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Ravenna
13 marzo 2010
Si
è tenuta con buon successo il convegno
nazionale organizzato a Ravenna
dalla rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro.
La data del 13 marzo era stata scelta perchè 23 anniversario della
orrenda
strage della Mecnavi in cui morirono 13 operai,
il convegno non ha avuto certo il senso di una commemorazione ma di
denuncia, analisi e lotta per rendere davvero onore agli
operai morti.
Il convegno si è aperto con la denuncia commovente e forte della
madre di
Luca
Vertullo, giovane operaio interinale morto il primo giorno di lavoro.
Giustizia non è stata fatta, ha gridato all'assemblea, dando voce
alla
protesta di tanti familiari di operai morti sul lavoro, che vivono
situazioni
analoghe e sono impegnati in tanti processi.
All'assemblea sono stato presenti operai, lavoratori, militanti
sindacali,
familiari, immigrati, esponenti politici e di associazioni esposti
amianto,
rappresentanti delle istituzioni locali, provenienti da diverse città
italiane:
da Monfalcone a Palermo, da Taranto a Torino, da Marghera a Roma, da
Bergamo
Milano alle realtà romagnole.
In un clima attento e partecipato, anche se a volte un po confuso
nella
gestione dei tempi, sono cominciate relazioni e interventi.
Non certo rituali.
Sia gli esponenti politici che i rappresentanti delle associazioni, i
tecnici,
non hanno voluto fare interventi da convegno, ma allargato il discorso
a 360
gradi per abbracciare il tema del convegno da tutti i lati.
La situazione economica e sociale , le responsabilità della sinistra
e dei
sindacati nel far passare la precarietà che uccide sui posti di
lavoro, il
ruolo non solo dei governi e del parlamento, ma anche dell'inail,
asl,
medici
aziendali, e la necessità anche su questo campo di iniziative nuove e
combattive.
La necessità dell'unità alla base e degli operai e lavoratori, al di
là
delle
appartenenze sindacale, e dei comunisti e militanti di sinistra,
ovunque
collocati, per resistere e
lottare. per la sicurezza sui posti di lavoro ma anche contro la
precarietà
e l'attacco complessivo ai lavoratori
L'analisi documentata degli effetti concreti delle leggi Treu, Biagi e
a
seguire, sulla deregolamentazione dei rapporti di lavoro, degli
attacchi a
salute e sicurezza nei quali interinali e immigrati sono gli anelli
deboli e
più colpiti.
Il testo unico da strumento per avanzare sul piano legislativo e
offrire una
sponda alla lotta dei lavoratori a testo peggiorato e impotente.
Il ruolo degli rls sempre più ridimensionato e attaccato, dalla
vicenda de
Angelis alla battaglia in corso per Salvatore Palumbo alla fincantieri
di
Palermo.
La giustizia , dai processi Eternit e Thyssen, a quelli della
giustizia che
non arriva mai e chiama l'urgenza di una altra giustizia, la
"giustizia
proletaria".
Non c'è tema che non sia stato toccato per andare oltre la denuncia e
trovare
la strada.
L'intervento della rete di Ravenna ha messo sotto accusa come mai era
stato
fatto nei dettagli il lavoro al porto, le compagnie portuali, il ciclo
degli
appalti, il ruolo dei sindacati e in particolare nei porti della
CGIL nelle
morti per il profitto.
Gli interventi degli operai della Fiat, degli operai di Monfalcone, di
Marghera hanno portato lotte concrete, risultati ottenuti, ma anche
difficoltà
tra i lavoratori anche per l'opposizione dei sindacati
collaborazionisti.
Tanti i temi - il bollettino della rete in uscita a marzo porterà un
ampio e
dettagliato resoconto degli interventi - così come le nuove proposte,
in
parte
già discusse all'assemblea nazionale di Roma di gennaio, in parte in
via di
definizione nella rete e oltre la rete.
Tre iniziative nazionali a partire da Taranto il 21 aprile su
immigrazione e
morti sul lavoro.
Una nuova marcia nazionale che toccherà posti di lavoro e oltre 20
città
italiane in maniera coordinata nei mesi di maggio e giugno.
Ma sopratutto la rete raccoglie l'appello forte fatto da interventi da
Roma
e
Rimini: scendiamo subito in campo contro il collegato lavoro e
l'attacco
frontale volto all'abolizione dello statuto dei lavoratori, mettiamo
la rete
al
servizio della battaglia generale, rafforziamo collegamenti,
organizzazione
cooperazione sindacale, politica, culturale perché oggi non si può
tutelare
la
salute e la sicurezza in fabbrica senza resistere e fermare
l'attacco
generale
su precarietà e diritti da parte di padroni e governo.
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
14-3-2010
RIASSUMETE
PALUMBO PROSSIME INIZIATIVE 2010
11
marzo a palermo la lotta continua
13 marzo a ravenna convegno nazionale
Il
Convegno "precari da morire" si terrà a Ravenna c/o la sala
forum della
II^ circoscrizione in via Berlinguer alle ore 10.
Interverrà l'ex vice presidente della Commissione Infortuni sul
Lavoro del
Senato, Dino Tibaldi, Vito Totire di Medicina Democratica, Gualtiero
Alunni
resp. naz.le trasporti PRC, Claudio Petrelli Ispettore del
Lavoro, Marco
Spezia, ingegnere e tecnico della sicurezza, lavoratori e
famigliari
Thyssen, Eternit, Marghera, Eni, Ilva, il comitato cittadino nato dopo
la
strage di Viareggio, comitati immigrati. Alla sera, al Centro Sociale
Spartaco, abbiamo in programma lo spettacolo teatrale della Compagnia
delle
Ceneri, "Ballata per una morte bianca".
A questo appello chiediamo di aderire individualmente o
collettivamente.
Rete Nazionale per la sicurezza sul lavoro- Ravenna
tel. 339/8911853
e mail: cobasravenna@ libero.it
via G. Di Vittorio, 32 (zona Bassette)
CAMPAGNA DI SOLIDARIETA' A SALVATORE PALUMBO:
Mercoledi 17 febbraio, presso il laboratorio Zeta a Palermo, si è
svolta l’iniziativa rientrante nella campagna nazionale di
solidarietà
a Salvatore Palumbo promossa dalla Rete Nazionale per la sicurezza nei
luoghi di lavoro, una campagna rilanciata con forza a Roma nella
riunione del 16 gennaio scorso, che vede in contemporanea in altre
città del nostro paese la mobilitazione in varie forme a sostegno di
un operaio che come altri lavoratori, rls, è stato colpito dalla
repressione padronale con il licenziamento perché divenuto scomodo
per
la lotta portata avanti negli anni in fabbrica contro la mancanza di
sicurezza sul lavoro.
L’iniziativa, assemblea e proiezione del video/intervista
“Cantieri
letali” della giornalista Francesca Mannocchi, preceduta da una
settimana di attacchinaggi e volantinaggi in tutta la città,
nei
posti di lavoro, in primis la Fincantieri, ha visto la
partecipazione
di operai ed ex operai della Fincantieri, lavoratori della scuola e
del pubblico servizio dello Slai Cobas per il sindacato di classe,
cittadini, familiari e amici dell'operaio, i giovani di Red
Block, i
rappresentanti dell’associazione .RITA ATRIA, e del laboratorio
Zeta,
i compagni della rete nodo Palermo.
La proiezione è stata preceduta da una breve introduzione di un
compagno del nodo palermitano della Rete che ha messo in evidenza i
dati rilevanti delle morti e infortuni e informato sul lavoro
che la
Rete nazionale porta avanti e gli obiettivi che si prefigge di
raggiungere, in particolare si è presentato il prossimo
convegno che
si terrà a Ravenna il 13 marzo prossimo “Precari da morire” sul
rapporto precarietà/sicurezza sul lavoro.
Nel video/intervista, nella sostanza, si evince l’esistenza di un
sistema che serve ad arricchire i padroni sulla pelle degli operai e a
proteggere burocrati e privilegiati sindacali, vedi i confederali,
viene messo in evidenza il sostegno e la partecipazione testimoniale
di operai ex sindacalisti, di alcuni operai fincantieri e delle
ditte, la denuncia dell'avvocato di Salvatore Nadia Spallitta,
che
spiega anche sotto gli aspetti tecnico-legali l’assurdità del
licenziamento, ma esce chiaramente fuori anche l’ipocrisia della
Fiom
rappresentata nel video dal segretario provinciale?! Piastra e dal
coordinatore nazionale della Cgil Sandro Bianchi che dicono di essere
sconcertati da quanto accaduto ma alla fine “augurano” a Salvatore
di
vincere la sua battaglia, come a dire “te la canti e te la suoni!”
