la campagna di odio verso donne, uomini e bambini, che
hanno tutto il diritto di
vivere
con dignità e, invece, in nome della speculazione gli si nega questo
diritto. E, come se non
bastasse,
gli organizzano contro l’odio dei cittadini. In realtà, i leghisti
fanno tutto questo casino perché vogliono solo confondere le acque,
per
nascondere
le speculazioni immobiliari e gli intrallazzi della giunta Moratti-De
Corato. Con la
speranza
di raccattare qualche briciola all’ombra dell’Expo 2015.
LA
VERA SICUREZZA NASCE
DALLA
SOLIDARIETÀ
TRA
UOMINI E DONNE DI OGNI COLORE Via la Lega dal quartiere
Incontriamoci
per dire NO alla demagogia razzista dei leghisti
Appuntamento
venerdì 6 marzo ore 17, via Mac Mahon angolo via Caracciolo
I
cittadini antirazzisti del quartiere
Fip.
Milano 4 marzo 2009.
Bergamo, caricati gli antifascisti in piazza contro Forza Nuova.
59 fermi
antifascismo
Mobilitazione antifascista quest'oggi a Bergamo, scadenza
lanciata dalle realtà sociali della città di fronte
all'annunciata apertura di una sede di Forza Nuova. La Bergamo
antifascista è questo pomeriggio scesa in piazza, dopo la
pressione esercitata lo scorso 7 febbraio, nonostante i divieti e
le intimidazioni, percorrendo le vie del centro con un determinato
corteo non autorizzato che ha tentato a più riprese di
avvicinarsi alla sede fascista. Estrema destra che invece ha
dovuto accontentarsi della scenetta concordata con la questura. In
coda al corteo la violenza della polizia ha portato diverse
cariche contro gli antifascisti, fermando 59 persone e
traducendone in arresto 5. Una risposta forte quella di Bergamo,
che ha ribadito l'assenza di spazi e agibilità per i fascisti.
21:30 La
cronaca, il bilancio della mobilitazione antifascista di Bergamo
Dopo settimane di intimidazioni e minacce, come riportato dai
compagni antifascisti di Bergamo, quest'oggi migliaia di persone
sono scese in piazza contro la volontà dei fascisti di Forza
Nuova di aprire una sede in città. Un corteo non autorizzato si
è mosso dal presidio nel tentativo di raggiungere la sede
forzanuovista, determinato a esprimere l'insopportabilità della
presenza fascista. Un ingente schieramento di forze dell'ordine
ha cercato di bloccare il corteo, il quale però non si è
fermato di fronte a limiti e aut-aut, proseguendo nel tentativo
di avvicinamento e di blocco del centro cittadino. Dall'altra
parte i fascisti, seguiti e protetti a vista dalla polizia,
hanno avuto ridicolmente solo il tempo per mettere in atto la
loro scenetta e darsela a gambe dalla città su imposizione
della questura. Il corteo degli antifascisti è invece
proseguito, venendo poi chiuso dalla polizia in una via stretta,
per cercare di limitarlo. Ottenuta la rimozione del cordone di
forze dell'ordine la manifestazione è ripresa, ma la sua coda
è stata poi selvaggiamente caricata, lo stesso è avvenuto
contro la testa del corteo, una caccia all'uomo è stata
scatenata nel centro cittadino. 59 sono stati i fermi, 5 gli
arresti. In serata si è poi tenuto un presidio di un centinaio
di compagni di fronte alla questura.
20:00 Impedito anche un presidio di solidarietà
fuori della questura, il vasto spiegamento di forze di polizia
non lo ha concesso. Sono 59 i fermi, si cerca di capire quando
verranno liberati e se vi sono compagni tradotti agli arresti.
19:30 Il corteo non autorizzato, dopo aver
percorso le vie cittadine, è tornato nel luogo del
concentramento, in via Quarenghi. Gli antifascisti sono stati
poi caricati dalle forze dell'ordine che hanno scatenato una
caccia all'uomo per le vie del centro. Molti sono stati rincorsi
dalla polizia e posti in stato di fermo. In questura sono stati
portati 59 compagni/e. Mentre si cerca di delineare con le prime
testimonianze quel che è accaduto a Bergamo esce sempre più
prepotentemente il ruolo selvaggio svolto dalle forze
dell'ordine. Indiscriminate le manganellate della polizia, che
hanno caricato i loro blindati fermando tutti i compagni
bloccati dall'urto delle botte.
