NO TAV PUGLIA TOUR le iniziative nella OpenArea di Pugliantagonista
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Brindisi 19 maggio '12: la strage delle innocenti ... ...quando si vuol uccidere il futuro di una città Brindisi 23 maggio 2012 ore 17 fiaccolata per non dimenticare Melissa e le le sue compagne partenza dall'istituto Morvillo Falcone
Il letto di fiori, i messaggi delle sue compagne e dei suoi compagni di scuola , l'omaggio della città, il suo istituto
IL REPORT E LE FOTO DELLA MANIFESTAZIONE DELLA SERA STESSA E’ un flusso impressionante di persone quello che vedo che si incammina verso il centro della città sembra come se l’intera Brindisi si fosse messa in marcia spinta da un impulso collettivo, son visi di uomini e donne, bambini, coppie anziane che normalmente il sabato sera lo passano sul divano dinanzi al televisore lasciando ai più giovani lo struscio per i corsi o il drink nei pub ma che questa sera han deciso di esserci… Son visi decisi, ma sereni, consci di stare facendo una cosa giusta ed è un vociare continuo che rimbomba nel sottopassaggio della stazione appena inaugurato e che funge da ponte tra la vecchia e la nuova città. Ci sono ragazzi e ragazze che incrociandosi si abbracciano si stringono affettuosamente per darsi coraggio e poi via verso la piazza che già da lontano si comprende è stracolma : i corsi che la delimitano sono un pullulare di puntini neri, formichine in movimento che si stringono ed avanzano…formiche , sì un popolo di formiche che ostinatamente ogni giorno in questa città, in questa provincia si arrabbatta come può tra disoccupazione e sottoccupazione, suda, soffre , maledice a seconda dei casi, politici o sindacalisti, preti o puttane ma che ogni giorno rivendica la sua dignità quella che una banda di assassini oggi ha voluto spudoratamente infangare, Mi sorpassano a passo veloce i ragazzi dell’Agesci di Mesagne e quelli di Libera. Altri portano la bandiera di “ed ora ammazzateci tutti!”…incontri ragazzi delle province salentine che non rivedevi dai tempi di Genova del 2001 o Firenze nel 2003, ti imbatti in un gruppo di ragazzini di Casarano che scopri esser figli o amici di vecchi compagni di uno storico Centro sociale di quella cittadina leccese distante da noi cento chilometri, qualcuno di loro l’ultima volta che l’avevi visto aveva ancora il moccio la naso…incontri i compagni dello Slai Cobas di Taranto venuti anch’essi a portare la solidarietà insieme agli amici delle associazioni ambientaliste di quella città, sul palco c’è il loro sindaco Stefano, oggi tutti uniti in questa giornata a far comprendere come Brindisi non è stata lasciata dai fratelli e sorelle della Puglia. Intorno a me sparsi lungo i bordi della piazza indovino la presenza dei compagni dei Cobas, di Medicina democratica , di Terrarossa , dei No al carbone e delle decine di associazioni e movimenti della regione che hanno aderito all’appello dei sindacati e delle istituzioni per questo presidio unitario in nome della difesa della legalità della democrazia e della libertà , contro lo stragismo. La piazza non riesce ad accogliere le diecimila persone che premono per entrarvi ma non vi è tensione, ressa o nervosismo: una calma ed una determinazione ammirevole fanno sì che alla richiesta di un minuto di silenzio non si sente volare una mosca. Ti guardi intorno e rimani affascinato dalle migliaia di visi di giovani e giovanissimi che ti circondano e partecipano emotivamente in un clima che difficilmente potresti equiparare ad altri momenti di tragedia collettiva che la tua generazione ha vissuto. Non sono i visi induriti dal dolore e dalla rabbia e la voglia di rispondere colpo su colpo dei compagni che piangevano Giorgiana Masi , Valerio Verbano o Walter Rossi…qui in piazza c’è l’ innocenza di una generazione che non si aspettava di vivere qualcosa che pensava fosse storia altrui, di padri o zii un po’ svaniti expostsessantottini e che oggi invece si sente precipitata in un buco nero di non certezze a partire da quella dell’inviolabilità della sacralità della scuola come lo ricordano dal palco le compagne e i compagni di classe delle studentesse colpite e lo riaffermano i rappresentati delle istituzioni, oltre che il vescovo e don Ciotti. E’ una piazza giovanile dei tempi di facebook quella ti circonda che si scioglie in lacrime o incita con qualche urla da stadio, una piazza che a tratti si lascia in qualche contestazione addirittura contro un povero vescovo che si dilunga sfortunatamente sui particolari pietosi della vicenda ma che comunque si ritrova vibrante di emozione nell’appello del sindaco di Mesagne , città che oggi ha subito un martirio doloroso con la perdita di una sua bambina e dello strazio delle carni di altre sue figlie. E’ una piazza che si aspetta parole dure di condanna contro quelle complicità che han permesso negli anni scorsi che fenomeni mafiosi fossero sottovalutati ma una piazza anche che vuole che gli sian dette parole di conforto, di fiducia di speranza e che pende dalle labbra da don Ciotti che con la voce arrochita urla l’importanza della “partecipazione” e della moralità necessaria per chi amministra la cosa pubblica o si commuove quando Vendola si lascia andare alle lacrime in un suo appassionato appello… i microfoni si spengono ma sono centinaia le persone che continuano a stazionare in Piazza Vittoria, anche a notte inoltrata. Se qualcuno pensava che Brindisi si chiudesse in casa questa volta si è sbagliato di grosso… Ingresso scuola Morvillo Falcone, ore 21.00 alla luce dei riflettori si susseguono le squadre di esperti delle forze di polizia mentre su di me incessante è il rombo degli elicotteri e la sensazione di aver rivisto questa scena ti assale e ti senti stringere lo stomaco, potranno quei ragazzini che hai appena lasciato in piazza sopportare quello che ci ha segnato per tutta una vita? Antonio Camuso