Alla fine del video, che è stato sottolineato con applausi dai
presenti, un operaio della Fincantieri dirigente sindacale
fiom-cgil
ha aperto la discussione leggendo una lettera scritta di suo pugno (ai
propri compagni e sindacati compresi in occasione delle feste
natalizie) che mette in evidenza le contraddizioni che un delegato
sincero vive all’interno del suo sindacato: nella lettera forte è
la
denuncia contro la Fincantieri che agisce ormai da anni contro
il
rilancio e il futuro cantieristico palermitano a danno degli operai da
sfruttare fino ad ucciderli quando serve e poi da buttare via quando
non servono più, si legge “camminiamo per il cantiere
‘passeggiando
la scimmia’,e se vai dal capo del personale e chiedi di volere
lavorare ti risponde: O PASSEGGI LA SCIMMIA!! O VAI IN
CASSA-INTEGRAZIONE.!!”, che agli operai veniva detto che
la c.i.g.
era all’80% per poi scoprire dopo qualche mese che la suddetta
c.i.g.o
era retribuita all'65%, attualmente neanche si deve parlare di
sicurezza, considerato che all'interno dell'officina c’è una
navetta
intera e si lavora senza alcuna condizione di sicurezza, perché
si
viene ricattati sul posto di lavoro…”
Il dibattito si è dunque allargato con la partecipazione di un ex
operaio sindacalista fiom-cgil Fincantieri,che ha raccontato con molta
amarezza come ai giovani non sia stato trasmesso il bagaglio
della
cultura di classe nelle sue forme e lotte conquistate nei tempi e che
ogni giorno da padroni e governo vengono calpestate, e che non c'è
nessuno che oggi rappresenta davvero dentro lo stabilimento gli
interessi degli operai, concludeva apprezzando la lotta di Salvo in
particolare per avere raccolto tanta documentazione tale da dimostrare
a tutti la vera realtà che si vive all’interno della fabbrica, un
caso
che si unisce a tanti altri.
Sono state tante le domande sugli esiti della causa, le dimostrazioni
di solidarietà dei presenti, ma forte ed emozionante è stato
l’intervento di Brigida Parisi , mia madre, che ha parlato con
commozione mista a rabbia di suo fratello, l'operaio Fincantieri
Giuseppe Parisi, morto sul lavoro proprio il 18 Febbraio del
1980,
una gomena si sganciava dalla bitta ed il ritorno della stessa gli
faceva saltare la testa. Brigida ha parlato della solitudine e
disperazione che deve affrontare una famiglia colpita dal
menefreghismo e dal malaffare dei padroni dei Cantieri navali,
ma
anche dei sindacalisti che in una assemblea con gli operai dopo il
licenziamento di Salvo, non le hanno permesso di prendere la parola
che aveva chiesto, “avevano forse paura di una donna???!”,
E’ intervenuta alla fine la compagna della Rete che ha messo
in
evidenza l'aspetto femminile che emerge in questa lotta che viene
messo in risalto dall'intervento di Brigida ma anche dalla figura di
Angela, mia moglie e madre dei miei figli,che sta affrontando questa
lotta con forza e determinazione e che nel video denuncia anche quello
che le donne in generale ma soprattutto in una terra come la
Sicilia
devono doppiamente subire vedi la difficoltà di trovare un lavoro.
Con la rappresentante dell’Associazione Rita Atria abbiamo iniziato
a
parlare di organizzare iniziative simili a Milazzo, Messina e Catania.
Cari compagni saluti a tutti voi,
con affetto salvatore Palumbo per la Rete.
P.S. l’udienza prevista per il 18 febbraio è stata rinviata
all’11
marzo, causa malattia dell’avvocato della Fincantieri!!!
Palermo, 20/02/2010
la
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro esprime la sua
solidarietà e trepidazione per il compagno in coma a fronte delle
gravi
cariche
poliziesche in val susa
chi lotta per la salute e la salvaguardia del territorio viene
ripagato con
la violenza di stato
questo governo, questo ministero dell'interno sono imandanti di questa
violenza se ne devono andare
tutte le organizzazioni politiche e sociale devono unire le loro forze
per
uno sciopero politico generale crino al rovesciamento di questo
governo
prima che le nostre strade si lastrichino di sangue
lo stesso rito delle elezioni non può essere accettato laddove la
democrazia
formale copre la dittatura reale con i resistenti notav
oggi in diverse città italiane sono previste iniziative della rete
per la
riassunzione di salvatore palumbo operaio fincantieri licenziato per
aver
denunciato l'insicurezza sul lavoro ai cantieri navali di palermo
in ognuna di queste iniziativa si esprima solidarietà e lotta con i
resistenti
notav
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@gmail.com
mailing list
bastamortesullavoro@domeus.it
18-2-2010
Taranto
18 gennaio
incontro
con i lavoratori con Salvatore Palumbo-
attraverso un video
con proiezione video
ore 19
sede slai cobas per il sindacato di classe via rintone 22
intervengono
i rappresentanti della rete di taranto
tel.347-1102638
dalla rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
Campagna nazionale
"Riassumere l'operaio Salvatore Palumbo licenziato dalla
Fincantieri!
Il 18 febbraio prossimo, dopo ben 7 mesi, si terrà un'altra udienza
del
processo Palumbo contro Fincantieri presso il Tribunale di Palermo.
Dura
oramai da due anni il processo che vede l'operaio Palumbo in lotta
contro il
licenziamento messo in atto dalla Fincantieri: un operaio che
denunciava
senza lasciarsi intimidire le condizioni di assoluta insicurezza sul
posto
di lavoro, per la Fincantieri, azienda i cui dirigenti sono stati
tante
volte denunciati, condannati e che hanno ancora processi in corso, era
diventato scomodo!
Tutto questo mentre la realtà non ci risparmia, purtroppo,
quotidianamente
la tragedia dei morti e degli infortuni sul lavoro in tutto il paese.
La Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, che in questi
anni
ha sostenuto la lotta di Salvatore, nell'ultima riunione tenutesi a
Roma il
16 gennaio, ha rilanciato con forza l'organizzazione di una campagna
nazionale di sostegno attivo della battaglia di Salvatore Palumbo
facendo
conoscere ancora di più questa assurda vicenda a livello generale.
Una serie di iniziative, quindi, sono previste e in particolare il 18
febbraio, giorno della nuova udienza, ci si mobiliterà in
contemporanea
nelle diverse città e realtà in cui è presente la Rete.
17
febbraio
giornata di lotta nazionale per la riassunzione in fincantieri di
salvatore
palumbo
molte iniziative a torino-milano -bergamo- ravenna -roma- taranto e
naturalmente palermo
1 marzo in ogni manifestazione degli immigrati
striscioni volantini denunce del rapporto morti sul
lavoro-precarietà
immigrazione
in aprile su questo tre manifestazioni di rilievo nazionale su
questo al
nord a centro italia al sud
13 marzo a ravenna convegno nazionale su precarietà e morti sul
lavoro
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@gmail.com
Palermo,
5 febbraio 2010
Campagna nazionale
Riassumere l’operaio Salvatore Palumbo licenziato dalla Fincantieri!
Il 18 febbraio prossimo, dopo ben 7 mesi, si terrà un’altra udienza
del processo Palumbo contro Fincantieri presso il tribunale di
Palermo.
Dura oramai da due anni il processo che vede l’operaio Palumbo in
lotta contro il licenziamento messo in atto dalla Fincantieri: un
operaio che denunciava senza lasciarsi intimidire le condizioni di
assoluta insicurezza sul posto di lavoro, per la Fincantieri, azienda
i cui dirigenti sono stati tante volte denunciati, condannati e che
hanno ancora processi in corso, era diventato certamente scomodo!
Tutto questo mentre la realtà non ci risparmia, purtroppo,
quotidianamente la tragedia dei morti e degli infortuni sul lavoro in
tutto il paese.
La Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, che in questi
anni ha sostenuto la lotta di Salvatore, nell’ultima riunione
tenutasi a Roma il 16 gennaio, ha rilanciato con forza
l’organizzazione di una campagna nazionale di sostegno attivo della
battaglia di Salvatore Palumbo facendo conoscere ancora di più questa
assurda vicenda a livello generale.
Una serie di iniziative, quindi, sono previste e in particolare il 18
febbraio, giorno della nuova udienza, ci si mobiliterà in
contemporanea nelle diverse città e realtà in cui è presente la
Rete.
