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VIA STOPPANI,15 -21052 BUSTO ARSIZIO –VA-

(Quart. Sant’Anna dietro la piazza principale)

Uova contro le sedi di Cisl e Confindustria durante la manifestazione della Fiom

-Livorno- Lancio di uova e sassi, oltre a insulti e cori, stamani, contro la sede livornese della Cisl, nella centrale via Goldoni. Il "raid" è avvenuto al termine di una manifestazione organizzata, nelle strade del centro, dalla Fiom per protestare contro l'accordo separato sottoscritto da Federmeccanica con Cisl e Uil.

Al corteo, inizialmente, hanno partecipato circa 600 persone metà delle quali ha poi raggiunto la sede di Confindustria dove si è verificato il primo lancio di uova. Quando tutto sembrava concluso circa 60 manifestanti si sono spostati davanti alla vicina sede della Cisl, dove il lancio di uova e sassi è stato accompagnato da grida come "servi del padrone" e intimidazioni come "venite pure a dare assemblea nelle fabbriche...". Il gruppo si è poi sciolto.

Durissimo il commento del segretario generale Cisl Toscana, Riccardo Cerza che parla di "intimidazione squadrista": "Chi continua a parlare di episodi isolati è solo un ipocrita - dice Cerza - a Livorno quanto accaduto ieri a Treviglio, con militanti Fiom che lanciano uova e sassi contro la sede Cisl, urlando insulti e minacce. Qui siamo di fronte ad una vera offensiva squadrista".
1° ottobre 2010 da: Il Tirreno.it LIVORNO
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Contestazioni Cisl: E ora... ci si mettono pure gli operai


Uova e petardi contro una sede della Cisl a Treviglio. Condanne e "Preoccupazioni" ma nell'Europa della crisi è la norma!

Chissà cosa diranno domani gli espertucoli e i moralizzatori dagli editoriali della carta stampata. Questa volta gli operai c'erano... anzi, erano esclusivamente operai. Per cui, questa volta, sarà forse un po' più difficile blaterare  di ingenui ragazzin* dei centri sociali, manipolati dai "cattivi maestri" di turno. Segno che la contestazione a Bonanni e il fumogenino erano un segnale preciso, in grado di cogliere almeno qualcosa (rispetto al nulla che non colgono media e politici) del disagio che attraversa il paese. Come dire, se il fumogeno di Torino voleva essere un segnale, qualcuno, nel bergamasco, ha saputo ben raccoglierlo.
La nuda cronaca

Oggi davanti alla sede della Cisl di Treviglio, in provincia di Bergamo alcuni militanti della Fiom di Bergamo hanno manifestato il proprio disappunto contro le politiche -nei fatti - antisindacali di quella conferderazione, lanciando uova e altri oggetti e gridando insulti contro l'organizzazione sindacale ed i suoi militanti. È quanto si apprende dalle agenzie di stampa.

La riflessione


La semplicità e limpidezza del gesto saranno certo ancora una volta oggetto di strambe riflessioni che chiameranno in causa chissà quale determinazione impazzita nel muovere la volontà di questi operai. Da queste righe sappiamo benissimo che si tratta della pura e semplice incazzatura di una parte di paese che non ce la fa più ed è stufa di stare a guardare. Si alambicchino pure i moralisti da 10.000 euro al mese nel voler fare "lezioni di democrazia" a chi decide, un bel giorno, di dire (e fare!) la sua... Non cambierà il mondo ma almeno, qualche volta, aiuta a non rodersi troppo dentro!
Così devono aver pensato questi operai bergamaschi (pare, pure iscritti alla Fiom... quel covo di terroristi!) e di conseguenza hanno agito. Piccoli gesti che scaldano un po' il cuore.

La Cisl e Sacconi (c'è ancora qualche differenza?) prendono la palla al balzo e iniziano a blaterare di "clima insostenibile e pericoloso", di strani rigurgiti e tutta la paoplia da paranoici poco fantasiosi. In realtà, sanno benissimo che la loro impopolarità sta crescendo e si preoccupano (a ragione) di non poter continuare  a fare quello che vogliono.
Il sindacato dei venduti, intanto, fa sapere che «sino a quando la Cgil lombarda non prende una posizione chiara forte e pubblica di condanna senza riserve e attenuanti di questa che è solo l’ultima delle azioni antidemocratiche della Fiom i nostri rapporti unitari sono azzerati, in ogni dove e per qualsiasi tema o argomento».
La Cgil si è già prostrata, condannando il gesto.

L'aspetto più divertente è che mentre da noi ci si scandalizza per ogni fischio di cui non si chiede il permesso, in tanti paesi d'Europa si fanno picchetti, blocchi stradali e ci si scontra con la polizia, per dire No all'Europa dell'austerità, quella che lor signori ci stanno imponendo da Bruxelles in questi giorni.
Succede in tutta la Spagna e a Bruxelles , in Grecia come in Irlanda.

Da noi si aspetta il 16 ottobre...  ma da questa sera, con un sorriso in più sulle labbra.



 

 

 

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