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RESISTENZA AL NAZIFASCISMO /33

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2)28 /7/43 Bari strage antifascisti
3)Giovanni Pesce il comandante partigiano
4)Arrigo Boldrini comandante Bulow
5) Gino Donè il partigiano che conobbe il CHE
6) Più forza all'ANPI e alla resistenza

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Benedetto Petrone
 
Genova 2001
 

 

Ylenia
 
 
 

Il saluto romano a Piazzale Loreto

L’offesa ai martiri fucilati il 10 agosto 1944

…tra essi due pugliesi

Quello striscione inneggiante a Mussolini, condito dal rituale fascista del saluto romano , in quest’Italia che come vice premier  ha un milanese che  volta le spalle alla lotta partigiana,  sono da considerare entrambi allo stesso livello:  non solo voltare le spalle ai valori fondanti della nostra Repubblica, ma un’ offesa a tutti i martiri che per essa si sacrificarono.

Altro che un gruppo di imbecilli, come  qualche eminente nostro politico ha commmentato!

Quella di due giorni fa in Piazzale Loreto, ad opera di ultrà fascisti della Lazio (e non solo),  è  da ritenersi il proseguimento culturale di quell’offesa  ai 15 martiri antifascisti fucilati dalle SS,il 10 agosto del 1944, i cui corpi in quell’estate caldissima, in quel Piazzale Loreto,  furono oggetto di dileggio e profanazione degli uomini della Brigate Nere e delle ausiliarie di Salò, che impedirono  il recupero delle salme e costrinsero i milanesi recarsi sul luogo dell’eccidio come se fosse il luogo di un Safari.

Fu per questa offesa  alla città che i partigiani decisero di riportare, in quel luogo dell’orrore, le salme di Mussolini e dei gerarchi fucilati, a monito di chi nel futuro avesse voluto  ripercorrere la loro strada.

Tra quei martiri , c’erano anche due pugliesi, segno tangibile  di una Resistenza che fu di tutto un popolo unito dal Nord al Sud.

In segno di riparazione  dell’oltraggio degli “imbecilli senza memoria e senza futuro” pubblichiamo:

 a)la poesia a loro dedicata dal PCI sulla stampa clandestina  nel 1944

b)una breve biografia dei due martiri pugliesi

c) il Monito a futura memoria con il quale  il Partito Comunista , giustificò le motivazioni della pubblicazione delle foto dei fascisti appesi a Piazzale Loreto: un monito  che qualunque “imbecille”  volesse ripercorrere quella strada dovrebbe  leggere con attenzione!

La redazione di Pugliantagonista

25 aprile 2019

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Per i compagni fucilati

 in Piazzale Loreto

 

Ed era l'alba, poi tutto fu fermo
la città, il cielo, il fiato del giorno.
Restarono i carnefici soltanto
vivi davanti ai morti.

 

Era silenzio l'urlo del mattino,

silenzio il cielo ferito:

un silenzio di case, di Milano.

 

Restarono bruttati anche di sole,
sporchi di luce e l'uno all'altro odiosi,
gli assassini venduti alla paura.

 

Era l’alba, e dove fu lavoro,

ove il piazzale era la gioia accesa

della città migrante alle sue luci

da sera a sera, ove lo stesso strido

dei tram era saluto al giorno, al fresco

viso dei vivi, vollero il massacro

perchè Milano avesse alla sua soglia

confusi tutti in uno stesso sangue

i suoi figli promessi e il vecchio cuore

forte e ridesto stretto come un pugno.

 

Ebbi il mio cuore ed anche il vostro cuore
il cuore di mia madre e dei miei figli,
di tutti i vivi uccisi in un istante
per quei morti mostrati lungo il giorno
alla luce d'estate, a un temporale
di nuvole roventi. Attesi il male
come un fuoco fulmineo, come Vacqua
scrosciante di vittoria; iuta il tuono
d\in popolo ridesto dalle tombe.