A Palermo le prime iniziative nei prossimi giorni:
- Conferenza stampa di lancio della campagna e punto sul processo
- Serata di solidarietà e informazione con proiezione del video
“Cantieri letali” della giornalista Francesca Mannocchi
- volantinaggi e affissioni di sensibilizzazione nei posti di lavoro
Rete nazionale per la sicurezza nei posti di lavoro - nodo palermitano
retesicurezzalavorosicilia@gmail.com
338/7708110
Indirizzo email nazionale: bastamortesullavoro@domeus.it
*******
P.s.: Per ricevere il video/intervista "Canteri Letali" è
necessario
inviare l'indirizzo postale
comunicato
del 22 gennaio 2010 su morte sul lavoro di operaio a Bari
in
coma il primo giorno di lavoro a Bari
la rete nazionale per la sicurezza sui posti di
lavoro Puglia
denuncia l'ennesimo gravissimo incidente di operaio a bari
proprio nel centro di bari nel cantiere di via argiro mentre stava
caricando
sacchetti di sabbia calce e cemento al primo giorno di lavoro
è caduto e risucchiato nel vuoto Adolfo Natilla di bitonto 32 anni
è ora in coma al policlinico di bari
la ditta è la cmc di acquaviva
è il secondo grave incidente- il primo era stato il 13 gennaio
Antonio
stomaci della ditta Betonimpianti
nel territorio barese gli incidenti sono aumentati del 22 per cento in
edilizia con molte vittime tra gli operai immigrati
serve organizzarsi
servono le ronde territoriali per la sicurezza e contro il lavoro nero
collegatevi con la rete - base taranto
bastamortesullavoro@gmail.com
inviato
da Slaicobas per il sindacato di classe di Taranto
COMUNICATO
SUI FATTI DI ROSARNO E INDIZIONE RIUNIONE PER MANIFESTAZIONE
NAZIONALE SU SICUREZZA POSTI DI LAVORO
immigrati
- morti si- cittadini NO a roma il 16 l
alla
solidarietà che sui va esprimendo sui fatti di rosarno non può
consistere
solo in comunicati più o meno corretti o più o meno incendiari
come è costume dei gruppi opportunisti nel nostro paese
la solidarietà è lotta azione organizzazione
serve controinformazione nelle fabbriche e nei posti di lavoro
servono manifestazioni ovunque contro il governo e il ministero degli
interni , le sedi leghiste e razziste- importante quella di roma
servono iniziative ai cpt dove i proletari immigrati sono stati
deportati
serve organizzare nel territorio una rete di contrasto e solidarietà
contro
il razzismo malavitoso e fascio che si è dispiegato a rosarno - senza
se e
senza ma
serve costruire l'appuntamento sciopero nazionale del 1 marzo con
dieci 100
iniziative sul tutto il territorio fondato sull'unità proletari
immigrati-
proletari italiani
su tutti i temi e non solo quello principale di schiavismo e
sfruttamento
donne- sicurezza e morti sul lavoro- ronde- pacchetto di sicurezza
ecc, per
il quale serve denuncia ma anche disobbedienza civile, atti esemplari
questa è l'iniziativa dello slai cobas per il sindacato di classe che
da
taranto inanzitutto parte da subito e che deve irradiarsi in
tutta italia
con l'unità di tutte le forze disponibili
rete
RIUNIONE MARTEDI' 12 GENNAIO A TARANTO
martedì ore 16.30 sede slai cobas via rintone 22
all'odg l'assemblea di roma della rete nazionale della sicurezza
sui posti
di lavoro
e l'iniziativa anche a taranto e puglia sul rapporto immigrazione-
sfruttamento- precarietà morti sul lavoro
tel 347 531102638
alla assemblea nazionale della rete del 16 gennaio a roma
ore 9.30 stazione termini sala dopolavoro ferroviario Pettinelli -in
fondo
binario 22 scendere-
la costruzione dell'iniziativa nazionale sugli immigrati e morti sul
lavoro
la rete
invitiamo a moltiplicare avvisi e contatti
bastamortesullavoro@gmail.com
dal comunicato dopo la manifestazione del 10 dicembre a torino
.....Nella manifestazione grande peso è stato dato negli interventi
all'emergenza
nell'emergenza data dalle morti degli immigrati sui posti di lavoro
che
subiscono clandestinità, precarietà, lavoro nero, schiavitù nei
cantieri,
nei laboratori, nelle fabbriche. La giornata è stata dedicata
all'ultima
vittima di questi crimini del capitale, crimini anche contro i diritti
umani, la morte di una giovanissima operaia cinese di 13 anni, ma
anche
dell'operaio senegalese ucciso dal padrone e buttato in una campagna,
semplicemente perchè pretendeva il suo salario.
Per questo la Rete ha deciso di lavorare ad una nuova manifestazione
nazionale da realizzarsi in collaborazione con comitati e associazione
degli
immigrati - scesi in piazza in maniera così impetuosa e massiccia il
17
novembre scorso......
il comunicato integrale
COMUNICATO
della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
SU
iniziativa 10
DICEMBRE 2009
Oltre un migliaio ha partecipato al presidio al Tribunale di Torino in
occasione dell'apertura del processo Eternit. Molto forte la
partecipazione
di lavoratori, familiari interessati al processo,organizzata dal
Comitato
per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Associazione Esposti Amianto e altre associazioni amianto di Sesto San
Giovanni, Trieste, Roma, Taranto, Broni, Latina, Importante anche una
forte
rappresentanza delle associazioni francesi.
La Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro che aveva
lanciato
l'appello per far diventare questa scadenza una manifestazione
nazionale ha
portato al presidio decine e decine di rappresentanti di lavoratori,
associazioni familiari, comitati, provenienti da diverse città
italiane. Da
Trento a Palermo, da Napoli a Marghera, da Roma a Milano, Bergamo,
Bologna,
Ravenna; molto consistente e rappresentativa la delegazione della Rete
di
Taranto con operai, familiari di operai Ilva e un contingente di
Disoccupati
Organizzati in lotta anche in questi giorni per il lavoro, la salute e
l'ambiente, e che ha portato anche l'adesione di "Alta
Marea" che
raccogliendo numerose associazioni ambientaliste a Taranto il 28 nov.
ha
portato in piazza oltre 20 mila persone; molto significativa infine la
presenza dell'associazione 29 giugno vittime della strage del treno di
Viareggio.
Naturalmente folta la rappresentanza di operai e familiari
Thyssenkrupp
dell'associazione legami d'acciaio e dei rappresentanti del comitato
milanese 'dalla parte dei lavoratori'- presenti un gruppo di operai
della
fiat mirafiori e rappresentato il Comitato 5 aprile di Roma
Presenti collettivi di studenti oltre che da torino anche
da Venezia e
marghera
In tutta la mattinata si sono susseguiti gli interventi di tutte le
associazioni presenti che hanno unito la denuncia alle proposte e
hanno
fornito un quadro delle emergenze e drammaticità delle questioni
delle morti
sul lavoro e da lavoro, le dimensioni vaste della questione amianto e
l'impegno a sviluppare la lotta dentro e fuori i Tribunali.
Alla manifestazione della Rete hanno aderito organizzazioni sindacali
di
base e confederali, Slai cobas per il sindacato di classe, Sindacato
Lavoratori in Lotta napoli, Usi, Fiom/Cgil, ecc.; forze politiche con
rappresentanti, Rifondazione, Sinistra critica, Pdci, Sinistra
popolare,
ecc.; e delegazioni di Proletari comunisti, Carc, Coordinamento dei
collettivi comunisti, Piattaforma comunista ed altri.
Sull'andamento del processo che ha visto la massiccia partecipazione
dei
familiari e delle associazioni che hanno chiesto la 'partecipazione di
parte
civile' rimandiamo al comunicato degli stessi, - le udienze
riprenderanno
ogni lunedì a partire dal 25 gennaio -quello che conta segnalare è
che la
Rete ha rappresentato, come era già stato per la Thyssen di Torino il
6
dicembre 2008, per l'Ilva Taranto il 18 aprile, l'unica forza
nazionale
capace di associare le energie e trasformare anche questa occasione in
movimento di lotta, fuori dai Tribunali, nelle strade nelle fabbriche
e
posti di lavoro
Certamente questa scadenza richiedeva una partecipazione di massa più
consistente. Tanti che avrebbero potuto esserci, sia pure nelle
difficoltà
di un giorno feriale e in coincidenza con un periodo pieno di
manifestazioni
nazionali, non hanno fatto tutto lo sforzo necessario per esserci
realmente.
Questo dimostra quanto lavoro sia ancora da fare da parte della Rete.
La manifestazione ha portato in piazza a Torino non solo solidarietà
e
denuncia ma anche le numerose proposte provenienti dalla piattaforma
della
Rete, come da convegni che ci sono stati nelle passate settimane,
Orvieto
tra questi, e dal fronte delle associazioni amianto che avevano tenuto
un
mese prima un ricco convegno nazionale sempre a Torino.
Ora, però, anche da Torino viene l'appello a fare un salto di qualità
e un
nuovo sforzo unitario, perchè il movimento cresca, influenzi la
battaglia
per lo sciopero generale, per la lotta contro il governo Berlusconi
che su
questo fronte tutela sempre più gli interessi dei padroni, ostacola i
processi, risponde negativamente alle richieste che vengono dagli
operai,
dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni.