Mobilitazione antifascista quest'oggi a Bergamo, contro
l'intenzione dell'organizzazione di estrema destra Forza Nuova di
aprire una sede in città. Una volontà bloccata dalla
mobilitazione dello scorso 7 febbraio delle realtà sociali
bergamasche ma che si vuole riproporre quest'oggi, anche tramite
la chiamata della peggiore feccia nera di altre zone del paese.
Provocazione intollerabile per la quale gli antifascisti e le
antifasciste bergamaschi hanno indetto una nuova mobilitazione in
città, per tornare a ribadire come per l'estrema destra non vi
sia alcuno spazio e agibilità. Alle 14 ha preso vita il presidio
antifascista (non autorizzato) in via Quarenghi, che vede al
momento la partecipazione di circa 500 compagni e compagne di
Bergamo come di altre località. Sono presenti delegazioni
provenienti da Torino, Cremona, Milano, Brescia e anche dalla
Svizzera. La polizia blocca la via antistante, dove dovrebbero
passare i fascisti in corteo.
La giornata antifascista è poi proseguita nel pomeriggio anche
con un corteo non autorizzato per le vie del centro cittadino,
circa 1000 antifascisti hanno ribadito l'opposizione al fascismo e
la natura antifascista di Bergamo, chiarendo come spazi per
l'estrema destra non possano essere tollerati. Fascisti corpo
estraneo della città, senza alcun radicamento, che hanno trovato
riparo solo sotto la protezione di un ingente schieramento di
polizia posto a loro protezione.
IL
COX 18 NON SI TOCCA!!!
http://www.infoaut.org/articolo/milano-rioccupato-il-cox-18
13.02.2009
Milano, rioccupato il Cox 18
Poco dopo le 20, più di duecento compagne e compagni hanno rotto i
sigilli posti dalla questura milanese e rioccupato il Cox 18. Al
momento i compagni sono dentro Cox 18 e sul posto sono arrivati alcuni
digos e delle volanti della polizia. La liberazione dello spazio,
sotto sequestro, arriva nel giorno stesso dell'udienza durante la
quale gli avvocati del comune di Milano hanno giocato a scaricabarile
con la questura, cercando di togliersi da ogni responsabilità
rispetto al barbaro atto di chiusura del centro sociale.
L'udienza, davanti al giudice civile sul ricorso del Conchetta contro
lo sgombero del 22 gennaio, non ha portato ad alcuna conclusione. Il
sindaco Moratti ha presentato una memoria in cui dice di non avere
nulla a che fare con lo sgombero, partito - a suo dire - dalla
Prefettura e dalla Questura. E non dal vicesindaco De Corato che
proprio il giorno precedente, in un'interrogazione parlamentare
rivolta al ministro Maroni, aveva espressamente chiesto la chiusura
dei centri sociali e l'accelerazione degli sgomberi.
Dunque un atto, quello della rioccupazione, che rilancia non solo la
necessità di difendere lo spazio, i libri, l'archivio e le attività
di Cox 18, ma l'intera agibilità politica degli spazi sociali a
Milano, rinnovando l'invito alla partecipazione dell'importante corteo
previsto per sabato 28.
Ogg: [Cox18] prossime iniziative contro lo sgombero
L'attività di Cox18 continua
- Venerdì 13 - Ore 09.30 presidio davanti al Tribunale di Milano
- Venerdì 13 - Ore 21.00 beviamo e mangiamo alla faccia di chi ci
vuole
chiudere
- Sabato 14 - Proiezione di Malamilano
- Domenica 15 - Concerto e DJ Set
- Difendiamo la comunicazione antagonista
+ Venerdì 13 febbraio 2009
Dalle ore 9.30 presidio davanti al Tribunale di Milano in occasione
dell'udienza relativa allo sgombero di Cox18.
Invitiamo tutte le realtà di movimento a partecipare.
