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 Brindisi 25 aprile 2009

Le celebrazioni del 25 aprile 2009 a Brindisi

Un breve resoconto di Antonio Camuso

La ricorrenza  è stata vissuta dalla città in tono dimesso ,come da tempo accade e senza che si cercasse un  vero coinvolgimento popolare all’iniziativa.

Cerimonia ufficiale in Piazza Santa Teresa con le rappresentanze delle FFAA e associazioni combattentistiche, ma anch’essa lontano dal tono come si celebrava un tempo.

Niente messa da campo, brevi messaggi ufficiali che hanno lasciato l’amaro in bocca agli stessi partecipanti della cerimonia. Il ridimensionamenti e i tagli ai bilanci delle forze armate e alle amministrazioni presenti nel territorio brindisino  hanno sicuramente influito sulla manifestazione che in teoria qui a Brindisi dovrebbe avere un risalto di spessore.

Da questa città, che fu per alcuni mesi la capitale del Regno del Sud,  incominciò il cammino della lotta di Liberazione nazionale. Da qui , dopo gli  incredibili e vergognosi ritardi  della monarchia e di Badoglio, furono lanciati gli appelli a resistere ai tedeschi, dove possibile. Qui giunsero dopo svariate peripezie  i superstiti della gloriosa divisione Acqui e delle altre unità militari italiane che nei territori d’oltremare resistettero ai tedeschi. Da questa città si coordinò la ricostruzione dell’esercito e dell’Aeronautica italiana per metterli in grado di affrontare il difficile cammino, al fianco degli Alleati, della cacciata dei nazisti dal nostro paese. Dal nostro porto la Marina Italia  mosse le sue navi per portare aiuto ai soldati intrappolati nei territori e nelle isole greche e nei Balcani

Tutto ciò dovrebbe essere maggiormente valorizzato affinché effettivamente si costruisse quella memoria condivisa che fa di un popolo una entità ricca di tradizioni  e capace di affrontare il futuro.

Questo vale anche per le iniziative più “politiche” che son proseguite nel corso della mattinata: ovvero la deposizione di corone di alloro dinanzi a alla lapide del partigiano comunista Vincenzo Gigante sul Corso Roma. Due iniziative staccate per motivi di opportunità politica, viste le divisioni elettorali e che hanno portato prima il partito di rifondazione e Comunisti italiani deporre l’omaggio floreale e poi il PD con i suoi massimi esponenti cittadini.

Nella sede elettorale del socialista Guadalupi in via Marco Pacuvio, invece, una piccola ma significativa mostra fotografica su un campo di concentramento in Cecoslovacchia, scattate da una giovane studentessa Daniela Nisi che le portate a Brindisi dopo un viaggio di istruzione.

la giovane fotografa Daniela Nisi

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l'elenco delle foto e alcune immagini

Foto significative, scattate con una macchina non professionale ma  con una buona tecnica  che denotano una capacità che il sottoscritto ha consigliato all’autrice di continuare a coltivare. Foto sulle quali ognuno di noi dovrebbe riflettere su come in ogni momento il sistema , la classe al potere è sempre pronta scientificamente a replicare lager, carceri e manicomi contro chi cerca di metterla in discussione. Dai lager nazisti, ai campi dei desaparecidos argentini e cileni, dalle carceri speciali degli  anni 70 e  della emergenzialità antiterrorismo in Italia, a Guantanamo ed AbuGraib, per non parlare dei gulag siberiani, la logica è sempre la stessa terrorizzare affinché gli oppressi non possano alzare la testa per scoprire la nullità dei loro oppressori.

Infine in serata , organizzata Pino Marella , una delle figure storiche del Movimento degli anni 70 e fondatore di Lotta Continua brindisina, vi è stato uno spettacolo di Ascanio Celestini  finalizzato alla raccolta fondi per iniziative a favore della popolazione palestinese di Gaza

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Presente un banchetto con l’ultimo libro del pacifista Vittorio Arrigoni, Restiamo Umani, che ostinatamente, anche durante la sanguinosissima guerra di quest’ultimo inverno, ha continuato a rimanere nellaStriscia di Gaza ed operare per la protezione dei bambini palestinesi,prima dello spettacolo vi è stato l’intervento, sul palco, di una cooperante australiana che ha condiviso con Vittorio Arrigoni la dura esperienza di quel popolo che vive la stessa tragedia che i popoli europei vissero ai tempi dell’oppressione nazifascista.

 Lo stesso Vittorio Arrigoni in un difficile collegamento telefonico due sere fa ci aveva annunciato che avrebbe passato il 25 aprile facendo da scudo umano , insieme ad altri cooperanti e pacifisti internazionali, accompagnando i contadini palestinesi a raccogliere ortaggi nei campi che i militari israeliani ritengono illegalmente zona militare e di interesse strategico per la “difesa dello stato di Israele”.

Un esempio  , quello di Vittorio e di tutti questi uomini di buona volontà, da portare avanti e da ritenere la continuazione ideale del messaggio che la lotta partigiana e di liberazione nazionale ci ha consegnato con il 25 aprile

Antonio Camuso

Archivio Storico Benedetto Petrone

archiviobpetrone@libero.it

Brindisi 26 aprile 2009