La manifestazione di Torino ha riportato anche l'attenzione sulla
repressione, licenziamenti fatti dai padroni nei confronti di
lavoratori e
Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza, questioni che vanno ben
oltre
il caso esemplare Dante De Angelis: dai cantieri navali di Palermo,
all'ATM
di Milano, alle fabbriche bergamasche, agli attivisti denunciati,
processati
e in alcuni casi già condannati, come a Ravenna, tutte battaglie che
richiedono il rafforzamento della Rete e l'azione diretta.
Nella manifestazione grande peso è stato dato negli interventi
all'emergenza
nell'emergenza data dalle morti degli immigrati sui posti di lavoro
che
subiscono clandestinità, precarietà, lavoro nero, schiavitù nei
cantieri,
nei laboratori, nelle fabbriche. La giornata è stata dedicata
all'ultima
vittima di questi crimini del capitale, crimini anche contro i diritti
umani, la morte di una giovanissima operaia cinese di 13 anni, ma
anche
dell'operaio senegalese ucciso dal padrone e buttato in una campagna,
semplicemente perchè pretendeva il suo salario.
Per questo la Rete ha deciso di lavorare ad una nuova manifestazione
nazionale da realizzarsi in collaborazione con comitati e associazione
degli
immigrati - scesi in piazza in maniera così impetuosa e massiccia il
17
novembre scorso.
Tutti questi temi - l'unità, le nuove campagne, la manifestazione
degli
immigrati, insieme al potenziamento dell'ufficio legale, la
partecipazione
ai processi,- primo fra tutti quello della Umbria Olii in cui sono
attivi
l'associazione familiari Colletti e la rete umbra- la lotta contro la
repressione a dei lavoratori e rls -la ricerca di proposte mirate e
unificanti da proporre anche nella forma di leggi di iniziative
popolari -
sono al centro dell'assemblea nazionale che la rete promuove per il 16
gennaio 2010 a Roma.
Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamorte@gmail.com
mailing list
bastamortesullavoro@domeus.it
15.12.09
Morte
sul lavoro all'Ilva: dopo tre anni la prima udienza
Il nostro Antonino Mingolla moriva il 18 aprile del 2006 a causa di
una
maledetto incidente sul lavoro all'Ilva di Taranto. Solo il 30
settembre
prossimo la prima udienza preliminare di un processo che si annuncia
lungo e
"impossibile" voluto solo dalla tenacia e dalla sete di
giustizia di Franca
Caliolo, moglie di Antonino. Di seguito l'intervista apparsa, in
cronaca di
Brindisi, su "la Gazzetta del Mezzogiorno" del 25/09/09 e
realizzata da
Giuseppe Florio.
Morte sul lavoro all'Ilva: dopo tre anni la prima udienza
La data è quella del prossimo 30 settembre. Ovvero, tre anni, cinque
mesi e
dodici giorni dopo la tragica scomparsa di Antonino Mingolla.
L'appuntamento
è quello dell'udienza preliminare del processo penale per accertare
le
responsabilità dell'incidente mortale occorsogli negli impianti
dell'Ilva di
Taranto.
Antonino era dipendente della CMT, ditta appaltatrice per lavori di
manutenzione all'interno del cantiere Ilva. Nel pomeriggio del 18
aprile
2006, durante la sostituzione di alcune valvole sul condotto
principale del
gas "afo", utilizzato come combustibile per fondere
l'acciaio, Antonino morì
avvelenato a 46 anni da esalazioni circa venti volte superiori il
livello
tollerabile. Era, a detta di chi lavorava con lui, «esperto, attento,
prudente». Ilva e CMT hanno violato le prescrizioni sulla Sicurezza?
Questa
la piattaforma del processo, domanda su cui si fronteggeranno
un'accusa
coraggiosa (il penalista fasanese Stefano Palmisano) e una difesa
solitamente impietosa (l'Ilva non ha mai presentato le sue
condoglianze ai
familiari delle numerose vittime cadute nel corso degli anni, neppure
per
telegramma. La CMT ha dichiarato fallimento nel 2007. Portavoce di
entrambe
le aziende hanno in qualche modo dichiarato che la morte di Antonino
è
avvenuta per sua responsabilità).
«Sono consapevole che nessuno sconterà l'eventuale pena grazie ai
benefici
di cui godranno gli imputati, primo fra tutti quello dell'indulto»:
esordisce con rassegnata fierezza Franca Caliolo, vedova di Antonino,
carattere di ferro dietro a un viso di velluto. Davanti a sé, gli
anni che
avrebbe dovuto condividere con una persona - marito, padre, figlio,
sodale -
molto speciale: «Era una persona essenziale, dotata di grande capacità
di
amare quanti gli stavano intorno e con un acuto senso di lealtà: un
amico
ideale», e la definizione è la stessa che avrebbe dato chiunque tra
quelli
che lo avevano conosciuto.
«Naturalmente nessuna condanna restituirebbe la vita a mio marito»,
precisa
Franca. «Ma a noi familiari resta un desiderio di giustizia da
appagare».
Tra le pieghe del dolore, l'attesa di un passo formale della Giustizia
italiana: «Tempi nella norma, mi è stato detto in tribunale, ma che
così non
possono essere percepiti da chi ha subìto una tale perdita». Lo
strazio non
allenta: «L'elaborazione di un lutto non è mai facile se riguarda
una
persona che si amava molto ma, quando le cause della morte portano ad
affrontare un processo, allora tutto diventa più difficile. Ciò
perché
infinite volte se ne devono ripercorrere le circostanze, riesaminare i
particolari. E quanto più a lungo il processo si trascina, tanto più
è
difficile riappacificare i ricordi».
Franca non è sola: oltre ad una famiglia unita e composta, oltre ai
cento e
mille amici che le sono stati vicino, oltre a movimenti e associazioni
che
hanno raccolto e rilanciato l'istanza di giustizia nel nome di
Antonino, ha
due figli bellissimi. Chi ricorda Gabriele e Roberta, 18 e 16 anni,
nel
giorno dei funerali, potrà conservare il prezioso cammeo di due
piccoli
principi che si fanno carico di un dolore più grande di loro: con
stoico
decoro, impensabile per due adolescenti trafitti da un lutto così
ingiusto.
«I ragazzi gli erano molto legati, è un'assenza che non si colma mai
e che
si fa sentire particolarmente nelle ricorrenze».
Franca combatte: «Da un lato porto la mia testimonianza per
sensibilizzare
l'opinione pubblica; dall'altro partecipo all'azione della Rete sulla
Sicurezza, coordinamento nazionale che riunisce associazioni di
familiari,
sindacali, e soggetti vari che si impegnano a sostenere questi temi in
vari
modi». Ha un solo timore: che «l'impunità o il ribaltamento delle
responsabilità legittimi i datori di lavoro a considerare i
lavoratori come
"strumenti" per il raggiungimento dei loro interessi
economici».
Giuseppe Florio "la Gazzetta del Mezzogiorno" del 25/09/09
Da
Doriana Goracci: donne italiane che continuano ad amare
.... Il tenente Carla Brocolini ha vinto il premio
con un´intensa pagina di diario che racconta della morte di un
collega
e amico durante la missione di pace in Afghanistan. Il concorso
era riservato a chi abbia prestato o presti servizio nelle Forze
Armate
o nei vari corpi di polizia, oltre a Croce Rossa Italiana, Vigili del
fuoco e Penitenziaria"......
Aggiungo io un´altra pagina, forse non ugualmente intensa, scritta da
Franca Caliolo
che il 30 settembre prossimo assisterà alla prima udienza preliminare
del processo penale dopo tre anni, per accertare le
responsabilità
dell´incidente mortale accaduto negli impianti dell´
Ilva di Taranto al marito Antonino Mingolla.
"Amore mio, è passato un anno da quando non ci sei più. Quante
volte mi sono chiesta se non sentivi lo squillo della mia chiamata, se
proprio in quel momento cadevi, se pensavi a noi. Di quel giorno posso
ricordare tutto, posso anche rivivere lo straziante dolore di una
realtà dura da accettare, così dura da far crescere in un attimo i
nostri ragazzi, proiettati improvvisamente davanti alla morte, quella
del loro adorato papà. Voglio credere che quel giorno il Signore ti
abbia fatto cadere tra le sue braccia, per portarti a vivere una
felicità mai provata prima. Voglio credere che tu sia qui tra noi,
che
continui a proteggerci col tuo amore e la tua tenerezza. Dev´essere
così, altrimenti non saprei spiegarmi perché continuo ad amarti
tanto e
ad avere la forza di vivere senza di te".
Franca non ha vinto nessun premio letterario, Franca non è stata
e non sarà pubblicata da nessun Periodico illustre. Franca Caliolo
aspetta solo la data del prossimo 30 settembre. "Ovvero,
tre anni,
cinque mesi e dodici giorni dopo la tragica scomparsa di Antonino
Mingolla. L´appuntamento è quello dell´udienza preliminare del
processo
penale per accertare le responsabilità dell´incidente mortale
occorsogli negli impianti dell´Ilva di Taranto.
