11
GIUGNO 2010
ASSEMBLEA
IN STRADA DEL CLORO ROSSO
Dopo
la chiusura del Cloro Rosso e la consegna delle chiavi al Sindaco di
Taranto Stefano, circa
un centinaio di ragazze ragazzi, giovani e meno giovani si sono
riuniti in strada per discutere e decidere le prossime
iniziative.
"INQUINAMENTO,
CRISI, REPRESSIONE PORTA SOLO ALL'EMIGRAZIONE.....Cloro rosso fino
all'ultimo respiro " citava lo striscione di 50 metri
esposto in piazza. All'iniziativa hanno partecipato i compagni e le
compagne del Cloro Rosso,i cittadini del quartiere,il PRC,la FIOM,Amnesty
International,Radio Popolare Salento, e altri compagni delle province
limitrofe.
ASSEMBLEA PUBBLICA CONTRO LO SGOMBERO
SABATO 12 GIUGNO 2010, ORE 19
VIA SCOGLIO DEL TONNO 2, NEI PRESSI DEL CENTRO SOCIALE
IMPORTANTE!!!!
IL PROFILO FACEBOOK DEL CLORO ROSSO E' STATO CANCELLATO 12 ORE DOPO
LA CHIUSURA FISICA DEL CENTRO SOCIALE! ALTRO SEGNALE DELLA
REPRESSIONE E DEL TENTATIVO DI FRENARE LA NOSTRA CONTROINFORMAZIONE.
AIUTACI A FAR GIRARE QUESTO EVENTO!
APPELLO:
Il protagonista principale di questa storia è il Cloro Rosso, oltre
due anni di iniziative politiche, culturali e sportive in uno spazio
assolutamente periferico e dimenticato da tutti, nel contesto di un
tipico quartiere dormitorio ai margini della città di Taranto, un
esempio perfetto della peggiore tradizione urbanistica degli anni
ottanta. Case e cemento su cui con forza picchia il sole e il vento,
da quelle parti carico della morte prodotta dall’Ilva e
dall’insieme del più grande e inquinante stabilimento siderurgico
d’Europa. Il co-protagonista è il comune di Taranto, uscito dal
dissesto economico più grave della storia della Repubblica
Italiana, retto da una maggioranza vagamente eterogenea guidata dal
sindaco Ezio Stefàno, pediatra della porta accanto, esponente di
Sinistra ecologia e libertà, per tutti una biografia da Libro
Cuore. Insomma, anche Taranto, con tutti i suoi problemi, sembra un
pezzo di quella Puglia esempio nazionale della buona politica, la
Puglia che si pone come un grande laboratorio politico che trova
espressione nella figura carismatica di un leader, Nichi Vendola, e
legittimazione nelle sue Fabbriche. Un mondo nuovo che suscita la
curiosità generale degli osservatori più o meno accreditati,
quella stessa curiosità che ad agosto si prova nel guardare un
documentario caraibico, prigionieri nell’appartamento del più
caldo condominio di una città maledettamente afosa. Il contenzioso
comincia, come deve essere, per la questione della messa a norma
della struttura. Certo, è necessario che nella città dove fino a
pochi anni fa non era a norma neanche la sede della Questura, che
qualcuno si muovesse in questo senso. Tocca al Cloro Rosso
cominciare la normalizzazione.
La trattativa comincia con i migliori auspici, sulla base delle
parole più volte pronunciate dal sindaco in favore degli occupanti,
le assicurazioni fatte alla stampa di voler trovare una casa a
“questi ragazzi”. Questo dura fino a quando gli stessi, dopo
poco tempo, vengono a sapere di essere sotto sgombero. Da questo
momento i personaggi di questa storia si moltiplicano e molti tra
questi non avranno probabilmente mai un volto e un nome.