[continua]
http://cox18.noblogs.org/post/2009/02/12/presidio
--------------------------------
+ Venerdì 13 febbraio 2009
Ore 21.00, presso il salone USI di viale Bligny 22
Beviamo e mangiamo alla faccia di chi ci vuole chiudere.
Cena a sostegno di Cox18, Libreria Calusca, Archivio Primo Moroni.
Portate cibo, piatti, bicchieri, vino e birra a volontà.
[continua]
http://cox18.noblogs.org/post/2009/02/13/cena
+ Sabato 14 febbraio 2009
Ore 22.00, presso il salone USI di viale Bligny 22
Proiezione di Malamilano (57 minuti, colore e bn, 1997)
"La ligera [...] negli anni Cinquanta, nel tumultuoso dopoguerra,
nell'Italia stretta nei sacrifici della Ricostruzione, è più che
altro un
tentativo fatto nei quartieri popolari, operai e proletari di sfuggire
al
destino, che sembra inevitabile, della disciplina di fabbrica".
[continua]
http://cox18.noblogs.org/post/2009/02/14/malamilano
--------------------------------
+ Domenica 15 febbraio
Ore 22.00, Piazza XXIV maggio
Concerto + DJ Set
Ci hanno chiuso il centro sociale, e noi le nostre iniziative le
facciamo
in piazza.
Contro lo sgombero di Cox18, Libreria Calusca, Archivio Primo Moroni
[continua]
http://cox18.noblogs.org/post/2009/02/15/concerto
--------------------------------
+ No alla criminalizzazione della comunicazione antagonista
Il colpo di mano con cui, il 22 gennaio 2009, la giunta delle retate
contro
i "clandestini" e dell'ossessione securitaria, delle
cartolarizzazioni
sfrenate e della cancellazione d'ogni spazio sociale, dell'EXPO e
della
"dittatura del calcestruzzo" ha sgomberato Cox 18, cercando
di bloccarne la
più che trentennale attività e impedendo la libera fruizione dei
materiali dell'Archivio Primo Moroni e della Calusca City Lights, ci
ha
sbattuti in strada (dove, peraltro, c'è sempre piaciuto consumarci al
fuoco delle nostre migliori passioni).
[continua]
http://cox18.noblogs.org/post/2009/02/16/comunicazione-antagonista
.
_______________________________________________
Cox18 Newsletter
https://www.autistici.org/mailman/listinfo/cox18news
COX 18 - Via Conchetta 18 - Milano
cox18@inventati.org
http://cox18.noblogs.org
LA
MORATTI VUOL SALVARE L'ARCHIVIO MORONI, spostandolo? I familiari di
primo dichiarano: esso è parte integrante di quel quartiere e del
centro sociale
Nonostante
lo sgombero dello scorso 22 gennaio, la vicenda dello storico centro
sociale milanese “Cox
18”
non è affatto conclusa. Sono in molti a
volere riaperto il Conchetta: non solo i militanti del centro, ma
anche tantissimi cittadini di ogni estrazione culturale e sociale che
in questi giorni hanno apertamente manifestato la loro solidarietà al
Cox 18.Su Internet è stata avviata una raccolta di firme che ha quasi
raggiunto quota 8.000. E ieri pomeriggio sotto Palazzo Marino, sede
del Comune di Milano, si è svolto un presidio contro lo sgombero con
uno spettacolo teatrale e un banchetto di libri, riviste e
autoproduzioni nella migliore tradizione della libreria “Calusca
City Lights”. Per la serie: ci sgomberano il centro neanche fossimo
dei terroristi e noi le nostre attività le portiamo in piazza,
all’aperto, sotto la sede del Comune. Intanto è di oggi la notizia
che il
sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha
espresso preoccupazione per l’archivio storico di Primo Moroni
conservato al Cox 18, al punto che vorrebbe farlo rilevare dal Comune e
spostarlo altrove. Ma la famiglia Moroni si oppone a questa ipotesi,
rivendicando che il luogo naturale dell’archivio, per espressa
volontà dello scomparso leader della sinistra extraparlamentare, è
il Cox 18.In risposta alle dichiarazioni del sindaco, i
familiari di Primo Moroni hanno diramato un
comunicato stampa che pubblichiamo integralmente:
Milano
27 gennaio 2009
Oggi abbiamo appreso dalla stampa che il sindaco Letizia Moratti
avrebbe intenzione di occuparsi dei materiali dell’Archivio Primo
Moroni e che vorrebbe addirittura spostarli in una non meglio
identificata sede del Comune di Milano. Se questa giunta avesse avuto
minimamente a cuore l’Archivio Primo Moroni non avrebbe mandato
ingenti forze di polizia e militarizzato un intero quartiere per
sgomberare il centro sociale Cox 18,
cercando di bloccarne la più che trentennale attività e
impedendo la libera fruizione sociale dei materiali dell’Archivio e
della “Calusca City Lights”. Se a muoverla fosse stato qualcosa di
diverso da una volontà di mostrare i muscoli la cui protervia
è pari solo all’ignoranza e all’avidità già
dimostrate in troppe altre occasioni, avrebbe invece rispettato
la loro collocazione nel luogo in cui Primo aveva deciso dovessero
stare.