Antonino era dipendente della CMT, ditta appaltatrice per lavori di
manutenzione all´interno del cantiere Ilva. Nel pomeriggio del 18
aprile 2006, durante la sostituzione di alcune valvole sul condotto
principale del gas "afo", utilizzato come combustibile per
fondere
l´acciaio, Antonino morì avvelenato a 46 anni da esalazioni circa
venti
volte superiori il livello tollerabile. Era, a detta di chi lavorava
con lui, «esperto, attento, prudente». Ilva e CMT hanno violato le
prescrizioni sulla Sicurezza? L `Ilva non ha mai presentato le sue
condoglianze ai familiari delle numerose vittime cadute nel corso
degli
anni, neppure per telegramma. La CMT ha dichiarato fallimento nel
2007.
Portavoce di entrambe le aziende hanno in qualche modo dichiarato che
la morte di Antonino è avvenuta per sua responsabilità".
A dicembre del 2008, iniziavo un articolo dedicato a Franca Caliolo e
a quanti sono morti sul lavoro,
come adesso lo concludo: "Forse è già passato una anno da
quando mi
trovai a leggere una strana lettera, dapprima appariva scritta da un
uomo, poi capii che era una donna a scrivere e lui era morto, all´Ilva.
E cosi leggo che non ha scritto solo una lettera... Inizio dalla fine,
il
6 dicembre di quest´ anno, per arrivare alla sua testimonianza, la
fine
del suo amore e l´inizio di un altro tipo di amore che cammina e
lotta
e non vuole viverlo da sola".
Sono storie di donne, molto diverse tra loro, che continuano ad
amare tanto, anche nella loro lotta contro il silenzio, anche nel
vestito o nella divisa che indossano e di cui sono fiere, dei
loro
amori morti per alcune, vivi per altre, non so per quali assurde cause
di pace o di lavoro sul Fronte dell´Esistenza.
Ritornando al primo messaggio letto sulla cronaca locale, Viterbo
Oggi o chi per esso, facendo emergere questi messaggi li descrive
come "Sentimenti che continuano ad intrecciarsi e che in
questo
momento fanno di Zueca quella voce, estremamente presente, dove invece
il silenzio del dolore invoca solitudine".
Scusateci se non ci sono donne, non siamo Anno Zero, ma
facciamo di tutto, credeteci,
per intrecciare Legami d `Acciaio, mettere insieme il pranzo con
la cena fosse pure una ribollita,
scrivere per certe invisibili, forse analfabete, che viaggiano
verso
la terraferma, approdano in Case D´accoglienza e Protezione,
definite
anche Cpt prima, oggi Cie e scusateci
sopratutto, perchè zitte non ci staremo mai.
Doriana Goracci
«L´elaborazione di un lutto non è mai facile se riguarda una
persona che si amava molto ma, quando le cause della morte portano ad
affrontare un processo, allora tutto diventa più difficile. Ciò
perché
infinite volte se ne devono ripercorrere le circostanze, riesaminare i
particolari. E quanto più a lungo il processo si trascina, tanto più
è
difficile riappacificare i ricordi». Franca Caliolo
SABATO
18 APRILE
MANIFESTAZIONE
NAZIONALE A TARANTO
promossa
dalla Rete nazionale
per la sicurezza sui posti di lavoro
le
foto, i video e la cronaca dalla redazione dell'OpenArea di
Pugliantagonista
I
video
TARANTO:
18 APRILE 2009 MANIFESTAZIONE CONTRO LE MORTI SUL LAVORO 5
http://www.youtube.com/watch?v=qQ-OjuyYeiU
TARANTO: 18 APRILE 2009 MANIFESTAZIONE CONTRO MORTI SUL
LAVORO 4
http://www.youtube.com/watch?v=fn4SuG2qjmM
TARANTO: MANIFESTAZIONE
NAZIONALE
CONTRO MORTI SUL LAVORO18 APRILE 2009 CLORO ROSSO BLOCCA IL PONTE
GIREVOLE
http://www.youtube.com/watch?v=NRdoK5CVbKs
TARANTO 18 Aprile 2009 Manifestazione Nazionale contro morti sul
lavoro e da
inquinamento 3
http://www.youtube.com/watch?v=D1NITmLr1jg&feature=channel_page
TARANTO: 18 APRILE 2009 MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO MORTI SUL
LAVORO 2
http://www.youtube.com/watch?v=-rJFY8ke9YM&feature=channel_page
Una
giornata di lotta vissuta da tutti i compagni che l'hanno
fortemente voluta con grande tensione e passione. Molte le adesioni
formali ma le contemporanee iniziative da altri organismi che si
muovono sulle questioni della sicurezza sul lavoro hanno sicuramente
influito sulla possibilità che questa grande e bellissima
manifestazione potesse ancor più risaltare nei numeri e nella
qualità delle presenze, ma il risultato che si è ottenuto è
stato più che soddisfacente per gli organizzatori.Qualche migliaio i
manifestanti, tantissimi striscioni e cartelli anche individuali,
presenza di famiglie , bambini compresi che partendo dal quartiere
popolare dei Tamburi, hanno sfliato per il centro storico della città
vecchia, zona pescatori, per giungere a Piazza Garibaldi .Nel corteo e
poi sul palco degli oratori sono sfilati gli operai della Tyssen
come i famigliari delle tante vittime sul lavoro in italia, la nuvo
giovane classe operaia dell'ILVA di taranto e i giovani delle
esperienze dei comitati di quartiere e/o centri sociali della città
di taranto e pugliesi, c'erano lavoratori provenienti daalla sicilia,
dalla Campania, dalla Basilicata e da molte altre regioni che hanno
affrontato un lungo viagio per gridare tutti insieme BASTA MORTI
SUL LAVORO in una città dove la mattanza sembra non aver fine mai,
tra i lavoratori e tra gli abitanti dei quartieri limitrofi ai
complessi industriali Su questo argomento significativa la
presenza di Medicina Democratica e degli esponenti del No
Rigassificatore a Brindisi
Poche
le presenze istituzionali e tra queste segnaliamo quella del sindaco
di Taranto e di Occhiofino , praticamente assenti le confederazioni
sindacali , mentre erano presenti tutte le sigle del sindacalismo di
Base
Particolarmente
toccanti sono state le testimonianze dei familiari dei lavoratori
deceduti sul posto di lavoro che tutti insieme hanno lanciato
l'appello di continuare a combattere l'intero sistema che genera
sfruttamento, insicurezza e morte.
La
redazione di Pugliantagonista si è impegnata sin dalle prime ore del
giorno dopo ad inviare sulla rete i primi video della manifestazione
sui link che abbiamo messo all'inizio di questa pagina , assicurando che produrrà un filmato completo da mettere a
disposizione alle realtà che ce lo richiederanno. Inseriamo su questa
pagina alcune foto della manifestazione ripromettendoci inserirle
tutte nel più breve tempo possibile.
INCONTRO
PREPARATORIO A BRINDISI IL 14/04
in vista della manifestazione nazionale del 18 aprile a Taranto
organizzata dalla Rete per la sicurezza sui posti di lavoro, Medicina
Democratica e Salute Pubblica convocano un incontro preparatorio con
tutti i soggetti, individuali ed associativi, sensibili alla
questione,
per martedì, 14 aprile, alle ore 18, presso la sede di via lucio
Strabone,38 a
Brindisi.
PER
LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO,
CONTRO LA SALUTE NEGATA E LA PRECARIETA’
Le
adesioni vanno inviate a: manifestazione18aprile@gmail.com
Governo e padroni affossano il Testo Unico
Serve uno sciopero generale per difendere
la sicurezza sul lavoro
Basta
morti in nome del profitto
per
una manifestazione nazionale a Taranto il 18 aprile
Dopo la
manifestazione del 6 dicembre, in occasione dell´anniversario della
strage della ThyssenKrupp (5000 in piazza a Torino) l´assemblea
nazionale della Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
lancia un altro appello: il 18 aprile tutti a Taranto!
Il 2009 si è
aperto con il solito tragico ritmo di morti e infortuni sul lavoro
con cui si erano chiusi gli anni precedenti e, in poco più di due
mesi, siamo già a quasi cento morti e migliaia di infortuni. La
crisi economica e la precarietà dilagante creano le condizioni di
sempre maggiore ricattabilità e instabilità lavorativa che
costringe i lavoratori ad accettare condizioni di sfruttamento
sempre maggiori. Il governo Berlusconi pensa agli aiuti alle imprese
ed alle banche, mentre per i lavoratori non si prevedono neanche i
fondi minimi per attuare le norme per la sicurezza sui luoghi di
lavoro o per salvaguardare i salari falcidiati dalla
cassintegrazione.
Al contrario,
gli attuali tentativi di cancellazione della contrattazione
collettiva nazionale e del diritto di sciopero aumentano la
condizione di insicurezza per centinaia di migliaia di lavoratori
che, di fronte allo spettro della disoccupazione, si trovano a dover
scegliere tra lavori sempre peggiori, meno tutelati e meno pagati
oppure a fare la fame.