L’ordinanza di sgombero firmata sulla scrivania del sindaco,
sembrava scongiurata con l’annunciato protocollo d’intesa che
avrebbe dovuto chiudere definitivamente quello che cominciava ad
assumere i contorni del peggiore degli incubi. Il protocollo,
comunicato in anticipo alla stampa, prevedeva da parte del comune
l’onere del “recupero” della struttura in collaborazione con
gli occupanti stessi, ormai veri e propri “fiduciari”. Non solo,
veniamo adesso al passaggio più grottesco. Agli occupanti il comune
avrebbe messo a disposizione addirittura un teatro, posto in un
altro quartiere, altro grande esempio di lungimiranza urbanistica,
pronto da anni e mai affidato ad anima viva.
Intanto una mattina di giugno, percorrendo via Scoglio del Tonno,
dove un tempo sembra convivessero gli autoctoni e un primo nucleo di
Micenei dediti alla pesca in un mare straordinariamente generoso,
qualcuno si accorge della presenza massiccia di polizia e
carabinieri in assetto antisommossa. Mentre le forze dell’ordine
irrompevano nella struttura, con i muratori prontissimi alla
tumulazione, si precipitano sul posto un assessore e un consigliere
comunale con la revoca immediata dello sgombero firmata dal sindaco,
ancora una volta più enigmatico dell’oracolo di Delfi. Grande è
lo sconcerto in particolare tra i combattivi e motivatissimi vigili
urbani. Sempre quelli che erano orgogliosi negli anni ’90 di
ripulire “la città infestata dai migranti” a colpi di
manganello, guidati dal sindaco sceriffo Giancarlo Cito. Mai visti
migranti in città, forse perché spaventati dalla povertà e dalla
guerra tra bande che in quegli anni macchiava di sangue i
marciapiedi di Taranto . Duole pensare che ancora oggi molti
tarantini pensano a Cito come esempio di statista cittadino, quasi
al pari di Archita, che nel IV secolo rese questa stessa città la
prima tra quelle della Magna Grecia, una volta tanto semplicemente a
colpi di buona agricoltura e filosofia.
Grazie all’intervento di alcuni passanti e dei compagni/e che
vivono da quelle parti, insieme all’arrivo tempestivo
dell’assessore e del consigliere comunale, lo sgombero viene
interrotto, tra le proteste dei vigili incredibilmente determinati
nel portare a termine il loro lavoro.
Si ferma lo sgombero e il momento è surreale. La calce ancora
bollente dovrà miracolosamente aspettare nei magazzini vuoti della
questura, prima di raffreddarsi sulla porta della ex Martellotta.
Giusto il tempo di altri quindici giorni mentre ancora nessuno
avanza nuove proposte. L’incredulità ci ha avvicinato per la
prima volta al “sentire” delle forze dell’ordine. Insomma una
confusione sensoriale terribile, un viaggio allucinante per i
presenti quasi soffocati dal sole .
Lo sgombero doveva partire, ed era vagamente concordato, per questo
i documenti che avremmo dovuto e voluto firmare prevedevano
effettivamente la consegna delle chiavi, ma anche la concessione del
tristemente abbandonato teatro Mignon. Oggi sappiamo che il teatro
deve restare nello stato in cui si trova, non può rientrare nella
trattativa e nessuno può spiegarci il perché.
Siamo forse ancora all’inizio. Intanto, per adesso, almeno qui tra
i Due mari, lunga vita al buon governo, alle Fabbriche e alla Puglia
migliore, esempio di quella buona politica che vuole legittimarsi
dal basso.
INFO: clororossotaranto@gmail.com
IL
CLORO ROSSO NON SI TOCCA!
23
maggio 2010
Csoa
Cloro Rosso 23 maggio alle ore 12.46
Spiegare cosa è il Cloro Rosso in poche parole non è facile..
Siamo ragazzi e ragazze, studenti, precari, lavoratori in
nero, universitari
fuorisede, invisibili;
figli della città più inquinata d´Europa e con il più alto tasso
di malattie
legate all´inquinamento ambientale, dove a 11 anni ci si può
ritrovare con la
sindrome da fumatore incallito e dove è stata rilevata presenza di
diossina
nella catena alimentare, figli di una città vittima del più grande
dissesto
economico della storia della Repubblica Italiana, ultimo atto di un
sistema che
nel corso di 30 anni ha tenuto insieme malavita, blocchi di potere,
lobby
locali e sindaci sceriffi; il tutto inserito nel contesto sociale di
un
meridione sempre più dimenticato.
