Archivio storico"Benedetto Petrone" ritorna a >HOME PAGE<
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Il saluto romano a Piazzale Loreto L’offesa ai martiri fucilati il 10 agosto 1944 …tra essi due pugliesi Quello striscione inneggiante a Mussolini, condito dal rituale fascista del saluto romano , in quest’Italia che come vice premier ha un milanese che volta le spalle alla lotta partigiana, sono da considerare entrambi allo stesso livello: non solo voltare le spalle ai valori fondanti della nostra Repubblica, ma un’ offesa a tutti i martiri che per essa si sacrificarono. Altro che un gruppo di imbecilli, come qualche eminente nostro politico ha commmentato! Quella di due giorni fa in Piazzale Loreto, ad opera di ultrà fascisti della Lazio (e non solo), è da ritenersi il proseguimento culturale di quell’offesa ai 15 martiri antifascisti fucilati dalle SS,il 10 agosto del 1944, i cui corpi in quell’estate caldissima, in quel Piazzale Loreto, furono oggetto di dileggio e profanazione degli uomini della Brigate Nere e delle ausiliarie di Salò, che impedirono il recupero delle salme e costrinsero i milanesi recarsi sul luogo dell’eccidio come se fosse il luogo di un Safari. Fu per questa offesa alla città che i partigiani decisero di riportare, in quel luogo dell’orrore, le salme di Mussolini e dei gerarchi fucilati, a monito di chi nel futuro avesse voluto ripercorrere la loro strada. Tra quei martiri , c’erano anche due pugliesi, segno tangibile di una Resistenza che fu di tutto un popolo unito dal Nord al Sud. In segno di riparazione dell’oltraggio degli “imbecilli senza memoria e senza futuro” pubblichiamo: a)la poesia a loro dedicata dal PCI sulla stampa clandestina nel 1944 b)una breve biografia dei due martiri pugliesi c) il Monito a futura memoria con il quale il Partito Comunista , giustificò le motivazioni della pubblicazione delle foto dei fascisti appesi a Piazzale Loreto: un monito che qualunque “imbecille” volesse ripercorrere quella strada dovrebbe leggere con attenzione! La redazione di Pugliantagonista 25 aprile 2019 Per i compagni fucilatiin Piazzale Loreto
Ed era l'alba, poi tutto fu fermo Era silenzio l'urlo del mattino, silenzio il cielo ferito: un silenzio di case, di Milano. Restarono bruttati anche di sole, Era l’alba, e dove fu lavoro, ove il piazzale era la gioia accesa della città migrante alle sue luci da sera a sera, ove lo stesso strido dei tram era saluto al giorno, al fresco viso dei vivi, vollero il massacro perchè Milano avesse alla sua soglia confusi tutti in uno stesso sangue i suoi figli promessi e il vecchio cuore forte e ridesto stretto come un pugno. Ebbi il mio cuore ed anche il vostro cuore lo vidi il nuovo giorno che a Loreto (Dalla stampa clandestina del P. C. I. a Milano).
------------------------------------------------------------------------
Dopo la fucilazione - avvenuta alle 06:10 - a scopo intimidatorio i cadaveri scomposti furono lasciati esposti sotto il sole della calda giornata estiva, coperti di mosche, fino alle ore 20 circa. Un cartello qualificava i partigiani fucilati come "assassini". I corpi, sorvegliati dai militi della Muti che impedirono anche ai parenti di rendere omaggio ai defunti, furono pubblicamente vilipesi e oltraggiati in tutti i modi dai fascisti e dalle ausiliarie della RSI; inoltre, per intimidire la popolazione e togliere ogni appoggio alla Resistenza, i militi fascisti obbligarono, armi alla mano, i cittadini in transito, a piedi, in bicicletta o sui tram, ad assistere allo «spettacolo».(Wikipedia)
I due martiri antifascisti pugliesi di Piazzale Loreto
Andrea Esposito (Trani, 26 ottobre 1898), operaio, militante comunista e partigiano della 113ª brigata Garibaldi, arrestato da membri dell'Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana, il 31 luglio 1944 in casa insieme al figlio Eugenio (renitente alla leva della fascista RSI), vennero rinchiusi nelle carceri di San Vittore a disposizione della SIPO-SD. Il figlio Eugenio, inizialmente inserito nella lista dei fucilandi, sarà invece trasferito prima al campo di concentramento di Gries (Bolzano) e successivamente deportato in Germania dapprima nel campo di concentramento di Flossenbürg e poi in quello di Dachau da dove ritornerà a guerra finita . Emidio Mastrodomenico (San Ferdinando di Puglia, 30 novembre 1922), agente di PS al commissariato di Lambrate. Collegato con il movimento resistenziale (capo dei GAP), è catturato il 29 luglio (il 16 aprile secondo l'Unità 1944 in piazza Santa Barbara da agenti della SIPO-SD e incarcerato a San Vittore.fonte Wikipedia I corpi dei gerarchi fascisti appesi a testa in giù e fotografati a Piazzale Loreto
Il Monito brutale ...ma necessario della Resistenza a chi volesse ritornare a distruggere le libertà democratiche
Monito Si è protestato contro la riproduzione fotografica
e l'af-
(NEL CASO FOSSE STATA VIOLATO IL DIRITTO DI AUTORE SIAMO PRONTI A RIMUOVERE QUANTO SEGNALATO. Inviare segnalazioni a archiviobpetrone at libero.it o pugliantagonista at libero.it
|
|