E´ positivo
il fatto che nel processo contro la ThyssenKrupp in corso a Torino,
nonostante l´ostruzionismo dei legali della multinazionale, i
padroni siano imputati per omicidio volontario e gli operai vengano
riconosciuti come parte civile. Ma nell´azione giuridica a tutela
della salute sul lavoro gli strumenti a disposizione vengono
ulteriormente spuntati dal governo e dai padroni.
Infatti, l´attuale
esecutivo ed i suoi ministri stanno conducendo un attacco pesante
anche alle più piccole conquiste ottenute nel d.lgs. n. 81 del 9
Aprile 2008 (il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro).
Con il decreto cosiddetto "Milleproroghe" sono state
rinviate di mesi misure importanti come la valutazione dello stress
sul lavoro, l´obbligo di assicurare una data certa al documento
sulla valutazione dei rischi (e relative sanzioni), il divieto di
effettuare visite mediche preventive prima di assumere un lavoratore
(in violazione dello Statuto dei lavoratori) e l´obbligo di
comunicazione all´Inail degli infortuni di durata superiore a un
giorno.
Non solo. L´ultimo
emendamento a questo decreto abolisce addirittura i rappresentanti
dei lavoratori per la sicurezza (RLS) nelle aziende con meno di 15
dipendenti e rinvia di una anno l´applicazione di ogni norma in
settori a rischio come il trasporto aereo, marittimo e ferroviario!
E intanto
vengono licenziati gli RLS da De Angelis a Pianeta, da Palumbo ai
delegati dell´Ilva ....
Con l´aggravarsi
di una crisi sempre più pesante per i lavoratori e in un clima di
totale restaurazione filo-padronale, le aziende investiranno sempre
di meno sulla sicurezza sul lavoro e sulle misure antinquinamento
che da loro vengono viste come un mero "costo" su cui
risparmiare. Così ai morti sul lavoro si aggiungono i morti per
malattie professionali e quelle sul territorio da inquinamento
Di fronte a
questo panorama non possiamo restare passivi, dobbiamo mobilitarci!
SABATO
18 APRILE
MANIFESTAZIONE
NAZIONALE A TARANTO
PER
LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO,
CONTRO LA SALUTE NEGATA E LA PRECARIETA’
A Taranto perchè l'lILVA è la fabbrica con più
morti sul lavoro d'Italia, perchè è la città simbolo con più
infortuni, malattie professionali tumori, inquinamento e
devastazione dell'ambiente.
Riva è il
padrone con più profitti d´Italia. Il padrone più processato in
Italia per omicidi bianchi, inquinamento, truffa ed estorsione,
mobbing e per il lager della "palazzina LAF" (operai
stipati otto ore al giorno in una palazzina fatiscente, senza
lavorare, per spingerli a lasciare ogni tipo di attività sindacale
o accettare il declassamento del proprio livello raggiunto dopo anni
di duro lavoro).
Una
manifestazione ancora una volta da costruire città per città,
posto di lavoro per posto di lavoro, con la chiamata a raccolta dei
lavoratori, degli RSU e degli RLS, dei sindacati di base e di
classe, della FIOM e del resto della CGIL, delle organizzazioni
sindacali nazionali e locali, delle associazioni familiari,
ispettori, tecnici della prevenzione, medici, giuristi,
intellettuali e artisti; con delegazioni di lavoratori
metalmeccanici, chimici, edili, dei porti, delle ferrovie, degli
appalti. Le rappresentanze delle vertenze simbolo come la Thyssen,
Porto Marghera, Fincantieri, la ex-GoodYear, ecc...Con la
costruzione unitaria della partecipazione operaia, popolare,
associativa di Taranto e di tutta la Puglia.
·Per uno sciopero generale sulla sicurezza sul lavoro.
·Per il rafforzamento e l´elezione diretta degli RLS in ogni luogo di
lavoro indipendentemente dalla sua dimensione.
·Per l´estensione di tutti i diritti e le tutele minime ai lavoratori
precari e a tutta la catena degli appalti e delle esternalizzazioni.
·Contro la distruzione e per il rafforzamento del Testo Unico sulla
Sicurezza.
·Contro l´attacco alla contrattazione nazionale ed al diritto di
sciopero.
Rete nazionale
per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@domeus.it
Adesioni individuali pervenute finora
Franca Caiolo, familiare vittima appalto ilva Taranto; Vita
Franco, familiare del
Direttivo dell'associazione 12 Giugno Taranto; Ciro ARGENTINO, RSU
FIOM-Cgil Thyssenkrupp (Torino); Riccardo DE ANGELIS, RSU FLMU-CUB
Telecom (Roma); Andrea FIORETTI, FLMU-CUB Gruppo Sirti (Roma);
Riccardo Filesi, coord. cassintegrati Alitalia (Roma); Giuliano
Micheli, CUB Trasporti Alitalia (Roma); Luca Climati, RSU RdB-CUB
INPDAP (Roma);
Fabrizio Cottini, FIOM-CGIL Sielte (Roma);
Sante Marini, FIOM-CGIL Alcatel Alenia (Roma); Maurizio Bacchini,
FIOM-CGIL Baxter S.p.A (Roma); Marina Citti, CGIL Menarini S.p.A.
Pomezia (Roma); Alberto Madrigali rls comune di Pisa; Salvatore
Bonavoglia rsu cobas scuola normale superiore Pisa; Tiziana Pocelli
sportello caf cobas Pisa; Francesco Votano giornalista RAI 1 Roma;
Danila Bellini, regista documentarista Roma; Samantha Di Persio
autrice libro Morti Bianche; Massimiliano MURGO, RSU Alternativa
Operaia/FLMU-CUB Marcegaglia Building, Sesto San Giovanni (Milano);
Irene ROSSETTI, collettivo Lavoratori Comdata Torino;
Daniela CORTESE, RSU Telecom Italia Sparkle
(Roma); Egidio BERTOLOTTI, Regione Lombardia; Antonello TIDDIA, RSU
Carbosulcis; Catia GALASSI, Gerardo GIANNONE, RSU FIAT Pomigliano
d'Arco (Napoli); Alessandra VALENTINI, giornalista;
Marco Rizzo Parlamentare Europeo-PdcI -segr naz
PdCI
Stefano PENNACCHIETTI, RSU/RLS Ferrovie, RFI,
Roma; Eugenio MIELI, Donato Davide FABBRI, Consigliere Federale
Nazionale dei Verdi, Consigliere Comunale dei Verdi di Cesena (FC);
Gualtiero ALUNNI Comitato Politico Nazionale PRC; Fernando Severini,
ispett. Taranto inchieste ILVA; Rita URGESI, Caterina PASSIATORE,
Luca PASSARO, Gianni AMORUSO, Giuseppina ATTIVISSIMO, Enzo VINCI
ispettore del lavoro della Direzione prov.le
di Taranto; Avv. Fausto SOGGIA nel processo contro Riva dell'ILVA,
Foro di Taranto; Avv. Mario Soggia del Foro di Taranto; Fabio ZAYED,
Fotografo, Roma; Federico GIUSTI, RSU Cobas, Comune di Pisa;
Gianmaria VENTURI, RSA-RLS USI-AIT Coop. Sociale "29
Giugno", appalto Università Roma 3; Roberto MARTELLI, RSA/RLS
USI-AIT Coop Sociale Aspic, Roma; Marco VILLANI, RLS Banca Nazionale
del Lavoro, Milano; Giggi DROMEDARI, Tecnico della Prevenzione,
Delegato RSU Asl Rm G, Roma; Salvatore PALUMBO, operaio Fincantieri
Palermo; Gesuina PILI impiegata, Nuoro; Francesco (Franceschino)
NIEDDU impiegato, Nuoro; Luca Bosio resp comp L'Ernesto; Alessandro
Marescotti, Ass. Peacelink;
Giuseppe Moscato associazione Statte Futura,
Alessandra Magrini, attricecontro Roma; Geni Sardo Coordinatrice
dell'Area Lavoro e Società CGIL TS, Responsabile Coordinamento Donne
Trieste; Pierpaolo Brovedani CGIL medici, Direttivo CGIL FP Trieste;
Michele Gianbarba, presidente per la Costituente comunista del Molise;
Roberto Pozzoli fotografo RC Novate milanese; Dott. Carucci coord.
prov. Taranto Sindacato Medici Italiani; Franco Gentile segr.