Taranto è tutto questo. Una terra spogliata dei suoi diritti.
Sfidare la legalità e le istituzioni era l´unica arma a nostra
disposizione
per riportare al centro del dibattito politico cittadino il problema
dell´
assenza di spazi sociali.
L´occupazione della ex scuola Martellotta, avvenuta più di 2 anni
fa, ha
consentito ai ragazzi e alle ragazze di Taranto di creare quel primo
laboratorio culturale, sociale e politico di cui la città
necessitava. Il Cloro
Rosso è ad oggi parte propulsiva e creativa di un processo di
cambiamento reale
dal basso che vede in prima linea il protagonismo delle nuove
generazioni.
Riqualificare una struttura abbandonata ad anni ed anni di degrado
(totalmente
a proprie spese), creare una palestra popolare ormai indiscutibile
punto di
riferimento per tutto il quartiere, una sala di registrazione
musicale, un
laboratorio teatrale, offrire servizi come un internet point e una
free-
copyright zone, sono solo alcune delle tantissime attività che ogni
giorno
rendono vive le mura dello stabile di via scoglio del tonno.
Più di 200 iniziative tra concerti, rappresentazioni teatrali,
presentazione
di libri, dibattiti e seminari, attraversate da migliaia di persone,
sono la
risposta a quelle forme di cultura, condivisione, partecipazione e
democrazia
di cui Taranto tanto necessita.
Sono proprio i sogni e l´entusiasmo di questa nuova generazione
precaria e
senza diritti che hanno portato a rianimare i conflitti che stanno
attraversando Taranto in questi anni, dalla questione ambientale alle
tematiche
relative al lavoro e al welfare, e a iniziare così a ridefinire una
nuova idea
di città e municipalismo che passa dalla riappropriazione dei beni
comuni a una
ipotesi di uscita dalla crisi svincolate da logiche di mercato e
profitto.
La nostra partecipazione alle giornate di critica al COP 15 di
Copenhagen va
proprio in questo senso.
Sin dal primo giorno, il Cloro Rosso si è dunque caratterizzato come
una
risorsa per la città di Taranto. Risorsa tuttavia precaria, in quanto
la
realizzazione di questo percorso passa indissolubilmente dalla
questione
relativa alla sua stabilità. Per noi lo stato di occupazione non è
una
rivendicazione identitaria ma un passaggio obbligato verso la
conquista di
spazi di autogestione e autorganizzazione.
E´ per questo motivo che da 2 anni abbiamo intavolato una trattativa,
complessa e sfiancante, con l´amministrazione comunale, una
trattativa fatta di
promesse, conferenze stampa risonanti e annunci pubblici alle quali
però non è
mai seguito un impegno concreto; fino ad arrivare all´epilogo
beffardo di
conoscere, tramite carta stampata, di essere sotto sgombero.
Il sindaco Stefàno si deve assumere la responsabilità morale e
politica di
questa azione davanti a tutta la città e non solo; questa vicenda
infatti è l´
emblema dell´incapacità di una certa sinistra nel saper dialogare
con i
movimenti.
Nello stesso tempo possiamo dire con certezza, soprattutto perché l´abbiamo
vissuto sulla nostra pelle, che il sindaco Stefàno, in buona o
cattiva fede, ha
legittimato con questa ordinanza un sistema di blocchi di potere che
da quando
siamo entrati nella ex Martellotta si è messo in moto per ostacolare
la nostra
presenza.
Siamo riusciti ad ottenere un incontro con il Comune che si configura
decisivo, nella mattina di lunedì 24 maggio, vista l´imminenza dell´atto
amministrativo. L´appello che lanciamo al Sindaco è quello di
ritirare
immediatamente l´ordinanza e di trovare un accordo che eviti il
peggio. Il
nostro spirito propositivo non mancherà neanche nella prossima
scadenza.
