OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI "Flussi migratori e futuro
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Brindisi marzo 1991 , lo sbarco di migliaia di albanesi un ricordo dalla redazione di Pugliantagonista Per circa due giorni, dal 6 a 7 marzo 1991, tra le acque internazionali e quelle territoriali italiane si era svolta la prima operazione di interdizione di migranti da parte della Marina Militare italiana. un'operazione " con manovre cinematiche e intimidatorie" avrebbe dovuto far invertire la rotta dei boat people, ripetuta poi nell'agosto 91 quando migliaia di albanesi cercarono di sbarcare a Bari e tragicamente poi nel marzo 97, in quel maledetto venerdì santo che causò l'affondamento della Kater I Rades e la morte di un centinaio di albanesi.
In ogni caso queste non impedirono l'arrivo dei migranti
confermando quanto le organizzazioni antirazziste del territorio
pugliese affermavano da tempo che non con i cannoni si sarebbero potute
fermare le ondate migratorie dai Paesi del Sud del Mondo.
Quell' 8 marzo era in
programma una manifestazione di donne organizzata nei
locali del
Centro Documentazione Donna, all'interno del
Centro Sociale di via Santa Chiara e da altre organizzazioni femministe , che fu
interrotta e quindi annullata a causa dell'emergenza: le
compagne insieme agli uomini , gli operatori e gli utenti del
Centro
Sociale ( contro l'emarginazione giovanile) di Via Santa Chiara di
Brindisi si unirono allo sforzo corale di tutta la città di Brindisi che
con i propri mezzi si trovò a gestire l'emergenza.
Il Centro Sociale divenne il campo docce, disinfestazione e vestizione
di migliaia di albanesi. Per giorni a turni massacranti tutti i
militanti storici, i giovani da poco inseriti nelle attività ludiche ,
le donne spesero tutte le forze, le famiglie dei compagni arruolate
tout court nelle mense familiari, nell'accoglienza, in un'esperienza
irripetibile e che vale, vale... la pena ricordare per
comprendere appieno il significato di solidarietà che è dentro in ogni
essere umano.
Per me e per Roberto Bobo Aprile ed altri redattori di Radio Casbah fu
il momento di mettere a frutto l'esperienza maturata nella conoscenza
dell'importanza della comunicazione nell'epoca della realtà mediatica. E
ci lanciammo in poche ore in un'operazione riuscitissima nel dar voce a
coloro che sarebbero dovuti diventare nell'immediato futuro un grande
fenomeno sociale, politico, economico, militare: I MIGRANTI.
Un'esperienza bellissima che in parte troverete sulle pagine dedicate
a quel marzo 91 sul sito dell'Osservatorio sui Balcani di Brindisi,
ma che conteremo come redazione di ampliare con documenti , foto e
testimonianza dell'epoca.
Antonio Camuso
per l'Osservatorio sui Balcani di Brindisi
Brindisi 8 marzo 2022
(NOTA: PER LEGGERE GLI ALTRI SPECIALI SU ALBANIA CLICCARE SU SPECIALE ALBANIA vedi anche 12 marzo 1991 ,nasce il Comitato di Solidarietà italo-albanese
PROPONIAMO A 17 ANNI DI DISTANZA LE FOTO SCATTATE DA UN OPERATORE DEL CENTRO SOCIALE (contro l'emarginazione giovanile)DI VIA SANTA CHIARA DI BRINDISI NELLE PRIME ORE DELL'ARRIVO DEI VENTIMILA ALBANESI A BRINDISI NEL MARZO 91
I DEBOLI TENTATIVI DI FAR RIMANERE A BORDO I MIGRANTI DA UN ESIGUO SCHIERAMENTO DI CARABINIERI E POLIZIOTTI SI INFRANGONO DINANZI ALL' OSTINATA VOLONTA' DI RAGGIUNGERE "IL NUOVO MONDO"
UNA LEZIONE CHE PURTROPPO NON SARA' COMPRESA SEI ANNI DOPO E GENERERA' LA STRAGE DEL VENERDI SANTO DEL MARZO 97 NEL CANALE D'OTRANTO
Mario Merico insieme ad altri volontari del Centro Sociale (contro l'emarginazione giovanile) di via Santa Chiara di Brindisi, mentre distribuisce cibo sul molo del porto di Brindisi, a poche ore dallo sbarco degli albanesi
la tensione sul molo di santa Apollinare cresce ed i CC non riescono a frenare lo sbarco degli albanesi
ormai migliaia di albanesi e rom in condizioni disperate irrompono dalle navi sul molo di sant'apollinare
caserma esercito Restinco (excampo profughi) marzo91 . Alcuni mesi dopo gli albanesi faranno lo sciopero della fame per essere accolti in Italia.
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