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è consentita la riproduzione a fini non di lucro con l'obbligo di riportarne la fonte Brindisi 16 febbraio 2010 Fabiola, l'angelo che ci ha lasciati la notizia del suicidio di Fabiola ha sconvolto tutti coloro che conoscevano Fabiola e il fatto che sui giornali sia stato dato risalto al fatto che lei fosse bellissimo, aveva partecipato al concorso di miss Mondo, o che fosse intelligente e studiosa, avendo a 24anni già una laurea e come anche da studentessa avesse fatto quei piccoli lavori occasionali che le permettessero di sperare in seguito nel raggiungimento di un'autonomia economica, è troppo poco per parlare di Fabiola, come anche dire che era depressa e che forse il suo atto sia avvenuto proprio mentre stava per fare un colloquio lavorativo, non può assolvere le responsabilità di tutti sul futuro che si vuol dare ai nostri giovani. Tutto ciò tenendo a freno a stento il nostro dolore lo riassumiamo nel seguente articolo che abbiamo invitato i media a pubblicare dichiarando il nostro fallimento di fronte a simili fatti. Dove sbagliamo? Cosa fare per evitare che simili gesti si ripetano? Quando
gli angeli ci abbandonano. Fabiola , uno degli angeli più belli e più dolci della nostra città ci ha abbandonato, affidando le sue ultime parole non più ad una piuma d’oca, un calamaio e ad una pergamena, bensì ad un SMS su un moderno cellulare. Il suo”- sto partendo!-“ era rivolto non solo ai suoi cari e ai suoi amici più intimi , bensì a tutti noi, uomini e donne di questa città che continua a chiudere gli occhi sugli angeli che la abbandonano:i suoi figli più diletti. Nella scelta di Fabiola c’è una condanna pesante nei confronti di tutte le istituzioni, l’intera classe politica, che sia al governo o all’opposizione, che non riesce a dare speranza alle migliaia di giovani che fuggono da questa città, o peggio ancora che rimanendo soffrono ogni giorno la morte delle loro speranze, ma innanzitutto la possibilità di essere ascoltati, compresi, valutati per quello che sono e che vorrebbero fare magari infrangendo i nostri tabù e le nostre preclusioni, -Parto via! - ha detto Fabiola:”- Avete fallito!-” Una condanna, per fallimento, senza se e senza ma , che lascia , chi tra noi non ha il cemento nel cuore, schiacciati sotto un peso immane ed l’inferno nel cuore e nelle viscere. Purtroppo di cemento in questa città che seppellisce con le ruspe e le palazzine e le pseudo-ville , la sua storia, rapporti sociali, etica e amore, ce n’è troppo ed oggi, ai piedi di quel moderno palazzo dove si è spenta la vita terrena di Fabiola c’è un solo sperduto fiorellino depositato chissà da chi. Ciao angelo bellissimo, ciao piccola Fabiola, che tu possa vegliare e dare forza alle altre tue sorelle e fratelli a cambiare il cuore e la mente di questa città, spingendoli a non mollare ad urlare, quando c’è bisogno, tutta la loro rabbia e frustrazione, ad imporre, lottando tutti insieme, un nuovo patto generazionale, l’unico che possa evitare a Brindisi la morte morale ed ambientale per narcisistico egoismo. Ciao Fabiola… Antonio Camuso e la redazione di Pugliantagonista.it osservatoriobrindisi@libero.it Brindisi 17 febbraio 2010
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