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Fondo
Verri
Presidio del libro di Lecce
Fondo Verri
Presidio
del libro di Lecce
stagione
- inverno 2010
Iniziativa
promossa dalla Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo
in
collaborazione con l' Associazione Presìdi del libro
***
Progetto
tematico 2010 – Letterature al presente
Venerdì
26 febbraio, alle 20.00
Beppe
Sebaste
“Oggetti
smarriti e altre apparizioni” edito
da Laterza
“La
Passeggiata” per
la collana I Chicchi di Manni
Venerdì 26 febbraio,
alle 20.00, il Fondo Verri incontra la scrittura di Beppe Sebaste e il suo “Oggetti smarriti e altre apparizioni” edito
da Laterza, nella collana di ricognizioni
geografico-antropologiche Contromano. Scrive Alessandra Sarchi sul
Alias (il manifesto): “Oggetti smarriti e altre apparizioni”
racconta di oggetti persi, trovati e dati a pegno, di persone
intraviste nello spazio di un breve incontro, nell’approssimazione
di situazioni di precarietà - la strada, il campo rom, l’alloggio
abusivo in mezzo a una pineta, il monte dei pegni - di tracce lasciate
più o meno consapevolmente che l’autore interroga come indizi, come
gusci esistenziali in cui la vita ha preso forma e poi è stata in
qualche modo abbandonata, per proseguire altrove, o tramutarsi in
altro. Gli oggetti smarriti sono innanzitutto sintomo, in senso
psicanalitico, dello smarrimento individuale e collettivo di un
Occidente oppresso da merci e ‘cose,’ raccontato con presenza
critica ed emotiva, alternando scene schiettamente narrative a brani
di vero e proprio réportage letterario, in un equilibrio sottile tra
autoriflessività della scrittura e neutralità descrittiva (…).
Beppe
Sebaste è nato a Parma nel 1959 e ha abitato in vari luoghi: Bologna,
Roma, Ginevra, Pietrasanta,Parigi, di nuovo Parma, e di nuovo
attualmente a Roma. Ha vissuto intensamente ognuno di questi luoghi,
alcuni dei quali condivisi con la coreografa e pittrice Cathy
Josefowitz, da
cui nel 1991 ha avuto il figlio Pierre Ilya. Dopo anni di poesia
underground (la sua prima raccolta è uscita nel 1976) ha esordito
poco più che ventenne nella narrativa con L’ultimo buco
nell’acqua (Aelia
Laelia 1983),
scritto con Giorgio Messori. Ha pubblicato in seguito i racconti di
Café Suisse e altri luoghi di sosta (1992) e Niente di tutto questo
mi appartiene(1994), entrambi editi da Feltrinelli, e i romanzi
Tolbiac (Baldini Castoldi Dalai 2002) e HP. L’ultimo autista di lady
Diana (Einaudi Stile Libero 2007). Suoi racconti sono presenti in
varie antologie, tra cui Narratori delle riserve, a cura di Gianni
Celati (Feltrinelli 1992) e il recente volume Periferie, a cura di
Stefania Scateni (Laterza 2006). Ha pubblicato saggi – tra cui Porte
senza porta. Incontri con maestri contemporanei (Feltrinelli 1997),
Lettere & filosofia. Poetica dell’epistolarità (Alinea 1998) -
e traduzioni: opere di Emmanuel Bove, Joe Bousquet, Nicolas Bouvier e
Le passeggiate del sognatore solitario di Jean-Jacques Rousseau (Feltrinelli-I
Classici 1996). Con Stefania Scateni ha curato il pamphlet Non siamo
in vendita. Voci contro il regime (Arcana 2002). Scrive su vari
giornali e ha tenuto per anni la rubrica "Il lunedì al
sole" su l'Unità.
Fondo Verri
Presidio
del libro di Lecce
Via
Santa Maria del Paradiso 8 (pressi Chiesa del Rosario – Porta Rudiae),
73100 Lecce
tel.fax:
0832 304522 e.mail: fondoverri@tiscali.it
Fondo
Verri
Presidio del libro di Lecce
stagione - inverno 2010
Iniziativa promossa dalla Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo
in collaborazione con l' Associazione Presìdi del libro
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Mese della Memoria 2010
Martedì 2 febbraio, alle 18.00
Incontro con Vito Antonio Leuzzi
Antifascismo, leggi razziali e luoghi della memoria in Puglia
Incontro al Fondo Verri, martedì, 2 febbraio, alle 18.00, con Vito
Antonio Leuzzi direttore dell'Istituto pugliese per la storia
dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea di Bari, che presenta
"Leggi razziali in Puglia" (Progedit).
Quali furono, in Puglia, le conseguenze della legislazione antisemita,
varata dal fascismo in Italia tra l'estate e l'autunno del 1938? E
quali settori della società privata e della vita pubblica colpì
maggiormente? Vito Antonio Leuzzi ricostruisce i provvedimenti
razziali, la propaganda e la persecuzione contro gli ebrei in una
regione apparentemente periferica, dove invece lo spirito di
accoglienza aveva schiuso gli orizzonti e maturato fermenti culturali.