ALLA STRAGE DELLE DONNE -BAMBINE SAPRA' BRINDISI REAGIRE? Zaini squarciati, libri e quaderni dalle pagine bruciate che il vento fa muovere come spinte da dita invisibili, , forse per l’ultima volta, come se le giovani vittime di questo maledetto attentato quasi volessero ostinatamente dimostrare la loro volontà di continuare a sedersi nelle aule di quella scuola dedicata a Morvillo e Falcone ….. Volti di ragazze…bambine sedicenni ,,, visi ustionati, dai capelli bruciati corpi violati da una mano assassina nel senso più etimologicamente corretto ovvero dalla mente annebbiata da non so quale mix di droghe o di follia di onnipotenza… Una saracinesca distante una settantina di metri ha uno squarcio di oltre mezzo metro come se un frisbee impazzito l’avesse intercettata…dinanzi a me il fondo di una bombola di gas ed un ugello appoggiato sopra….è quindi vero!…ringrazio doverosamente chi mi ha portato sin lì a constatare con i miei occhi quello che non avrei mai voluto accettare sino ad ora: che la volontà stragista fosse così conclamata…mi ero illuso sino ad ora che un fuori di testa, magari anche uno studente incazzato avesse infilato in quel maledetto cassonetto blu un pallone di Maradona e la situazione gli fosse sfuggita di mano… purtroppo non è così ..già si parla di resti ritrovati di parti di un congegno a tempo, Timer o telecomando, ma che conferma la volontà di colpire con sicurezza a quell’ora di arrivo di studentesse provenienti con i pulman dei paesi della provincia Nel piazzale che unisce le sedi della CGIL, la FIOM e la CISL si son radunati in tanti , molti tra essi professori delle scuole di questa città che crede nella cultura come possibilità di riscatto da una crisi senza fine. Sono lì parcheggiati i camioncini della carovana antimafia che avrebbe percorso questi luoghi tra poche ore.Alle loro spalle il retro della scuola colpita e il viale d'ingresso al tribunale di Brindisi dove si celebrano i processi alla Sacra Corona Unita
Ci sono i compagni che provengono da Mesagne paese di origine delle ragazze colpite, lo stesso paese che un tempo fu dichiarato capitale della Sacra Corona unita e che ostinatamente con in testa tutti i suoi amministratori e le forze politiche progressiste ha fatto della lotta alla mafia e per la legalità nella difesa dei diritti il suo secondo stemma cittadino: i compagni ci assicurano che la SCU con gli ultimi arresti praticamente non esiste più ma al suo posto vi è un livello di sott’ordine di malavitosi senz’arte né parte, strumentalizzabili e senza nulla da perdere , un elemento che gli investigatori dovranno prendere in considerazione come le tante concidenze di questa giornata… ma per tutti c’è lo sconcerto C’è chi pensa ad una mano venuta da lontano ma si domanda perchè qui? Perché colpire quelle povere bambine? Possibile che il voler fare un attentato ad effetto a dieci metri dal tribunale di Brindisi dovesse necessariamente passare per una strage degli innocenti? Simo sconcertati … Nel Piazzale c’è il sindaco Gonzales appena eletto e i consiglieri di una giunta non ancora insediata ma che ora hanno sulle loro spalle un compito pesantissimo, di rilevanza nazionale : dimostrare a mafiosi , ndranghetisti e le lobby trasversali che nel territorio brindisino sperano di ritornare a fare i loro comodi , che questo non sarà possibile poiché i brindisini agiranno con fermezza ma chiederanno anche la vicinanza fattiva dell’intero popolo italiano e dello Stato che lo rappresenta. Questo non può essere soltanto con annunci ad effetto come invio dell’esercito o qualche litro di benzina in più per le volanti, ma bensì del rilancio economico, di creazione di lavoro per una città ed una provincia in cui la disoccupazione e una conseguente crisi di valori determina una fuga incessante di giovani Donne bambine colpite nei corpi con un rituale che ricorda altri scenari e tutto ciò fa rabbrividire: qui si è colpita l’innocenza di una generazione nel modo più mostruoso, qui si è colpito coloro che rappresentano il futuro di tutti noi, con un linguaggio infame quello del fuoco che brucia i loro corpi , i loro vestiti, marchiandole così come abbiamo appreso qualche giorno fa di giovani donne dell’Est marchiate a fuoco dai loro sfruttatori….donne bambine che speravano in quella scuola di poter sognare in un lavoro che li rendesse autonome capaci di autodeterminarsi il proprio futuro: oggi qualcuno ha ucciso non solo il loro ma anche il nostro futuro se non saremo capaci di reagire Oggi pomeriggio la città si ritroverà unita alle 18 in piazza della Vittoria luogo pubblico dove ultimamente ci siamo ritrovati nelle battaglie referendarie, per il lavoro, contro scelte inconsulte come il rigassificatore o contro le centrali a carbone, ma anche al fianco del movimento NOTAV o dei disoccupati arrestati perché chiedevano il lavoro o semplicemente ricordare VIK Arrigoni ed il dramma palestinese Oggi la città si guarderà in faccia e dovrà decidere se chinare la testa o invece annunciare che nessuno po’ rubargli il proprio futuro quanto meno dei suoi giovani. Antonio Camuso Brindisi 19 maggio 2012
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