Ribadiamo
quindi che per noi familiari la sede naturale dell’Archivio Primo
Moroni è il centro sociale di via Conchetta 18 e che se questa
amministrazione s’illude di fare diversamente incontrerà la
nostra più ferma opposizione.
Cox
18, l’Archivio Primo Moroni e Calusca City Lights sono affasciati e
difesi da quella solidarietà attiva che si è espressa durante
tutti questi giorni.
Non
si toccano.
Sabina,
Maysa, Anna e Chiara, familiari di Primo Moroni
Centri sociali, in corteo per Cox 18
Gli organizzatori: "Siamo 10mila"
DAL
WEB: REPUBBLICA.IT
Il lungo corteo dei centri
sociali si è sciolto con momenti di tensione in piazza XXIV Maggio
fra lanci di petardi e slogan ironici contro il vicesindaco. Che
promette il pugno duro
di Sandro De Riccardis,
Alessia Gallione, Oriana Liso
Erano meno di cinquecento
all’ora fissata per la partenza della manifestazione, in piazza XXIV
Maggio. Sono diventati quasi cinquemila a corteo iniziato, mentre la
testa, dietro lo striscione “La cultura non si tocca”, firmato Cox,
archivio Moroni, Calusca, le tre realtà del centro sociale di via
Conchetta sgomberato giovedì mattina su ordine di prefetto e questore
ma con il plauso del Comune, che vorrebbe riappropriarsi di
quell’area per venderla.
Un corteo in parte sporcato da un gruppo di anarchici arrivati da
fuori, autori di tutte le violenze registrate: lanci di petardi,
vetrine in frantumi, due negozi in centro presi d’assalto. E la
brutta sensazione di qualcosa che poteva essere molto pacifico e
invece ha rischiato di diventare battaglia. Hanno sfilato lungo corso
di Porta Ticinese, via Molino delle Armi, corso Italia, via Mazzini.
Sempre controllati a vista da uno schieramento di polizia e
carabinieri.
C’era la speranza di entrare in piazza Duomo subito delusa per i
troppi rischi. E poi il ritorno al punto di partenza per via Torino e
via Correnti, dove ci sono stati i problemi maggiori. Molte vetrine
chiuse lungo il percorso, ma anche gente che ha continuato a fare
shopping. Una festa sotto la porta di piazza XXIV Maggio, a fine
giornata, con attori e comici. C’erano collettivi studenteschi, i
Carc, l’associazione Tre febbraio.
C’era il regista Gabriele Salvatores: «Al Conchetta ci sono stato
tantissime volte, quella di chiuderlo è una vigliaccata senza senso,
vista la storia di quel centro sociale, il suo impegno culturale. Ma
quello che mi fa pensare è che per me è facile criticare una giunta
che fa una politica di paura e sgomberi, ma qualcuno quella gente
l’ha votata... «, dice. Con lui c’è anche lo scrittore Antonio
Scurati, poco più in là sfila il cantante dei Baustelle, Francesco
Bianconi. Un fiume pacifico, la banda degli ottoni, in tanti non si
accorgono che la partenza del corteo viene ritardata perché due
ragazzi sono stati fermati con gli zaini pieni di mazze e mattoni. Uno
dei due è Valerio Ferrandi, già noto per altri episodi simili,
figlio di Mario, ex di Prima Linea condannato per concorso
nell’omicidio del vicebrigadiere Antonio Custra. I due sono già
stati denunciati, altre identificazioni sono in corso, anche dei tanti
che hanno riempito muri e vetrine di adesivi e manifesti contro il
vicesindaco Riccardo De Corato, bersaglio di molti slogan per le sue
dichiarazioni sui prossimi centri sociali da sgomberare.