La narrazione, attinge a testimonianze e documenti in parte inediti,
ripercorre le vicende tragiche di famiglie e persone, ma si accentra
in particolare su settori e istituzioni di rilevante interesse
pubblico: la scuola e l'università, che videro l'espulsione dei
docenti ebrei, il mondo dell'informazione, con particolare attenzione
alla funzione assunta dalla "Gazzetta del Mezzogiorno"
, quotidiano nazionale, diffuso soprattutto in Puglia e nelle regioni
limitrofe. Nelle pagine di "Leggi razziali in Puglia",
l'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia
contemporanea perfeziona indagini avviate una decina d'anni fa, in
collaborazione con l'IRRSAE Puglia, l'Archivio di Stato di Bari e
diversi organismi scolastici. I risultati di questa nuova
pubblicazione costituiscono un'occasione di riflessione sul complesso
fenomeno del razzismo e dell'intolleranza, tipici del totalitarismo
fascista, che ha avuto effetti rilevanti anche nella realtà pugliese
alla fine degli anni Trenta.
La pubblicazione, include le testimonianze di Max Mayer, Laslo Brull,
Michele Cifarelli, Tommaso Fiore e Vera Levi Finzi. Un'occasione di
riflessione sul complesso fenomeno del razzismo e dell'intolleranza,
tipici del totalitarismo fascista, che ha avuto effetti rilevanti
anche nella realtà pugliese alla fine degli anni Trenta.
Fondo Verri
Presidio del libro di Lecce
Via Santa Maria del Paradiso 8 (pressi Chiesa del Rosario - Porta
Rudiae), 73100 Lecce
tel.fax: 0832 304522 e.mail: fondoverri@tiscali.
it
:
[Giornata della Memoria 2010]
Sarà
presentato, venerdì 22 gennaio, alle 18.00, in una conferenza-stampa
al Fondo Verri
- Presidio del Libro di Lecce, il film-documentario "Memorie dal
buio" Interverranno il regista Luigi Del Prete, l'attore Renato
Grilli e il direttore di quiSalento Roberto Guido. Alle 21 proiezione
pubblica del dvd, sempre nello spazio del Fondo Verri.
Giornata della Memoria 2010/
La fuga dei sopravvissuti
Non passò per il camino. Non si fece polvere danzando nel vento.
Sopravvisse allo sterminio dei nazisti Aharon Appelfeld, ebreo,
riuscendo a scappare per poi divenire uno dei più importanti
scrittori israeliani. "Tra noi scrittori sopravvissuti, la voce
di Appelfeld ha un timbro unico e inconfondibile.
", scrisse di lui Primo Levi. Luigi Del Prete, presidente della
Fondazione "Moschettini" di Copertino, lo ha incontrato a
Gerusalemme, e di quell'intervista ha fatto, insieme a Lupo Editore,
il film-documento "Memorie dal buio", oggi proposto in
formato dvd, in edicola con quiSalento, al prezzo di 10 euro. Di
Aharon Appelfeld ha scritto anche Philip Roth: "L'arduo viaggio
che nel 1946 portò Appelfeld ad approdare sulle spiagge di Tel Aviv
sembra avere sviluppato in lui un'inesorabile attrazione per tutte le
anime sradicate. Uno scrittore che ha fatto del distacco e del
disorientamento un tema unicamente suo". Forse anche per questo
Roth ha scelto Appelfeld come uno dei protagonisti del suo ultimo
libro, "Operazione Shylock". Il documentario di Del Prete è
lungo 42 minuti che scorrono lenti e delicati, in un susseguirsi di
intense emozioni trasmesse da toni pacati, dal racconto, più che dei
fatti già passati alla storia, delle sensazioni e degli stati d'animo
di un bambino, poi adolescente, poi uomo che ha fatto i conti con i
ricordi, con le esperienze dolorose che invano, lui come gli altri
profughi, pensò di scrollarsi di dosso alla fine della guerra, quando
"nessuno sapeva cosa fare della vita che aveva salvato",
perché "la memoria ha radici profonde nel corpo". Ogni
esperienza, anche la più terribile, è parte della "Storia di
una vita", quella raccontata nel suo libro così intitolato, di
cui alcuni passi, letti da Renato Grilli su sfondo nero, intervallano
le "risposte" e le foto d'epoca dell'archivio di Paolo
Pisacane, che ritraggono i profughi ebrei a Santa Maria al Bagno,
mentre tornano a scoprire l'umanità, a sentirsi vivi, "un'Italia
non antisemita", ricorda Appelfeld. Sgorgano così "memorie
dal buio", l'incanto di un incontro capace di insegnare, far
riflettere, non dimenticare. "Memorie dal buio" è una
straordinaria occasione di conoscenza e di riflessione sull'immane
tragedia della Shoah alla vigilia della Giornata della Memoria del 27
gennaio, è prodotto da Lupo editore e Fondazione Moschettini, con il
Museo della Memoria e dell'Accoglienza di Santa Maria al Bagno (Nardò)
e l'Istituto pugliese per la Storia dell'antifascismo e l'Italia
contemporanea, promosso dall'assessorato al Mediterraneo della Regione
Puglia, dagli assessorati alle Politiche comunitarie e agli Affari
generali del Comune di Nardò e da Presidio del libro di Copertino e
Apme, Associazione pro murales ebraici di Santa Maria al Bagno.