 

lo vidi il nuovo giorno che a Loreto
sovra la rossa barricata i morti
saliranno per i primi, ancora in tuta
e col petto discinto, ancora vivi
di sangue e di ragioni. Ed ogni giorno,
ogni ora eterna brucia a questo fuoco,
ogni alba ha il petto offeso da quel piombo
degli innocenti fulminati al muro.

 

(Dalla stampa clandestina del P. C. I. a Milano).

ode ai martiri antifascisti fucilati a ple loreto

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 10 agosto 1944 , dopo la fucilazione di 15 antifascisti, tra cui due pugliesi, da parte delle SS ,  l'oltraggio dei copri da parte delle Brigate Nere e delle ausiliarie di Salò

Dopo la fucilazione - avvenuta alle 06:10 - a scopo intimidatorio i cadaveri scomposti furono lasciati esposti sotto il sole della calda giornata estiva, coperti di mosche, fino alle ore 20 circa. Un cartello qualificava i partigiani fucilati come "assassini". I corpi, sorvegliati dai militi della Muti che impedirono anche ai parenti di rendere omaggio ai defunti, furono pubblicamente vilipesi e oltraggiati in tutti i modi dai fascisti e dalle ausiliarie della RSI; inoltre, per intimidire la popolazione e togliere ogni appoggio alla Resistenza, i militi fascisti obbligarono, armi alla mano, i cittadini in transito, a piedi, in bicicletta o sui tram, ad assistere allo «spettacolo».(Wikipedia)

I  due martiri antifascisti  pugliesi di Piazzale Loreto

 

Andrea Esposito (Trani, 26 ottobre 1898), operaio, militante comunista e partigiano della 113ª brigata Garibaldi, arrestato da membri dell'Ufficio politico investigativo della Guardia nazionale repubblicana, il 31 luglio 1944 in casa insieme al figlio Eugenio (renitente alla leva della fascista RSI), vennero rinchiusi nelle carceri di San Vittore a disposizione della SIPO-SD. Il figlio Eugenio, inizialmente inserito nella lista dei fucilandi, sarà invece trasferito prima al campo di concentramento di Gries (Bolzano) e successivamente deportato in Germania dapprima nel campo di concentramento di Flossenbürg e poi in quello di Dachau da dove ritornerà a guerra finita

.    Emidio Mastrodomenico (San Ferdinando di Puglia, 30 novembre 1922), agente di PS al commissariato di Lambrate. Collegato con il movimento resistenziale (capo dei GAP), è catturato il 29 luglio (il 16 aprile secondo l'Unità  1944 in piazza Santa Barbara da agenti della SIPO-SD e incarcerato a San Vittore.

fonte Wikipedia

 I corpi dei gerarchi fascisti appesi a testa in giù e fotografati a Piazzale Loreto

i fascisti appesi a piazzale loreto

Il Monito brutale ...ma necessario della Resistenza a chi volesse ritornare a distruggere le libertà democratiche

partigiane a Milano

Monito  brutale ma necessario...

Si è protestato contro la riproduzione fotografica e l'af-
fissione alle edicole del quadro tragico e grottesco dei corpi
di Mussolini e dei suoi gerarchi, fucilati come traditori
della patria ed esposti al popolo in una piazza di Milano.
È vero, lo spettacolo è macabro, ed ha aspetti che possono
anche ripugnare. Esso contiene però un monito brutale
per tutti coloro che potessero esser tentati nel nostro paese
di ripetere ai danni del popolo Vimpresa criminale della
distruzione delle libertà democratiche e del brigantaggio
nazionalistico e imperialistico. E poiché si tratta di cose
veramente serie e poiché il pericolo c'è, non è male che
anche questo monito un po' rude venga dato.

Rinascita, aprile 1945, direttore Palmiro Togliatti

il monito  brutale ma necessario che viene da piazzale Loreto ad ogni  fascismo

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