E a sera, proprio De Corato
attacca: «Per l’ennesima volta Milano ha dovuto assistere al
sequestro degli spazi cittadini a causa di un corteo non autorizzato».
E promette: «Porteremo tutti i responsabili dei disordini in
tribunale, come abbiamo fatto per i disastri di corso Buenos Aires del
2006. La città non può subire continue devastazioni e mi auguro che
le telecamere comunali possano aiutare a individuare i responsabili».
Per il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri «non si può
chiedere, per di più con la violenza, spazi di proprietà pubblica ad
uso privato in nome di un’utilità sociale, se non si rispettano i
luoghi della città. È impossibile confrontarsi con chi distrugge ciò
che viene utilizzato dai cittadini».
Il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Pierfrancesco Majorino,
condanna gli atti di vandalismo, ma chiede anche a Palazzo Marino «di
affrontare il tema di come far emergere dall’i rregolarità i centri
sociali. Certo non ascoltando quelli che tentano di rovinare le
manifestazioni come in parte qualcuno ha fatto». Per l’assessore ai
Giovani e capodelegazione in giunta di Forza Italia, Giovanni Terzi,
«Il Comune è aperto a dialogare con chi rimane nella legalità; chi
usa una manifestazione per mettere in difficoltà una città, però,
non è più un giovane ma diventa un delinquente». Ma per il
segretario provinciale del Prc, Antonello Patta, il corteo è stata «una
protesta giusta e numerosa per uno sgombero inaccettabile e
immotivato. Spero che certi atti, che considero esterni alla
manifestazione, non siano usati in modo strumentale».
(24 gennaio 2009)
Da
Milano riceviamo questo volantino pubblichiamo doverosamente
invitando tutti coloro che volessero inviare materiale da
pubblicare sullo sgombero.
COX 18 E CALUSCA DEVONO RITORNARE IN CONCHETTA
Lo sgombero poliziesco del 22 gennaio:
un’operazione di terrorismo statale e affarismo finanziario
Il 22 gennaio, all’alba un’imponente forza di
polizia ha occupato Via Conchetta ed il Ticinese, per sgombrare il
CSOA Cox 18, la Libreria Calusca
con l’archivio di Primo
Moroni.
Il
Cox 18 è presente in Via Conchetta da più di venti anni e la Calusca,
con l’archivio Primo Moroni,dall’inizio degli anni ’90 in uno
stabile diroccato di proprietà del Comune di Milano, che è stato da
loro restaurato.
Il Cox 18 è aperto ai giovani e agli immigrati del Ticinese e di
tutta Milano e per questo ha subito tre anni fa una sanguinosa
aggressione fascista (tra le altre). La Libreria Calusca e
l’archivio Primo Moroni
sono
da più di trenta anni a Milano un eccezionale centro di
documentazione e dibattito politico sui movimenti operai, studenteschi
giovanili e femminili.
Lo sgombero terroristico
di Cox 18 e Calusca, deciso di concerto da Comune, Questura e
Prefettura, è prima di tutto una operazione reazionaria per eliminare
questi Centri dalla Metropoli della finanza parassitaria; e risponde
alle esigenze affaristico-immobiliari del Comune di Milano, che
intende cedere ai pescecani della finanza il proprio patrimonio
immobiliare. Lo
sgombero di Cox 18 e della Calusca, quindi unisce affarismo e
terrorismo statale.
Fin dalla mattina di ieri 22 gennaio, appena saputo dello sgombero in
corso, centinaia di giovani e
lavoratori si sono mobilitati in Via Conchetta e poi nel pomeriggio
hanno percorso il centro in corteo, denunciando l’operazione
poliziesca e la politica affaristica del Comune.
La Sezione di Milano di Rivoluzione Comunista dà piena solidarietà
ai compagni e alle compagne del Cox 18 e della Calusca perché
riprendano possesso della propria sede e la riaprano ai giovani, agli
operai, alle donne, agli immigrati e ai militanti rivoluzionari.