Info: fondoverri@tiscali.
it / tel/fax 0832 304522
BARI
GIORNATA DELLA MEMORIA
ULTIMA
NOTIZIA DEL 22 GENNAIO
INGRESSO
LIBERO, grazie al sostegno dell'Amministrazion
e Comunale di Bari
PER
UNA "GIORNATA DELLA MEMORIA" LIBERA DALLA RETORICA DI
REGIME, A BARI, UNA PROVA DI TEATRO IMPEGNATO -SECONDO ME BEN FATTO ED
INTERESSANTE- DI UN GIOVANE ATTORE-REGISTA DI PUTIGNANO, DINO PARROTTA..
I TESTI, INTERVALLATI DA BREVI VIDEO CON DOCUMENTI FILMICI E
FOTOGRAFICI RELATIVI AI FATTI EVOCATI, SONO ESTRATTI DA DOCUMENTI
STORICI POCO CONOSCIUTI O ADDIRITTURA NASCOSTI.
RITENGO CHE QUESTI GIOVANI IMPEGNATI ED ONESTI VADANO SOSTENUTI. PER
QUESTO E PER IL CONTENUTO CHE TOCCA LA NOSTRA STORIA SCONOSCIUTA, VI
PREGO DI PUBBLICIZZARE L'EVENTO.
SE SI VOLESSE APPROFONDIRE I RIFERIMENTI STORICI, OLTRE LA BREVE
SCHEDA QUI SOTTO, SI PUO' CONSULTARE LA PAGINA ALLEGATA.
GRAZIE
Paolo Vinella.
27 e 28 GENNAIO 2010 - AUDITORIUM LA VALLISA - P.ZA FERRARESE, 4 -
BARI
ORE 21.00 - INGRESSO EURO 8,00
JASENOVAC, OMELIA DI UN SILENZIO
di e con DINO PARROTTA
Compagnia Primo Teatro
Elaborazione video: Paqui Polignano
Consulenza storica: Andrea Catone e Paolo Vinella
LA STORIA NASCOSTA (breve scheda storica)
Il 6 aprile 1941, con l'operazione "Castigo", le truppe
nazifasciste di Hitler e Mussolini attaccarono ed invasero la
Jugoslavia. I 4 anni di occupazione furono atroci: nella II guerra
mondiale, dopo l'Unione Sovietica, la Jugoslavia ebbe il maggior
numero di morti, civili, massacrati per strada o nei campi di
sterminio, e partigiani combattenti. Milioni di uomini, donne, bambini
di cui è stato possibile solo un calcolo approssimativo.
Gli ustascia, nazionalisti cattolici filofascisti, sostenuti e
finanziati dal regime di Mussolini, costituirono lo "Stato
indipendente di Croazia", con a capo Ante Pavelic e la
benedizione del Vaticano. Obiettivo principale della loro politica
razzista fu lo sterminio dei serbi cristiano-ortodossi
, una vera pulizia etnica. Per barbarie e ferocia, gli ustascia
superarono le SS naziste.
Tristemente famoso, salvo che in Italia, divenne il campo di sterminio
di Jasenovac, attivo, con esecuzioni giornaliere di decine, centinaia
e migliaia di uomini, donne e bambini, dal 21 agosto 1941 al 22 aprile
1945. Comandante del campo di Jasenovac fu il frate francescano
cattolico Miroslav Filipovic-Majstorov
ic, chiamato dal popolo 'frate Satana'. Fra le sue prodezze personali,
il 7 febbraio 1942, l'uccisione nella zona di Banja Luka di 2.750
serbi ortodossi fra cui 250 bambini, in sole dieci ore. Se ne vantò
durante il processo che subì in Jugoslavia dopo la guerra. Il
Vaticano si limitò a sospenderlo a divinis.
La maggior parte dei massacri, oltre che nei campi di sterminio,
avvenne, ad opera di bande ustascia comandate da preti e frati
cattolici, nelle strade, nei villaggi, ovunque sotto gli occhi di
tutti. Fra le vittime anche 74.762 bambini, da quelli in fasce fino a
quelli di 14 anni.
Durante la sua visita in Bosnia (22.06.2002) papa Giovanni Paolo II,
dopo aver beatificato monsignor Stepinac, arcivescovo di Zagabria, di
cui esistono le prove della complicità con i crimini degli ustascia,
chiese pubblicamente perdono per queste colpe commesse 'dai figli
della Chiesa Cattolica'. Solo in Italia non se ne è saputo niente.
Cosi è rimasta nascosta l'intera vicenda del lager di Jasenovac, la
Auschwitz dei Balcani.
(Bibliografia Minima: Marco Aurelio REVELLI, L'arcivescovo del
genocidio. Monsignor Stepinac, il Vaticano e la dittatura ustascia in
Croazia 1941-45, Milano 1999).
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