40
anni fa la REPRESSIONE contro le lotte dell'Autunno caldo
L’AUTUNNO
CALDO NON FU UNA CENA DI GALA…
27 gennaio 1970 il ministro
dell’interno Restivo dichiara al Senato che tra i mesi di settembre
dicembre ben 9500 denunce
sono state spiccate durante le agitazioni sindacali.
.Che l’autunno caldo non
sia stato una cena di gala e come l’intero apparato repressivo di
Stato e padroni si fosse abbattuto sui lavoratori in lotta lo
testimonia l’ampiezza di questi dati. Ma anche quanto fu duro lo
scontro e come la classe operaia non rimase con le mani in mano a
subire la repressione lo
evince dalle durissime incriminazioni collegate a quelle denunce:
235 denunce per lesioni
personali
179 denunce per devastazione
e saccheggio ( lo stesso reato col quale si colpiscono i no-global)
4 per sequestro di persona
124 per detenzione di armi
ed esplosivo
1712 per violenza privata
1610 per blocco ferroviario
29 per attentati alla
sicurezza dei trasporti
3325 per invasione
arbitraria di aziende terreni ed edifici pubblici
1376 per interruzione di
pubblico servizio.
I
lavoratori colpiti dalla Repressione
Metalmeccanici al primo
posto essendo stati il cuore e
la locomotiva dell’autunno caldo.
Metalmeccanici 1768
Braccianti 1474
Edili ed affini 359
Alimentaristi 107
Chimici 538
Minatori e cavatori 526
Vigili urbani 1054
Statali e parastatali 277
Poligrafici 63
Addetti commercio 43
Tessili 400
Tranvieri 228
Comunali ed ospedalieri 2135
Altre categorie 1166 :
totale 9938 tra questi 165 dirigenti ed attivisti sindacali.
Dal
Nord al SUD uniti contro la repressione:
Milano 31 gennaio 1970,
grande manifestazione unitaria contro la repressione.
La manifestazione indetta
dal Movimento Studentesco si trasforma in una grande manifestazione
con l’adesione dello stesso PCI con l’appello dei segretari di
sezione di tuta la città che invitano a partecipare. Adesioni a vario
titolo dalla CdL, dalla FIOM, dalla FIM_CISL, dall’Acpol, dal PSIUP,
dalla Casa della Cultura, dal sindacato scuola CGIL, ecc. Nel
frattempo la questura vieta una provocatoria manifestazione fascista
in Piazza della Scala.
Palermo 31 gennaio
1970
Dodici studenti
palermitani sono processati per l’occupazione del liceo Umberto I
avvenuta nelle vacanze natalizie dell’anno prima , il 1968.
Per protestare il
movimento studentesco palermitano aderisce all’appello del Comitato
operaio di base dei Cantieri Navali per realizzare una manifestazione
antifascista e antirepressiva unitaria
Scordia ( Catania) 49
studenti pendolari protagonisti anch’essi nel dicembre 1968 di una
manifestazione di protesta nella stazione ferroviaria sono processati
per blocco ferroviario, radunata sediziosa.
La libertà è sempre un
pericolo e la maggioranza del genere umano ne accetterà supinamente
la perdita se una minoranza non è pronta a sfidare i privilegi di
pochi e l’apatia delle masse…
Richard Crosman
Sindacalista operaio
inglese
A cura dell'Archivio
storico Benedetto Petrone
REPRESSIONE!
In data 27 gennaio
1970 , il ministro dell’interno Restivo dichiara al Senato che in
conseguenza delle agitazioni sindacali del settembre/novembre 1969 sono
state spiccate fino a dicembre quasi 9.000 denunce contro manifestanti,
operai, sindacalisti.
DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO!
Tra i 14.000
reati contestati ben 179 riguardano quello di DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO,
160 per blocco ferroviario, 1300 per interruzione di pubblico servizio,
3300 per invasione di terreni o aziende pubbliche e private.
-E’
lo stesso reato che oggi, nel 2008, è utilizzato come marchio infamante
da imprimere su antifascisti irriducibili, sovversivi riuniti in sodalizi
cospiratori come la Rete meridionale del SudRibelle, , ultras delle
tifoserie “violente” o politicizzate o semplicemente contro cittadini che
difendono in strada il loro territorio da inquinatori legalizzati da
provvedimenti polizieschi o da eco-criminali mafiosi.- Nota della
Redazione dell’Archivio storico Benedetto Petrone-
Nonostante che
l’Italia fosse scossa dalle stragi e dalla campagna anticomunista
orchestrata dai media borghesi, la richiesta di un’amnistia generalizzata
che pacificasse gli animi e considerasse le lotte dell’autunno caldo e i “
conseguenti” reati avvenuti come un’ elemento interno alla vita
democratica della società italiana.
Le richieste in
tal senso vennero dalle confederazioni sindacali, dalle ACLI, dalle
associazioni giovanili democristiane, dai partiti di sinistra che si
ritrovarono a definire e a richiedere una profonda revisione del Codice
penale erede del famigerato codice Rocco dell’epoca fascista.
A distanza di
quarant' anni mentre si incriminano per cospirazione politica gli
attivisti che hanno cercato nel 2001 di organizzare le forze sociali
diffuse sui territori del SUD dell’Italia (processo al Sud Ribelle) e i
manifestanti contro il G-8 di Genova, un governo di “ centrosinistra” non
è stato capace di avere lo stesso coraggio che ebbe quarant’anni fa un
governo comandato dai democristiani: cancellare il peso di centinaia di
processi e condanne contro chi è sceso in piazza a volto scoperto per
gridare no al precariato, agli aumenti ingiustificati dei prezzi, per un
salario sociale ai giovani disoccupati, per il diritto alla casa delle
famiglie indigenti, per spazi sociali, contro il razzismo ed il fascismo.
L’uso dei reparti
antisommossa in queste ore contro i manifestanti antidiscariche è un
segnale allarmante che fa prevedere che chi governerà l’Italia vorrà
utilizzare le mille emergenze come cavallo di troia per poter imporre una
nuova stretta di vite sulle libertà costituzionali…
Sarà quindi ancora
una volta attuale il grido che veniva dalle piazze di quarant’anni fa:
NO ALLA REPRESSIONE!
LA
REDAZIONE DELL'ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE
GENNAIO
2008
vedi
anche FEBBRAIO 1970 DISTRIBUITO AI MILITANTI IL VADEMECUM CONTRO LA
REPRESSIONE
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