Impediamo
alla banda di finanzieri e immobiliaristi che domina Milano e al loro
marcio e terroristico potere locale e statale di eliminare i Centri
sociali non legati al mercato e al denaro.
Inseriamo
la lotta per difendere questi spazi sociali nella più vasta lotta
contro il potere capitalistico, per lo sviluppo del fronte proletario
su ogni terreno (difesa del salario e posto di lavoro, lotta contro
sfratti e caro casa, autodifesa e iniziativa di movimento contro
militarizzazione della città e
squadrismo fascio-leghista, organizzazione delle donne e delle giovani
contro la violenza maschile e statale) e per il rafforzamento del
partito comunista rivoluzionario.
L’UNICO
MODO PER FAR PAGARE LA CRISI A PADRONI BANCHIERI PARASSITI E’ QUELLO
DI SPODESTARLI DAL POTERE.
Milano, 23/01/2009 L’Esecutivo
di Sezione di
Fotocop.
in proprio P.zza Morselli, 3 RIVOLUZIONE
COMUNISTA
SEDI DI PARTITO – Milano: P.za Morselli 3 aperta tutti i
giorni dalle ore 21.La
commissione operaia si riunisce ogni lunedì dalle ore 21.15 in poi e
l’attivo femminile ogni martedì dalle ore 19 presso il Circolo
Saverio Saltarelli in Via Salvo d’Acquisto, 9 a Baggio –MI-
----------------
Busto
Arsizio: Via Stoppani 15
(quartiere Sant’Anna) c/o il «Circolo
di Iniziativa Proletaria Giancarlo Landonio», aperta
il
lunedì martedì venerdì dalle ore 21.
22gennaio 2009 MILANO:il
centro sociale COX sgomberato con la forza e posti i sigilli
anche all'Archivio storico Primo Moroni. Si vuol cancellare
l'antagonismo di oggi e la memoria storica di quello di ieri? La
nostra solidarietà ai compagni e alla figlia di Primo Moroni. Le
notizie dello sgombero corse sulla rete e i link
LE
NOTIZIE GIUNTE DALLA RETE
Ogg:
Cox18- Ore 15 presidio davanti a palazzo marino.
--------------------------in diretta:
"Sono davanti al portone, venite tutti". L'appello sul sito
del ConchettaAttraverso il loro sito gli occupanti del Cox 18
diffondono l'appello alla mobilitazione per difendere il centro
sociale di via Conchetta, sgomberato in mattinata dalle forze
dell'ordine. La notizia, in cima allo spazio web del centro sociale di
via Conchetta, è datata 22 gennaio, ore 8:00. Si intitola Conchetta
sotto sgombero, e il testo spiega brevemente: "Alla fine sono
arrivati. Sono già davanti al portone per sgomberare il centro. Non
permettiamo l'ennesimo sgombero a Milano. Proviamo a opporci. Venite
tutti. Leggi l'articolo e commenta
[22 gennaio 2009]--Repubblica.it--
-----------------------------------------
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Cox18- Ore 15 presidio davanti a palazzo marino...
From: indianimetropolitani@hotmail.itTo:
comitato@antirazzistimilano.org
Date: Thu, 22 Jan 2009 10:46:37 +0100Subject: RE: [comitato] Sgombero
in corso al COX 18 di Milano - la polizia arriva senza nessun mandato:
blocco stradale contro lo sgombero di Cox 18
News appena apparse su indy:Aggiornamento in diretta dai compagn*
presenti al presidio davanti al Conchetta:La polizia ha occupato tutto
lo stabile compreso l'archivio Primo Moroni e la libreria e non è
possibile entrare. Hanno blindato il quartiere con tutte le specie di
polizia e si sta creando un presidio con tutte le compagne ed i
compagni disponibili.Si ricorda a tutti che anche il Torricelli/Circolo
dei malfattori in via torricelli è sotto sgombero e che si prevede
possa succedere qualcosa entro i primi giorni di febbraio. Chiunque
possa muoversi si rechi subito davanti al Cox 18 in via Conchetta o
almeno diffonda la notizia il più possibile per assicurare una
presenza crescente davanti al centro!!!