provinciale RC Taranto; Cosimo Borracino consigliere regionale Puglia;
Anna Maria Bonifazi, associazione antimafia Libera, Taranto, Daniela
Pichierri, lavoratrice Vestas Taranto; Giovanni Pompigna, RC Taranto;
Tonino D'Angelo, Presidente nazionale Medicina Democratica; Movimento
di lotta per la salute; Sergio Manes (editore); Anna Maria Barbieri
segr. PdCI Taranto; Marco Rovelli, scrittore autore di “LAVORARE
UCCIDE”; Avv. Stefano PALMISANO, patrocinante cause vittime ILVA di
Taranto e Petrolchimico di Brindisi; Chiaramaria Anastasia Avv. foro
di Taranto, legale dell'associazione 12 giugno; Raffaele
Trischitta, Segreteria Nazionale dello Snater; Francesco
Fumarola, FLMU-CUB, Atesia (Roma); Lino Sturiale, segr.prov le PdCI
Torino; per la Casa Editrice Zambon: Adriana Chiaia e Giuseppe Zambon;
Marica Frustace e Miguel Jose', Ferrara Gomez- comitato precari Edisu
puglia Loria Danilo PRC Cinque frondi; Sandra Cangemi, giornalista,
Milano; Riccardo Arena, RSU/RLS di
Engineering Ingegneria Informatica di Roma; Roberto Vassallo RLS,
FIOM Almaviva Finance Milano; Simone Giampaoli; Silvia Cortesi, FISAC
CGIL MILANO; Sergio Ruggieri
delegato R.l.s. FARAMACENTRO-JESI; Gualtiero (Walter)
Caserta, assessore San Pietro in Casale (BO)Verdi per la Sinistra;
Carmelo Inì Torino PRC-Responsabile Commissione Lavoro; Salvatore
Bonadonna, pres. Collegio di garanzia del Prc; Paola Anello RSU scuola
E. Setti Carraro Palermo Flcgil; Renato Caputo, docente, Roma; Mao
Calliano segretario provinciale PdCI Torino;
Maurizio Brotini coordinatore provinciale
Lavoro Società CGIL Firenze; Danilo Borrelli esecutivo GC Roma;
Claudio Ursella Resp. Organizzazione Fed. Roma PRC; Maurizio Perfetti
RSU-FIOM Engineering Ing. Inf. di Roma; Riccardo
Di Palma RDB Pubblico Impiego Borgomanero;
Giuseppe Martelli
Presidente USICONS; Claudio Petrelli Ispettore del Lavoro; Fabio di
Valentino Tecnico della Prevenzione; Eugenio Trebbi RLS7RSU HP; Anna
Maria Virgili Associazioni contro l'amianto; Franco Coppola pensionato
PRC Roma; Michele Rubino Forlì; Francesco Maresca Comitato
Direttivo CGIL Taranto-Rete 28 aprile; Simone Lops RSU FILCAMS CGIL
Panorama Osti; Alessio Vittori CPF Roma; Stefano Paglia RSA Unicredit
Roma; Stefania Iaccarino RSU Almaviva Contact; Daniela Colasanti RdB/CUB
Enasarco; John Gilbert, Presidente Direttivo FLC-CGIL Toscana; Giorgio
Riboldi AL Cobas-CUB Regione Lombardia; Maurizio Brotini coordinatore
provinciale Lavoro Società CGIL Firenze; Danilo Borrelli esecutivo
Giovani Comunisti Roma; Marco Trasciani segretario PRC
aeroportuali-membro CPF Roma; Roberta Fantozzi resp. Naz PRC Lavoro-;
Bruno Castria delegato sindacale appalto Arsenale Taranto; Giuseppe
Gentile segreteria SLC-CGIL Firenze; Salvatore Piccinni, tecnico ASL
Taranto dell'associazione12giugno-
partecipazione convegnisti amianto: Fulvio
Aurora- segr. naz AIEA lavoratori emigranti Eternit di Niederumen;
Dott: Maurizio Portaluri medicina democratica; Ignazio Barbuto coord.
Naz. Federazione intesa; Vito Totire AEA;
Alessandro Perrone - Fiom Eaton Monfalcone; Andrea
Belli, Prc Acilia; Ciro Risolo CPR Lazio Rifondazione Comunista;
Alessandro Giardiello responsabile nazionale Prc
dipartimento luoghi di lavoro; Domenico Calderoni RSU SAT/FIALTEL Telecom Italia S.p.A.;
Rsu/Rls Snater Emilia Romagna: Massimiliano Burioli RSU-RLS, Massimo
Dotti RSU-RLS, Ilario Succi Cimentini RSU-RLS, Luigi Mezzedimi RSU,
Carmela Losco RSU, Maria Rita Salvaggio RSU;
Gennaro Loffredo resp. naz. scuola e formazione PRC; Vito Basile cons.comunale
PdCI Taranto; Ciannarella Gaetano Telecom Italia SpA; Aldo Infuso
segretario cittadino PDCI Palermo; Cons. Ivano Peduzzi
Capogruppo Rifondazione Comunista/Sinistra
Europea - Consiglio regionale del Lazio; Assessore Davide Nistri
Comune di Taranto; Ass. Francesco Bardoscia Comune di Taranto;
Riccardo Rossi RSU FLC CGIL Rete 28 aprile Enea
Brindisi;-Marco Bazzoni, Rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza-Firenze.-Germana Villetti,donna, dipendente della Regione
Lazio;
Pileggi Leopoldo di Correggio (RE) RLS e membro del Comitato Giuseppe
Coletti; Riccardo Rossi RSU FLC CGIL rete 28 aprile Enea Brindisi;
Giorgio Forti, di Medicina Democratica Milano;Anna Maria Virgili dei “Comitati e Associazioni contro
l’amianto”;
Doriana Goracci- tavolo4 movimento donne Michele Rizzi - Coordinatore
regionale Puglia del Partito
di Alternativa comunista -Giorgio Forti, di Medicina
Democratica Milano- Albani Valter delegato fiom rsu-rls officine Pietro Pilenga-bg
piergiorgio Tiboni
segr.naz.FMLU-cefaro luigi rls UTI Sparkle Roma-giordano roberto segr.FPCgil
romasud
Ilari Andrea RSU FLC cgil-
Benevento manuela segr.FP CGIL Roma centro- Palumbo Giuseppe coord naz
CGIL Ministero del lavoro- giancarlo ilari segr.circolo credito PRC
Roma-Coni Tiziana circolo PRC longo Roma- Rendina Elena INPDAP
Roma-anna fedeli segr. regionale FLC-PRC Roma
fabio palmieri FIOM Roma nord-PRC Roma -Antonio Gentile coll.
studentesco del Liceo Classico "G.Meli" di Palermo- Mauro
Cimaschi Dir.Naz. PRC-Virginia De Cesare Esecutivo GC PRC Roma
Alessandro Mangiavacchi Circolo PRC Che Guevara Roma
Adesioni collettive per venute finora:
Associazione Legami d'acciaio operai e familiari ThyssenKrupp Torino;
Assemblea Lavoratori Autoconvocati; Confederazione Cobas Taranto;
Slai-cobas per il sindacato di classe; Comitato
"5 aprile”, Roma; Confederazione Cobas, Pisa; lavoratori Coop
sociali Ravenna; Sinistra Critica; Medicina Democratica Brindisi;
Comitato di quartiere PaoloVI Taranto; PdCI Taranto; Rifondazione
comunista Taranto; PRC Brindisi, Associazione antimafia Libera,
Taranto; Comitato di quartiere città vecchia Taranto; l'assemblea
regionale lavoratori SMA Puglia; Redazione del periodico “Lavoro e
salute”; Coordinamento lavoratori e lavoratrici del terzo settore di
Roma; Circolo PRC TLC (Roma); Unione Sindacale Italiana USI, nazionale
e Federazione di Roma; Collettivo Lavoratori Comdata; FMLU-Cub Torino;
Sindacato Lavoratori in Lotta per il Sindacato di
Classe; lavoratori Istituto tumori Milano;
SLAI Cobas Azienda Ospedaliera "Monaldi"
di Napoli; Comitato No-Expo, Milano;
Piattaforma Comunista; Proletari Comunisti;
L'altra Lombardia – SU LA TESTA; Ravenna Viva; Rete antifascista
Perugia, Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario;
Associazione "Spot the Difference";
Teatro delle Ceneri, Bologna;
Coordinamento milanese di solidarietà
"dalla parte dei lavoratori"; Rete Nazionale RLS;
Associazione Culturale Lineacinque, Molfetta (BA); Federazione Autisti
Operai della regione Veneto, PRIMOMAGGIO Foglio per il collegamento
tra lavoratori, precari, disoccupati;
Costituente comunista Molise; Red Block Ravenna;
Collettivo Comunista (marxista-leninista)
Nuoro; Red Block Palermo;
Rete femminista e lesbiche Sommosse, Perugia;
Coordinamento donne Trieste;
Centro Culturale e delle Edizioni "La Città
del Sole"; Snater-TLC; rivista Guardare Avanti! Edizioni Lavoro
Liberato; Arci Taranto; presidio
Permanente No Discariche Grottaglie-San Marzano TA;
A.