Pochi anni fa la CNN dichiarava, durante le contestazioni alla guerra
in Iraq,
che il movimento che richiedeva "un altro mondo possibile"
fosse la seconda
potenza politica del Pianeta.
Una risposta locale che ci siamo dati alla domanda su come costruirlo
realmente questo "altro mondo" è il Cloro Rosso.
Purtroppo quel movimento è passato alla storia anche per altri tristi
vicende..
e Genova ne sa qualcosa.
Scegli, Sindaco Stefàno, da quale delle 2 parti stare.
GIU´ LE MANI DAL CLORO ROSSO! I SOGNI NON SI SGOMBERANO!
CSOA CLORO ROSSO
ROSSO TARANTO
..FINO ALL´ULTIMO RESPIRO!
Taranto : Stefano il sindaco sgomberatore
Comunicato
lo slai
cobas per il sindacato di classe esprime la sua netta contrarietà
allo sgombero del centro sociale cloro rosso e la sua solidarietà ai
giovani
che lo organizzazo e partecipano alle sue iniziative politiche,
sociali,
culturali
le motivazioni addotte dal Sindaco e la sua giunta sono pretestuose e
risibili per cancellare uno spazio politico giovanile
impegnato nella nostra città
noi ci mobiliteremo in tutte le forme perchè questo sgombero non
avvenga
ma è bene fare una considerazione generale
Stefano aveva sgomberato il 4 maggio la tenda per il lavoro dei
disoccupati
organizzati- unica vera realta autorganizzata della città nella lotta
per il
lavoro
abbiamo atteso invano nell'occasione un comunicato di solidarietà del
clororosso - non è arrivato
ma per noi quello sgombero è stato un segno chiaro di come la giunta
vollesse affrontare relamente i problemi del lavoro, ma anche dei
diritti e
della collocazione assunta dal Sindaco e della giunta dopo le
elezioni'
l'ordinanza contro il cloro rosso è il segno tangibile di tutto
questo
ma come la tenda sgomberata non ha fermato la lotta dei
disoccupati
organizzati, anzi la tenda stessa tornerà ben presto a rendere il
palazzo di
città un
luogo vivo di lotta
così lo sgombero del cloro rosso non passerà
disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
taranto
347-5301704
Il
clororosso non si tocca!
21 / 5 / 2010
Il
sindaco di Taranto ha firmato lo sgombero del Centro Sociale Cloro
Rosso. Oltre 200 tra dibattiti, iniziative culturali, spettacoli
teatrali e musicali, una palestra popolare con 60 iscritti e tutto ciò
che è passione e impegno non contano nulla, è più importante per
l'amministrazione comunale riconsegnare l'ex scuola Martellotta al
degrado. Non ci faremo intimorire, FINO ALL'ULTIMO RESPIRO!
A BREVE MAGGIORI INFO.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/lecce/notizie/cronaca/2010/21-maggio-2010/comune
-sfratta-centro-sociale--1703059539847.shtml
Cloro
Rosso» ora si cerca l’intesa
Il
sindaco ha firmato provvedimento di sgombero
FABIO
VENERE
•
«Cloro Rosso», si cerca l’intesa. Dopo l’ordinanza firmata l’altroieri
dal sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, che prevede lo sgombero del
centro sociale di corso Annibale a Taranto Due. Da quel che risulta
alla Gazzetta, infatti, ieri mattina, il sindaco di Taranto, Ezio Stefàno,
ha avuto alcuni incontri tesi proprio a cercare una mediazione
possibile per evitare ulteriori tensioni con i ragazzi del centro
sociale. Si sta, appunto, cercando una sorta di compromesso che metta
insieme l’esigenza del primo cittadino di ripristinare condizioni di
legalità con il bisogno dei ragazzi che tendono ad associarsi e ad
aggregarsi nella struttura di corso Annibale.