Date: Thu, 22 Jan 2009 10:44:04 +0100From: fuldigior@gmail.comTo:
comitato@antirazzistimilano.orgCC:
maistatezitte@inventati.orgSubject:
[comitato]
Sgombero in corso al COX 18 di Milano - la polizia arriva senza nessun
mandato: blocco stradale contro lo sgombero di Cox 18Da questa mattina
è in atto lo sgombero al Cox 18 di Milano.La polizia è arrivata in
forze stamattina intorno alle 6.30 senza nessun tipo di mandato. per
il momento si attendono gli avvocati mentre si sta ingrossando il
gruppo di una 40ina di persone che sta bloccando le 2 vie principali
che danno su via Conchetta.
---------------------------continua il blocco stradale (dalla parte
dei navigli) per il tentativo di sgombero in corso al COX
18.aggiornamenti su radio onda d'urto www.radiondadurto.org
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News appena apparse su indy:
Aggiornamento in diretta dai compagn* presenti al presidio davanti al
Conchetta:
La polizia ha occupato tutto lo stabile compreso l'archivio Primo
Moroni e la libreria e non è possibile entrare. Hanno blindato il
quartiere con tutte le specie di polizia e si sta creando un presidio
con tutte le compagne ed i compagni disponibili.
Si ricorda a tutti che anche il Torricelli/Circolo dei malfattori in
via torricelli è sotto sgombero e che si prevede possa succedere
qualcosa entro i primi giorni di febbraio.
Chiunque possa muoversi si rechi subito davanti al Cox 18 in via
Conchetta o almeno diffonda la notizia il più possibile per
assicurare una presenza crescente davanti al centro!!!
Blitz al centro sociale Conchetta
a rischio l'archivio Primo Moroni
foto e art. da Repubblica.it
E' stato sgomberato stamane il centro sociale Cox 18 in via Conchetta
a Milano. Dalle sette circa, secondo quanto riferito dalla questura,
si sta procedendo a liberare la struttura, in zona Navigli, che sarà
riconsegnata al Comune. Un gruppo di giovani militanti del centro
sociale si è radunato in via Conchetta: lanci di uova sui poliziotti.
Bloccata per mezz'ora una parte della circonvallazione.
Alcuni giovani hanno dato via a un corteo danneggiando cestini per la
spazzatura, cartelloni pubblicitari, pali di segnalazione dei mezzi
pubblici e quanto trovano sulla strada. Il corteo adesso è poi
spostato davanti alla stazione di Porta Genova e ha bloccato ancora
una volta la circolazione. Il tam tam della rete era stato rapido:
"Alla fine sono arrivati. Sono già davanti al portone per
sgomberare il centro. Non permettiamo l'ennesimo sgombero a Milano.
Proviamo a opporci. Venite tutti" è l'sos lanciato su
cox18.noblogs.org al quale hanno risposto, finora, una trentina di
ragazzi.
ASCOLTA "Sono qui con loro" di Oriana Liso VIDEO Il blitz |
Primo Moroni e la luna sotto casa FOTO Occupata la circonvallazione |
I poliziotti al Conchetta LEGGI L'appello sul sito del Cox 18 | L'sos
della figlia di Moroni sul blog di Alessandro Glilioli
Il Cox 18 è uno dei luoghi di riferimento della cosiddetta sinistra
antagonista e dell'anarchia milanese. Occupato nel 1989, ha una lunga
storia di episodi, politici e di cronaca, tra sgomberi e
rioccupazioni. Il 7 agosto 2004 fu teatro di una gigantesca rissa, che
coinvolse circa un centinaio di persone per l'aggressione di un folto
gruppo di naziskin durante il quale venne gravemente ferito a
coltellate un giovane dei centri sociali. Per questo episodio vennero
poi arrestati tre esponenti dell'estrema destra cittadina. Il centro
sociale, comunemente chiamato Conchetta, ospita la libreria Primo
Moroni, che contiene un gran numero di libri, oltre a materiale
informatico. La questura ha precisato che tutti gli oggetti che
appartengono agli attivisti del centro sociale saranno tenuti da parte
e messi nuovamente a loro disposizione.
(22 gennaio 2009)
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