Gramsci dei comunisti italiani di Rho (MI), PRC Geymonat Milano;
PRC "Fratelli Cervi" di Ponte
Mammolo Roma; il Network per i diritti globali di Barletta;
Comitato precari Edisu Puglia; FedUdine USI
AIT; Redaz Periodico Lavoro e Salute Torino;
Coop. Owen Monteiasi (Taranto); CSOA Cloro
Rosso Taranto; Collettivo "Iqbal Masih" di Lecce; Prc
Sez. Pajetta Taranto; Associazione Tamburi 9 luglio 1960
Taranto; gli operai di Alternativa
Sindacale della Fiat-SATA
di Melfi; Circolo FS
PRC di Roma; USI AIT Di Verbania e di Milano;
Rete 28 aprile CGIL-Taranto; Circolo aeroportuale
PRC Roma; Contramianto Aea nazionale;
Cittadini contro l'amianto della provincia
di Cremona; RSU FLAICA-CUB Auchan di Casalbertone (Roma); Associazione
culturale "Indipendente" Veneto; gruppo di lavoro
tutela dei diritti dei lavoratori della Val Basento ex esposti
amianto AIEA Vba; Prc Acilia Pio la Torre; segreteria regionale
SNATER Emilia Romagna; i cobas Inpdap; Associazione Marxista
Unità Comunista; Movimento Campano per la Costituente
Comunista; cittadinanza attiva Pulsano (TA);
Rete 28
aprile CGIL Puglia; Comitato Madri per Roma Città Aperta di
Roma; Comitato Giuseppe Coletti; Comitati
e Associazioni contro l’amianto; Centro Occupato Autogestito
T28 via dei Transiti 28 Milano-Partito di Alternativa comunista
- Puglia-Associazione Babele
Grottaglie Ta-collettivo
autonomo antifascista di seriate-Bg
CUB
nazionale- Circolo Operaio Jonico - Taranto
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Appello
locale
Costruiamo
per il 18 aprile a Taranto una grande manifestazione nazionale contro
i morti sul lavoro, da lavoro e da inquinamento,
per
il lavoro contro cassintegrazione, precarietà, licenziamenti.
La
Rete nazionale per la sicurezza dei posti di lavoro, formata da
operai, delegati, Rls, familiari, organizzazioni sindacali e
politiche, comitati per la salute, ispettori, medici, giuristi,
artisti, ecc., per fermare quella che è una vera e propria guerra
contro i lavoratori dato che provoca 1400 morti ed un milione di
feriti l'anno, all'interno delle mobilitazioni contro queste stragi ha
indetto e promosso a Taranto per il 18 aprile una seconda
manifestazione nazionale (dopo quella del 6 dicembre 08 a Torino ad un
anno dei morti della Thyssen). L'individuazione del nostro territorio
per questa
mobilitazione non è ovviamente casuale, dato che siamo ai primi posti
in Italia, e non solo, nel combinato fra morti e feriti sul lavoro,
morti e malattie da lavoro (basti pensare all'amianto) e morti e
malati da inquinamento industriale. I numeri in questo senso sono
agghiaccianti.
Crediamo che questo territorio debba cogliere questa nuova occasione
per rialzare la testa e invertire la rotta.
Da troppo tempo e per troppo tempo abbiamo assistito ed assistiamo su
questi drammatici problemi a vergognosi balletti ed ipocrite
compatibilità fatte sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini.
Tranne lodevolissime, ma rare eccezioni, nelle istituzioni, nella
politica, nei sindacati, nella magistratura, nei mezzi di
informazione, tutti sono stati e sono proni nei confronti dei poteri
forti rappresentati da Ilva, ma anche da Eni, Cementir, ecc., che
hanno utilizzato l'ignobile ricatto occupazionale per imporre in
fabbrica il lavoro in ogni condizione e all'intero territorio la
produzione al di sopra della vita umana.
Con la manifestazione facciamo una scelta di parte senza mediazioni o
infingimenti: o si sta con i lavoratori e la popolazione, o si sta con
chi provoca morti, feriti, malattie ed inquinamento in nome del dio
denaro e del dio profitto.
Questa manifestazione è diversa perchè pone al centro la fabbrica e
i lavoratori come protagonisti di questa battaglia. La manifestazione
è contro la flessibilità oraria e lavorativa, la precarietà
lavorativa, la dilagante cassintegrazione, i salari da fame, il
ricatto occupazionale, la totale
inapplicazione delle norme sulla sicurezza e per la tutela
ambientale per gli interessi e i profitti di pochi a discapito della
vita dignitosa, della sicurezza lavorativa ed ambientale, della salute
di molti.
Il comitato promotore e la manifestazione è aperta all'adesione e
alla partecipazione di tutte le organizzazioni sindacali e politiche,
dei delegati ed Rls, associazioni ambientaliste, intellettuali e
personalità delle istituzioni e del mondo della cultura e
dell'informazione e a tutte le strutture organizzate, associative ed
ai singoli cittadini.
Tutti
insieme vogliamo che la manifestazione del 18 aprile sia costruita in
fabbrica e fuori, casa per casa, quartiere per quartiere, paese per
paese; tutti sono chiamati a partecipare con le proprie bandiere e il
proprio portato politico e culturale, la pari dignità di tutti i
soggetti, associati e singoli, che si battono senza se e senza ma per
la salute e la sicurezza sui posti di lavoro e nei territori, per
avere più lavoro e meno inquinamento , contro la precarietà del
lavoro e della vita e contro la
logica del profitto e dello sfruttamento dell'uomo e della terra.
Rete
nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro - e mail: bastamortesullavoro@domeus.it
Il
Comitato cittadino promotore - manifestazione 18 aprile
per
adesioni, informazioni, materiali: manifestazione18aprile@gmail.com
info per Taranto: tel 3471102638 - 3387043878 - 3384981720
Adesioni
locali pervenute finora
Franca
Caliolo - moglie dell'operaio appalto ilva morto il 18 aprile 2006
Vita Franco del Direttivo dell'associazione 12 giugno- familiari
vittime Ilva
L'assemblea
regionale pugliese del Patto di Base (Cub-RdB, SDL Interc.,
Confederazione COBAS)
Dott. Angelo Carucci - segretario provinciale Sindacato Medici
Italiani
Giuseppe Moscato- dell'Associazione Statte futura
Gruppo ispettori del lavoro Taranto- iscritti a diverse organizzazioni
sindacali, Fernando Severini- ispett. Taranto inchieste ILVA - Rita
URGESI, Caterina PASSIATORE, Luca PASSARO, Gianni AMORUSO, Giuseppina
ATTIVISSIMO, Enzo VINCI,;
Avv.
Fausto SOGGIA, legale nel processo contro Riva dell'ILVA - Foro di
Taranto;
Avvocato
Mario Soggia- foro di Taranto;
Comitato di quartiere Paolo VI
Slai cobas per il sindacato di classe
Confederazione cobas
Alessandro Marescotti, presidente Peacelink
Cosimo Borracino, consigliere Pdci - Regione Puglia
Franco Gentile segretario provinciale Rifondazione comunista
Gruppo operai Ilva Fiom - elenco nominativo
Giovanni Pompigna, RC Taranto
Daniela Pichierri, lavoratrice Vestas Taranto
Chiaramaria
Anastasia, Avv. foro di Taranto- legale ass. familiari 12 giugno
Ciro
Manigrasso, Componente della Segr. Prov.le del P. d. C. I. di Taranto
Associazione antimafia Libera- Taranto
Gigi Pulpito RSU Arsenale
Taranto
gruppo
lavoratori Arsenale Taranto
Arci
Taranto
Sinistra critica
Rifondazione Comunista,
Partito
dei Comunisti Italiani
Proletari
comunisti
Anna
Maria Barbieri segr. Prov.le Taranto del PdCI
Coop.
Owen Monteiasi (Taranto);
CSOA Cloro Rosso Taranto
Collettivo "Iqbal Masih" di Lecce;
PRC Sez. Pajetta Taranto;
Associazione Tamburi 9 luglio 1960 Taranto;
Francesco Maresca Comitato Direttivo CGIL
Taranto-Rete 28 aprile
Bruno Castria-
delegato sindacale appalti Arsenale Taranto
Rete 28 aprile CGIL-Taranto
Comitato di quartiere città Vekkia, Presidio
Permanente No Discariche, Associazione 12 giugno familiari vittime
dell'ilva confermano la
presenza alla manifestazione del 18 Aprile 2009;
Contramianto
Aea Taranto
Salvatore
Piccinni tecnico ASL Taranto;
l'assemblea
regionale lavoratori SMA Puglia;
Vito
Basile- consigliere comunale PdCI Taranto;
cittadinanza
attiva Pulsano (TA)
Davide
Nistri Comune di Taranto;
Ass.
Francesco Bardoscia Comune di Taranto;
Riccardo
Rossi RSU FLC CGIL rete 28 aprile Enea Brindisi
Associazione
Babele grottaglie ta
Circolo
Operaio Jonico - Taranto
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