Per
il sindaco, infatti, i locali (di proprietà comunale) che ospitano il
centro sociale sono dichiarati «inagibili». Almeno questo hanno
stabilito i tecnici della direzione Patrimonio e Lavori pubblici del
Comune di Taranto al termine di un sopralluogo effettuato lo scorso 8
settembre. In altre parole, si devono fare il prima possibile dei
lavori di ripristino delle condizioni di agibilità e solo
successivamente la struttura potrà essere fruibile. Già ma a chi?
L’Amministra - zione comunale già da tempo sta cercando di
predisporre il bando di gara per affidare la struttura a delle
associazioni di volontariato o culturali non escludendo, inoltre, che
l’immobile possa essere utilizzato anche da più associazioni.
Ed
allora, stando a quanto deciso dall’ordinanza, entro dieci giorni,
dovrebbe esserci lo sgombero dei locali. Eppure, eppure.. da ieri
mattina è al lavoro quello che la Gazzetta ha definito il «partito
della tlla trattativa». In questo contesto,
si inseriscono le dichiarazioni rese da Ernesto Voccoli, uno degli
esponenti del centro sociale «Cloro Rosso». Voccoli junior afferma:
«Se il Comune di Tarantoi - osserva - chiuderà davvero il
nostro
centro sociale allora il sindaco lancerà un messaggio ben preciso ai
giovani. Ovvero: cari giovani, cari ragazzi, per voi a Taranto non
c’è spazio ed è meglio che andiate via da Taranto. Ed allora,
faccio un appello a tutte le forze democratiche
affinché sostengano le attività del nostro centro. Ricorderei a
tutti, ma potrei fare tanti esempi, che grazie a noi i ragazzi della
Salinella possono fare attività sportive gratuite grazie alla
palestra che abbiamo ristrutturato a nostre spese così come a nostre
spese abbiamo rifatto anche l’impianto elettrico».
Ma
su che basi potrebbe reggersi la trattativa? Magari concordando con i
ragazzi i tempi per consentire l’esecu - zione dei lavori di
ripristino delle condizioni minime di agibilità. Dal canto suo, il
consigliere comunista Ciccio Voccoli lancia un appello alle forze
progressiste, democratiche «ed antifasciste affinché sostengano le
attività di questi ragazzi che hanno recuperato un immobile
abbandonato creando spazi di aggregazione». Intanto solidarietà dal
Link Udu.
http://edicola.lagazzettadelmezzogiorno.it/olive/ode/GDM/LandingPage/LandingPage.aspx?href=R0RNLzIwMTAvMDUv
MjI.&pageno=MTg0&entity=QXIxODQwMQ..&view=ZW50aXR5
CORTEO
DI SOLIDARIETA'AL CSOA CLORO ROSSO E A RICCARDO
Taranto 9 MAGGIO 2009
LA
CRONACA FOTOGRAFICA DALLA REDAZIONE DELL'OPENAREA DI
PUGLIANTAGONISTA
PARTE
TERZA
SI E'
PROSEGUITO SINO A PIAZZALE BESTADT
MOLTO SIGNIFICATIVO L'INTERVENTO
DELLA PROFESSORESSA DI RICCARDO PRESENTE ALLA MANIFESTAZIONE CON I
SUOI ALUNNI E ALTRI PROFESSORI
L'INTERVENTO DI MANTOVANI: QUESTA
CITTA' DEVE MOLTO AL CLORO ROSSO E AI SUOI RAGAZZI E LI DEVE SOSTENERE
SERIAMENTE
L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA
CIRCOSCRIZIONE A NOME ANCHE DEGLI AMMINISTRATORI PRESENTI: NOI VI
AIUTEREMO A NON MOLLARE
PER TORNARE
INDIETRO ALLE ALTRE
FOTO E CRONACA>>>>>
per leggere
i comunicati i solidarietà
per andare
sul sito del CloroRosso clicca su
http://www.myspace.com/csoaclororosso